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 Non è mai esistito nessuno simile agli X e non esisterà.

 Big Black X ti fa piangere di emozione per 3 minuti e 35 secondi.

La recensione celebra l’ultimo album degli X, Smoke & Fiction, come la degna conclusione di una carriera leggendaria nel punk californiano. L’autore intreccia emozioni personali, riferimenti storici e l’importanza culturale della band raccontando Los Angeles attraverso la loro musica. Un tributo intenso e toccante che definisce gli X unici e insostituibili nel panorama punk rock. Ascolta ora Smoke & Fiction e vivi l’ultima emozione punk degli X!

 Non ci sono persone di plastica su Heavy Sounds, ma persone vere che cercano suoni veri.

 La stanza è diventata molto più grande quando Richard Davis ha disimballato il suo strumento.

La recensione immerge il lettore in un'atmosfera fumosa e intima di un club jazz, celebrando l'album Heavy Sounds di Elvin Jones e Richard Davis. Il disco, tra hard bop e sperimentazioni, racconta la profondità umana e musicale dei due artisti spesso sottovalutati. Brani come Summertime evidenziano la capacità emotiva e l'improvvisazione, rendendo il lavoro un'esperienza autentica e coinvolgente. Un tributo a musicisti veri e a suoni autentici. Ascolta Heavy Sounds e immergiti nelle sonorità autentiche di Elvin Jones e Richard Davis.

 "Ascoltare questo disco all'epoca mi piaceva tantissimo, perché parlava di situazioni che io vivevo quasi quotidianamente; ascoltarlo oggi invece... anche, perché mi riporta con la mente a quei giorni fantastici."

 "Mi fa ridere quando sono triste, mi fa ridere quando sono felice, mi fa ridere quando sono medio, in pratica mi fa ridere sempre."

La recensione celebra il debutto del duo 883 con 'Hanno ucciso l'Uomo Ragno', un album simbolo degli anni '90. Attraverso aneddoti personali e un linguaggio vivace, l'autore racconta come il disco riflettesse la vita quotidiana di quegli anni, tra amici, serate al bar e ricordi nostalgici. Il tono è ricco di emozioni e ironia, trasmettendo un affetto profondo per l'opera e il suo contesto storico-culturale. Riscopri gli anni '90 con l'album cult degli 883, ascolta ora!

 "Fragili gemme pop, perse nella deriva di un suono semi addormentato e quasi al limite della soglia percettiva."

 "Un disco talmente bello che non sai se ridere o piangere e allora ti scappa il sorriso di chi, almeno per un momento, ha trovato casa."

Diamond Jubilee di Cindy Lee è un album che fonde nostalgie pop anni '60 con un'estetica queer intensa e dolente. La musica avvolgente, low-fi e sognante, racconta storie di perdita e solitudine con delicatezza e immediatezza. L'album evoca fantasmi musicali del passato e invenzioni originali, creando un'atmosfera magica e intima. Un lavoro che tocca profondamente, tra luci e ombre, che trova ascoltatori alla ricerca di emozioni sincere e sonorità alternative. Ascolta Diamond Jubilee e lasciati avvolgere dalle sue fragili gemme pop.

 Se un giorno dovessi prendere il potere... rendere obbligatorio a tutto il popolo l’ascolto dei Tubes.

 ‘I Was a Punk Before You Were a Punk!’ One Two Three Four... e allora davvero: ma ‘che cosa vuoi (di più) dalla vita?’

La recensione celebra con passione l'album 'Now' dei Tubes, sottolineandone l'eclettismo e la capacità di combinare vari generi musicali con virtuosismo e originalità. Si evidenzia inoltre l'importanza storica del gruppo e la forza del loro spettacolo dal vivo. Nonostante alcune critiche sulla coesione del disco, il recensore lo ama profondamente e invita ad ascoltarlo senza pregiudizi. Scopri l’energia unica dei Tubes ascoltando 'Now', un capolavoro fuori dagli schemi!

 I miracoli, a volte, accadono.

