Se sfornare album ogni due anni significa continuare a riciclare idee che ormai sanno di marcio, allora forse dovreste imparare dai Tool.

 Le uniche cose che si desidera ascoltare dei pezzi sono i ritornelli, solo perché sono orecchiabili, ma il resto sembra a volte non aver senso di esistere.

La recensione analizza il dodicesimo album omonimo dei Dream Theater con un giudizio critico e disilluso. Nonostante alcune parti energiche e orecchiabili, prevale una sensazione di mancanza di innovazione e ripetitività tecnica. Le performance vocali e alcune scelte sonore del tastierista risultano carenti, mentre la sezione ritmica guadagna qualche punto. Nel complesso, l'album non raggiunge la qualità dei lavori passati e delude le aspettative. Scopri se il nuovo Dream Theater è all'altezza delle tue aspettative leggendo la recensione completa!

 Blue Valentine non è un film da gay. E lo dico con disappunto, lo ammetto.

 Il sorriso è la maschera migliore per chi ha dentro un inferno da nascondere.

Blue Valentine di Derek Cianfrance è un film intenso e doloroso che racconta la discesa di una coppia nella crisi matrimoniale. Attraverso un montaggio alternato tra presente e passato, si scoprono le difficoltà di un amore incapace di durare. La recensione sfrutta un tono ironico per descrivere le dinamiche complicate tra Dean e Cindy, interpretati da Gosling e Williams, evidenziando la crudezza di un rapporto che si sgretola. Una pellicola ben girata, con forte impatto emotivo e una fotografia dall'atmosfera bluastra. Scopri l'intensità di Blue Valentine, un film che lascia il segno.

 Gli occhi non solo hanno resistito ma sono stati attentissimi per tutta la durata: nessuno sbadiglio ed il giorno seguente ho sentito perfino il bisogno di rivedere l’opera.

 La fotografia sublime... ricca di piani sequenza uniti ad inquadrature e scenografie capaci di far venire la pelle d’oca.

La recensione esalta "I duellanti" di Ridley Scott come un'opera di grande valore estetico e recitativo, nonostante un ritmo lento e una trama semplice. Il film, ambientato durante l'era napoleonica, mostra un duello interminabile tra due ufficiali costretti da un odio inconciliabile. L'autore apprezza particolarmente la fotografia, le scenografie d'epoca e la performance degli attori principali, definendo il film un capolavoro esordiente paragonabile a pellicole famose come "Blade Runner" e "Alien". Guarda "I duellanti" e vivi un duello visivo e narrativo senza tempo!

 Il sodalizio tra medioevo e thriller diviene presto meno acerbo e si va delineando un plot di assoluto fascino.

 Guglielmo rappresenta la ragione in questo mare di follia, il mediatore tra fede e ragione.

Il film Il nome della rosa di Jean Jacque Annaud è un adattamento affascinante del romanzo di Umberto Eco, che pur perdendo parte della profondità filosofica mantiene un intrigante intreccio narrativo. La storia segue un'indagine misteriosa in un monastero medievale, con ottime interpretazioni, in particolare quella di Sean Connery, e scenografie evocative. Sebbene alcune musiche siano discutibili e la filosofia sia meno sviluppata, il film offre una buona tensione e coinvolgimento emotivo. Guarda Il nome della rosa e immergiti in un mistero medievale avvincente.

 "Come rovinare una canzone italiana."

 "Se fossero state cover di canzoni rock dei Jethro Tull, Nick Cave, Bob Dylan o i Talking Heads e il nome dell'artista fosse stato 'Zio Santuzzo' dubito che avrebbe fatto la stessa figura."

La recensione esprime una forte delusione nei confronti dell'album 'Io Canto' di Laura Pausini, definito un insuccesso nel rendere giustizia alle canzoni originali italiane. L'autore critica duramente le interpretazioni vocali, gli arrangiamenti e le scelte musicali, salvando solo la traccia 'Destinazione Paradiso'. L'album è visto come un esempio di marketing basato solo sul nome dell'artista più che sulla qualità musicale. Scopri cosa pensa davvero la critica su 'Io Canto' di Laura Pausini!

