Don’t Get Lost è stato descritto dallo stesso Newcombe come una specie di folgorazione, un fulmine che gli ha attraversato il cervello da una parte all’altra.

 Il progetto BJM si fonda sulla unica personalità di Anton Newcombe, che realizza esattamente quello che intende fare con naturalezza e cognizione di causa.

Don’t Get Lost segna un nuovo equilibrio creativo per Anton Newcombe e i Brian Jonestown Massacre, caratterizzato da una psichedelia ipnotica e influenze kraut-rock. L’album è una fusione di atmosfere allucinate, groove e sperimentazioni sonore, con collaborazioni significative e la produzione in gran parte autonoma di Newcombe. Il lavoro rispecchia una maturità artistica, stabilità personale e forte inventiva. Scopri l’ipnotico viaggio sonoro di Don’t Get Lost dei Brian Jonestown Massacre!

 In 'Sanatorium' si incontrano ossessioni sotterranee e suburbane che rimandano a '1.Outside' di David Bowie con un certo funk.

 'Unique' è un disco concepito, scritto e prodotto dallo stesso Danilo Romeo, che si è avvalso di Mark Kramer per il mastering.

Unique è il secondo album di happyorangeballoon, progetto di Danilo Romeo, che spinge oltre la sperimentazione elettronica verso un minimalismo di raffinata avanguardia. Con contributi di Rob Wheatley, Nick Munt e Fiona Harmon, il disco si distingue per l'alternanza di atmosfere ambient, no-wave e astrattismo grottesco. La produzione curata e la lunga gestazione hanno consolidato un lavoro di grande originalità e intensità sonora. Ascolta ora 'Unique' di happyorangeballoon per un viaggio sonoro d'avanguardia!

 Stephen Lawrie ha sviluppato il concept in sei tracce tutte permeate da suggestioni spettrali e che si manifestano nella forma di litanie psichedeliche.

 Stone Tape è un disco concepito, scritto, registrato e prodotto dal solo Stephen Lawrie, voce dei fantasmi della nostra mente.

Stone Tape dei Telescopes è un album sperimentale e concettuale che esplora atmosfere spettrali ispirate alla Stone Tape Theory. Prodotto e realizzato da Stephen Lawrie, l'album si distingue per sonorità drone, noise e psichedeliche che evocano suggestioni astratte e post-industriali. Pubblicato in edizione limitata dalla Yard Press, Stone Tape incarna un progetto creativo libero e originale. Scopri Stone Tape e immergiti in un viaggio sonoro unico e sperimentale.

 "'As Light Return' consiste in una sapiente manipolazione degli spazi vuoti, con onde sonore cariche di fuzz, feedback e distorsioni che colpiscono dritte al cuore."

 "Lo shoegaze qui non c'entra niente, ma resta una componente emotiva che si esprime anche nelle composizioni più oscure e rumoriste."

La recensione evidenzia 'As Light Return' dei Telescopes come un album di noise rock consapevole e raffinato, lontano da semplici sperimentazioni. Stephen Lawrie e la sua band dimostrano padronanza sonora e creano brani che bilanciano emozione e avanguardia. Il disco viene paragonato alle atmosfere di Jesus and Mary Chain e Brian Jonestown Massacre, con riferimenti a momenti iconici di musica alternativa. Scopri l'avanguardia sonora dei Telescopes con 'As Light Return'!

 Questo qui non può essere considerato un disco come tutti gli altri.

 La tua parola è la nostra e questa ti ha reso immortale.

Il disco IT di Alan Vega è una raccolta di visioni urbane e sonore che consolidano il suo status di icona post-punk. Pubblicato postumo, il lavoro restituisce l'energia e la profondità espressiva di un artista tormentato e rivoluzionario. Non si tratta di canzoni canoniche, ma di scatti dalla realtà di New York d'oggi, intrisi di blues e post-industrial. Il disco celebra la vita e la forza di un messia musicale, ultimo grande bluesman del rock moderno. Scopri l'ultimo capolavoro di Alan Vega e immergiti in un'esperienza sonora unica.

