La formula dei Nostri, che arriverà al suo apice con il capolavoro “Weighing Souls With Sand”, è qui ancora acerba.

 Un disco cupo e pessimista, spettrale, un viaggio nelle paure e nelle angosce più profonde dei Nostri.

‘...And Your Blood Is Full Of Honey’ è l’album di debutto del duo The Angelic Process, caratterizzato da atmosfere cupe e pessimiste. Il lavoro esprime un suono ancora acerbo ma intenso, unendo doom, drone e primi elementi shoegaze. La recensione ne evidenzia la profondità emotiva e il valore nella discografia della band, segnando l'inizio di un percorso musicale interrotto prematuramente dal decesso di K.Angylus. Un disco da riscoprire per gli appassionati di musica oscura e intensa. Ascolta ora questo capolavoro oscuro e scopri le radici di The Angelic Process.

 “Animals Have More Fun”, lato A, nonostante il buffo titolo e una buona dose di humour melodico, ha una certa ambiguità, cinica, che può ricordare “Games Without Frontiers” di Gabriel.

 “SUS” è un dipinto sonoro inquietante in cui si inserisce la voce nervosa di Pursey, una commistione tra punk e new wave urgente, orrorifica, e elettronica decisa.

La recensione analizza 'Animals Have More Fun', singolo frutto della collaborazione tra Jimmy Pursey, frontman degli Sham 69, e Peter Gabriel. Il brano unisce influenze punk e new wave con elementi elettronici sperimentali, mostrando ambiguità cinica e atmosfere inquietanti, specialmente nel lato B 'SUS'. La fusione di stili e la produzione raffinata rendono questo lavoro un pezzo interessante e di qualità. Ascolta 'Animals Have More Fun' e scopri questa affascinante fusione tra punk e new wave!

 Ogni generazione di americani ha la propria guerra. E l'industria cinematografica ringrazia.

 È un film che riflette su come, quando la leggenda diventa realtà, vince la leggenda.

Il film di Ang Lee, adattamento del romanzo di Ben Fountain, esplora il conflitto iracheno attraverso lo sguardo di un giovane soldato. Con uno stile narrativo fluido e un uso efficace dei flashback, il film riflette sul patriottismo e sulla costruzione mediatica dell’eroe. Nonostante qualche momento didascalico e la perdita d’impatto senza il 3D, l’opera si conferma un lavoro profondo e significativo del regista, capace di fondere guerra e spettacolo in modo originale. Scopri la prospettiva unica di Ang Lee sulla guerra americana, guarda Billy Lynn oggi.

 Sempre che la notorietà che arriva quando hai dieci anni e ritrovarti a diciannove con duecentomila dollari per le mani... possano essere considerati illusori luccichii.

 «Breathlessly Brett» è un album che avrebbe meritato il suo spazio sugli scaffali al fianco di «Diamond Dogs».

La recensione racconta la storia di Brett Smiley, giovane promessa del glam rock degli anni '70, la cui carriera viene ostacolata da circostanze avverse nonostante il sostegno di figure di spicco come Andrew Loog Oldham. L'album "Breathlessly Brett", pubblicato decenni dopo in ritardo, rappresenta un mix eccitante di glam rock e rock'n'roll stradaiolo. La vicenda di Brett è segnata da sogni infranti, dipendenze e una tragica morte, ma la sua musica resta un patrimonio nascosto. Scopri la storia nascosta e ascolta il culto glam di Brett Smiley!

 "Wounds non è una caduta libera in un abisso... ma la lenta esplorazione di un antro freddo e buio in cui reggiamo una lampada ad olio."

 "Le sonorità più funeree del doom si accompagnano a quelle del dream pop che potrebbero essere descritte dallo stesso aggettivo."

