Paul Newman regge quasi tutto il film nei panni dell’investigatore privato che ben interpreta nonostante l’età.

 Ti darò una parte del mio.

Twilight è un noir del 1998 diretto da Robert Benton, con Paul Newman in forma smagliante nonostante l’età, affiancato da un cast d’eccezione. Il film si lascia guardare, senza infamia né lode, raccontando una detective story con sfumature ironiche e tematiche adulte. La recensione sottolinea ingiustizie salariali nell’industria del cinema e il fatto che il film fu un insuccesso commerciale, ma non per questo privo di fascino. Scopri il fascino nascosto di Twilight e lasciati sorprendere dal suo cast stellare.

 Ci sono infine alcune pellicole che vanno ancora oltre, cioè sono delle cagate fragorose e sono pure consapevoli e orgogliose di esserlo.

 Un’opera dunque da sciropparsi senza nessuna pretesa, magari per una serata tra (giovani?) amici.

Il Clown di Kettle Springs è un horror autoironico che punta tutto sul divertimento e sull’esagerazione. Trama e personaggi sono solo un pretesto per una sequenza di omicidi ben orchestrati e momenti trash dall’anima consapevole. Il film si fa beffe dei cliché del genere, senza prendersi mai sul serio. Dimenticabile, ma sorprendentemente capace di intrattenere più di molte pellicole blasonate. Se cerchi una serata horror senza impegno, questo è il film perfetto per te!

 Ascoltare questo disco, in base alla canzone, vi condurrà a comprare un poster di Lenin o ritrovarvi con un vago senso di inadeguatezza a guardare nel vuoto fuori dalla finestra.

 Siete stanchi del solito Oi! grezzo e cialtrone ma le menate emo non vi attirano? Questo è il disco per voi.

La recensione celebra 'Tempo che non ritorna' degli Erode, album di punta della scena punk italiana anni '90. Elogia la profondità dei testi, l'approccio politico non scontato e le scelte musicali innovative rispetto al panorama Oi! dell'epoca. Vengono citati i momenti salienti della tracklist e riconosciuta l'autenticità e l'influenza dell'opera su generi e band successivi. Un disco imperfetto, ma fondamentale. Scopri perché 'Tempo che non ritorna' degli Erode è un classico imperdibile del punk.

 Troverei più appropriata la denominazione 'Blues Without Feeling'.

 Gli manca proprio il respiro, il calore, il trasporto del blues.

La recensione boccia l'incursione di Steve Hackett nel blues, giudicando l'album tecnicamente competente ma freddo e privo di trasporto emotivo. L'autore riconosce il talento di Hackett ma sostiene che gli manchi il vero spirito blues, sia con la chitarra che con l'armonica. L'album viene definito superfluo e poco coinvolgente, soprattutto se confrontato con altri artisti blues di rilievo. Leggi la recensione completa e scopri se vale la pena ascoltare questo album di Hackett.

 L’uomo è grande proprio perché è effimero. Come le foglie, nasce, vive e cade.

 Album Grandioso, si carica sulle spalle tutta l'Antica Bellezza e se la porta indifferente tra tutte le rovine postmoderne.

La recensione esplora l'album dei Magic Castles come un viaggio tra sogno, tempo e fragilità, esaltando i testi evocativi di Jason Edmonds. L'opera fonde vari generi, dal dream pop alla psichedelia, creando paesaggi sonori sospesi tra realtà e visioni oniriche. L'autore sottolinea il valore effimero ma eterno dell'esistenza e della musica. L'album viene celebrato come ponte tra passato e presente, tra coscienza e incoscienza. Lasciati trasportare dalla magia onirica dei Magic Castles: ascolta e sogna!

 Anche l’amore, o presunto tale, cede alle ragioni economiche, questo matrimonio non s’ha da fare perché la vedova percepisce la pensione del de cuius, argomenti ad oggi ancora attuali.

 Facciamo che tutto cambi affinché tutto rimanga come prima, è a mio dire uno dei fili conduttori della lettura.

La recensione esalta 'Gli alunni del tempo' di Marotta, suddiviso in due parti: una narrazione corale del proletariato napoletano e una serie di racconti più intimi. Il libro intreccia ironia, realismo e riflessione sociale, portando il lettore tra le dinamiche di un'epoca e una città in continuo cambiamento. Scopri una Napoli ironica e autentica: leggi la recensione e immergiti nel libro!

 La musica è tutto meno che vanesia ed edonista.

 Riesce ad essere ben superiore all’originale, già notevole, con un pianetto rock’n’roll irresistibile e un arrangiamento perfetto.

La recensione celebra ...Twice Shy dei Great White come apice della loro carriera, distinguendoli per un sound hard rock autentico lontano dalle mode del periodo. L'album viene elogiato per la qualità di tutte le tracce e la maestria dei musicisti, evidenziando brani come 'Move It', 'House of Broken Love' e la cover di 'Once Bitten Twice Shy'. L'autore ripercorre anche le vicende del gruppo, sottolineando la tragedia del 2003 e l'attuale rinascita, legando così musica e storia personale della band. Leggi la recensione e scopri perché ...Twice Shy è l'album che ha segnato la storia dei Great White.