 The Auditorium Vol. 1 è una lezione fatta da due maestri che ci ricordano che l’hip-hop non è solo champagne, macchinoni e gioielli di dubbio gusto.

The Auditorium Vol. 1 segna l'incontro di due leggende dell'hip-hop, Common e Pete Rock, che creano un album ricco di anima e tecnica. È un lavoro che guarda al passato senza essere nostalgico, con tracce profonde e atmosfere rilassate. Le produzioni di Pete Rock e le rime di Common si combinano in un progetto di alto livello e grande coesione. Un disco imprescindibile per gli amanti dell'hip-hop autentico e innovativo. Ascolta ora The Auditorium Vol. 1, un capolavoro hip-hop da non perdere!

 Se ti chiami Mario Bava sei un artista eclettico coi controcazzi, e allora te lo faccio vedere chi sono io.

 Il pianeta alieno? Lo costruisco dentro un teatro di posa, pietre, cartone, scolpisco e cesello, me la vedo io.

La recensione celebra il genio creativo di Mario Bava, capace di realizzare un fanta-horror cult con un budget limitatissimo. Il film, seppur con evidenti limiti tecnici e attoriali, conquista per la sua atmosfera inquietante e l'inventiva artigianale. Curiosità e aneddoti raccontano come Bava abbia saputo trasformare difficoltà in opportunità artistiche. Terrore nello spazio è diventato un punto di riferimento per il cinema fantascientifico anni '60, ispirando grandi opere successive. Guarda Terrore nello spazio e scopri l'arte visionaria di Mario Bava!

 Il gran cerimoniere del racconto, manco a dirlo, è sua maestà il Tempo che ruba per sempre pezzi di vita ma con perfida clemenza concede il beneficio del ricordo.

 Solo nelle canzoni o nelle poesie ci si può permettere d'aspettare all'infinito qualcuno o qualcosa.

La recensione racconta un viaggio personale tra i ricordi di un adolescente degli anni '80, segnato dalla scoperta della musica dei The Cure e della loro canzone 10.15 Saturday Night. Attraverso immagini vivide e aneddoti di scuola, emerge un sentimento malinconico ma affettuoso, dove il tempo diventa il protagonista che ruba e dona memoria. L'autore intreccia la propria crescita e voglia di emancipazione con una colonna sonora che ancora oggi incanta e accompagna. Scopri con noi il fascino senza tempo di The Cure e rivivi i ricordi degli anni '80.

 Mi importa solo che c’è. Che adesso ci sono queste nuove, tredici, splendide canzoni.

 In POPtical Illusion si percepisce una vena ironica non presente in Mercy... una voce che lancia strali contro i potenti ma invita a ripartire dagli errori.

La recensione racconta l'impatto emotivo dell'ultimo album di John Cale, POPtical Illusion, evidenziandone la potenza creativa nonostante la complessità del genio dietro la musica. Tra ironia e rabbia, le tredici tracce combinano synth, hip-hop e avant-garde in un lavoro che invita a riflettere sui tempi difficili e a non mollare. L'autore trova conforto nell'ascolto e riconosce l'importanza di Cale come maestro senza tempo. Ascolta ora POPtical Illusion e scopri il genio contemporaneo di John Cale.

 "Alessio Bonomo passò alla storia come un'esibizione surreale e indimenticabile a Sanremo."

 "Roba da spaccargli un palo in mezzo agli occhi / O da perdonarli"

La recensione ripercorre l'esibizione controversa e indimenticabile di Alessio Bonomo al Festival di Sanremo 2000 con il brano 'La croce'. Nonostante il forte impatto e lo stile sperimentale, il pezzo non fu compreso dal pubblico e dai critici, segnando una carriera tormentata ma ricca di talento. Un esempio di come la musica sperimentale possa scontrarsi con il mainstream, portando con sé un messaggio forte e originale. Ascolta 'La croce' e scopri l'arte sperimentale che ha segnato Sanremo!

 È chiaro come l'alba sorgente su Vienna che rispetto ai suoi ignari conoscenti egli ha assaggiato il potere, ed è tardi per tornare indietro all'umanità che ha vissuto fino ad ora.