 Ace è così. Mi rendo conto che i Kiss o si amano o si odiano, però Ace non si discute.

 ‘Calling to You’ è una canzone che si può ascoltare e riascoltare più volte perché ha una struttura moderna anche se sono passati 30 anni.

Frehley’s Comet rappresenta il primo progetto solista di Ace Frehley dopo l'uscita dai Kiss. L'album, uscito dopo un processo creativo lungo e turbolento, mostra assoli di chitarra intensi e melodici e una buona energia rock. Nonostante qualche limite nel cantato, brani come 'Calling to You' e 'Fractured Too' si distinguono per struttura e qualità, confermando l’influenza di Ace come chitarrista. Ascolta Frehley’s Comet e riscopri un classico del rock anni '80!

 Silvio Mauro esordisce alla grande con un’opera profonda e prodotta con estrema cura.

 L’album ripercorre l’evolversi di un rapporto tra speranze, illusioni, sconforto e silenzi.

Il primo album di Silvio Mauro, 'Amanti eroi', si distingue per la sua profondità emotiva e cura nella produzione. Undici brani che raccontano un rapporto di coppia con atmosfere che variano dal cantautorato acustico al rock sperimentale. La varietà stilistica e l’intensità espressiva rendono l’opera accessibile e coinvolgente. Un debutto promettente che chiude con toni di pace e dolcezza. Ascolta 'Amanti eroi' e scopri un debutto autentico e coinvolgente.

 "La scrittura della Case finalmente emerge tanto sinistra, quanto errabonda e visionaria."

 "La voce ... capace di canto di forza, in estensione e altezza, quanto di dolcezza elegiaca, vellutata quando ammorbidisce i toni gravi."

Blacklisted è l'album del 2002 di Neko Case che miscela country folk, blues e soul con un tocco personale e visionario. La sua voce potente e struggente valorizza composizioni raffinate e scarne, sostenute da atmosfere misteriose e liriche cariche di pathos. Con collaborazioni di spicco, l'opera rappresenta un punto di partenza ideale per scoprire l'artista, con temi intensi e sonorità eleganti. Un album dall'equilibrio unico tra forza e delicatezza. Ascolta Blacklisted e lasciati avvolgere dall'intensità di Neko Case.

 "Il disco si sofferma sui principi della meccanica prima di aprirsi del tutto in canzoni di una bellezza indescrivibile."

 "Un film in continuum con la vita, un viaggio avventuroso nell'ignoto spazio profondo che si conclude con un ritorno a casa e nuovo sguardo sul presente."

H3+ è il terzo capitolo della trilogia di Paolo Benvegnù, dedicato a perdita, abbandono e rinascita. Il disco unisce concezioni filosofiche e arrangiamenti di rara bellezza, evocando un viaggio interiore e spaziale. Richiami a David Sylvian e alla wave sperimentale arricchiscono un album che si conferma un capolavoro della musica italiana contemporanea. L'opera offre un ritorno a casa con una nuova consapevolezza, carico di grazia e profondità emotiva. Ascolta H3+ di Paolo Benvegnù e immergiti in un viaggio musicale memorabile.

 Una sorta di quiete prima della tempesta del successivo capolavoro, senza particolari invenzioni, ma un’ottima fattura dei suoi grandi artefici.

 Il pezzo più Green che Green non si può: "Trying so Hard to Forget", una chiusura alla grande, difficile da scordare.

Mr. Wonderful è il secondo album dei Fleetwood Mac, caratterizzato da un solido rock-blues tipico della formazione originale guidata da Peter Green. Pur non raggiungendo l'eccellenza del successivo Then Play On, l'album si lascia ascoltare con piacere e presenta brani ispirati e ben eseguiti. La recensione evidenzia l'importanza storica e musicale del disco, sottolineando anche la rimasterizzazione di qualità del 2004. La copertina, però, è considerata tra le meno riuscite della storia del rock. Ascolta Mr. Wonderful per un viaggio nel rock-blues di Fleetwood Mac!