 "Uno dei capolavori assoluti del Progressive Inglese."

 "La suite 'The Great Panjandrum Wheel' è una danza ipnotica, estatica e sconvolgente di corde elettriche possedute."

Automatic Fine Tuning - 'A.F.T.' è una gemma nascosta del progressive rock britannico del 1976, caratterizzata da una suite chitarristica innovativa e influenze barocche. Il quartetto inglese suona con precisione e originalità, offrendo un’esperienza sonora claustrofobica e avvincente. Nonostante la rarità dell'album, è un capolavoro che anticipa sonorità prog-metal e chitarristiche. Un disco da riscoprire assolutamente. Ascolta subito questa gemma nascosta del progressive rock e riscopri un capolavoro dimenticato!

 "Una luminosa autostrada fra le stelle che unisce i 90 al 2013."

 "Lo Shoegaze non guarda più la punta delle scarpe, alza lo sguardo verso le stelle e danza"

L'album Stars Are Our Home dei Black Hearted Brothers è un viaggio visionario che unisce sonorità shoegaze, space rock e elettronica. Diretto da veterani come Neil Halstead, l'album richiama i grandi nomi degli anni '90 e conquista con melodie che fluttuano tra passato e presente. Un disco definito tra i migliori del 2013, capace di evocare emozioni intense grazie a un sapiente equilibrio tra melodia e rumore. Scopri l’incanto shoegaze dei Black Hearted Brothers e lasciati trasportare tra le stelle!

 Stupisce la capacità della cantautrice di essere tanto minimale ma riuscire lo stesso a mescolare tanta ruvidità e tanta delicatezza.

 Laura Marling ha tanta cattiveria, poco importa se positiva o negativa, dentro... lo si percepisce nonostante questo sia solo un disco Folk-Rock dominato da voce e chitarra.

La recensione evidenzia la capacità di Laura Marling di unire ruvidità e delicatezza nel suo quarto album, Once I Was an Eagle. Con un folk-rock dominato da voce e chitarra, l'artista dimostra ancora una volta di non sbagliare un colpo. L'album è un viaggio emotivo che colpisce per la sua sincerità e minimalismo, conquistando anche un pubblico ampio. Ascolta ora Once I Was an Eagle e lasciati emozionare da Laura Marling.

 "Rick Nielsen associa il suo razionale, colto ed attento intercalare di stereotipi rock'n'roll a estroversioni uniche sul palco."

 "La canzone che intitola l'album ne è il vertice qualitativo, con Robin Zander che gigioneggia come e più di un Freddie Mercury."

Heaven Tonight è il terzo album dei Cheap Trick, pubblicato nel 1978, che unisce rock pesante, pop beatlesiano e punk in un mix originale. La recensione evidenzia la forza compositiva di Rick Nielsen e l'energia del quartetto sul palco. Alcune tracce come "Surrender" e "How Are You" sono considerate classici, mentre l'uso delle tastiere viene giudicato a volte eccessivo. Nel complesso un disco intelligente e coinvolgente, ideale sia per i fan storici sia per gli appassionati di rock. Scopri l'energia unica di Cheap Trick con Heaven Tonight, un classico intramontabile del rock!

 Novak è una piccola scheggia pop all’interno della psichedelia contemporanea, capace di riprendere il filo dei Beatles mischiandolo con Syd Barrett senza alcuna abrasione dovuta al contatto.

 Alla costante ricerca della melodia orecchiabile Novak riesce sempre a fare centro, condensando in mezz’ora piccole perle pop di ottima fattura.