 Con savoir faire ci viene indicata un'uscita da attraversare per non fare più ritorno. Nessuna congrega, solo robe da ricchi e annoiati.

La recensione esplora Traumnovelle di Arthur Schnitzler, un'opera che indaga la complessità dei desideri nascosti e il rapporto monogamo tramite un racconto onirico ambientato nella Vienna borghese. Il protagonista Fridolin scopre un potere interiore che segna il suo ritorno alla realtà. La narrazione si focalizza più sulla dinamica di coppia che sull’enigma della congrega. Vengono menzionati i diversi adattamenti cinematografici, con particolare attenzione a Eyes Wide Shut di Kubrick. Scopri il mistero e la profondità di Traumnovelle di Arthur Schnitzler, un classico intramontabile.

 Essere un buon DJ significa possedere una sterminata cultura musicale e creare un flusso sonoro emozionante.

 Questi sessantotto minuti di Code4109 sono un'autentica esperienza emozionale, un incantesimo segreto dell'impassibile stregone.

La recensione esalta DJ Krush come artista e musicista capace di trasformare il vinile in uno strumento creativo. Code4109 è un album dove hip-hop, jazz e musica etnica si fondono in atmosfere ipnotiche e coinvolgenti. L'opera è definita come un'esperienza emozionale che conquista fin dalla prima traccia, offrendo un perfetto equilibrio tra minimalismo e sperimentazione sonora. Immergiti subito nell'ipnotico mondo sonoro di DJ Krush con Code4109!

 La musica nella notte è l’eco del silenzio e la magia che lo rompe.

 Night Dreamer non è bop e non ancora post-bop, ma un bop in transizione.

La recensione esplora Night Dreamer di Wayne Shorter come un viaggio evocativo tra suoni notturni e profonde emozioni, sottolineando la qualità degli artisti coinvolti e il valore innovativo dell'album. Si evidenzia il bilanciamento tra tradizione jazzistica e sperimentazione, con un'attenzione particolare al contesto storico e personale di Shorter. L'autore collega la musica allo stato d'animo, offrendo un ritratto intimo e raffinato dell'opera. Scopri l'incanto di Night Dreamer, un classico senza tempo del jazz.

 Bruno ha sempre rifiutato di divenire un personaggio per rimanere una persona.

 L’estate è un grande inganno, ti uccide nell’attimo in cui senti di non poterne più fare a meno.

La recensione esplora l'album Estate di Bruno Martino evidenziandone la malinconia e la complessità emotiva dietro un jazz raffinato e distante dalla leggerezza estiva. L’autore descrive una nostalgia adulta e un sentimento di perdita legati al tempo e ai ricordi, sottolineando l’umanità semplice e autentica di Martino. L’opera è vista come un capolavoro senza tempo, capace di evocare emozioni profonde al di là delle stagioni. Scopri l’intensa bellezza senza tempo dell’album Estate di Bruno Martino.

 Niente di nuovo qui, solo nostalgia. Tanta, tanta nostalgia.

 Nostalgia sì ma intesa quale percezione di un passato che restituisce senso al presente, una gioia che si tinge di tristezza, ma pur sempre gioia.

Il diciassettesimo album solista di Paul Weller, '66', è un tuffo nostalgico nel passato, che amalgama rock, soul e britpop senza innovazioni sorprendenti. Il disco attraversa atmosfere ricche di arrangiamenti orchestrali e richiami alle sue radici musicali, pur senza aggiungere nulla di nuovo alla sua carriera. La recensione sottolinea la maestria e la poliedricità di Weller, con momenti intensi e malinconici. Un lavoro godibile ma che guarda più al passato che al futuro. Scopri l'ultimo album di Paul Weller e lasciati avvolgere dalla sua nostalgia sonora.

 Non è il mostro in sé a terrorizzarci, ma il fatto che egli provi dei sentimenti, sia lacerato dal dubbio, possa soffrire e vivere una complessità che noi riteniamo eminentemente umana.

 Il male di per sé non stupisce, annoia quasi: è la faticosa transizione verso di esso che ci scuote e ci fa vacillare.

