Noel Gallagher, con tutto il rispetto che portiamo per lui dai tempi degli Oasis, non è un musicista.

 Who Built The Moon? è un album confusionario, pomposo ed inconcludente.

La recensione sottolinea la differenza tra artista e musicista, definendo Noel Gallagher un artista senza essere musicista. L'album 'Who Built The Moon?' è giudicato pomposo, confusionario e privo di idee, con arrangiamenti troppo invasivi che soffocano le melodie semplici e deboli. Solo pochi brani si salvano, evocando influenze degli Oasis, Neil Young e Springsteen. Nel complesso l'opera non convince e segna un passo falso nella carriera solista di Gallagher. Scopri perché Who Built The Moon? ha deluso i fan di Noel Gallagher.

 Una voce che mi prende le orecchie e me le graffia procurandomi un piacere immenso.

 Partite dall’inizio con “If I’m In Luck I Might Get Picked Up” e buon viaggio con un funk coinvolgente.

La recensione celebra l'album omonimo del 1973 di Betty Davis, evidenziando la sua voce potente e sensuale e un funk coinvolgente. Il disco è descritto come un capolavoro di durezza e passione, con brani che resistono al tempo. L'autore sottolinea la forte personalità di Betty, la sua influenza su Miles Davis e invita a scoprire tutte e tre le sue opere fondamentali. Ascolta ora Betty Davis e lasciati travolgere dal funk senza tempo!

 Wolf of the Cosmos è un lavoro elegante e molto sofisticato.

 Ha veramente troppa poca carica e stanca facilmente l’ascoltatore.

Will Oldham torna con 'Wolf of the Cosmos', revisione elegante e sofisticata dell’album di Susanna. Differente dal tributo a Merle Haggard, il disco propone atmosfere delicate ma soffre di poca energia, risultando ripetitivo e stancante. Pur apprezzato per la sua bellezza, il lavoro manca di coinvolgimento emotivo e si distingue per un folk minimale e pastello. Ascolta Wolf of the Cosmos per scoprire un folk raffinato e sofisticato.

 Il risultato finale è un disco di grande spessore nel genere.

 Dopo tutti questi anni lo stesso caro vecchio Oldham è divenuto uno dei più grandi autori della musica americana di tutti i tempi.

La recensione celebra 'Best Troubador' di Bonnie 'Prince' Billy, un omaggio sentito a Merle Haggard, influente autore country. L'album reinterpreta 16 brani iconici mantenendo il cuore emotivo originale, con un tocco moderno e personale. Attraverso collaborazioni eccellenti, Will Oldham dimostra la sua crescita artistica e il valore del passaggio generazionale nella musica americana. Scopri l'intenso tributo di Bonnie 'Prince' Billy a Merle Haggard con 'Best Troubador'!

 Il lavoro si distingue per un suono caustico, profondo, gutturale. Sabbathiani con retaggi proto-industrial.

 Sono i sette minuti della conclusiva "Godslayer" a testimoniare la follia, il gigantesco orrore messo in piedi da Rob, John, Sean ed Ivan.

La recensione mette in luce il secondo album dei White Zombie, "Make Them Die Slowly", pubblicato nel 1989 e prodotto da Bill Laswell. Il disco si distingue per un suono gutturale e caustico che fonde hard rock, proto-industrial e metal, offrendo un impatto sonoro primitivo e devastante. L'album rappresenta una fotografia acerba ma intensa della scena musicale americana di fine anni '80, con riferimenti a band come Stooges, Slayer e Sonic Youth. La traccia finale "Godslayer" è il culmine di questa esperienza sonora unica. Ascolta ora 'Make Them Die Slowly' e lasciati travolgere da un viaggio sonoro unico!

 “Memory...” ha la solidità concettuale di un disco scritto con calma e ispirazione.

 Il lavoro di arrangiamento è encomiabile, soprattutto gli archi, come nella fragile “The Fool”.

Memory Of A Cut Off Head è il side project folk degli OCS, guidati da John Dwyer, noto per gli Ohsees. L'album si distingue per arrangiamenti ricchi e una varietà di stili, dal country rock al glitch analogico, con collaborazioni di Brigid Dawson e Mikal Cronin. Nonostante qualche eco a Bowie e momenti più statici, l'opera risulta un piacevole esperimento musicale, solido e ispirato. Ascolta ora Memory Of A Cut Off Head e scopri il lato folk di John Dwyer!

 La dissoluzione, la distruzione del sé è il primo principio della nostra musica...

 Alzate al massimo il volume, premete play, chiudete gli occhi e cominciate a scomparire...

IIIrd Gatekeeper è il terzo album degli Skullflower, capitanati da Matthew Bower, che propone un noise psichedelico brutale e rituale. Il disco si caratterizza per un sound ripetitivo e ipnotico, con chitarre distorte, basso potente e ritmi tribali. L'opera richiama influenze dai primi Jesus And The Mary Chain, Swans e un tocco di King Crimson. Un'esperienza sonora che trascina l'ascoltatore in uno stato di dissoluzione del sé. Ascolta IIIrd Gatekeeper e immergiti nell'abisso sonoro degli Skullflower!

