Jackson C. Frank: Jackson C. Frank
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Grande disco, una delle opere più interessanti del cantautorato classico: solo chitarra e voce. Lui, voce sublime e malinconica. Però...che vita, poveraccio...
  • bluesboy94
    12 set 16
    "Milk and Honey", "Blues Run The Game", "I Want to be Alone" (le prime due sono state coverizzate da molti): almeno queste tre canzoni bastano per sublimare la sua tragica vita. Disco meraviglioso di un cantautore unico nel suo genere...
Jefferson Airplane: Volunteers
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'acid rock anarchico, manifesto senza tempo. Grace Slick ha una voce da tramandaere. Wooden Ship ed Eskimo Blue Day restano gli episodi migliori di un disco sublime.
Jethro Tull: Heavy Horses
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Il disco che chiuse il periodo più folk della band. Atmosfera solare ed agreste. Trai best moment troviamo il country-rock da saloon di "Acres Wild", l'accattivante unplugged "One Brown Mouse" e soprattutto la title-track, brano folk-prog (fra i più belli della band), che alterna soavi tappeti sonori a virtuose danze inconaminate. Da ascoltare preferibilmente in cuffia, stesi sotto l'ombra di una quercia.
  • hellraiser
    12 apr 15
    Si, condivido. Preferisco "Songs from the Wood" dell'anno prima, ma questo merita sicuro, forse (secondo i miei gusti) è l'ultima grande opera di Anderson e soci, la chiusura della trilogia folk di fine '70. Bellissimo il live coetaneo "Burstin' Out", che penso sicuramente conoscerai Fede. Da qui in poi non mi interessano più di tanto, il meglio a mio avviso è stato fatto.
  • hjhhjij
    12 apr 15
    A me "Stormwatch" piace ancora per il resto concordo pienamente con hellraiser. Disco ottimo pur non raggiungendo i livelli d'eccellenza del disco precedente.
  • chiccotana
    12 apr 15
    Commenhto solo per complimentarmi con Hj: Stormwatch è un album bellissimo.
  • Dragonstar
    12 apr 15
    Concordo sul fatto che Stormwach sia l'ultimo grande lavoro della band. Un disco più hard rock, nel quale cominciano già ad apparire i primi inserti elettronici (ancora non troppo invadenti). Poi, nel 1980, sarà il turno di A, e il sound dei Tull subirà un amaro sconvolgimento sonoro. Si, conosco il live, ce l'ho in doppio CD re-mastered. Molto bello, peccato solo per alcune song, suonate in versione succinta, tipo Minstrel in the Gallery. Ma ci sono altri pezzi che figurano in una veste anche migliore: Skatyng Away... su tutte!
Jethro Tull: Minstrel In The Gallery
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Sfiora la perfezione. Pochi dischi dei Tull riescono a superarlo. Durissime le parti elettriche (considerando i canoni stilistici della band); è inoltre un lavoro in cui la dimensione acustica prende un posto di rilievo nel songwriting, cosa che succederà anche col successivo "To Old to Rock n Roll: Too Young to Die", senza però lo stesso coinvolgimento. Album che si riassume in un unica parola, scontata ma necessaria: capolavoro!
  • hellraiser
    25 dic 14
    Una meraviglia, almeno per me e son contento che la pensi come il sottoscritto. Alterna efficacemente pezzi tosti e dagli arrangiamenti "complicati" a ballate stupende, acustiche, melodie eccezionali. Lo metto tra i migliori album della band, con Aqualung, Stand Up, Thick e Songs From The Wood...
Jethro Tull: A Passion Play
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il più complesso della band. Le parti per flauto sono meno invadenti e viene concesso maggior spazio al sassofono, che dona una spruzzatina di jazz all'atmosfera teatrale di questo lavoro.
  • hjhhjij
    15 dic 14
    Guarda ha delle parti molto belle ma nel complesso mi fa un po' due palle così. Gusto mio eh, ma è uno dei pochi del gruppo negli anni '70 che non mi fa impazzire. Testi molto ambizioni, molto belli però, questo c'è da dirlo.
  • hjhhjij
    15 dic 14
    ambiziosi, i testi...