Il secondo album di Fvnerals, 'Wounds', propone sette tracce che mescolano post-punk, doom, slowcore e dream pop, evocando un'atmosfera cupa e introspettiva. La voce spettrale di Tiffany Strom e i synth creano un paesaggio sonoro ricercato e variegato. Il disco si distingue per la sua costruzione lenta e suggestiva, culminando in una delicata chiusura al pianoforte. Un lavoro musicale intenso e ben realizzato. Ascolta 'Wounds' di Fvnerals per un viaggio musicale oscuro e suggestivo.

 Ho passato la vita a sentire sulla punta della lingua il dolce e amaro sapore del vento.

 I Jeff Haley si posano leggeri e aurei, sprigionando un'energia nostalgica e agrodolce.

Dal sound leggero ma profondo, Jeff Haley con l'album From Upstairs sprigiona un'energia agrodolce e nostalgica. Tra jangle-pop, lo-fi e wave, emerge un mix ben bilanciato di suggestioni che richiamano Jesus And Mary Chain, Kurt Vile e Wire. Un lavoro che conquista per la sua delicatezza e profondità emotiva. Ascolta From Upstairs e lasciati avvolgere dall'intensità del jangle-pop nostalgico di Jeff Haley.

 È indubbio che le canzoni di questo disco siano belle canzoni e che da questo punto di vista Damage and Joy sia inattaccabile nel riproporre il mood tipico della band.

 Non è stato facile mettere d’accordo i due fratelli Jim e William Reid a mettersi a lavorare su questo ultimo disco.

Il tanto atteso ritorno dei Jesus and Mary Chain con l'album Damage and Joy segna la fine di un lungo conflitto familiare tra i fratelli Reid. L'album, prodotto insieme a Martin Glover, miscela shoegaze e rock con canzoni rinnovate e collaborazioni prestigiose. Non un miracolo, ma un lavoro valido in grado di riportare la band in forma dopo 19 anni, confermandone il mood distintivo nel panorama musicale. Scopri il ritorno dei Jesus and Mary Chain con Damage and Joy, un disco shoegaze da non perdere.

 Questo film è stato ingiustamente dimenticato.

 Il film regge, ha una trama comunque sostenuta da basi robuste e effettivamente funziona benissimo ancora oggi.

I Come In Peace è un cult sci-fi del 1990 con Dolph Lundgren, che mescola elementi noir, azione e ironia. Il film si distingue come una valida opera low-budget spesso dimenticata, ma con una trama solida e divertente. La sfida contro un alieno spacciatore di endorfine rende la narrazione originale e coinvolgente. Un film che regge ancora oggi per gli amanti del genere. Scopri ora questo cult sci-fi anni '90 con Dolph Lundgren, un mix perfetto di azione e fantascienza!

 Questa versione “Folk-Rap” è un po’ spalmata per tutto l’album ma nel finale trova il suo apice tangibile.

 Senza coraggio non c’è artista (andatelo a dire agli U2 please !!).

Oh, Vita! rappresenta per Jovanotti un ritorno alla dimensione cantautorale arricchita dalla minimale produzione di Rick Rubin. L'album alterna momenti folk intensi a pezzi più vari e ritmici, sperimentando con successo nuovi suoni e atmosfere intime. Le parole di Lorenzo, finalmente in primo piano, offrono riflessioni profonde sul cambiamento e la libertà, confermando il disco come uno tra i più coraggiosi della sua carriera. Scopri il nuovo lato intimista e sperimentale di Jovanotti con Oh, Vita!

 Paleowolf cerca di ergersi a re indiscusso del dark ambient tribale.

 "Megafauna Rituals" è un perfetto esempio di quello che dovrebbe essere ogni disco ambient.

Megafauna Rituals di Paleowolf è un album dark ambient che evoca la maestà e il pericolo della megafauna pleistocenica. Con sonorità tribali e soundscape opprimenti, trasporta l'ascoltatore in un'atmosfera ancestrale intensa. Il disco riesce a far riflettere sulla condizione primordiale dell'uomo, offrendo un'esperienza sonora immersiva e suggestiva. Ascolta Megafauna Rituals e immergiti nella preistoria sonora di Paleowolf.

 ‘The Visitor’ è un disco brutto, arrangiato male e suonato ancora peggio.