 ‘Planetarium’ è un’opera drammatica che interpreta la nascita del Sole e dei pianeti come l’evento più tragico e carico di pathos mai avvenuto.

 Sufjan Stevens ha quell’ambizione naturale di spingersi oltre, creando un’opera che sfugge come un attimo, un ricordo o l’esistenza di una stella.

Planetarium, l'album di Sufjan Stevens con Nico Muhly, Bryce Dessner e James McAlister, è un ambizioso progetto neo-classico e concettuale dedicato ai corpi celesti del sistema solare. Nonostante la sua natura pretenziosa e sperimentale, l'opera risulta accessibile grazie alle sue atmosfere ambient e orchestrali. Il disco va ascoltato come un unicum drammatico, che vede nella nascita del sistema planetario un evento carico di pathos. Un ascolto che invita a riflettere sull'ambizione e sulle visioni artistiche di Stevens. Ascolta Planetarium e immergiti in un viaggio sonoro tra stelle e pianeti.

 Carrie & Lowell è stato uno dei dischi più importanti che Sufjan Stevens abbia fatto nella sua carriera.

 Un modo come un altro per avvicinarsi (se ancora non lo avete fatto) a uno degli autori più sensibili - ma anche più celebrati - della sua generazione.

La recensione analizza 'The Greatest Gift', mixtape che raccoglie outtakes, remix e demo legati all'album 'Carrie & Lowell' di Sufjan Stevens. Il disco rappresenta un approfondimento emotivo e creativo, segnando un ritorno al suo stile più intimo e riflessivo. La selezione presenta momenti acustici e rielaborazioni che valorizzano le tracce originali, rendendo l'album compatto e significativo. È consigliato come un approccio ideale per avvicinarsi o riscoprire uno degli artisti indie più sensibili della sua generazione. Ascolta 'The Greatest Gift' e immergiti nelle emozioni di Sufjan Stevens.

 È psichedelia che farebbe felice tanta gente nel rock, dove troppo spesso per andare avanti sembra ci sia l’obbligo di guardare indietro saccheggiando a quattro mani e loro lo fanno bene.

 It feels like I’m floating in the warm sea - non lo cantavano loro, ma rende l’idea.

Float Along - Fill Your Lungs di King Gizzard & The Lizard Wizard è un album che unisce psichedelia, garage e surf rock in un sound fresco e vivace. Il disco, uscito nel 2013, rappresenta una delle migliori proposte della band, con un mix di tecniche e atmosfere originali. Nonostante la prolificità del gruppo che spesso sovraccarica l'ascoltatore, questo lavoro mantiene qualità e coerenza, risultando piacevole e consigliato agli amanti del rock psichedelico. Tra i brani spiccano momenti melodici ricchi di riverberi e sonorità etniche. Ascolta Float Along - Fill Your Lungs e lascia che la psichedelia ti avvolga!

 Shelley è quello che si può considerare come l’esponente di una nuova generazione di soldati da guerra, una macchina da guerra post-moderna.

 Il confine tra la fantascienza e la scienza vera e propria è molto sottile e apparentemente solo una questione di tempo.

‘The Red: The First Light’ di Linda Nagata è un romanzo nanopunk che mescola guerra, tecnologia avanzata e mistero. Il protagonista, James Shelley, un soldato con arti cibernetici, si ritrova coinvolto in una nuova guerra civile americana e un complotto orchestrato da potenti corporazioni. La narrazione esplora temi di evoluzione umana e controllo mentale tramite una rete infettata da un virus, il Red. Scrittura avvincente e scenari futuristici che sfumano tra fantascienza e scienza reale. Immergiti in un futuro sorprendente: leggi ‘The Red: The First Light’ oggi!

 «La sua musica è uno scudo eretto contro la grettezza umana.»

 Billy Bragg è di quelli che sanno da che parte stare, quella parte l’ha scelta quarant’anni fa e non ha mai cambiato casacca né appeso la chitarra al chiodo.

La recensione celebra l'EP Bridges Not Walls di Billy Bragg come un potente scudo contro la grettezza umana, riflettendo sull'attualità politica e sociale. In particolare, la dedica a Saffiyah e la forza del messaggio sociale restituiscono un'immagine dell'artista fedele ai suoi valori da oltre quarant'anni. La musica diventa uno strumento di resistenza civile e un richiamo a scegliere da che parte stare. Scopri Bridges Not Walls e lasciati ispirare dal potere della musica impegnata di Billy Bragg.

 Questo disco non mi piace. Ma sentì che nel suo esistere c’è un qualcosa di grande. Immenso

 Semplice urlo di libertà stilistica, inconcepibile, non capibile dal pubblico Jazz e dal pubblico Rock.

L'album AMM - AMMMusic del 1967 è un'opera difficile e controversa, rappresentativa della libertà stilistica nella musica di quegli anni. La recensione riconosce in questo lavoro un valore immenso e un'esplorazione senza confini tra jazz e rock, pur non condividendone il gusto personale. Il disco emerge come un esperimento selvaggio e libero, un urlo di autonomia musicale che sfida le categorie convenzionali. Scopri l'impatto rivoluzionario di AMMMusic, un album che sfida ogni confine musicale!

