«Dicono che starei meglio da sola / Ci sto provando / Per piacere, se mi vedete piangere / Scusatemi, sono lievemente pazza».

 «Nasce così Goodnight Rhonda Lee, resoconto in prima persona di mesi tribolati, levigati dalla dolcezza della musica e della consapevolezza.»

Goodnight Rhonda Lee segna il ritorno di Nicole Atkins al chamber pop dopo un periodo complesso della sua vita segnato da solitudine e dipendenze. L'album è un racconto intimo e sincero della sua lotta interiore, arricchito da collaborazioni prestigiose come Chris Isaak e i Dap-Kings. La musica avvolgente con orchestrazioni eleganti e soul accompagna una narrazione fatta di consapevolezza, dolore e speranza. Un disco che chiude un doloroso capitolo e apre una nuova fase artistica. Ascolta Goodnight Rhonda Lee e lasciati avvolgere dalla sua musica profonda e sincera.

 Aspre progressioni elettriche e stasi eroinomani convivono in un sound ispido, vertiginoso.

 E ancora e ancora, in un incessante gioco di specchi deformati da una psichedelia febbricitante.

La recensione di Womb Star Session di King Black Acid and The Womb Star Orchestra invita a immergersi in un viaggio sonoro oscuro e ipnotico, fatto di psichedelia intensa, blues corrotto e ritmi krautrock. L'album è descritto come un crescendo di suoni aspri e atmosfere contaminanti, dove influenze psichedeliche e space-rock creano un'esperienza unica e febbricitante. Un lavoro musicale carico di suggestioni primitive e stili sperimentali, che cattura l'ascoltatore con la sua potenza evocativa. Scopri l'ipnotico e oscuro mondo sonoro di King Black Acid con Womb Star Session!

 Rise of the Robots è un gioco irrimediabilmente atroce.

 Mai, mai e poi MAI mettere maggior enfasi nelle grafiche rispetto a tutto il resto.

Rise of the Robots è un picchiaduro degli anni '90 caratterizzato da tecniche grafiche avanzate per l'epoca, ma con un gameplay lento, monotono e privo di innovazioni. La trama è scontata e piena di cliché mentre la colonna sonora promessa di Brian May è praticamente assente. Il gioco risulta frustrante e poco divertente sia in singleplayer che in multiplayer, confermandosi come una delle peggiori uscite del periodo. Nonostante ciò, ha avuto un sequel, segno di un'operazione commerciale più che qualitativa. Scopri perché Rise of the Robots è diventato un cult negativo da evitare!

 Le animazioni sono le peggiori di recente memoria, sembrano demo pre-renderizzate dei giochi per la Nintendo 64.

 Dal punto di vista grafico, le texture sembrano state masticate per settimane e sputate rimodellate a mani nude.

The Little Panda Fighter è un brutto clone 3D di Kung-Fu Panda prodotto dalla brasiliana Video Brinquedo. La grafica è amatoriale, le animazioni sono goffe e la trama è assurda e ridicola, con una morale discutibile. L'unico aspetto positivo è il doppiaggio italiano, che risulta sorprendentemente decente. Consigliato solo se siete molto curiosi o appassionati di b-movie d'animazione per bambini. Scopri perché The Little Panda Fighter è un cult trash da evitare!

 Grant-Lee Phillips si può considerare per la sua generazione quello che negli anni sono stati i vari Johnny Cash, Willie Nelson, Kris Kristofferson e Merle Haggard.

 Le canzoni raccontano tutta una serie di storie di personaggi canaglie e ciarlatani, tiranni e veggenti, con riferimenti simbolici tipici di Bob Dylan.

Il nono album solista di Grant-Lee Phillips, "Widdershins", offre un rock elettrico vivace con testi socialmente impegnati. Registrato a Nashville in soli quattro giorni, il disco richiama la tradizione dei grandi cantautori americani, mescolando riferimenti culturali e sonorità di ispirazione anni settanta rivisitate in chiave moderna. Un lavoro solido che conferma la classe e la coerenza artistica di Phillips. Ascolta Widdershins e scopri il coinvolgente rock sociale di Grant-Lee Phillips!

 Ecco la vita che fa crescere le persone, non i compleanni e alle volte è necessario crescere prima.

 Questa ballata triste parla del senso della famiglia e della paura di perdere fiducia, stato sociale e la vita stessa in tenera età.

La recensione celebra Grimspound, il decimo album dei Big Big Train, definendolo una composizione ricca e articolata che unisce storia e musica progressive. Il lavoro racconta episodi epici, come la figura del pilota Albert Ball, attraverso brani lunghi e suggestivi. Particolarmente apprezzata la collaborazione con Judy Dyble e la varietà sonora, con sonorità che spaziano dal folk al prog classico. L'autore consiglia vivamente l'ascolto, sottolineando il valore emotivo e artistico del disco. Scopri ora Grimspound, un capolavoro prog tutto da ascoltare!

 Questo film non ha NULLA a che fare col capolavoro della Disney stessa. Ma proprio un caxxo.

