Ricerca su DeBaser Recensioni premiate

 La Bellezza non salverà il mondo.

 Io m’ingoio il 'vaffanculo' che mi raschia la gola e me ne torno a casa; metto sul piatto 'Crosscurrent'. E alzo il volume.

La recensione unisce il racconto personale dell'autore alla storia di Lennie Tristano, rivoluzionario del jazz. Viene descritta l'innovazione tecnica e la visione anticommerciale di Tristano, fino alla sua influenza nell'insegnamento. Il disco Crosscurrents è analizzato per la sua modernità e importanza storica, ma la narrazione si intreccia costantemente con riflessioni amare su arte, scuola e società. Scopri Crosscurrents di Lennie Tristano: lasciati travolgere dal suo jazz senza compromessi.

 Un incantevole mondo sospeso tra passato e presente, pieno di inventiva.

 Furesta è un album profondamente femminile. Non una femminilità patinata, bensì forte, selvatica: furesta, appunto.

La recensione di Annette su Furesta di La Niña narra il suo iniziale scetticismo dovuto a pregiudizi musicali, superati dall’ascolto di un album sorprendente. Il disco unisce radici campane e mediterranee, elettronica e strumenti tradizionali, con testi profondi e un’identità femminile potente. L’uso del dialetto e la voce di Carola Moccia confermano l’autenticità dell’opera. Furesta si distingue per la sua vitalità, immediatezza e stratificazione culturale. Scopri Furesta: lasciati sorprendere da un album che unisce passato e presente!

 Un samba che nasce dalla morte, dalla mancanza e dall'assenza, un samba per far nascere il sole.

 La casa diviene partenza e approdo. In Via dei matti vige follia e divertimento: un luogo dove i bambini, più creativi degli adulti, ribaltano la realtà.

La recensione esplora la genesi e l’anima di 'La vita, amico, è l’arte dell’incontro'. Attraverso uno stile coinvolgente, narra l’intreccio artistico tra Endrigo, Vinícius de Moraes e Bardotti, restituendo la ricchezza poetica e musicale di un album unico. Viene raccontata la storia dei protagonisti, la nascita della bossa nova e la magia delle collaborazioni che superano frontiere e generazioni. L’album emerge come celebrazione dell’incontro e della creatività. Scopri come musica, poesia e amicizia si fondono in un capolavoro senza tempo!

 Questa non è una recensione, ma una petizione: concerti alle 19 nei giorni (pre)lavorativi...

 Mark Kozelek io lo odio. Lo odio perché ha fatto cose bellissime, e poi ha deciso di punirci tutti con Benji.

La recensione racconta, con tono ironico e pungente, l’esperienza vissuta al concerto dei Sun Kil Moon. Tra critiche agli orari impossibili e all’album Benji, e momenti tragicomici dal palco, l’autrice esprime affetto/odio per Kozelek, capace di cambiare opinione al pubblico nonostante le difficoltà. Vuoi scoprire perché Sun Kil Moon dal vivo vale comunque la fatica? Leggi la recensione completa!

 32 anni che sembrano molti di meno, con la solita voce inconfondibile, il semi-growl angolare e rasposo di Ron Royce e le prodigiose trame chitarristiche di Vetterli.

 Questi vecchietti sanno ancora mangiarsi a colazione tante band di pivelli e non sanno sbagliare un colpo quando si tratta di portare il Thrash in nuove direzioni.

Dopo 32 anni di silenzio, i Coroner tornano con Dissonance Theory. L'album fonde le anime di Mental Vortex e Grin, offrendo un thrash metal tecnico, intenso e maturo. Tra omaggi rispettosi e nuove sperimentazioni, la band svizzera dimostra di saper ancora sorprendere e innovare la scena metal. Scopri se Dissonance Theory segna davvero il grande ritorno dei Coroner: ascoltalo ora!

 L’avventurismo sonoro degli Yardbirds li mantenne un passo avanti rispetto ai gruppi coevi.