 Il dramma è sempre immane, irrimediabile, totalizzante, ma la visione è anestetizzata, con pochi sfoghi di disperazione plateale.

 Quando ti trovi davanti a certe scene di sesso, vorresti alzarti ad applaudire in mezzo alla sala per la preziosità e delicatezza della regia.

Loveless conferma Zvyagintsev come maestro del cinema russo contemporaneo, offrendo un ritratto agghiacciante e sofisticato di una società corrotto e anestetizzata. Il film esplora un dramma familiare spogliato da qualsiasi speranza, tramite una regia raffinata e una messa in scena di altissimo livello. La tensione emotiva si costruisce senza eccessi, suggerendo piuttosto che mostrare, in una narrazione lineare ma densa di significati universali. Scopri il potente dramma di Loveless, un capolavoro del cinema russo contemporaneo.

 Suonano Jazz senza saperlo, suonano e questo basta.

 Una danza su macerie musicali e unirsi a questo ballo è solo piacere.

Niechęć è un album polacco che fonde jazz, rock ed elettronica creando un paesaggio sonoro complesso e coinvolgente. Tra improvvisi cambi di ritmo e melodie avvolgenti, l'ascoltatore viene catturato in una danza di emozioni e suoni. L'album si presenta come un teatro musicale dove i generi si intrecciano con naturalezza. Un’esperienza uditiva che sorprende e affascina senza cercare definizioni rigide. Ascolta Niechęć per un viaggio musicale unico e coinvolgente.

 Star Wars non deve essere spiegato o lo si odia o lo si ama.

 È la forza che scorre potente in te.

La recensione valuta Gli ultimi Jedi di Rian Johnson come un film degno di nota, capace di unire vecchi fan e nuova generazione. Vengono evidenziati temi profondi come il fallimento e l'equilibrio della Forza, accompagnati da una colonna sonora suggestiva. Criticità come la durata e alcune scelte narrative sono presenti, così come l'influenza del marketing Disney. Nonostante tutto, il recensore sceglie di amare il film, assegnandogli un voto positivo. Scopri perché Gli ultimi Jedi continua a dividere e affascinare i fan di Star Wars!

 "Tanto rumore per nulla" è la perfetta definizione di questo album.

 Il risultato finale è l'effetto "specchietto per le allodole": all'inizio si pensa di non aver capito, poi emerge la scarsità e disorganizzazione del contenuto.

La recensione di Visions di Grimes lo definisce un album sopravvalutato, incapace di catturare l'ascoltatore con brani memorabili. Pur puntando alla sperimentazione, il disco appare confuso e disorganizzato, senza sfruttare appieno il potenziale della cantautrice. Il risultato è un lavoro troppo generico e poco incisivo, difficile da apprezzare anche dopo ripetuti ascolti. Scopri se Visions di Grimes fa per te con la nostra recensione approfondita!

 Un minimalismo barocco di ottima fattura.

 L’Inverno risolleva il tenore generale con un climax di archi da palpitazioni.

La recensione analizza l'album di Max Richter, che reinterpreta 'Le Quattro Stagioni' di Vivaldi attraverso un approccio minimalista e influenze di compositori novecenteschi come Arvo Pärt e Philip Glass. Nonostante alcune critiche, l'opera è giudicata piacevole e innovativa, capace di coniugare tradizione e avanguardia. Le tracce 'Autunno' e 'Inverno' rappresentano rispettivamente il punto debole e il riscatto dell'album. L'album si rivolge sia agli appassionati di musica colta moderna sia ai neofiti. Ascolta ora l’innovativa reinterpretazione di Max Richter di Vivaldi!

 La musica è legata a doppio filo ad un'atmosfera dreampop che molto spesso sfocia nel Trip-Hop.

 Uno dei dischi dell'annata. Consigliato.

Il disco di debutto di Kelly Lee Owens fonde techno tribalizzata e riflessi di dreampop con sfumature di trip-hop, offrendo un suono moderno e cluborientato. La collaborazione con Jenny Hval aggiunge valore artistico a un lavoro che si mantiene equilibrato tra sperimentalismo e accessibilità. Definito uno degli album di punta dell'anno, è consigliato sia agli amanti dell'elettronica innovativa sia a chi cerca atmosfere coinvolgenti. Scopri il debutto unico di Kelly Lee Owens, un viaggio tra elettronica e atmosfere da club!

 Un oceano infernale saturo di grave e greve elettricità.

 Solo e soltanto Doom scarnificato. Il migliore od il peggiore che si possa oggi ascoltare.

La recensione celebra 'Love from With the Dead' come un concentrato di Doom metal puro e incisivo guidato da Lee Dorrian e i suoi collaboratori. L'album è descritto come un oceano di suoni oppressivi e profondi, senza via di scampo, capace di travolgere l'ascoltatore in oltre un'ora di martellamento sonoro. La musica è evocativa, macabra e intensa, incarnando al massimo la crudezza del genere. Scopri il potere oscuro di 'Love from With the Dead' ora!