Se Twin Infinitives è immondizia, mi permetto allora di dirvi dall'alto delle mie conoscenze musicali, che nessuno nel rock aveva dato precedenti a Twin Infinitives.

 Twin Infinitives non è solo rumore, ci si scorge in buona parte il vecchio Exile on Main St., cubismo, e la loro psichedelia deforme e malata, marchio di fabbrica anche di album eccezionali.

La recensione esplora Twin Infinitives dei Royal Trux come un enigma musicale fuori dagli schemi tradizionali. Nonostante l'apparente caos e difficoltà d'ascolto, il disco nasconde influenze storiche e un valore artistico molto alto. L'autore evidenzia la sua ossessione e rispetto per l'album, riconoscendolo come unico nel panorama rock. Un invito a superare la prima impressione e a scoprire un tesoro nascosto sotto la superficie. Scopri l'incredibile mondo sonoro di Twin Infinitives, un album da ascoltare con attenzione!

 I Sum 41 sono un po' come quell'alunno discolo presente in ogni classe che ne combina di cotte e di crude, messo perennemente in castigo e dietro la lavagna.

 Quello che in fondo rimane è solo un altro disco. Più che la fiducia o la purezza a prevalere qui sono la nostalgia, la curiosità e la noia.

La recensione analizza 13 Voices dei Sum 41 come un album di transizione e maturità dopo anni complicati per la band. Il sound combina elementi vigorosi del passato con momenti più cupi e riflessivi, riflettendo le sfide personali del frontman. Pur non essendo perfetto, l'album offre spunti interessanti e una produzione pulita. La band mostra nostalgica volontà di riscatto più che innovazione. Scopri il ritorno dei Sum 41 con 13 Voices: ascolta ora l’album!

 "Blackstar è un vero e proprio crogiolo di suoni che magnificamente si sposano tra di loro."

 "La musica di Sanchez sembra scritta in un futuro lontano, proposta a noi tramite un viaggio a ritroso nel tempo."

La recensione celebra il 2016 come un anno di grandi perdite ma anche di musica di qualità, con una top 10 di album che unisce innovazione, tradizione e talento. Tra i protagonisti figurano David Bowie con "Blackstar", Antonio Sanchez con "The Meridian Suite", e nomi come Red Hot Chili Peppers, PJ Harvey e Radiohead. Il testo enfatizza la ricchezza artistica e la forza emotiva delle uscite discografiche dell'anno, sottolineando come la musica sia ancora capace di rinnovarsi e stupire. Scopri la top 10 dei dischi imperdibili del 2016 e immergiti in un anno di musica straordinaria!

 La mano opethiana c'è eccome e il disco non sembra una scopiazzatura spudorata o peggio la copia carbone di certo prog.

 Apprezzo sempre quel velo di menefreghismo nei confronti dei fan, lo considero quasi un must dell’essere artisti.

La recensione esprime apprezzamento per la svolta progressive rock degli Opeth, considerandola una necessità creativa per evitare la stagnazione. 'Sorceress' viene definito un importante passo avanti rispetto ai precedenti album, con un sound più duro e personale, capace di unire influenze prog, stoner e fusion. Nonostante qualche critica ricevuta, l'autore coglie la personalità e il coraggio della band, auspicando un futuro ancora più interessante. Scopri la nuova dimensione prog degli Opeth con Sorceress, un album che sorprende e coinvolge.

 «È ancora una volta l’uomo a vincere sulla macchina.»

 «Ted White disegna probabilmente il peggiore futuro possibile, giungendo alla conclusione che la società sia destinata a terminare.»

La recensione analizza 'The Spawn of Death Machine', secondo romanzo della serie Bob Tanner di Ted White. Ambientato in un futuro post-apocalittico, il libro esplora tematiche sociali e riflessioni profonde sull'umanità e la tecnologia. La narrazione è ricca di spunti innovativi per l'epoca, pur riconoscendo alcune lacune nella trama e nella traduzione. Ted White celebra l'importanza dell'essere umano, soprattutto nella sua componente emotiva, nonostante l'aumento della presenza delle macchine. Scopri il viaggio tra uomo e macchina in questo classico cult della fantascienza.

