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 Quest’album è bipolare, fra i più bipolari che conosca.

 Jane è niente più e niente meno che una smagliante canzone pop rock, oggi datata ma ancora adescante.

La recensione evidenzia la natura bipolare di Freedom at Point Zero, diviso tra brani nello stile storico Jefferson Airplane e pezzi pop rock più accessibili. Il frontman Mickey Thomas porta nuova vitalità, spiccando nell’hit Jane, mentre i brani di Paul Kantner risultano meno accattivanti. L’album raggiunge l’apice iniziale ma offre comunque rock melodico di qualità, chiudendo con una valutazione positiva. Scopri se preferisci il sound classico o la svolta pop dei Jefferson Starship!

 Le 13 tracce segnano il punto d’incontro tra l'irruenza tagliente degli esordi e la maturità nichilista sviluppata nel tempo.

 Non c'è nulla di banale o dimenticabile in questo lavoro.

Dopo nove anni di silenzio, I Cani tornano con 'Post Mortem', un album che unisce energia degli esordi e maturità artistica. Niccolò Contessa si distingue per qualità compositiva e testi profondi, offrendo ai fan il disco atteso, arricchito da un sorprendente finale acustico. Un lavoro che valorizza e rinnova l'indie pop italiano. Scopri come I Cani ridefiniscono l'indie italiano con il loro atteso ritorno!

 Tre dischi di qualità in quattro anni sono davvero qualcosa di notevole, al netto del dna e della storia personale di chi li ha realizzati.

 "Aspettate di sentire questo ragazzo suonare il basso, la chitarra e la batteria. Può fare tutto quello che faccio io alla chitarra... l'eredità di famiglia andrà avanti anche dopo che me ne sarò andato, perché questo ragazzo è semplicemente naturale".

La recensione celebra The End come l’album più maturo dei Mammoth WVH. Wolfgang Van Halen emerge come erede naturale dello stile Van Halen, spaziando tra post grunge, hard rock e ballad. La produzione di Michael Baskette valorizza le doti compositive e polistrumentali di Wolfgang. Vengono esplorate sia tematiche leggere che attuali, accennando all’eredità musicale e personale di famiglia. L’album conferma la crescita e il talento della band. Scopri come Wolfgang Van Halen rinnova il rock: ascolta The End e lasciati sorprendere dal suo talento!

 Un viaggio dentro l’anima fragile e geniale degli Who, all’alba della fine.

 Questa edizione definitiva di Who Are You non è solo un tributo: è un documento vitale sulla sopravvivenza dell’arte nel caos.

La Deluxe Edition di Who Are You degli Who va oltre il semplice remaster: diventa un viaggio filologico e intimo nell'ultima epoca col batterista Keith Moon. Il box set arricchito da demo, versioni alternative e materiali inediti restituisce un ritratto autentico di una band tra crisi, creatività e passaggio generazionale, esaltando suoni nuovi e una scrittura più riflessiva. Riscopri il capolavoro degli Who in una veste inedita: lasciati travolgere dalla storia e dal suono ritrovato!

 Non è una pigra 'operazione nostalgia', bensì un'intelligente archeologia musicale con finalità futuriste.

 Un calcio sonoro alla mediocrità che dimostra come l'unico modo per onorare il passato sia suonarlo come fosse appena stato scritto.

La recensione celebra 'Beat Live', album che vede Belew, Levin, Vai e Carey reinterpretare il repertorio dei King Crimson anni '80. Arrangiamenti snelliti e stili diversi rendono l'opera fresca e attuale. L'intento futurista si realizza in una performance energica e coinvolgente che unisce tradizione e innovazione. Ascolta Beat Live e lasciati sorprendere dall’incontro tra leggende del prog e innovatori del rock!

 Grandinano note sicuramente sublimi dalla Les Paul di Gary in questa bellissima foto di un suo concerto all’aperto, disturbato dal maltempo.

 Si fa del blues tradizionalista, ma forte e potente e questo è l’ambito dove il compianto nord irlandese ci manca veramente. Perché era il migliore, in queste cose.

La recensione elogia l'ultimo album di Gary Moore, Bad for You Baby, come un sentito ritorno alle radici blues. L'autore sottolinea la perizia chitarristica e il mix di influenze storiche. Il disco si compone di sette brani originali e quattro cover, e mostra una sezione ritmica affiatata. Pur senza rivoluzioni sonore, il lavoro si distingue per intensità e autenticità. Ascolta Bad for You Baby per scoprire il blues autentico di Gary Moore!

 La chitarra di Moore in forma smagliante nobilita la parte centrale della canzone, lanciandosi in animose escursioni sulla tastiera.

 Quando mi ci rimmergo, penso che i grandi amori non finiscono mai, e che mi manca molto.

La recensione esalta Old New Ballads Blues come un album che incarna la maturità artistica di Gary Moore. Vengono analizzati i brani tra ballate malinconiche e strumentali potenti, con omaggi ai grandi del blues. L'esecuzione chitarristica di Moore viene considerata il punto di forza dell’opera, tra interpretazioni personali e cover ispirate. L'album risulta autentico e coinvolgente, apprezzato dai fan storici e dagli appassionati di blues. Riscopri la magia di Gary Moore e immergiti nei suoi indimenticabili blues.