 Nessun gruppo... si è spinto così oltre in ogni senso possibile.

 Un invito cui sono richiamate anche le etichette discografiche e una scelta ancora una volta riuscita.

Polygondwanaland ha consacrato il 2017 come l'anno dei King Gizzard & The Lizard Wizard, grazie a un album innovativo e audace. Pubblicato gratuitamente, mescola psichedelia, sperimentazioni microtonali e un flusso continuo di tracce. La band australiana dimostra una grande consapevolezza e abilità artistica, offrendo un lavoro solido e creativo che rinnova il genere. Ascolta gratis Polygondwanaland e scopri l'innovazione psichedelica!

 Il film non regge il confronto con il romanzo originale e ne è una specie di surrogato.

 I filmati propagandistici sono parodistici e di sicuro effetto, rendendo il film accattivante anche dopo vent'anni.

La recensione approfondisce il film 'Starship Troopers' di Paul Verhoeven, evidenziandone le differenze rispetto al romanzo di Robert A. Heinlein. Sebbene il film imposti una visione più semplicistica e militare, integra una forte componente ironica e propagandistica. La trama segue Johnny Rico in battaglie contro insetti alieni e mostra un certo fascino nonostante il distacco dal contenuto originale. La recensione evidenzia i temi di militarismo e lotta, e afferma che il film resta un prodotto apprezzabile soprattutto dal pubblico giovane. Scopri il legame tra film e romanzo leggendo la recensione completa!

 Noel Gallagher, con tutto il rispetto che portiamo per lui dai tempi degli Oasis, non è un musicista.

 Who Built The Moon? è un album confusionario, pomposo ed inconcludente.

La recensione sottolinea la differenza tra artista e musicista, definendo Noel Gallagher un artista senza essere musicista. L'album 'Who Built The Moon?' è giudicato pomposo, confusionario e privo di idee, con arrangiamenti troppo invasivi che soffocano le melodie semplici e deboli. Solo pochi brani si salvano, evocando influenze degli Oasis, Neil Young e Springsteen. Nel complesso l'opera non convince e segna un passo falso nella carriera solista di Gallagher. Scopri perché Who Built The Moon? ha deluso i fan di Noel Gallagher.

 Una voce che mi prende le orecchie e me le graffia procurandomi un piacere immenso.

 Partite dall’inizio con “If I’m In Luck I Might Get Picked Up” e buon viaggio con un funk coinvolgente.

La recensione celebra l'album omonimo del 1973 di Betty Davis, evidenziando la sua voce potente e sensuale e un funk coinvolgente. Il disco è descritto come un capolavoro di durezza e passione, con brani che resistono al tempo. L'autore sottolinea la forte personalità di Betty, la sua influenza su Miles Davis e invita a scoprire tutte e tre le sue opere fondamentali. Ascolta ora Betty Davis e lasciati travolgere dal funk senza tempo!

 Wolf of the Cosmos è un lavoro elegante e molto sofisticato.

 Ha veramente troppa poca carica e stanca facilmente l’ascoltatore.

Will Oldham torna con 'Wolf of the Cosmos', revisione elegante e sofisticata dell’album di Susanna. Differente dal tributo a Merle Haggard, il disco propone atmosfere delicate ma soffre di poca energia, risultando ripetitivo e stancante. Pur apprezzato per la sua bellezza, il lavoro manca di coinvolgimento emotivo e si distingue per un folk minimale e pastello. Ascolta Wolf of the Cosmos per scoprire un folk raffinato e sofisticato.

 Il risultato finale è un disco di grande spessore nel genere.

 Dopo tutti questi anni lo stesso caro vecchio Oldham è divenuto uno dei più grandi autori della musica americana di tutti i tempi.

