joe strummer

DeRango : 15,38 • DeEtà™ : 7270 giorni

 Il film di genere e il pamphlet politico possono coesistere? O meglio, ha senso farli coesistere?

 Il buon cinema è tale anche senza politica. Ricordatelo, caro Jordan Peele.

La recensione valuta 'Noi' di Jordan Peele come un film che tenta di unire thriller horror e critica politica, ma con risultati altalenanti. Pur riconoscendo la qualità tecnica, la fusione tra messaggio sociale e genere appare a tratti forzata. Note positive emergono dalla regia, dalla colonna sonora e dall'abilità nel creare atmosfere. Il film lascia riflessioni semplicistiche, ma è apprezzato per alcune scelte stilistiche e per il ritmo. Scopri se 'Noi' sa unire horror e politica, leggi la recensione completa!

 Un orgasmo sci-fi senza ripensamenti.

 Ho rimandato indietro almeno un paio di scene perché il godimento era troppo grande.

Il primo episodio di Love, Death & Robots stupisce per la sua violenza estrema, estetica ricca e narrazione compatta. Netflix presenta un mix potente di cultura pop sci-fi in soli 17 minuti, offrendo un'esperienza visiva intensa e stimolante. La storia è un concentrato di adrenalina e cupezza, con una piccola lezione morale che non disturba. Un episodio che lascia il segno e fa venire voglia di più. Scopri l’adrenalina di Love, Death & Robots: non perdere il primo episodio!

 Poco approfondimento psicologico, gestione infantile delle tematiche, e un secondo tempo pessimo che punta tutto sull’azione.

 Il finale è un condensato di buoni sentimenti un tanto al chilo, che fa pena per quanto è goffo e zuccheroso.

La rivisitazione di Dumbo diretta da Tim Burton mostra immagini promettenti ma delude per una sceneggiatura povera e un secondo tempo confuso e troppo action. I personaggi risultano piatti e la trama manca di profondità psicologica, perdendo così la carica emotiva tipica della favola originale. Il finale risulta zuccheroso e poco coerente con le tematiche, lasciando una percezione di occasione mancata. Scopri perché il Dumbo di Burton non decolla: leggi la recensione completa!

 La giostrina esce dai cardini e il risultato è la noia.

 Bruni Tedeschi apre mille finestre, abbozza mille ritratti, ma poi non sa cosa farsene di quelle premesse.

La recensione critica il film 'I villeggianti' di Valeria Bruni Tedeschi per l'eccessivo numero di personaggi e la mancanza di un nucleo narrativo solido. Nonostante alcune scene gustose, il film risulta noioso e poco coinvolgente, affidandosi a ripetizioni e cliché. L'opera tenta di esplorare temi esistenziali e familiari, ma non riesce a trasmettere emozioni profonde allo spettatore, mostrando limiti nel costruire un racconto significativo. Scopri la nostra analisi approfondita sul film I villeggianti di Valeria Bruni Tedeschi.

 La morte come atto artistico, come componente non solo essenziale, ma preponderante della vita.

 Von Trier trasforma le gesta di un serial killer particolarmente zelante in una battaglia universale tra Eros e Thanatos.

La recensione analizza 'La casa di Jack' di Lars von Trier come un'opera provocatoria che esplora la morte come componente essenziale e artistica della vita. Il film presenta un serial killer che riflette filosoficamente sulle proprie azioni, sostenendo un dibattito tra ragione e istinto. La regia utilizza scelte tecniche audaci per creare un'atmosfera di inquietudine e riflessione. Nonostante alcune lunghezze e una svolta finale ambigua, il film invita lo spettatore a confrontarsi con la dialettica del male e della morte. Scopri il lato oscuro della vita con il film provocatorio di Lars von Trier.

 Non fatichi a captare la puzza di merda di gatto e il fastidioso brusio delle mosche che ronzano per le stanze sporche e disordinate.

 Un film che guarda in faccia il pallore dell'esistenza, le sfumature color merda nei sogni rosei di Lee, senza coccolare la sua antipatia.

Il film di Marielle Heller racconta la vita amara e spigolosa di Lee Israel, scrittrice fallita e truffatrice di talento, attraverso un ritratto autentico e senza sconti. La pellicola evita la simpatia facile, mostrando una protagonista insopportabile ma umanamente complessa. Lo scenario è cupo, il ritmo attento, con una scrittura e recitazioni precise. Un dramma esistenziale che evidenzia la mediocrità ma anche l'unicità di un'esistenza poco comune. Scopri la storia cruda e autentica di Lee Israel con Copia originale.

 È un poema sulla fine del mondo, La paranza dei bambini.

 Con una faccia come quella del giovane protagonista... c'è tutta l'immaturità dei quindici anni e tutta la freddezza di questi guaglioni.

La recensione descrive 'La paranza dei bambini' come un potente e doloroso ritratto della criminalità giovanile a Napoli. Il film evita moralismi, scegliendo un realismo crudo e autentico che mostra la fascinazione malata dei ragazzi per il male. La regia di Giovannesi riesce a coniugare concretezza sociale e intensità emotiva, consegnando una narrazione capace di colpire profondamente lo spettatore. Scopri il crudo realismo de La paranza dei bambini, un film che scuote e fa riflettere.

 Più che un film, un saggio filosofico di un uomo non banale, appuntito, il cui cuore indurito rivela in fondo una bontà austera.

 Ogni personaggio arriva prima come essere umano che come maschera, come figura con una funzione.

La recensione analizza 'Il corriere - The Mule' di Clint Eastwood come un saggio filosofico che tratta temi di pregiudizio, decadenza sociale e famiglia. Il film propone un ritratto umano complesso di un novantenne corriere della droga, capace di umanizzare ogni personaggio e riflettere sulle ambizioni e fragilità della società americana. La pellicola è lodata per la sua schiettezza e profondità emotiva, pur mantenendo un messaggio semplice e accessibile. Scopri la profonda umanità di The Mule, il film da non perdere di Clint Eastwood.

 Questo è un Valhalla Rising che non ce l'ha fatta del tutto, ma per l'andazzo del cinema italiano è comunque un bel film, memorabile, a suo modo.

 Non ha alcun senso farli esprimere in una lingua che nessuno al mondo parla, è un bastone fra le ruote alla narrazione senza alcun vantaggio collaterale.

La recensione evidenzia l'estetica curata e la forza delle scene più oscure de Il primo re, ma critica l'uso del proto-latino che rende difficile la fruizione e i momenti narrativi più prevedibili o affrettati. Apprezzato per atmosfera e ambientazione, il film risente di un equilibrio narrativo incerto e di un finale frettoloso. Scopri il mito di Romolo e Remo in un film visivamente potente e controverso!

 Lanthimos porta avanti il suo discorso ferocemente disincantato, ma lo camuffa in una forma più facile, godibile, stratificata.

 Sesso e potere sono inscindibili, e il primo è ineludibile strumento del secondo, non viene quasi mai come moto spontaneo disinteressato.

La favorita di Yorgos Lanthimos è un film d'epoca che esplora le dinamiche di potere, sesso e inganno all'interno di una corte settecentesca. Il regista abbandona il suo stile più criptico per adottare una narrazione più lineare ma altrettanto efficace. Al centro del film ci sono le interpretazioni magistrali delle tre protagoniste e un approccio visivo e sonoro curato nei dettagli. Il film è al contempo una riflessione acuta sulle relazioni umane e una critica sociale con un messaggio ancora attuale. Guarda La favorita e scopri un dramma storico ricco di potere, intrighi e interpretazioni indimenticabili.