 Per il vero sound della Swinging London del '66 non c’è niente di meglio che ascoltare The Engineer!

La recensione esplora Roger the Engineer degli Yardbirds, album chiave del 1966. L'autore ne evidenzia l'avanguardia e la fusione tra blues, psichedelia e acid rock, sottolineando l'apporto di Jeff Beck. L'album viene raccontato traccia dopo traccia e riconosciuto come simbolo effimero ma importante della Swinging London. Nonostante la breve parabola della band, si celebra il suo ruolo pionieristico nella musica rock. Scopri o riscopri un pilastro nascosto del rock: ascolta subito Roger the Engineer!

 Lui è un musicista brillantissimo e andava solo capito.

 Esprimere qualità, intelletto musicale e addirittura virtuosismo nell’ambito della canzonetta italica è un esercizio complesso e sfizioso.

La recensione analizza 'it.pop', primo album di Alex Britti, raccontando la sua scelta di bilanciare esigenze commerciali e talento musicale. Viene sottolineato il virtuosismo alla chitarra e la difficile convivenza con il pop mainstream. Britti emerge come musicista evoluto, capace di inserire elementi jazz e blues anche nei brani più accessibili, malgrado qualche limite vocale nelle prime registrazioni. Scopri il lato nascosto e virtuoso di Alex Britti ascoltando 'it.pop'!

 Come può la Spagna passare per il Massachusetts?

 Si trattò di una pellicola non a fuoco, ma che a parere del suo fautore sarebbe dovuta andare a fuoco.

Il film The Scarlet Letter di Wim Wenders viene analizzato come un'opera poco riuscita, distante dallo spirito del romanzo di Hawthorne. La scelta di location e casting risulta forzata e priva di autenticità. La regia viene riconosciuta come inesperta per il tipo di adattamento, con un cast privo di vera alchimia. Anche la colonna sonora contribuisce al senso di dissonanza generale. Una pellicola che rimane tra i capitoli dimenticati della filmografia di Wenders. Scopri come Wim Wenders ha (mal) reinterpretato il celebre romanzo di Hawthorne!

 La sensazione è lo stesso entusiasmo che mi regalarono gli Sniffers all’esordio – la cosa più bella capitata al punk nel nuovo secolo.

 I Prize non sono punk, non sono hard-rock, non sono glam, non sono powerpop, ma sono un po’ tutte queste cose insieme, rock’n’roll puro e incontaminato e indefinibile.

La recensione celebra 'In The Red' dei The Prize come un vortice di energia e suoni, capace di fondere powerpop, hard rock e punk. L'autore traccia la crescita della band da Melbourne, sottolineando la forza delle tre chitarre e il carisma della batterista Nadine. L'album viene definito sorprendente e vitale, dando nuova linfa al rock australiano. Scopri il nuovo album dei The Prize e fatti travolgere dal loro sound unico!

 Kahneman ti dimostra quanto sei meno sveglio di quello che credi.

 Le intuizioni brillanti? Bias. Le decisioni lampo? Cagate.

La recensione, sorprendentemente onesta e ironica, elogia la capacità di Kahneman di svelare le illusioni del pensiero rapido. Il libro, seppur impegnativo, si rivela avvincente e ricco di esempi, mettendo a nudo le nostre debolezze mentali senza possibilità di autoassoluzione. Un punto di vista che, tra risate e riflessioni, lascia il segno. Scopri come funziona davvero la tua mente: leggi la recensione e decidi se affrontare il libro!

 Jannacci è in forma strepitosa, e butta lì, quasi a casaccio, delle perle di fattura sopraffina.

 Un disco tra i più gioiosi, divertenti, ispirati e meglio suonati della sterminata discografia di Jannacci.

La recensione celebra 'O vivere o ridere' come uno dei migliori lavori meno noti di Enzo Jannacci. Pur tra alcuni brani minori, l'album brilla per creatività e ironia, arricchito da collaborazioni di rilievo. Riscoperta consigliata agli amanti della canzone d'autore e della Milano anni '70. Scopri o riscopri un Jannacci sorprendente e lasciati conquistare dal suo 'O vivere o ridere'!