La recensione celebra 'Best Troubador' di Bonnie 'Prince' Billy, un omaggio sentito a Merle Haggard, influente autore country. L'album reinterpreta 16 brani iconici mantenendo il cuore emotivo originale, con un tocco moderno e personale. Attraverso collaborazioni eccellenti, Will Oldham dimostra la sua crescita artistica e il valore del passaggio generazionale nella musica americana. Scopri l'intenso tributo di Bonnie 'Prince' Billy a Merle Haggard con 'Best Troubador'!

 Il lavoro si distingue per un suono caustico, profondo, gutturale. Sabbathiani con retaggi proto-industrial.

 Sono i sette minuti della conclusiva "Godslayer" a testimoniare la follia, il gigantesco orrore messo in piedi da Rob, John, Sean ed Ivan.

La recensione mette in luce il secondo album dei White Zombie, "Make Them Die Slowly", pubblicato nel 1989 e prodotto da Bill Laswell. Il disco si distingue per un suono gutturale e caustico che fonde hard rock, proto-industrial e metal, offrendo un impatto sonoro primitivo e devastante. L'album rappresenta una fotografia acerba ma intensa della scena musicale americana di fine anni '80, con riferimenti a band come Stooges, Slayer e Sonic Youth. La traccia finale "Godslayer" è il culmine di questa esperienza sonora unica. Ascolta ora 'Make Them Die Slowly' e lasciati travolgere da un viaggio sonoro unico!

 “Memory...” ha la solidità concettuale di un disco scritto con calma e ispirazione.

 Il lavoro di arrangiamento è encomiabile, soprattutto gli archi, come nella fragile “The Fool”.

Memory Of A Cut Off Head è il side project folk degli OCS, guidati da John Dwyer, noto per gli Ohsees. L'album si distingue per arrangiamenti ricchi e una varietà di stili, dal country rock al glitch analogico, con collaborazioni di Brigid Dawson e Mikal Cronin. Nonostante qualche eco a Bowie e momenti più statici, l'opera risulta un piacevole esperimento musicale, solido e ispirato. Ascolta ora Memory Of A Cut Off Head e scopri il lato folk di John Dwyer!

 La dissoluzione, la distruzione del sé è il primo principio della nostra musica...

 Alzate al massimo il volume, premete play, chiudete gli occhi e cominciate a scomparire...

IIIrd Gatekeeper è il terzo album degli Skullflower, capitanati da Matthew Bower, che propone un noise psichedelico brutale e rituale. Il disco si caratterizza per un sound ripetitivo e ipnotico, con chitarre distorte, basso potente e ritmi tribali. L'opera richiama influenze dai primi Jesus And The Mary Chain, Swans e un tocco di King Crimson. Un'esperienza sonora che trascina l'ascoltatore in uno stato di dissoluzione del sé. Ascolta IIIrd Gatekeeper e immergiti nell'abisso sonoro degli Skullflower!

 ‘Planetarium’ è un’opera drammatica che interpreta la nascita del Sole e dei pianeti come l’evento più tragico e carico di pathos mai avvenuto.

 Sufjan Stevens ha quell’ambizione naturale di spingersi oltre, creando un’opera che sfugge come un attimo, un ricordo o l’esistenza di una stella.

Planetarium, l'album di Sufjan Stevens con Nico Muhly, Bryce Dessner e James McAlister, è un ambizioso progetto neo-classico e concettuale dedicato ai corpi celesti del sistema solare. Nonostante la sua natura pretenziosa e sperimentale, l'opera risulta accessibile grazie alle sue atmosfere ambient e orchestrali. Il disco va ascoltato come un unicum drammatico, che vede nella nascita del sistema planetario un evento carico di pathos. Un ascolto che invita a riflettere sull'ambizione e sulle visioni artistiche di Stevens. Ascolta Planetarium e immergiti in un viaggio sonoro tra stelle e pianeti.