 Diciamo che a catturare la mia attenzione (come quella di tanti adepti prog) è stato proprio questo fare da ponte fra due generi...

 In ogni caso siamo di fronte ad un disco incredibilmente fresco, variegato e ispirato, ed è davvero difficile credere che sia stato realizzato da una band con oltre 50 anni di carriera.

La recensione esplora 'Circling From Above', nuovo album degli Styx, ponendo l'accento sull’equilibrio tra radici AOR e raffinate sfumature prog. Il disco viene elogiato per la freschezza e la varietà delle soluzioni sonore, nonostante alcune scelte vocali non completamente convincenti. Nonostante la distanza dai capolavori anni '70, il nuovo lavoro si distingue per vitalità e ricchezza. Scopri come gli Styx reinventano il loro sound: ascolta Circling From Above!

 Questo è proprio un disco di schietto hard blues settantiano, con gli esperimenti e gli 'aggiornamenti' degli anni precedenti azzerati.

 La buona musica, passionalmente eseguita, va bene per sempre e non solo nella sua epoca.

L’album Power of the Blues segna il ritorno di Gary Moore a un hard blues ortodosso, potente e coinvolgente. La recensione evidenzia la qualità dei brani sia originali che cover, le performance chitarristiche travolgenti e la totale dedizione allo stile blues-rock anni ‘70, privo di contaminazioni moderne. Consigliato a chi ama il blues puro. Scopri la potenza e la passione del blues di Gary Moore in questo album!

 La leggenda irlandese ci parla, letteralmente, nella maniera più lancinante e malinconica raggiungibile sulla chitarra elettrica.

 Non se po’ capì… la qualità! La sensibilità! Il cuore! La comunicativa… Una perla!

La recensione esalta 'Back to the Blues' come il ritorno autentico di Gary Moore alle sue radici. L'autore evidenzia potenza, malinconia e virtuosismo chitarristico nelle interpretazioni di classici e brani originali. L'album trasmette emozioni profonde e rimane un esempio di blues genuino e appassionato, valorizzando ogni dettaglio tecnico e interpretativo. Scopri perché 'Back to the Blues' è un viaggio imperdibile per ogni amante del blues.

 Talento inenarrabile, potente poeta del blues con un suono devastante, anima generosa e tormentata, Moore ci ha lasciato troppo presto.

 E’ bellissimo ascoltarlo prendere uno dei cantini dopo avere sfregato senza pietà, con una pennatona gigante, tutte le corde sovrastanti generando un attacco sonorissimo.

La recensione elogia 'After Hours' di Gary Moore, sottolineando la sua svolta blues influenzata sia dai grandi bluesmen neri sia dalla tradizione irlandese. Viene celebrata l'energia travolgente di Moore, la sua tecnica unica e la sua capacità di reinterpretare il blues con personalità e passione. Menziata la presenza di ospiti d’eccezione e di bonus tracks notevoli. Il disco viene considerato una pietra miliare del blues moderno. Scopri il blues unico di Gary Moore ascoltando 'After Hours'!

 Alla fine la cosa migliore, a parte l’intro/outro già considerata, mi risulta ‘Blood of Emeralds’.

 L’artista è ancora condizionato dalle mode ottantiane e suona troppe note, troppo velocemente; non dico senz’anima (impossibile per lui), ma insomma senza quell’abbandono assoluto che poi dimostrerà ampiamente.

La recensione analizza After the War di Gary Moore, album di transizione segnato dall'influenza delle mode anni '80 e da scelte sonore discutibili. Brani come Dunluce e The Messiah Will Come Again emergono per qualità ed emozione, ma la presenza di tracce hard rock anonime ne limita il valore complessivo. Alcuni episodi celtici e atmosfere blues prefigurano la successiva evoluzione dell'artista. Scopri se After the War fa per te: entra nel mondo sfaccettato di Gary Moore!

 L’avventurismo sonoro degli Yardbirds li mantenne un passo avanti rispetto ai gruppi coevi.

 Per il vero sound della Swinging London del '66 non c’è niente di meglio che ascoltare The Engineer!

La recensione esplora Roger the Engineer degli Yardbirds, album chiave del 1966. L'autore ne evidenzia l'avanguardia e la fusione tra blues, psichedelia e acid rock, sottolineando l'apporto di Jeff Beck. L'album viene raccontato traccia dopo traccia e riconosciuto come simbolo effimero ma importante della Swinging London. Nonostante la breve parabola della band, si celebra il suo ruolo pionieristico nella musica rock. Scopri o riscopri un pilastro nascosto del rock: ascolta subito Roger the Engineer!

 Ma mancano le intuizioni veramente riuscite, i pezzi trainanti, la spinta verace di una band in salute e non al crepuscolo.

 È il disco più 'tranquillo' di carriera, per discreta parte semiacustico e introspettivo.