 Ecco un tizio che dovrebbe essere il numero uno e invece è stato ignorato per anni dalla macchina dei successi…

 Non erano una macedonia di licks uno dietro l’altro sulla pentatonica blues. E poi il tocco: usava evidentemente plettri molto duri e piccoli, così le ditone che li stringevano entravano anch’esse in gioco, dando un attacco pazzesco alle sue pennate…

La recensione celebra Leslie West come una leggenda del rock blues americano, analizzando il suo stile chitarristico, voce roca e approccio autentico. 'Unusual Suspects' è descritto come un album energico e sincero, arricchito da numerose collaborazioni di rilievo. L’autore sottolinea la coerenza artistica di West e ne ricorda l’emarginazione dall’industria musicale nonostante il talento. Non mancano aneddoti gustosi e riferimenti a Lemmy, che testimoniano la personalità fuori dagli schemi di West. Ascolta Unusual Suspects e lasciati travolgere dal vero blues rock!

 The Dead Texan rigenera trame sognanti miste ad angoscia intermittente, che sembrano contenere uno smarrimento cosmico.

 Le sue calde pennellate musicali sono materiche, profonde e ampie. The Dead Texan è un acquerello visionario di un grande della musica ambient.

La recensione esalta The Dead Texan come un'opera ambient intensa e onirica, capace di trasportare l'ascoltatore in paesaggi mentali tra deserto e miraggi. La musica di Adam Wiltzie e l'apporto visivo di Christina Vantzou creano un viaggio emotivo e visionario, con una miscela di comfort, incertezza e mistero. L'album viene celebrato per la sua capacità di rinnovare il genere, offrendo un'esperienza sonora immersiva e personale. Scopri un viaggio sonoro unico e lasciati trasportare nella visione di The Dead Texan!

 Non bisogna parlare dell’opera, bisogna solo credere di poterci arrivare dopo indicazioni strane e pure fuorvianti.

 Meraviglia, anche da vecchi rottami, quando ti rimane quasi solo da ricordare…

La recensione, scritta in tono caustico e autoironico, fonde riflessioni esistenziali sull’età con l’esperienza dell’ascolto di 'Introducing: Kilroy' dei Kilroy!, band svedese che propone garage beat, soul e mod con qualità sorprendente. L'autore evita volutamente la spiegazione tecnica dell’album, affidandosi al gioco e all’intuito del lettore, celebrando l’opera come un’inaspettata perla nascosta nel panorama musicale scandinavo. Scopri l’ironia e l’energia dei Kilroy! e lasciati trasportare dal loro sound vintage.

 Allen costruisce un thriller elegante, glaciale, dove il caso diventa il vero protagonista.

 Non cerca il bello: cerca il punto.

La recensione riflette sul coinvolgimento emotivo e intellettuale suscitato da Match Point di Woody Allen, thriller ambientato nell’alta società londinese. L’autore paragona le dinamiche del film a una partita di tennis, dove il caso e il calcolo dominano ogni scelta. Nonostante un distacco abituale verso Allen, l’attrazione per la figura di Scarlett Johansson e il tema del desiderio emergono come elementi cruciali. La riflessione si fa poetica, sottolineando la dissoluzione della trama davanti al fascino dei personaggi. Il film resta una metafora di rischio e incertezza, dove stile e morale si scontrano. Scopri come destino e desiderio si intrecciano in Match Point: lasciati coinvolgere dal thriller di Allen!

 Stai fermo ma viaggi, è questo il segreto.

 E’ un piccolo caos di istanti acchiappati al retino come farfalle e immagino sia lì a far da contrappeso alla trascendenza delle canzoni.