La recensione valorizza Baron In The Trees di Jeffrey Novak come un album di pop psichedelico ben costruito e introspettivo, distante dalle tendenze più abrasive della scena californiana. Novak, proveniente da Nashville, miscela influenze Beatles e Syd Barrett in una dimensione sonora accessibile e raffinata. Nonostante la breve durata, l'album offre piccoli gioielli pop che meritano attenzione. L'autore suggerisce una rivalutazione dell'artista nel panorama psichedelico attuale. Ascolta Baron In The Trees e scopri la nuova psichedelia pop di Jeffrey Novak!

 “Per un passato migliore mi fa ricredere: un disco essenziale, diretto e un po’ scaltro.”

 “E ora siamo pronti a tirare i remi in barca, a chiudere i pugni ed unirci al grosso felino in copertina per cercare di farci strada in questo cazzo di mondo.”

La recensione analizza l’album ‘Per un passato migliore’ dei Ministri, sottolineandone il ritorno alla label indipendente e l’energia che permea il disco. L’opera alterna brani intensi e melodici con momenti più rilassati, mostrando una maturità artistica e una forte interpretazione vocale. Il disco riesce a sorprendere chi era scettico, grazie a un sound diretto e testi interessanti, risultando piacevole e mai noioso. Scopri l’energia dei Ministri con ‘Per un passato migliore’!

 Rivedere sul palco i Tygers of Pan Tang è sempre un piacere e quindi la data al Colony di Brescia non poteva che assumere il fascino del piccolo evento.

 Musici navigati ma ancora carichi di passione e con un Robb Weirr che da anni vive una seconda giovinezza, forse più carico oggi che quindici anni fa.

La serata al Circolo Colony di Brescia ha offerto una performance solida e appassionata dei Tygers of Pan Tang, storica band inglese NWOBHM. Nonostante la scarsa partecipazione, la qualità musicale è stata alta grazie anche al frontman Jacopo Meille e a una scaletta che ha toccato classici e nuovi brani. I gruppi di apertura hanno avuto riscontri contrastanti, ma la serata si è rivelata ricca di emozione e passione per il genere. Scopri l'energia dal vivo dei Tygers of Pan Tang e rivivi la magia della NWOBHM!

 ‘Il disco trasmette gioia ma anche quella malinconia positiva che valorizza le canzoni.’

 ‘Lee canta con il cuore le canzoni, sempre con quella voglia di stupire ed incantare il pubblico presente.’

La recensione riporta con intensità la rinascita artistica di Arthur Lee dopo un periodo difficile, celebrando il concerto live dell'album cult Forever Changes. L'opera, inizialmente sottovalutata, viene descritta come un capolavoro malinconico e profondamente emozionante. La performance dal vivo, supportata da una band devota e orchestrazioni raffinate, rende omaggio al lavoro originale con passione e devozione. Un tributo sentito a un'artista leggendario e alla sua eredità musicale. Scopri l’incanto di Forever Changes con questo concerto indimenticabile!

 Un’artista che ridefinisce cosa vuol dire, nella seconda decade del terzo millennio, essere una cantautrice d’avanguardia.

 Chi come lei è in grado di comunicare integralmente alle masse, mantenendo standard compositivi altissimi ed una profonda integrità intellettuale, è un grande artista.

Loud City Song è il terzo album di Julia Holter, un’opera che sintetizza le sue influenze d’avanguardia in un concept urbano e intellettuale. L’album è caratterizzato da una raffinata combinazione di minimalismo, ambient e pop etereo, supportata da arrangiamenti compositi e testi suggestivi. L’artista ridefinisce il ruolo della cantautrice contemporanea con un lavoro ambizioso e culturalmente profondo. Ascolta Loud City Song e immergiti nell’avanguardia sonora di Julia Holter.

 "Funk #49 è un brano gaio e danzereccio, con un funky distorto e percussioni tribali."

 "La suite 'The Bomber' contiene una rivisitazione del Bolero di Ravel, causa di controversie legali."

Il secondo album dei James Gang, 'Rides Again', si distingue per la varietà musicale e l'innovazione sonora. Joe Walsh guida un mix di hard rock, blues, country e pezzi strumentali. Brani come 'Funk #49' e la suite 'The Bomber' sono i punti salienti. L'album dimostra come la band americana competesse con i grandi del rock inglese, offrendo inoltre episodi ricchi di sperimentazione e atmosfere diverse. Ascolta 'Rides Again' e scopri le radici dell'hard rock americano!

