Atlantis rising è l’apripista della loro "nuova carriera", quella più "thrasher" e meno epic.

 La band di Wichita è comunque consapevole che nel cantare storie di questo genere nell’heavy metal è ancora quella che ci riesce meglio.

Atlantis Rising dei Manilla Road è un concept album heavy metal dedicato alla leggenda di Atlantide. Pur segnato da problemi di registrazione e cambi di line-up, il disco mostra la capacità della band di mantenere viva la narrativa epica, pur con un sound più grezzo e meno ispirato del passato. Le tracce più evocative richiamano il vecchio stile della band, mentre l’album segna l’inizio di una fase più thrash. Scopri il potente concept metal di Manilla Road con Atlantis Rising!

 Pino Daniele comodamente seduto lassù, con una prateria di teste di fronte, lesina numerosi pezzi di chitarra di grandissima classe.

 È musica chilling, che mi fa pensare a quando stai in cima al Vesuvio e domini il golfo, e tutto il casino di giù scompare.

La recensione evidenzia l'intimità e la maestria di Pino Daniele nel live acustico "E sona mo'". L'artista appare sicuro e rilassato, con un pubblico coinvolto e partecipe. L'album offre un'atmosfera delicata, che riflette una fase di transizione nella sua musica, lasciando trasparire un blues mediterraneo originale e toccante. Ascolta ora il live acustico di Pino Daniele e immergiti nella sua magia.

 "Count Your Blessings vince il premio per essere il primo e vero disco Metal per 'bimbiminkia'"

 "Canzoni di merda e titoli ridicoli come 'Tell Slater Not To Wash His Dick' e 'Braille (for stevie wonder's eyes only)'"

La recensione boccia fermamente "Count Your Blessings" definendolo un clone mal riuscito di classici del metal. Critica pesantemente plagio, testi imbarazzanti e una produzione scadente. Ironia e sarcasmo accompagnano tutto il testo, sottolineando anche l'evoluzione futura della band. Scopri perché questo album divide il pubblico metal, leggi la recensione completa!

 Io che amo le voci sgraziate, la raucedine ispirata, i rantoli da alcolista e i circhi infestati, sono finita in balìa di un angelo.

 Una personalità in grado di rendere proprie anche melodie già sentite mille volte.

La recensione racconta la scoperta di Eva Cassidy e del suo album Songbird, un disco di cover interpretate con una voce limpida ed emozionante. Nata da una passione per la musica autentica, l’autrice descrive il fascino senza tempo della cantante americana, sottolineando un successo arrivato purtroppo dopo la sua prematura scomparsa. L’album evoca emozioni profonde grazie a un’interpretazione intensa, che supera la semplicità degli arrangiamenti musicali. Ascolta Songbird e lasciati trasportare dalla voce senza tempo di Eva Cassidy.

 "L’album può davvero considerarsi il migliore del dopo Morse."

 "X è meno sperimentale dei precedenti e più complesso, con brani lunghi e articolati in più sezioni."

X degli Spock's Beard segna un ritorno a un prog-rock più classico e articolato dopo un percorso di sperimentazioni e sonorità moderne. L'album, sostenuto dal finanziamento dei fan, si distingue per brani lunghi e complessi, mostrando una rinascita della band guidata da Nick D'Virgilio. Considerato tra i migliori lavori post-Neal Morse, offre un mix di tecnica e melodia che conquisterà gli amanti del prog. Ascolta X e scopri il prog classico riscoperto dagli Spock's Beard!

 Il Dramma Liturgico è la prima cellula di quello che in futuro diventerà il melodramma.

 La prova dei New Yorkers diventa una vera rappresentazione live, con un eccellente suono che permette di seguire i movimenti degli esecutori.

La recensione analizza il Ludus Danielis, dramma liturgico medievale fondamentale per la storia della musica, descrivendo due edizioni discografiche. La registrazione dei New York’s Ensemble for Early Music (foné) offre una rappresentazione fedele e coinvolgente, ideale per appassionati di musica antica e audiofili. L’edizione tedesca Estampie (Christophorus) propone invece un approccio più moderno e immediato, adatto a chi si avvicina con cautela al genere. Entrambe le versioni sono valide e complementari. Scopri le radici della musica sacra con Ludus Danielis, scegli l'edizione perfetta per te!

 Questo disco è una mazzata, di quelle vere.

 Le asperità sono bilanciate dalle parti melodiche a regola d’arte e una carica prorompente sgorga da (quasi) ogni nota.

The Evolution Of Chaos segna il ritorno degli Heathen con un album thrash metal potente e variegato che unisce furia e melodie. La band dimostra abilità tecnica e capacità di rinnovarsi, pur mantenendo radici anni '80. Alcuni brani risultano però troppo lunghi, rendendo l'ascolto meno fluido. Nel complesso, un disco riuscito e carico di energia, che farà felici i fan del genere. Ascolta The Evolution Of Chaos e riscopri il thrash metal autentico!

 "La produzione del disco si rivela quindi super fredda, a fronte dell’abituale, interessante vena compositiva e soprattutto esecutiva."

