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 L’abituale vena pop/folk/psichedelica/mistica si rivela annacquata, diluita in canzoncine che risultano di modesta attrattiva.

 Sto criticando un grandissimo artista, colto nella pagina meno interessante di carriera, quindi tale giudizio è da prendere nel suo contesto.

La recensione analizza 'Hai Hai', album solista di Roger Hodgson, sottolineando la scarsa ispirazione e le poche novità rispetto ai lavori precedenti con i Supertramp. Pur mantenendo la personalità unica dell'artista, l'album manca di arrangiamenti geniali e brani indimenticabili. Un lavoro che non lascia il segno, ma si salva grazie alla piacevolezza generale. Scopri se anche tu rimmarai deluso o troverai piacevole ascoltare Hai Hai.

 Un bel disco di Colin, perfettamente minimalista: lui e basta, solamente la voce (bellissima) e la chitarra acustica.

 Proprio un immersione in un piccolo mondo gustoso, scevro di orpelli e pompa. Ci si purifica, si evade in un piccolo mondo artigiano di molto talento.

La recensione esalta 'Peaks & Valleys' di Colin Hay per il suo minimalismo estremo: solo voce e chitarra. L'album offre un ascolto avvolgente, intenso e senza eccessi. Il lavoro presenta tredici brani coesi e privi di riempitivi, valorizzando il talento artigiano dell'artista. Un'esperienza sonora intima consigliata agli amanti della musica autentica. Scopri la bellezza semplice di 'Peaks & Valleys': immergiti anche tu in questo mondo autentico.

 Wilson è un autore poppettaro di limpidissima personalità e di notevole influenza nelle vicende della musica popolare.

 Niente di trascendentale quindi, ma buon pop di proverbiale personalità.

L'album solista del 2004 di Brian Wilson conferma l'unicità del suo stile pop, grazie anche alla presenza di ospiti illustri come Clapton, Elton John e McCartney. Pur non essendo un capolavoro, il disco offre canzoni di buon livello, esprimendo la tipica personalità musicale di Wilson, tra melodie gioiose, arrangiamenti ricchi e cori riconoscibili. Scopri come Brian Wilson ha reinventato il suo pop in questo album ricco di ospiti speciali.

 Architettura Bauhaus del sogno dove ogni nota di quel piano elettrico è scintilla di luce ed ogni pausa un respiro smorzato.

 Malinconia che non fa male, desiderio che non brucia.

La recensione celebra 'Playground Love' degli Air come un perfetto connubio tra musica e cinema. Analizza la genesi del brano in relazione a The Virgin Suicides e l'atmosfera nostalgica e delicata che trasmette. Sottolinea l'importanza culturale della canzone, la voce di Thomas Mars e il contributo di Sofia Coppola alla creazione di un'icona musicale. Lasciati trasportare dall'abbraccio etereo di Playground Love.

 Laura non emoziona molto, indubbiamente. A causa delle premesse, degli scopi, dell’impostazione del suo lavoro, del suo mestiere.

 E’ il pop fine a se stesso, cioè diretto all’estasi delle masse non smaliziate; confezionato da professionisti, levigato ad arte su quello che 'la gente vuole'.

La recensione analizza 'Resta in ascolto' di Laura Pausini sottolineando la professionalità ma anche la poca emozione trasmessa dall'opera. Vengono evidenziate la cura nella produzione e la capacità di adattarsi al mercato internazionale, pur rilevando una certa mancanza di originalità artistica. Il disco risulta impeccabile tecnicamente, ma poco coinvolgente. I brani come 'Vivimi' spiccano su altri pezzi che tendono a risultare ripetitivi e prevedibili. Una valutazione tutto sommato obiettiva, rivolta a chi cerca qualità ma non innovazione. Scopri se anche tu ti lascerai coinvolgere dal pop internazionale di Laura Pausini!

 Traslocando, della Bertè. Per me è il suo maggior successo. Esagero, tra i 20 migliori album italiani di sempre.

 Lei è un’ottima interprete, i pezzi sono firmati dal miglior Fossati, cosa vuoi di più?

La recensione, ricca di ricordi e riferimenti storici, celebra 'Traslocando' come il miglior lavoro di Loredana Bertè e uno dei venti album italiani più grandi di sempre. Il disco si distingue per l'interpretazione intensa della Bertè e per la qualità autorale di Ivano Fossati. Nonostante una traccia meno riuscita, l'album resta un punto di riferimento nella musica italiana. L'autore invita caldamente all'ascolto della raccolta. Scopri perché Traslocando è tra i capolavori della musica italiana: ascoltalo subito!

 Unò-Duè è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri.

 Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni.

La recensione di Unò-Duè di Daniele Silvestri esplora luci e ombre di un album chiave per la sua carriera. Si evidenziano il sound solare, le collaborazioni notevoli e le tematiche sociali affrontate con leggerezza e ironia. Alcune tracce spiccano per originalità ed energia, altre meno riuscite. Nel complesso, un lavoro che segna la definitiva consacrazione dell'artista. Scopri perché Unò-Duè resta un album imprescindibile del pop italiano!

 Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo.

 …sta lì, come direbbe il protagonista di 'Ovosodo', come un uovo che non va né su né giù.

L'autore analizza L'oroscopo speciale di Samuele Bersani tra dolcezza melodica e una sensazione di già sentito. Pur riconoscendo alcuni brani riusciti, la recensione evidenzia una certa ripetitività e una mancanza di autentica originalità nell'album, premiato ma meno speciale delle aspettative. Il disco raccoglie consensi e premi, ma risulta, per l'autore, ben confezionato più che realmente ispirato. Scopri se L'oroscopo speciale saprà conquistarti o lascerà solo un dolce ricordo.

 Avevano solo 19 anni. E all’epoca mi hanno pure fatto divertire.

 "Squeréz" (merda, scorreggia) è un disco strano, ascoltato oggi non pare avere 26 anni sul groppone, ne dimostra molti di più.

La recensione esplora ...Squérez? dei Lùnapop come fenomeno pop di fine millennio, ironizzando sulle sue ingenuità musicali e liriche. Il successo clamoroso e il valore affettivo per la generazione cresciuta con il disco vengono messi a confronto con la scarsa profondità artistica. L'autore, oscillando tra nostalgia e critica, sottolinea come alcuni brani ancora sorprendano, pur riconoscendo i molti difetti dell'album. Un giudizio che oscilla tra affetto adolescenziale e consapevolezza adulta. Scopri se anche tu sei tra chi non può volere male ai Lùnapop!

 Ma la tempesta sono io, così sensibile, così libero...

 Storm at Sunup non scalò le classifiche come il suo predecessore, ma di sicuro resta un disco meraviglioso, da rivalutare e da riscoprire.

La recensione celebra Storm at Sunup come una pietra miliare della carriera di Gino Vannelli. L'album si distingue per raffinati arrangiamenti jazz-fusion, omaggi a icone come Stevie Wonder e Isaac Hayes e una varietà stilistica notevole. Si evidenzia la qualità delle composizioni e la maturazione dell'artista. Il disco viene consigliato come una gemma da riscoprire e apprezzare. Scopri o riscopri Storm at Sunup: lasciati trasportare dalla magia di Gino Vannelli.

 Battiato sembra volerci dire 'guardate che sono meglio come le ho rifatte io', e in alcuni casi il giochetto funziona.

 Alla fine 'Fleurs' è solo un giochino per accontentare il proprio ego, la propria voglia di giocare con la musica, farla propria, masticarla, vomitarla e darla in pasto all'ascoltatore pronto a giocare e farsi giocare.

La recensione analizza Fleurs di Franco Battiato, album di cover pubblicato nel 1999. L'autore sottolinea l'approccio minimale e malinconico, giudicando riusciti pochi esperimenti e criticando la monotonia degli arrangiamenti. Alcune reinterpretazioni sembrano eccessivamente dolorose, altre ben riuscite, ma nell'insieme l'operazione appare più un esercizio di ego che un rinnovamento artistico. Scopri tu stesso se Fleurs di Battiato saprà sorprenderti o deluderti.

 "'Autogrill' è una meraviglia, c'è poco da dire: riprendendo le parole del Professor Paolo Jachia 'splende di luce vivissima ed è in tutto e per tutto una epifania, una breve apparizione del magico nell'altrove'."

 "Alziamo un calice di rosso e viva Guccini: il Maestrone."

La recensione analizza 'Guccini' (1983) come un album minore ma ricco di affetto personale e grandi momenti, tra cui spicca 'Autogrill'. L'autore riflette sui temi ricorrenti di Guccini, come malinconia e ironia, e cita brani meno riusciti. Spiccano ricordi familiari e un legame affettivo con la musica dell’artista, pur riconoscendo limiti oggettivi dell’album. Scopri il valore nascosto di 'Guccini' e lasciati trasportare tra ricordi, malinconia e leggerezza.

 Mi ha sempre affascinato più per l’uso professorale delle parole che per l’aspetto musicale.

 Con te non si torna una volta sola indietro… sempre disperatamente alla ricerca della verità, dell’autenticità.

La recensione esplora 'Elisir' di Roberto Vecchioni, album pre-Samarcanda, indagandone i testi ricchi di riferimenti letterari e autobiografici. Si approfondiscono tre brani chiave attraverso il volume 'Canzoni' (Bompiani, 2022), connotando l'opera come ponte tra cantautorato e poesia. Analisi, aneddoti e dettagli sugli arrangiamenti sottolineano il valore dell’album nella storia della musica italiana. Scopri o riscopri Elisir: lasciati guidare dalla poesia e dai suoni di Vecchioni.

 Queste canzoni trasudano un loro personale fascino melodico che è poi il marchio di fabbrica di McCartney.