 Non ha trama degna di nota, è squallido, ti rovina il fegato e ti invoglia a ficcare due dita in bocca e vomitare tutto quello che hai mangiato in un'intera settimana...

La recensione analizza Hercules il Figlio degli Dei, un film d'animazione prodotto da Dingo Pictures noto per le sue copie a basso costo. Con una trama confusa e qualità tecnica scadente, non ha nulla a che vedere con il classico Disney. L'autore evidenzia ironicamente difetti evidenti, salvando solo un doppiaggio appena sufficiente. Un titolo da evitare se si cerca animazione seria. Scopri perché questo cartoon è un cult trash da non prendere sul serio!

 È come se mancasse un pezzo, che magari poi c'era ma è stato tagliato fuori dalla pellicola e aggiunto alla collezione personale di Nicolas Cage.

 Un action movie a bassa intensità inserito in un classico contesto distopico che come tale funziona sempre, anche se la storia non ha granché da dire.

La recensione critica 'The Humanity Bureau', film distopico diretto da Rob W. King con Nicolas Cage. Pur con una premessa interessante, la pellicola delude per la trama debole e la completa mancanza di approfondimento, con un finale brusco e insoddisfacente. L'interpretazione di Cage è definita sufficiente ma non impreziosisce il film, che resta un action a bassa intensità. Scopri perché The Humanity Bureau non conquista e leggi la recensione completa!

 Keith Moon si era reincarnato (parole sue).

 Pochi brani come questo riescono a diventare degli inni alla vita; di quando ti alzi dal letto e sei pronto a fregartene del resto del mondo.

La recensione celebra 'Elephant Stone', il primo singolo dei The Stone Roses, sottolineando il ruolo iconico del batterista Reni e la produzione di grandi nomi come John Leckie e Peter Hook. Il brano rappresenta un classico della scena Madchester, carico di nostalgia e poesia, e un inno alla vita e alla rinascita personale. Ascolta Elephant Stone e immergiti nella leggenda Madchester!

 Forse l'unica Suite psichedelica della storia della musica italiana.

 Un'esperienza, non la semplice e distratta fruizione che… è un cancro per la Cultura e per l'Arte.

La recensione celebra l'unico LP 'Dedicato A' de Le Stelle, guidate dall'artista e figura pop Mario Schifano. Un'opera unica nella musica psichedelica italiana, ispirata ai grandi gruppi anglo-americani e arricchita da un contesto artistico e culturale d'eccellenza. La musica, l'arte e l'esperienza live si fondono in un viaggio sensoriale irripetibile. L'album rappresenta un capitolo fondamentale della sperimentazione musicale e visiva italiana degli anni Sessanta. Ascolta ora 'Dedicato A' e immergiti nel mito psichedelico italiano!

 Hotel Paral.lel. 20 anni dopo è ancora così. Elegante e brutale.

 Restare immersi in uno spazio di suono nello stesso tempo limpido e distorto, concreto e astratto, potente e fragile.

La recensione esalta l'album Hotel Paral.lel di Fennesz per la sua capacità di immergere l'ascoltatore in paesaggi sonori tanto limpidi quanto distorti. Definito elegante e brutale, il disco è considerato un viaggio di 15 tracce tra concretezza e astrazione che mantiene il suo fascino anche a distanza di 20 anni. L'autore riflette sulle influenze e il futuro della musica elettronica evocando anche altri artisti come Boards of Canada e Sakamoto. Ascolta Hotel Paral.lel e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico.

 Un bel ritorno questo dei ODM, addirittura ai limiti del sorprendente.

 La furiosa “Alcohol” si avvicina tantissimo ad atmosfere bunueliane.

You Don’t Exist segna il ritorno di One Dimensional Man dopo sette anni con un disco intenso e più vicino agli esordi hardcore noise. Il nuovo album vanta una formazione rinnovata e tracce potenti come "Alcohol" e "The American Dream". Capovilla dimostra una rinnovata energia, mentre il sound si alterna tra furia e momenti più melodici, offrendo un lavoro martellante e ispirato. Un ritorno convincente che prosegue un percorso interrotto ma mai dimenticato. Scopri il nuovo album di One Dimensional Man, un ritorno potente e senza compromessi.

 Un disco sicuramente particolare che mette assieme sonorità vintage tipiche di un revival pop psichedelico.

 Potrebbe essere interessante vederli dal vivo: si parla di una bella formazione composta da 11 elementi.

La recensione racconta la rinascita artistica di Saul Adamczewski, ex Fat White Family, e il suo nuovo progetto Insecure Men, basato su un debutto psichedelico UK. Il disco si caratterizza per sonorità vintage, synth anni '80 e influenze orientali e calypso. Pur apprezzando l'originalità degli arrangiamenti, il giudizio complessivo è moderato, riconoscendo un lavoro interessante ma non eccelso. La formazione dal vivo promette però dinamismo e presenza scenica. Scopri il debutto degli Insecure Men e lasciati sorprendere dalla loro psichedelia unica!

 “Un album concepito nel caos della nuova scena musicale genovese, da cantare un po’ a squarciagola e un po’ sottovoce.”