La recensione analizza 'Resolution', decimo album dei 38 Special pubblicato nel 1997, evidenziando il ritorno di Don Barnes e la perdita di altri membri storici. L'album è giudicato discreto, con arrangiamenti più acustici e meno tastiere rispetto al passato, ma manca di brani davvero memorabili. Emergono alcuni episodi riusciti, pur prevalendo una sensazione di declino rispetto ai vecchi fasti della band. Scopri se 'Resolution' merita un ascolto e rivivi il sound dei 38 Special.

 "Ce n’è insomma per chiunque, a cadenza se si vuole schizofrenica: una volta tondi e l’altra quadrati, ad accontentare tutti e nessuno."

 "Ma questo è un lavoro di gente che ci sa fare e quattro stelle ancora se le fa assegnare, purtroppo per l’ultima volta."

La recensione approfondisce Bone Against Steel dei 38 Special, sottolineando la capacità della band di alternare southern rock e melodia AOR in un contesto di forte cambiamento musicale nei primi anni '90. Tra brani trascinanti e altri più anonimi, si evidenzia la qualità degli esecutori e la varietà stilistica. Il disco viene apprezzato come l'ultimo colpo di coda prima del declino causato dall'avvento del grunge. Scopri l’ultimo grande album dei 38 Special e rivivi la transizione del rock anni '80 verso i ’90!

 Ecco un tizio che dovrebbe essere il numero uno e invece è stato ignorato per anni dalla macchina dei successi…

 Non erano una macedonia di licks uno dietro l’altro sulla pentatonica blues. E poi il tocco: usava evidentemente plettri molto duri e piccoli, così le ditone che li stringevano entravano anch’esse in gioco, dando un attacco pazzesco alle sue pennate…

La recensione celebra Leslie West come una leggenda del rock blues americano, analizzando il suo stile chitarristico, voce roca e approccio autentico. 'Unusual Suspects' è descritto come un album energico e sincero, arricchito da numerose collaborazioni di rilievo. L’autore sottolinea la coerenza artistica di West e ne ricorda l’emarginazione dall’industria musicale nonostante il talento. Non mancano aneddoti gustosi e riferimenti a Lemmy, che testimoniano la personalità fuori dagli schemi di West. Ascolta Unusual Suspects e lasciati travolgere dal vero blues rock!

 Salì sul prestigiosissimo palco del 'Woodstock Music and Art Fair'… un set di 11 pezzi che nessuno dei pochi presenti ancora lucidi poté dimenticare.

 La rivista Rolling Stone lo considera il duecentoquarantacinquesimo più grande chitarrista di tutti i tempi, mica fichi & pizza.

La recensione offre un tributo appassionato a Leslie West, chitarrista dei Mountain, ricordando la sua storica esibizione al Woodstock Festival del 1969. Vengono ripercorse le tappe della sua carriera, le sue collaborazioni con grandi nomi, le sfide personali e il suo impatto duraturo sulla scena rock. Un racconto ricco di aneddoti e riconoscimenti, ideale per gli amanti della musica e del rock classico. Scopri la storia e l’eredità di Leslie West, un gigante del rock da non dimenticare!

 “In a Broken Dream è un gran pezzo, col miglior Rod Stewart possibile.”

 È il classico prodotto da tenere nella propria discoteca a ragione di un’unica canzone, peraltro suprema e cantata alla grande.

La recensione racconta la curiosa storia dei Python Lee Jackson e del loro album 'In a Broken Dream', reso celebre dalla voce di un giovane Rod Stewart. Viene esaltata la canzone omonima, considerata un classico evocativo della transizione anni '60-'70, mentre il resto del disco viene definito trascurabile. Il gruppo non otterrà altri riconoscimenti sostanziali, restando legato a questo unico successo. Riscopri il fascino blues di 'In a Broken Dream' e lasciati trasportare dagli anni d’oro del rock.

 Amen, è evidente a questo punto come Sadler nell’economia del suo gruppo sia indispensabile, ma non autosufficiente.

 ‘Clear’ risulta piacevole, ben fatto, ma scarsamente memorabile.

La recensione sottolinea la rinascita personale di Sadler e la sobrietà ritrovata celebrata in 'Clear'. Nonostante la piacevolezza dell'album, manca la forza dei lavori con i Saga e nessun brano spicca davvero. Il disco risulta soddisfacente per i neofiti, ma non entusiasma i fan storici della band. L'importanza del gruppo nel portare Sadler all'eccellenza è ribadita. Scopri come Michael Sadler si reinventa in 'Clear' e condividi la tua opinione!

 'In Circolo è una piccola gemma con liriche e testi post-adolescenziali.'

 'Il disco scivola senza particolari rallentamenti e si chiude con un magnifico brano acustico.'

La recensione celebra 'In circolo' dei Perturbazione come uno dei migliori album pop alternativi italiani dei primi anni 2000. Evidenzia la qualità dei testi, i temi di malinconia e solitudine, e la capacità di evocare emozioni attraverso brani come 'Agosto', 'Icerberg' e 'Arrivederci Addio'. L’album viene definito fresco e raffinato, ideale per chi cerca profondità emotiva accompagnata da una musica delicata. Scopri l’intensità emotiva di 'In circolo' dei Perturbazione: ascolta l’album e lasciati trasportare!