 "Basta sentire lo spettacolare inizio del disco 'How Do I Look': uno strascicato prologo, rumoristico ed effettistico, viene di punto in bianco squarciato da un tremendo riff chitarra/tastiera al fulmicotone."

L’album segna un ritorno parziale alle radici progressive dei Saga dopo una deludente esperienza con la Atlantic. Intriso di elettronica e sperimentazioni jazz-funk, il disco soffre di una produzione fredda e di una registrazione non ideale. Nonostante alcune tracce di grande spessore come "How Do I Look" e "Starting All Over", l’album alterna momenti brillanti a passaggi meno ispirati. La formazione a trio e l’uso di un batterista esterno limitano l’interazione e il calore tipici della band. Scopri l’evoluzione dei Saga in questo album tra sperimentazione e tradizione!

 Un gruppo che va come uno zombie, non lo abbatti, nella direzione di un etereismo che qui, forse, pare insospettabile.

 Da questa ossidoriduzione dei Misfits nascono angeli che volano senza ali. Quindi uomini sospesi.

La recensione esplora l'EP 'Geek' dei My Bloody Valentine, evidenziandone l'energia oscura e il suono che mescola death rock e atmosfere eteree. L'autore racconta un'esperienza immersiva, tra confusione e sbandamenti personali, suggerendo che la musica riflette tanto uno stato d'animo tormentato quanto una vitalità unica. Un lavoro che oscilla tra morte e rinascita sonora, destinato agli amanti delle sonorità alternative e sperimentali. Ascolta Geek dei My Bloody Valentine e immergiti nell'oscurità sonora.

 La formula shoegaze/lo-fi + synth + drum machine è consolidata e culla nella sicurezza casalinga del pop.

 Sei brani intensi da prendere senza troppe domande, come le medicine del dottore, per vivere una vita simpatica.

Il debutto Van She EP del 2005 presenta un mix consolidato di shoegaze, synth e drum machine, con atmosfere eteree e tocchi di dance punk. Pur non rivoluzionando il genere, l'EP offre sei tracce intense e variegate, con influenze da M83, LCD Soundsystem e Depeche Mode. Un lavoro che culla l'ascoltatore nella sicurezza del pop, perfetto per chi ama l'electropop dalla vena sognante e ritmata. Ascolta Van She EP e immergiti nel mix unico di electropop e shoegaze!

 Kalweit è Georgeanne K... un incrocio fra Patty Smith ed una Shirley Manson più intonata.

 "Guns are Back" è catchy quanto basta ma non troppo ruffiano e mette in evidenza lo stile batteristico di Rescigno.

La recensione celebra "Around the Edges", album indie di Kalweit and the Spokes, per il suo mix originale di sonorità sixties, blues e post-punk. Georgeanne K si distingue per il timbro vocale unico e testi incisivi, accompagnata dalla solida strumentazione di Rescigno e Calella. Nonostante l'uscita tardiva, il disco merita attenzione per la sua energia e raffinatezza. Brani come "Guns are Back" sono particolarmente apprezzati per ritmo e atmosfera. Ascolta subito Around the Edges e scopri il fascino unico di Kalweit and the Spokes!

 ‘Questi sono dei gran caciaroni, scanzonati picari di Galles che il principe (di Galles) lo odiano.’

 ‘Trattasi di musica molto, molto divertente e ben suonata che però non è affatto adatta agli spazi chiusi: ci vuole la situazione giusta, il casino, il volume alto, lo sballo.’

La recensione di 'Sticking Fingers Into Sockets EP' dei Los Campesinos! è un viaggio ironico e vivace nell'energia e nel caos giovanile del gruppo gallese. Nonostante qualche limite dovuto a un approccio troppo leggero, l'EP mostra idee interessanti e un entusiasmante potenziale. La musica è perfetta per ambienti aperti e situazioni di festa, con sonorità che ricordano i Broken Social Scene e un carattere spiccato e disinvolto. Ascolta l'EP di Los Campesinos! per un'esplosione di energia indie gallese!

 Ruling Me è un piacevolissimo ed energico brano dalle tonalità power-pop.

 Hurley emerge come un album piacevole, sbarazzino, che possiede tutti gli ingredienti della tradizionale 'ricetta Weezer'.

La recensione valuta positivamente Hurley, ottavo album dei Weezer, sottolineando un ritorno a sonorità power-pop energiche e melodie malinconiche. Dopo l'insoddisfacente Raditude, Hurley appare più coeso e piacevole, con tracce come Ruling Me e Trainwrecks che si distinguono. L'autore apprezza la consueta ironia e umiltà della band e riconosce il carattere distintivo del gruppo nonostante le sue oscillazioni. Ascolta Hurley e scopri il lato migliore dei Weezer oggi stesso!

 Legend of the shadowking rappresenta il loro lavoro peggiore.

 Forse ai Freedom Call è finita la voglia di rappresentare qualcosa di nuovo e fresco nel panorama metal europeo.