 Ci sono etichette che da sole rappresentano un suono o un genere.

 I ragazzi calcano di più sui volumi e le chitarre, partendo spesso per viaggi psico interstellari tipicamente Hawkwind.

White Manna conferma con Dune Worship la sua validità nel panorama psichedelico moderno, grazie a ritmi ipnotici, chitarre delay e sonorità ispirate a Hawkwind e Wooden Shjips. La produzione Holy Mountain sottolinea un sound visionario e fuori dagli schemi. Degna di nota la cover dei Deviants, trasformata in un vortice spaziale. Un album che consolida la band come nome di riferimento nel genere. Scopri ora l'ipnotico viaggio sonoro di White Manna con Dune Worship!

 Paladini e difensori del True Heavy Metal, gli americani ci ricordano ancora che gli anni ottanta non sono mai finiti.

 I riff sono magistrali e le ritmiche bestiali! Il disco si chiude con un tripudio di riff e sfuriate metalliche!

Crest Of The Martyrs, uscito nel 2003, rappresenta il culmine creativo dei Twisted Tower Dire, un gruppo americano fedele all'Heavy Metal tradizionale. L'album si distingue per riff magistrali e ritmiche potenti, con brani come "At Night" e "Infinitum" che esaltano la capacità vocale e strumentale della band. Il disco è un omaggio sentito al true metal degli anni '80, ancora vivo nel cuore degli appassionati. Scopri l'energia pura dell'Heavy Metal anni '80 con Crest Of The Martyrs!

 Un grande balzo a livello compositivo e creativo, il disco mescola in maniera egregia la più oltranzista tradizione Black con inserti acustici e melodici.

 Geniali, chi ancora non ha avuto modo di ascoltarli, lo faccia, non rimarrà deluso!

La recensione celebra 'The End Stands Silent' come un capolavoro del black metal estremo italiano. I Frostmoon Eclipse, attivi da vent'anni, dimostrano una crescita compositiva notevole, integrando con successo elementi acustici, folk e atmosfere progressive. L'album, pubblicato da Osmose Productions nel 2011, è lodato per la produzione e le influenze di gruppi come Opeth e Dissection, offrendo un'esperienza musicale potente e coinvolgente. Ascolta 'The End Stands Silent' e scopri il meglio del black metal italiano!

 Il silenzio tra la traccia numero 3 e numero 4 è quindi un ponte, che porta dalla forma al contenuto.

 La loro carica è qui più fruibile. Si sente ancora un po’ di pesantezza in 'Inhaler', ma nel complesso hanno raggiunto una notevole capacità di sintesi.

Holy Fire, terzo album dei Foals, mostra una maturità artistica rispetto ai precedenti lavori. Dopo un inizio ostico, l’album si apre a atmosfere omogenee con melodie orecchiabili e un bilanciamento tra aggressività e gusto pop. Il tema centrale è la ricerca emozionale, espressa con semplicità e freschezza. Tra i pezzi più apprezzati spiccano 'Bad Habit', 'Providence' e 'Out of the Woods'. Ascolta Holy Fire per scoprire un rock emozionale maturo e coinvolgente.

 Lou Lesage corrisponde al 99,99% del mio canone estetico femminile.

 Canazoni che riflettono la personalità di Lou, ben consapevole delle sonorità indipendenti di questi anni.

Lou Lesage emerge come giovane artista francese che propone un mini-album di quattro tracce, frutto di un progetto familiare e intimista. La sua musica, che unisce rock'n'roll e delicatezza vocale, si distingue per autenticità e freschezza, senza forzare confronti con le grandi icone. La recensione esprime speranza e apprezzamento per uno sviluppo futuro. Ascolta Lou Lesage e scopri un nuovo sguardo sul rock indipendente francese.