 Questo McCARTNEY low-profile mi è diventato un disco piacevolmente gradito.

La recensione analizza 'McCartney', primo album solista di Paul, sottolineando la scelta della semplicità e dell'approccio domestico. Inizialmente sottovalutato, il disco acquisisce valore nel tempo grazie al suo fascino personale e discreto. Il low profile dell’opera diventa la chiave del suo duraturo apprezzamento, soprattutto per chi ricerca l’essenza intima del McCartney solista. Scopri perché 'McCartney' è il disco da non perdere per ogni fan di Paul!

 Jannacci è in forma strepitosa, e butta lì, quasi a casaccio, delle perle di fattura sopraffina.

 Un disco tra i più gioiosi, divertenti, ispirati e meglio suonati della sterminata discografia di Jannacci.

La recensione celebra 'O vivere o ridere' come uno dei migliori lavori meno noti di Enzo Jannacci. Pur tra alcuni brani minori, l'album brilla per creatività e ironia, arricchito da collaborazioni di rilievo. Riscoperta consigliata agli amanti della canzone d'autore e della Milano anni '70. Scopri o riscopri un Jannacci sorprendente e lasciati conquistare dal suo 'O vivere o ridere'!

 Quasi tutte le versioni demo sono meglio di quelle incise che conosciamo tutti (se si esclude 'Con il nastro rosa, che fa storia a sé).

 Battisti aveva chiuso un ciclo, purtroppo non col suo lavoro migliore (al netto di alcuni gioiellini ivi presenti).

La recensione analizza 'Una giornata uggiosa', ultimo capitolo della leggendaria coppia Battisti-Mogol. Il disco soffre per arrangiamenti pesanti e canzoni meno ispirate rispetto alle demo. Solo pochi brani si distinguono, segnando la fine di un'epoca e della collaborazione. Un addio malinconico che lascia spazio a riflessioni sulla trasformazione di Battisti e sul senso di chiusura del ciclo artistico. Scopri l’ultimo, controverso capitolo di Battisti e Mogol: ascolta e giudica tu stesso!

 'In Circolo è una piccola gemma con liriche e testi post-adolescenziali.'

 'Il disco scivola senza particolari rallentamenti e si chiude con un magnifico brano acustico.'

La recensione celebra 'In circolo' dei Perturbazione come uno dei migliori album pop alternativi italiani dei primi anni 2000. Evidenzia la qualità dei testi, i temi di malinconia e solitudine, e la capacità di evocare emozioni attraverso brani come 'Agosto', 'Icerberg' e 'Arrivederci Addio'. L’album viene definito fresco e raffinato, ideale per chi cerca profondità emotiva accompagnata da una musica delicata. Scopri l’intensità emotiva di 'In circolo' dei Perturbazione: ascolta l’album e lasciati trasportare!

 Gli occhi di Bette Davis celavano qualcosa di infinitamente ambiguo, di divino ed infernale.

 In quella musica, in quell’estate, in quella dolce e torbida ossessione.

La recensione trasporta il lettore in un’estate californiana segnata dall’ossessione per Kim Carnes e la sua 'Bette Davis Eyes'. Descrive il magnetismo della canzone e il suo impatto tanto sul protagonista quanto sulla cultura pop, alternando dati storici a immagini poetiche. Tra mistero, seduzione e introspezione, la musica diventa un viaggio personale e universale. Rivivi la magia di 'Bette Davis Eyes': lasciati trascinare anche tu dall’ossessione.

 Fecero loro stessi, e sbancarono.

 Un qualcosa che fosse ostinatamente popolare e nel contempo sottilmente d'élite.

La recensione celebra ‘Eat the Phikis’ come l’album più popolare e stratificato di Elio e le Storie Tese. Ripercorre la loro irriverente partecipazione a Sanremo 1996 e descrive l’opera come un capolavoro di ironia, genialità musicale e cultura pop, con brani iconici e un approccio colto che conquistò anche il grande pubblico. Scopri perché Eat the Phikis è un album cult e lasciati conquistare dal genio degli Elii!

 La voce di questa ragazza e la musica che gli gira intorno sono due follie che improvvisamente coincidono.

 Ecco allora la filigrana luminosa di un suono in perenne vagabondaggio, la tastierina psichica, la chitarra che si accende e si spegne in un milione di scintille.

La recensione analizza l'album 'Jay Marie, Comfort Me' dei Mess Esque come un viaggio emotivo tra sonorità folk e psichedeliche. La voce e le melodie evocano atmosfere oniriche e intime, trattando delicatamente il tema della perdita. Il sound sembra provenire da un sogno, con un equilibrio tra leggerezza e profondità di sentimento. L’opera viene apprezzata per la sua capacità di catturare l’essenza di certi momenti della vita. Immergiti nel mondo sognante di Mess Esque - Jay Marie, Comfort Me e lasciati trasportare dalle sue atmosfere uniche.