 “Finalmente definisce quello che può essere un urlo liberatorio o un sussurro ironico.”

Finalmente è il primo album dei fratelli Ciapica, noto come Cartabianca, che propone nove tracce folk intimo e ironico. Le loro voci calde e mutevoli accompagnano atmosfere cantautorali che donano grande coinvolgimento. L'album si distingue per la varietà e l'omogeneità emotiva, risultando perfetto per chi cerca nuove sonorità italiane. Ascolta 'Finalmente' e lasciati conquistare dal folk genovese dei Cartabianca!

 Il titolo dell'album deriva dal nome della prima missione dell'uomo nello spazio.

 Una sorta di Synth pop che ricorda a tratti i Duran Duran, combinato con un cantautorato simile a quello dei Baustelle.

Vostok è il disco d’esordio dei D’Alì, una band pop-rock italiana con influenze synth degli anni '80. L'album si sviluppa attorno al tema del viaggio, spaziale e personale, con liriche che spaziano da esperienze intime a critiche sociali, accompagnate da sonorità che ricordano i Duran Duran e i Baustelle. Un progetto interessante ma che mantiene un tono misurato. Ascolta Vostok per un viaggio musicale tra synth pop e riflessioni intime.

 James Franco scrive un elogio degli incapaci ma celebra l’arte cinematografica vera.

 Esiste più dignità in questo nobile fallimento che nel successo algido di tanti prodotti hollywoodiani.

The Disaster Artist di James Franco racconta la storia dietro la nascita di The Room, il peggior film di sempre, esplorando temi di amicizia, fallimento e passione. Il film celebra l'arte cinematografica anche attraverso un fallimento clamoroso, con una critica profonda all'elitismo di Hollywood. La struggente figura di Tommy Wiseau è al centro di una narrazione che mescola malinconia e comicità. Un film che trova bellezza e umanità nelle imperfezioni più evidenti. Scopri la storia dietro il peggior film di sempre e lasciati sorprendere da un tributo unico!

 La band invece è solida, granitica e derivativa, losangelina ma con sonorità da east coast.

 Le varie influenze riescono a mescolarsi tanto quanto l’olio e l’acqua riescono ad amalgamarsi agitando una bottiglia.

La recensione di The Gato Hunch dei Stanford Prison Experiment evidenzia un disco solido e derivativo, con influenze marcate da band come Fugazi e Jesus Lizard. Pur mescolando elementi diversi, il suono mantiene una forte identità. Il pezzo 'Cansado' viene suggerito come highlight imprescindibile. La recensione è permeata da un tono malinconico e personale. Ascolta The Gato Hunch e scopri il miglior post-hardcore losangelino.

 Dragon Ball Super è un prodotto assolutamente commerciale, con episodi uno più noioso dell’altro con disegni osceni e animati alla cazzo di cane.

 Goku che è diventato un coglione, facendo sembrare quello della prima serie Leonardo Da Vinci.

La recensione critica aspramente Dragon Ball Super, definendolo un prodotto commerciale con animazione scadente e trasformazioni riciclate. I combattimenti risultano noiosi e privi di tensione, mentre la caratterizzazione di molti personaggi è peggiorata rispetto alle serie precedenti. Solo Vegeta e C-17 ricevono un trattamento decente. Nel complesso, Dragon Ball Super è descritto come un lontano e deludente parente del primo Dragon Ball. Scopri se Dragon Ball Super è davvero all'altezza del mito, leggi la recensione completa!

 È una sensazione che conosco e che mi ha fatto sentire in qualche modo vicino a questo ragazzo che quando alla fine si è ritrovato solo al mondo ha agito come un animale spaventato.

 Forse la scelta di farlo interpretare da un ragazzo così popolare come Ross Lynch conferisce un significato ulteriore e più profondo a un film diretto con grande bravura.

My Friend Dahmer, diretto da Marc Meyers, racconta l'infanzia e l'adolescenza travagliate di Jeffrey Dahmer da una prospettiva personale. Basato sulla graphic novel di John 'Derf' Backderf, mostra l'isolamento sociale e i comportamenti disturbati del futuro serial killer. La scelta di Ross Lynch per il ruolo principale aggiunge profondità simbolica al film, che affronta temi di esclusione e sofferenza con grande sensibilità. La recensione sottolinea la bravura del regista e dell'attore. Scopri la storia dietro l'uomo e il mito in My Friend Dahmer, un film da non perdere.

 I suoni sembrano letteralmente sciamare tutto intorno nell’ambiente che ci circonda in una unicità che li tiene legati assieme.

 È una visione della musica jazz che è quasi paesaggistica.

Traveling Pulse, il nuovo album live dei Cloudmakers Five, propone un jazz ipnotico e paesaggistico incentrato sul vibrafono di Jim Hart. Il quintetto unisce sperimentazione e strutture circolari, creando un'esperienza sonora unica e avvolgente, ispirata anche alle impressioni di viaggio del leader. Scopri il sound unico dei Cloudmakers Five con Traveling Pulse, un viaggio jazz ipnotico da non perdere.