 Quando la leggerezza del pop è meravigliosamente sostenibile.

 Ballare, ballare, ballare a perdifiato! Come aveva ragione Pina Bausch: "Dance, dance, otherwise we are lost!".

La recensione di CosmicJocker celebra l'album 'Power, Corruption & Lies' dei New Order con un tono vivace e nostalgico. L'autore evoca ricordi d'infanzia per descrivere l'emozione suscitata dai synth, dai ritmi veloci e dagli arrangiamenti elaborati. Il disco è descritto come un'esplosione di energia pop elettronica che invita a ballare incessantemente, grazie a melodie frizzanti e una produzione ricca e coinvolgente. Scopri l'energia unica di New Order e lasciati trasportare dal ritmo!

 Non bisognerebbe mai sacrificare e lasciar da parte la forma per i propri fini “etici”.

 Sostanzialmente “III” risulta il capitolo meno riuscito della trilogia degli Ain Soph e, onestamente, mi sento di consigliarlo solo ai collezionisti e a chi idolatra il gruppo romano.

La recensione analizza 'III', il terzo album degli Ain Soph, sottolineando come sia il meno riuscito della trilogia. Il primo CD si concentra su un rituale di Bhakti Yoga, con un approccio esoterico ma prolisso e poco accessibile. Il secondo contiene tre brani che riprendono lo stile dei precedenti lavori, ma penalizzati da una registrazione di scarsa qualità. Consigliato più ai fan e ai collezionisti che a un ascolto generale. Scopri la trilogia Ain Soph, ma preparati a un ascolto riservato ai veri appassionati.

 L’eroe non è colui che non cade mai, ma colui che una volta caduto trova la forza di rialzarsi.

 In un’ora abbondante di musica, fanno sentire l’ascoltatore come...invincibile.

La recensione esalta Invictus, album del 1998 dei Virgin Steele, definito l'apice della loro carriera e un capolavoro dell'Epic Metal. Viene sottolineata l'armonia tra potenza e arrangiamenti classici, la qualità vocale di David Defeis, e la complessità dei brani. L'autore invita a superare pregiudizi ascoltando oltre i gruppi più noti, scoprendo così la bellezza di questo lavoro unico e emozionante. Ascolta Invictus e immergiti nell’epicità senza tempo dei Virgin Steele!

 Page Hamilton è uno dei padrini riconosciuti dell'Hardcore-Noise.

 Questo suono è come un enorme altoforno: milioni di scintille si propagano e l'onda di calore è devastante.

La recensione celebra il singolo Born Annoying 7" degli Helmet come un punto di riferimento nell'hardcore-noise, sottolineando la tecnica e la potenza del gruppo guidato da Page Hamilton. Evidenzia l'intensità sonora, le ritmiche ossessive e la capacità innovativa della band. Un omaggio a una leggenda musicale e alla sua influenza nel panorama alternativo. Scopri l’energia unica degli Helmet con Born Annoying, un classico dell’hardcore-noise!

 Questo è il mio personalissimo disco dell’anno.

 "Mandalay" è un pezzo straordinario, con la ragazza che il testo lo declama quasi roca, dimostrando una presenza carismatica non indifferente.

La recensione celebra la prima cassetta di Amyl And The Sniffers, un quartetto australiano di punk rock grezzo e autentico. Registrata in modo fai-da-te, la loro musica trasmette energia e carisma. La ballata "Caltex Cowgirl" emerge come brano chiave capace di sorprendere e conquistare. Con pochi pezzi e un video artigianale, la band ha già conquistato una nutrita cerchia di fan e si prepara a lasciare il segno sulla scena punk. Ascolta Amyl And The Sniffers e lasciati travolgere dal loro punk ruvido e autentico!

 La Magia è quel brivido che provi sulla schiena, un mondo che ti si apre davanti.