 Gli arrangiamenti orchestrali quasi natalizi di ‘Children Of Destiny’ sono sicuramente la cosa peggiore Neil Young abbia mai fatto nella sua lunghissima carriera.

La recensione evidenzia la delusione per l'album 'The Visitor' di Neil Young e Promise of the Real, giudicato male arrangiato e suonato. Le tracce rock risultano le più deludenti, mentre solo alcuni pezzi acustici mostrano qualche qualità. Il disco non riesce a replicare il successo dei precedenti lavori dell'artista, ma il recente album 'Peace Trail' conferma che Young non è in piena crisi. Scopri perché 'The Visitor' non convince i fan di Neil Young, leggi la recensione completa!

 Lascia un po' perplessi questo disco degli UNKLE, da l'impressione che sia stato fatto poco più di un riempitivo nella discografia del gruppo.

 Pieno di pezzi essenzialmente soul a cui non basta una spruzzata di elettronica per divenire in alcun modo significativi.

La recensione evidenzia come The Road Pt. 1 degli UNKLE sembri un lavoro riempitivo poco ispirato nella discografia del gruppo. Gli arrangiamenti sono curati ma non incidono, e i pezzi soul con elettronica risultano poco significativi. Alcuni momenti spiccano, come la voce di Mark Lanegan e tracce che ricordano Massive Attack, ma sono sporadici e non sufficiente a giustificare più ascolti. Scopri se The Road Pt. 1 degli UNKLE fa per te con la nostra recensione dettagliata!

 Mi ha fatto tenere gli occhi attaccati allo schermo fino a quando questi non si sono asciugati e rinsecchiti come due fichi sotto il sole di Luglio.

 Peccato, davvero. Sarebbe stato interessante vedere i nemici incontrarsi, costruendo un discorso intelligente e diplomatico.

La settima stagione de Il Trono di Spade mantiene alto il coinvolgimento emotivo, ma lascia deluso il recensore per alcuni sviluppi narrativi frettolosi e fan service evidenti. L'incontro diplomatico tra fazioni risulta banale, e la perdita di un drago indebolisce la maestosità di Daenerys. La speranza resta nell'ottava e ultima stagione per un finale all'altezza della serie. Scopri la nostra recensione completa e approfondita sul Trono di Spade 7!

 "24 brandelli di non senso e insanità: perlopiù brevissime ossessioni, tormenti illogici, art brut da rigattiere."

 "L’universo recluso di Marvin Pontiac è abitato da nani da giardino, Godzilla, orsi, maialini fuggiti, rane e un Santa Claus che si presenta in aprile senza pantaloni."

La recensione racconta l’ascolto di "The Asylum Tapes", un album sperimentale di John Lurie sotto lo pseudonimo Marvin Pontiac. L'opera è descritta come una serie di brevi tracce intense e molteplici influenze culturali. L'autore evidenzia il fascino unico e la complessità del disco, collegandolo alla storia personale di Lurie e al suo percorso artistico. Il tono è emozionale e nostalgico, suggerendo un'opera per ascoltatori sensibili e aperti. Ascolta "The Asylum Tapes" e immergiti nell'universo unico di Marvin Pontiac!

 Questo disco qui è una vera e propria chiamata alle armi.

 Uscite allo scoperto e combattete la paura facendo sentire la propria voce contro l’oppressore.

Horn Ur Marken di The Janitors è un album maturo che combina psichedelia dronica e blues acido con un forte messaggio sociale contro il nichilismo, il capitalismo e le ingiustizie. Registrato a Stoccolma, il disco supera i precedenti lavori della band offrendo una proposta sonora ipnotica, potente e coinvolgente. Con brani carichi di tensione e momenti di mantra drone, questo concept album guida l'ascoltatore a riflettere e a combattere l'oppressione. L'album è considerato uno dei migliori del 2017 nel suo genere. Ascolta Horn Ur Marken e unisciti alla lotta sonora contro l'oppressione!