 Il confine, visto da lontano, rassicura. È pulito, netto, geometrico. Semplifica.

 Mi metto a guardare le vere Star Wars degli anni ’70. Tanto diventeremo tutti Jedi, e con una spada laser risolveremo i problemi di questo libercolo.

La recensione offre uno sguardo ironico e disilluso su 'Guerre di confine' di Klaus Dodds, esaminando le tematiche dei confini, delle dispute territoriali e delle crisi ambientali. Apprezza la chiarezza divulgativa del libro, ma ne critica alcune lacune, soprattutto sul tema ambientale. Emergono riferimenti storici, come la crisi del Trecento, e uno sguardo sarcastico verso l'incapacità collettiva di gestire le nuove emergenze globali. Il tono è pungente e coinvolgente. Scopri perché i confini ci riguardano tutti: leggi la recensione completa!

 Groove potenti, sezione ritmica impeccabile, fiati che pulsano energia e un suono complessivo che fonde eleganza e sudore, tecnica e sentimento.

 La voce magnetica di Diane Kowa è il filo conduttore che attraversa l’intero disco: calda, graffiante, ma sempre capace di una profondità emotiva che tocca corde sincere.

La recensione celebra 'Allnighter Material' come uno dei dischi soul italiani più autentici e maturi dell'anno. L'album rispetta le grandi tradizioni soul di Stax e Motown, reinterpretandole con freschezza e personalità tutta italiana. Diane Kowa convince con la sua voce magnetica, capace di dare profondità emotiva a ogni brano. La band di Piaggesi si distingue per precisione e interplay, raggiungendo standard internazionali di qualità. Un lavoro travolgente che fonde eleganza e passione. Scopri il soul italiano di Allnighter Material e lasciati travolgere dal suo groove!

 Un nome, un logo, una leggenda: Strana Officina.

 In altre parole, il formidabile apice di uno degli apici del rock italiano.

La recensione celebra 'Rock & Roll Prisoners' della Strana Officina come uno degli apici del rock italiano. Simbolo della scena heavy metal degli anni '80, l'album fonde blues, hard rock e metal con una forte carica emotiva. Pur penalizzato da una produzione non perfetta e da un sound fuori tempo massimo, rimane un disco privo di filler e ricco di ispirazione, rafforzato dal carisma e tecnica della band. Un tributo sentito all'autenticità della Strana Officina. Scopri perché Rock & Roll Prisoners è considerato un capolavoro del rock italiano: ascoltalo ora!

 "Ci vuole impegno, ci vuole tempo, ci vuole cultura per entrare nell’anima di queste tue splendide undici nuove canzoni."

 "Anche se è una lingua che non capisci del tutto la senti tua, nel corpo, nelle vene e nelle viscere."

La recensione celebra 'Amuri Luci' di Carmen Consoli come un album fuori dalle logiche commerciali, ricco di riferimenti culturali, che impone attenzione e coinvolgimento. Si sottolinea l'uso coraggioso del dialetto siciliano e la capacità dell'artista di rinnovarsi attraverso le radici mediterranee e un impegno politico intenso. Il progetto rappresenta il primo atto di una trilogia che esplorerà tutte le anime della Consoli. Scopri l'anima folk e coraggiosa di Carmen Consoli: ascolta Amuri Luci e lasciati trasportare dalle sue radici!

 Le 13 tracce segnano il punto d’incontro tra l'irruenza tagliente degli esordi e la maturità nichilista sviluppata nel tempo.

 Non c'è nulla di banale o dimenticabile in questo lavoro.

Dopo nove anni di silenzio, I Cani tornano con 'Post Mortem', un album che unisce energia degli esordi e maturità artistica. Niccolò Contessa si distingue per qualità compositiva e testi profondi, offrendo ai fan il disco atteso, arricchito da un sorprendente finale acustico. Un lavoro che valorizza e rinnova l'indie pop italiano. Scopri come I Cani ridefiniscono l'indie italiano con il loro atteso ritorno!

 Così rischiamo di non assaporare la normalità, che costituisce la parte preponderante del nostro vivere.

 Come anticipato, considero ‘California Suite’ un’opera che, pur non rientrando tra le migliori del secolo scorso, merita di essere vista e apprezzata.

La recensione mette in luce il valore di 'California Suite', un film di Herbert Ross spesso sottovalutato perché privo di eccessi. Spiccano le interpretazioni di Jane Fonda e Maggie Smith. Due episodi risultano più incisivi e articolati, mentre altri si limitano a divertire senza sorprendere. Nel complesso, il film è consigliato come esempio di cinema godibile che celebra i colori della quotidianità. Scopri perché California Suite merita attenzione e lasciati conquistare dalla sua normalità!

 Wilson è un autore poppettaro di limpidissima personalità e di notevole influenza nelle vicende della musica popolare.

 Niente di trascendentale quindi, ma buon pop di proverbiale personalità.