 La magia? è riuscire a trattenere il fiato il più possibile.

La recensione descrive l'album 'Magia' come un'esperienza emotiva intensa che trasporta l'ascoltatore in un mondo di beatitudine e illusione. Il menestrello riesce a toccare la sensibilità, seppur con una valutazione complessiva negativa (1/5). L'autore riflette sul contrasto tra la magia della musica e la dura realtà della vita quotidiana. Ascolta Magia e lasciati trasportare dall'emozione della sua musica.

 "Il Banco è alla ricerca di nuova linfa dopo due relativi insuccessi e il definitivo tramonto dell'epopea progressive."

 "Il Banco da disco chi l'avrebbe detto mai!"

Il secondo album omonimo del Banco del Mutuo Soccorso, pubblicato nel 1983, segna una svolta verso sonorità pop e disco, lontane dalla loro celebre stagione progressive. Pur presentando qualche brano degno di nota come 'Moby Dick', l'album risulta nel complesso debole e dimenticabile, con una produzione modesta e una grafica poco curata. La recensione evidenzia la crisi del gruppo e l'abbandono di uno dei membri storici, senza però negare la loro importanza nel panorama italiano. Scopri la trasformazione del Banco e ascolta l'album del 1983!

 A dispetto della scarsa fiducia nell’opera persino da parte della casa discografica, il lavoro complessivamente è di buon livello pur nella connotazione spiccatamente pop.

 Tre stelle mi appaiono insufficienti, ma 4 davvero troppe proprio per rispetto ai molti album precedenti di livello decisamente superiore.

Il disco 'Francesco Di Giacomo - Non Mettere le Dita Nel Naso' segna un tentativo di rilancio del Banco alla fine degli anni '80, durante un periodo di crisi e cambi di stile. Pur con arrangiamenti curati e momenti di qualità, l'album resta comunque dominato da una direttrice pop che delude parte dei fan. Le collaborazioni, come quella con Sam Moore, aggiungono interesse ma non riscattano completamente l'opera. Il giudizio finale è incerto, con un voto moderato per rispetto al prestigio precedente della band. Scopri l'evoluzione del Banco con questo album unico, ascoltalo e fatti un'opinione!

 Oltre melodie leggere come nuvolette in un cielo autunnale che sta per aprirsi in un caldo sorriso.

 Sorridi Margo. Quel vetro non esiste, il mondo è dentro te.

La recensione esalta la dolcezza e la delicatezza di 'Take a Picture' di Margo Guryan, evocando melodie leggere e arrangiamenti raffinati. Vengono citate influenze sunshine pop, Brian Wilson, pop barocco e bossanova, per descrivere un album dai colori caldi e avvolgenti. L'atmosfera creata è luminosa e calorosa, con immagini poetiche che sottolineano la natura intima e soave dell'opera. Scopri ora le dolci melodie di Margo Guryan e lasciati incantare dal suo sunshine pop unico.

 Qualunque cosa tu faccia, le cose alla fine andranno sempre a finire allo stesso modo. Praticamente uno schifo.

 Questo film, come e più del predecessore, si propone semplicemente di smascherare l'ipocrisia delle festività natalizie.

Bad Santa 2, diretto da Mark Waters e con Billy Bob Thornton, è un sequel che riprende le tematiche del primo film senza inventare nulla di nuovo. Il film si presenta come una satira cinica e pessimista delle festività natalizie, evidenziando la solitudine e autodistruzione del protagonista. Nonostante il tentativo di essere una commedia nera, spesso non fa ridere, sottolineando uno sguardo disilluso sulla vita e sull'ipocrisia natalizia. La recensione apprezza soprattutto la coerenza del tono ma sottolinea la mancanza di contenuti innovativi o profondità. Scopri la visione cinica di Bad Santa 2, il Natale come non l'hai mai visto.

 Mai avrei pensato di dover scegliere il nuovo disco degli Helmet come l’album peggiore da me ascoltato nel 2016.