La recensione approfondisce Nosferatu di Werner Herzog, mettendo in luce come il vero orrore derivi dalla complessità umana del mostro e dalla sua condanna all'eternità. Klaus Kinski offre una performance intensa, carica di laceranti dubbi e umanità. Il film si distingue per atmosfere sospese, musicalità evocativa e un approccio che scuote più per la tensione psicologica che per gli elementi horror tradizionali. L'opera esplora temi universali come il tempo, la tentazione e la solitudine eterna. Scopri l'umanità nascosta dietro l'orrore di Nosferatu, guarda il film di Herzog ora!

 Innamorarsi di un piano Wurlitzer e delle sue movenze sensuali, osservare furtivamente quella sua seducente alterità dagli angoli di uno specchio.

 Hypnophobia è un viaggio lucido in autostrade senza meta ed all’autogrill all’improvviso quel sogno immacolato di The Doors al capolinea.

Hypnophobia, il secondo album di Jacco Gardner, è un'opera musicale magica che fonde atmosfere psichedeliche e soft pop con una strumentazione ricca e vintage. La recensione enfatizza il viaggio sonoro, le suggestioni oniriche e l'equilibrio tra desiderio e nostalgia evocati dalle tracce, segnando l'album come un'esperienza musicale senza tempo e coinvolgente. Scopri ora l’incanto sonoro di Hypnophobia e lasciati trasportare dal mondo di Jacco Gardner.

 «Maledetta censura che inibisce certe visioni ad un pubblico adulto e pagante.»

 «Il margine ci interroga sui legami sotterranei fra Eros e Thanatos, sulla falsariga di quanto già visto in un classico dell'erotismo come L'impero dei sensi.»

La recensione analizza Il margine di Walerian Borowczyk come un'opera erotica con un forte sottotesto tragico, influenzata pesantemente dalla censura. Il film racconta la storia di un uomo che, di fronte a una perdita devastante, si abbandona a un eros estremo. Nonostante la recitazione e la fredda prova stilistica, resta un film che interroga i legami tra desiderio e morte. Una pellicola da riscoprire con consapevolezza storica e culturale. Scopri il lato oscuro dell’erotismo con Il margine di Borowczyk, disponibile su Netflix.

 La magia ha il potere di rendere possibile quel che la mente non osa, è della stessa materia dei sogni ma soventemente preferisce ingerirsi con la realtà.

 Journey In Satchidananda è un viaggio senza una destinazione verso tutte le destinazioni, un luogo onnicomprensivo e uno spazio metafisico, luce e ombra, vita e morte, il rifugio dello spirito in tormento.

La recensione racconta il profondo viaggio spirituale e artistico di Alice Coltrane, segnato dall'influenza del guru Swami Satchidananda e dalla trasformazione del suo sound jazz verso atmosfere psichedeliche e indiane. L'album Journey in Satchidananda emerge come un'opera iconica, caratterizzata da un'intensa fusione di tradizioni musicali e un forte impatto emotivo. L'autore descrive con ricchezza poetica la storia dietro la musica, enfatizzando l'esperienza interiore che essa trasmette. Scopri il viaggio musicale e spirituale di Alice Coltrane, ascolta Journey in Satchidananda ora!

 «Se potessi esprimerlo con le parole, non ci sarebbe nessuna ragione per dipingerlo»

 «L'eco spettrale dell'armonica traccia la via. Si potrebbe guidare ad occhi chiusi, lontani da casa.»

La recensione esplora il brano 'Driving Away From Home (Jim's Tune)' degli It's Immaterial, sottolineandone le radici culturali, le influenze americane e britanniche e un'atmosfera nostalgica che evoca paesaggi urbani spettrali. Racconta della collaborazione con Jerry Harrison e Jim Lieber, e delle difficoltà commerciali nonostante il successo di classifica. Il pezzo è descritto come un classico outsider on the road, intriso di malinconia e senso di fuga. Scopri l’atmosfera magnetica di 'Driving Away From Home' e lasciati trasportare dal viaggio musicale degli It's Immaterial!