 Un disco studiato nei minimi dettagli, partendo dai testi fino ad arrivare agli arrangiamenti.

 Ti addormenti chiude l’opera in grande stile: in modo leggero ma epico allo stesso tempo, forse la canzone più suggestiva e toccante dell’album.

L'album 'Universi alternativi' di Eliamo fonde rock americano, cantautorato poetico e pop in un'opera dettagliata e piena di emozioni. Il disco esplora tema del viaggio, del cambiamento e della riflessione su amore e società, alternando atmosfere malinconiche e luminose. I dieci brani si distinguono per la cura sonora e testi intensi, con una forte carica espressiva che coinvolge l'ascoltatore. La varietà degli stili musicali arricchisce l'esperienza, rendendo l'album un viaggio intenso e suggestivo. Ascolta 'Universi alternativi' di Eliamo e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico.

 Un incontro tra Black Sabbath e Mazzy Star.

 Una voce tormentata che decanta versi che sviscerano anni di conflitti interiori, dubbi religiosi e instabilità mentale.

Il debutto di King Woman, "Created in the Image of Suffering", fonde doom metal e shoegaze con una produzione curata da Jack Shirley. La voce tormentata di Katrina Esfandiari e i riff psichedelici costruiscono un'atmosfera intensa e introspettiva. L'album si distingue per i suoi brani potenti e malinconici, con "Hierophant" come apice indiscusso. Un album che si distingue per la sua profondità e coesione sonora. Scopri il potente doomgaze di King Woman ascoltando il loro debutto ora!

 Le mie orecchie stanno sanguinando...ed è tutto molto divertente...SCUM!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 Brevi sassate introdotte da campionamenti tratti da film horror con tanto di urla disumane di persone che non devono passare dei bei momenti.

La recensione esalta l'EP 'House by the Cemetery' dei Mortician come un lavoro iconico nel brutal gore grind. La musica è descritta come estremamente abrasiva, con growl gutturali e ritmi industriali dettati da drum-machine. L'atmosfera è cupa e horror, enfatizzata da campionamenti da film e temi macabri. La band è definita geniale e divertente, anche se non per tutti i gusti. Scopri l'EP più feroce e iconico dei Mortician, un must per gli amanti del metal estremo!

 Il battito del cuore d’Africa irruppe così nel cuore della discografia di quel paese.

 ‘Grounation’ è UNA ROBA ASSOLUTAMENTE FUORI DI TESTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

La recensione esplora l'album 'Tales of Mozambique' di Count Ossie & Mystic Revelation of Rastafari, sottolineando il legame profondo tra le radici africane e la nascita del reggae. Il racconto evoca l'atmosfera mitica di Kingston negli anni '40 e '50, i raduni spirituali, e la fusione di misticismo, musica tribale e jazz sperimentale. L'autore evidenzia l'importanza storica e culturale di Count Ossie come portavoce del suono rastafariano. L'ascolto dell'album è invitante per chi vuole immergersi nelle origini del reggae più autentico. Immergiti nelle radici vere del reggae ascoltando Count Ossie e 'Tales of Mozambique'.

 Questo gioco di rimandi continuo tra i vari brani mi porta a sentire questo fluire musicale come un’unica suite di circa 35 minuti da ascoltare tutta d’un fiato.

 Siamo davanti a musicisti dalla caratura tecnica sopraffina e dalla capacità d’ascolto reciproco tale da produrre un interplay che fa piangere di gioia.

Fly or Die segna l'esordio di Jaimie Branch come leader con un album ricco di jazz creativo e sperimentazione sonora. La tromba è protagonista in un dialogo intenso con violoncello, batteria e basso, creando un flusso musicale continuo che alterna momenti vivaci e malinconici. L'album si presenta come una suite fluida, valorizzata da groove poliritmici e un interplay pregevole tra musicisti di alto calibro. Un viaggio musicale che esprime vitalità e profonda emozione, consigliato a chi ama il jazz innovativo. Ascolta Fly or Die e immergiti nell'innovativo jazz di Jaimie Branch!