 La canzone 'Bad News' è una bruttissima fotocopia dei Jesu di Justin Broadrick con voce all’acqua di rose.

La recensione critica evidenzia come 'Dead To The World' rappresenti un netto allontanamento dallo stile aggressivo e rumoroso che aveva reso celebri gli Helmet negli anni Novanta. L'autore esprime delusione per un suono più pulito e accessibile, privo dei riff incisivi e dell'energia di un tempo. Viene inoltre criticata la cover scelta e l'andamento monotono dei brani. Nonostante ciò, si apprezzano copertina e durata dell'album e si attende il concerto a Milano. Scopri perché l'ultimo album di Helmet ha deluso i fan storici!

 Un Raggio di melodia malinconica. Semplice pop Inglese che dai Atzeca Camera porta ai Smiths, con tutto l'oceano che c'è in mezzo.

 Puro pop, pura nebbia, pioggia, e se vi piace un senso di dolce malinconia.

La recensione descrive Suburban Light come un viaggio nella piovosa Inghilterra, tra locali e atmosfere cariche di malinconia. L'album è un pop inglese semplice ma intenso, capace di evocare delicate sensazioni nostalgiche tipiche degli anni '80 e '90. Melodie ispirate a gruppi come Atzeca Camera e Smiths creano un senso di dolcezza e nebbia sonora. Ascolta Suburban Light e lasciati avvolgere dalla sua malinconia britannica.

 La narrazione è trascinante con immancabili colpi di scena che sono come pugni nello stomaco nonostante l'ironia che cerca di permeare anche i momenti più crudi o brutali.

 Mi è rimasto l'amaro in bocca alla parola FINE e mi dispiace che sia finito senza poter trovare una risposta precisa ad alcune domande che mi ero posto fin dall’inizio.

La recensione analizza Infinite Jest di David Foster Wallace come un romanzo dalla struttura complessa e non lineare, centrato sulle vicissitudini della famiglia Incandenza e diverse forme di dipendenza. L'autore sottolinea la forza della narrazione, l'ironia che permea momenti difficili e i colpi di scena che coinvolgono emotivamente. Pur lasciando alcune domande senza risposta, il lettore ne esce affascinato e desideroso di approfondire l'opera di Wallace. Scopri Infinite Jest e immergiti nel mondo affascinante di David Foster Wallace!

 "Mackenzie ha fatto i compiti a casa, serve sul piatto un film che respira dei suoi paesaggi sconfinati e risplende di poesia quando si ferma a prendere fiato un attimo prima della tempesta."

 "Jeff Bridges ruba prevedibilmente la scena a tutti, con la sua ultima caccia al ladro prima del ritiro, uno dei più grandi piaceri di questo triste 2016."

Hell or High Water di David Mackenzie è un neo-western moderno ambientato nel Texas occidentale che esplora con malinconia e solidità stilistica la lotta di due fratelli contro le banche per salvare la loro famiglia. La sceneggiatura solida di Taylor Sheridan e le intense performance di Jeff Bridges, Chris Pine e Ben Foster rendono il film una delle sorprese cinematografiche dell'anno. Nonostante un'uscita poco rumorosa, il lungometraggio merita attenzione per i suoi paesaggi ampi e la sua poetica tragica. Guarda Hell or High Water su Netflix e scopri il nuovo volto del western moderno.

 Il singolo Lost On You ha fatto breccia in milioni di stazioni radio con il suo ritmo malinconico da canzone suonata in spiaggia.

 I never tried to be a hero è un verso che riassume le emozioni autentiche di LP, un concentrato di semplicità e genuina spontaneità.

La recensione celebra l'album Lost On You di LP come una delle scoperte musicali del 2016. Con un mix di folk e pop, l'artista di origine italo-americana porta testi intensi che affrontano solitudine e discriminazioni. Il singolo omonimo è riconosciuto come un successo radiofonico, mentre l'album è apprezzato per la spontaneità e il timbro unico di Laura Pergolizzi. Ascolta Lost On You e immergiti nell'universo emotivo di LP.