La recensione esalta l'immersione emotiva e la magia quotidiana del live di Adrianne Lenker. Tra tecniche di registrazione variegate e frammenti di vita, l'album trascina l'ascoltatore in un viaggio intimo e toccante, dove imperfezioni e dettagli secondari arricchiscono l'esperienza. Un collage sonoro unico che scivola tra realtà e sogno. Scopri la magia di Adrianne Lenker dal vivo e lasciati trasportare dal suo incanto.

 Una canzone straordinaria, che rivela la Georgia non come un luogo dolce e incantato... ma attraversato da un'umanità irrequieta e dolente.

 Non resta dunque che ascoltare la vasta produzione di un grande cantautore che ha passato una vita intera a flirtare con la morte, corteggiandola e temendola allo stesso tempo.

La recensione esplora la carriera tormentata di Vic Chesnutt, ponendo particolare attenzione al suo secondo album, West of Rome. L'autore sottolinea la maturità artistica raggiunta grazie anche all'apporto produttivo di Michael Stipe. Il disco si distingue per arrangiamenti più ricchi e canzoni intense, in cui temi come la sofferenza, la morte e la disillusione trovano una voce autentica. La raccolta rappresenta un passo decisivo nell'evoluzione del cantautore. Un omaggio sentito a un artista che ha trasformato il dolore in arte. Scopri il capolavoro di Vic Chesnutt e lasciati trasportare dalla sua commovente arte.

 The 5th Exotic scorre liscio come l’olio e ci fa attraversare alcuni paesaggi sonori ricchi di emozioni, che evidenziano una maturità notevole per un artista emergente.

 Se al contrario non avete troppe pretese, sicuramente vi siederete in poltrona, stapperete la vostra bibita preferita e vi gusterete un album che a distanza di quasi un quarto di secolo non solo non ha perso la sua freschezza, ma si ascolta ancora con grande piacere.

La recensione esplora The 5th Exotic di Quantic, esordio che fonde jazz, breakbeat e hip-hop, ricco di atmosfere evocative e sample narrativi. Il disco viene elogiato per la sua freschezza nonostante non sia rivoluzionario, risultando coinvolgente e mai noioso. L'ascolto si rivela un viaggio tra generi e stati d'animo, ideale per chi apprezza musica raffinata ma accessibile. Lasciati trasportare dalle atmosfere di Quantic e ascolta The 5th Exotic!

 Il TRVE METAL ... può risultare portatore di una substantiae sonorae tanto rozza quanto a suo modo godibile.

 La produzione del lavoro risulta vieppiù scorbutica e spartana ... qualunque sia il frammento ascoltato si sente che sono loro e nessun altro.

L'album 'The Battles I Have Won' dei Reflection rappresenta un vigoroso affresco di metal epico mitteleuropeo, caratterizzato da sonorità grezze e una produzione spartana. Il lavoro si distingue per un'identità solida pur mescolando influenze da Manowar, Savatage e band classiche come Crimson Glory, con un cantante che ricorda il Klaus Meine più aggressivo. Malgrado la derivatività degli stilemi, l'album si rivela godibile e autentico, rafforzato da tracce potenti come 'Lord Of The Wind' e 'Canzone delle Sirene'. Ascolta ora 'The Battles I Have Won' e riscopri il metal epico autentico!

 «Jamin-a non è un sogno, ma piuttosto la speranza di una tregua...»

 «Sono quindici anni che si parla di questa musica mediterranea. Ma dov’è? Vorrei proprio ascoltarla!»

La recensione celebra 'Creuza De Ma' come l'opera più alta di Fabrizio De Andrè e un pilastro della musica italiana e mediterranea. L'album, cantato in antico genovese, fonde suoni etnici e narrazioni del viaggio di un marinaio. La collaborazione con Mauro Pagani e l'uso di strumenti popolari creano un capolavoro complesso, nato da un'idea coraggiosa e apprezzato anche all'estero. Nonostante iniziali dubbi della casa discografica, l'album è diventato un classico amato. Scopri l'essenza del Mediterraneo con Creuza De Ma, capolavoro senza tempo di Fabrizio De Andrè!