L'album solista del 2004 di Brian Wilson conferma l'unicità del suo stile pop, grazie anche alla presenza di ospiti illustri come Clapton, Elton John e McCartney. Pur non essendo un capolavoro, il disco offre canzoni di buon livello, esprimendo la tipica personalità musicale di Wilson, tra melodie gioiose, arrangiamenti ricchi e cori riconoscibili. Scopri come Brian Wilson ha reinventato il suo pop in questo album ricco di ospiti speciali.

 Come sempre, accade dal lontano 1980, la Musica (tutta senza alcun distinzione di genere) è una straordinaria amica, pronta a regalarmi emozioni, a farmi dimenticare, od almeno mettere per qualche momento in secondo piano, i disturbi mentali che da decenni sono parte integrante del mio (in)quieto vivere.

 Gran bel lavoro, tra i cinque migliori dell'anno; massimo dei voti... Ad Maiora.

La recensione racconta come 'Scorched Earth' degli Harakiri for the Sky abbia letteralmente conquistato e sostenuto l'autore nei momenti difficili. L'album, intenso e lungo, si distingue per la sua versatilità tra generi (post-black, shoegaze, hardcore) e per tracce che si alternano tra ferocia e riflessività. Citati i richiami agli Alcest e una sorprendente cover dei Radiohead. L'autore lo definisce uno dei migliori album dell'anno. Scopri le emozioni di Scorched Earth: ascolta l'album e lasciati travolgere!

 La Bellezza non salverà il mondo.

 Io m’ingoio il 'vaffanculo' che mi raschia la gola e me ne torno a casa; metto sul piatto 'Crosscurrent'. E alzo il volume.

La recensione unisce il racconto personale dell'autore alla storia di Lennie Tristano, rivoluzionario del jazz. Viene descritta l'innovazione tecnica e la visione anticommerciale di Tristano, fino alla sua influenza nell'insegnamento. Il disco Crosscurrents è analizzato per la sua modernità e importanza storica, ma la narrazione si intreccia costantemente con riflessioni amare su arte, scuola e società. Scopri Crosscurrents di Lennie Tristano: lasciati travolgere dal suo jazz senza compromessi.

 La sua talentuosa scrittura di note e di versi finisce per risultare un po’ involuta nelle strofe e come appiattita nella resa sonora delle canzoni.

 Un album non facile, ma indispensabile per i fan di Joanie e 'consigliato con riserva' per tutti gli altri.

La recensione analizza il debutto di Joni Mitchell, enfatizzando l’ambizione e l'autorialità dell'artista. L’opera, divisa tra temi urbani e naturalistici, mostra punti di forza nelle liriche e nella voce, ma pecca di eccesso di solismo e produzione poco incisiva. È considerato un ascolto imprescindibile per i fan e interessante, ma non facile, per gli altri. Scopri il fascino nascosto di Song to a Seagull: ascoltalo e lasciati sorprendere.

 La classe regna sovrana e c’è sempre il prodigioso soprano di Shorter a dire l‘ultima parola.

 È il disco più ricco di accompagnamenti “sintetici” di Joni Mitchell, il che non toglie un grammo di calore e fascino alla sua musica, immortale e impossibile da clonare.

La recensione esalta Taming the Tiger come l'album della maturità artistica di Joni Mitchell, arricchito da sonorità elettroniche innovative e stratificazioni jazz. Dai testi traspare coscienza personale e sociale, mentre la parte strumentale sperimenta nuove tecnologie mantenendo calore e fascino. Un disco affascinante, sofisticato e impossibile da imitare. La Mitchell si conferma icona in continua evoluzione. Scopri l’anima elettronica e senza tempo di Joni Mitchell: ascolta Taming the Tiger!

 Se fosse uscito nel 1995 sarebbe considerato una pietra miliare, ovviamente nel 1995 non è uscito e quindi non è una pietra miliare.

 La sezione melodica è infatti la vera forza del disco: la voce, sgraziata, si sposa perfettamente con il resto.

La recensione elogia 'Ancora noi... ancora oi!' degli Automatica Aggregazione come un esempio fresco e ben prodotto di punk Oi!, tra riff robusti e cori memorabili. Pur non innovando il genere e arrivando in ritardo rispetto agli anni d’oro, l’album offre brani efficaci come 'Infame', 'Radici' e la title track. Ottimo per chi cerca melodie coinvolgenti e un sound autentico, il disco si impone come punto di riferimento attuale nel panorama Oi! italiano. Scopri il nuovo volto del punk Oi! italiano: ascolta ora 'Ancora noi... ancora oi!'

 Il rumore strascicato dei passi nel finale è un colpo da maestro che ci avverte di mantenere deste le coscienze...

 La necessità di confermare una colpevolezza che autorizzi a seppellire l’imputato, ma ancor più un passato doloroso, e seppellirlo nel deserto, nel nulla lontano dalla vita quotidiana.

La recensione esplora 'Un semplice incidente' di Panahi come un road movie sulle sfumature della giustizia e della coscienza. Viene lodato il coraggio etico del regista, capace di far emergere temi politici e morali complessi, anche se con uno stile volutamente indefinito. Nonostante un coinvolgimento emotivo non immediato, il film si rivela di grande spessore e capace di scuotere le coscienze. Scopri un film intenso che osa interrogare la coscienza e il potere.