Il sesto album dei Freedom Call, Legend Of The Shadowking, delude la maggior parte dei fan per la mancanza di originalità e freschezza musicale. Nonostante alcuni brani interessanti e un concept ispirato a Ludovico II di Bavaria, l'album appare come un riciclo delle sonorità passate. L'uscita del bassista originale contribuisce al passo falso, rendendo il disco il peggiore della band finora. Scopri cosa rende Legend Of The Shadowking un album controverso nel power metal!

 In Silence you go away... in Silence... sometimes after a few days !

 Ian si dissolveva, ci abitava per sempre rimanendo vivo nella nostra carne come un sole potente. Sicuramente un sole nero : Black Hole.

La recensione è un profondo ricordo di Ian Curtis e della sua tragica fine, intrecciato con memorie e sentimenti vissuti dall’autore negli anni '70 e '80. Il testo riflette sul dolore, la sopravvivenza e il legame con la musica alternativa, menzionando eventi e ambientazioni simboliche come l’Aleph di Gabicce Mare. L’esperienza personale si intreccia con l’omaggio all’artista e alla scena post-punk, con uno sguardo rispettoso e pieno di gratitudine. Scopri la storia toccante e l’eredità di Ian Curtis nella musica alternativa.

 Wheel of Time è a mio parere il lavoro più bello della band dai tempi di Nightfall in Middle-Earth.

 Sacred Worlds, 9 minuti di una potentissima orchestra amalgamata ad una canzone già sentita ma ora apprezzata in tutta la sua piena maturità.

La recensione loda fortemente 'At the Edge of Time' come il miglior lavoro dei Blind Guardian dai tempi di 'Nightfall in Middle-Earth'. Il disco combina abilmente power metal, orchestrazioni potenti e atmosfere fantasy con ballad evocative e pezzi thrash-oriented. L'autore, grande fan della band, sottolinea sia la tecnica che l'originalità musicale, riconoscendo momenti di grande ispirazione e composizioni di valore epico e vario. Scopri l’epicità senza tempo di Blind Guardian con questo capolavoro metal!

 La cosa che più fa apprezzare un qualsiasi album dei Bad Religion è, paradossalmente, la certezza di non stare ascoltando nulla di nuovo.

 Questi 'vecchietti' militanti ci insegnano cosa significhi realmente comporre 'hardcore punk': non basta una mera critica sociale, ma un'etica e un'umiltà semplicemente umane.

The Dissent of Man di Bad Religion conferma la fedeltà alla storica formula punk melodica della band californiana. Con testi politicizzati e una produzione solida, il disco convince sia i fan di lunga data sia i nuovi ascoltatori. Sebbene non sia il miglior lavoro della loro carriera, mantiene intatto il valore etico e musicale del gruppo. Brani come 'The Day the Earth Stalled' e la collaborazione con Mike Campbell aggiungono interesse. Un album rassicurante nella scena punk attuale. Ascolta The Dissent of Man e scopri il vero spirito punk dei Bad Religion!

 Un disco di strade deserte ed estasi meridiane che suona tuttora esattamente come il mio cliché dell’Australia.

 Peccato che un eccesso di timbriche anni ’80 e la tentazione del ritornello pop finiscano per rovinare la tensione lirica e musicale di alcuni brani.

La recensione esplora Diesel and Dust dei Midnight Oil, un album che mescola rock dagli anni '80 con tematiche sociali e ambientali. Pur riconoscendo i limiti di alcuni brani più commerciali, l'autrice apprezza l'atmosfera unica e l'impegno della band, guidata dal carismatico Peter Garrett, poi passato alla politica. L'album rimane una cartolina musicale della mitica Australia. Scopri l’anima rock e sociale dell’Australia con Diesel and Dust!

 Quando senti il suo canto del cigno datato 1971, The Time Has Come, ascolta la sua voce nuda come vento poggiarsi sulle tredici canzoni.

 I brani di Anne Briggs sono carichi di forza propria, un dono di madre natura che rappresenta il canto ideale del creato nel suo stato originale.

La recensione celebra Anne Briggs come una figura enigmatica e fondamentale del British folk degli anni '60. Il secondo album 'The Time Has Come' (1971) viene descritto come un documento musicale puro e intensamente umano. La voce di Briggs emerge come un elemento genuino e naturale, senza artifici, capace di avvolgere e coinvolgere l'ascoltatore. Il testo sottolinea la sua carriera breve e il suo ritiro precoce, lasciando un'eredità musicale ancora oggi celebrata. Ascolta l'inconfondibile voce di Anne Briggs e immergiti nel fascino del folk autentico.

 Il risultato è una prestazione un po’ fredda ma formalmente impeccabile.

 In definitiva, lo ricorderò come un concerto senza infamia, ma soprattutto senza lode.

La recensione descrive il concerto di Blonde Redhead a Bruxelles, evidenziando un cambiamento musicale verso un suono più elettronico e morbido, con una performance tecnicamente curata ma emotivamente fredda. L'apertura affidata a Mauro è apprezzata, mentre i nuovi brani sembrano avere meno presa sul pubblico rispetto al passato. Nel complesso, un evento senza infamia né lode, con momenti degni di nota. Scopri di più su Blonde Redhead e rivivi le emozioni del loro live a Bruxelles!