  • BARRACUDA BLUE
    15 dic 14
    Quel sax e' fantastico e fa realmente la differenza. Anderson sorprese tutti usandolo. Circa 20 anni dopo l'uscita di questo disco mi coinvolse una situazione molto simile come musicista, ed e' il motivo che mi ha fatto amare ancor di piu' quest' opera tanto controversa.
  • hellraiser
    15 dic 14
    Lo trovo troppo pesantuccio, esperimento secondo i miei gusti riuscito a metà. Comunque ogni tanto lo attacco, soprattutto quando lo ascolto in compagnia di un mio buon amico, patito di questo album.
Jethro Tull: Roots To Branches
CD Audio Ce l'ho ★★★
Bel disco che offre i primi risvolti etnici per la band. Ma soffre della stesso difetto di tutti gli album post 84: musica bella e raffinata, ma condita di una certa freddezza di fondo e priva del geniale estro dei primi dischi. Alti e bassi dunque. Affascinante ma a tratti un po' stancante.
  • hellraiser
    14 dic 14
    Arrivo con loro fino a "Heavy Horses", da li in poi non li reggo, anche se sono un grande appassionato della loro musica. Questo forse è ancora passabile, condivido il tuo voto.
  • hjhhjij
    14 dic 14
    Questo non lo conosco, del post "Stormwatch" (per me un bel disco) ne ho ascoltati pochi e non mi sono piaciuti quindi mi sono fermato lì; quel che dici su questo non mi invoglia ad approfondire. Hanno dato decisamente abbastanza dal '68 al '79, un sacco di roba.
Jethro Tull: Songs From The Wood
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Folk!
  • hjhhjij
    16 dic 14
    Folk britannico elettro-acustico (più acustico che elettrico) senza difetti. Capolavoro :)
  • hellraiser
    16 dic 14
    Han già detto tutto sopra.
Jethro Tull: Stormwatch
CD Audio Ce l'ho ★★★★
L'album più "invernale" dei Tull non poteva che essere citato in questo periodo. Grande il folk-rock dell'opener che va a chiudere il capitolo folk iniziato con l'incredibile "Songs from the Wood" di appena due anni prima. Anche in questo caso, sfuriate di puro hard rock si alternano a momenti acustici più malinconici e sublimi. C'è anche spazio per le prime sperimentazioni elettroniche; non ancora invadenti e inserite con molto buon gusto. L'ultimo grande album della band.
Jethro Tull: Thick As A Brick
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Prima che la raffinata compostezza teatrale di "A Passion Play" prendesse forma, i Tull diedero vita a questo scanzonato e folclorico capolavoro. Un brioso concept diviso in due parti da più di 20 minuti l'una. Gli strumenti emergono uno dopo l'altro, intersecandosi ed affiorando uno per volta, mentre la musica prosegue inarrestabile, fino all'ultimo sognante riff acustico. ARTE.
  • hjhhjij
    12 lug 15
    E i testi sono una figata, grande satirico Ian.
  • rolando303
    13 lug 15
    Molto bello anche se per me il loro capolavoro rimane A passion play.
  • Dragonstar
    13 lug 15
    Beh, quello fu un altro disco della madonna. Personalmente non so decidermi. Questo è più facile da assimilare, l'altro è elaborato e cervellotico, anche il suono è cambiato parecchio: meno folk e più jazz, meno flauto e più sassofono, meno goliardia e più sobrietà. Praticamente l'altra faccia della medaglia. Poi verrà Warchild che invece va ad amalgamare tutte queste influenze, creandosi però un'identità propria. Infine, con Mintrel in the Gallery si chiude il periodo più prog della band. Ancora un capolavoro dominato da sfuriate hard rock e da suadenti composizioni acustiche.
  • Dragonstar
    13 lug 15
    Cazzo, mancava solo Aqualung. Perdonatemi, sono partito sgommando e mi sono lasciato andare ad una rapida analisi di queste opere solo per dire che il periodo 71-75 è per me il più proficuo (artisticamente parlando) di tutta la discogriafia del gruppo.

    (E perché non l'hai detto subito, Dragon! Ti saresti risparmiato un sacco di righe*)

    *Voce della coscienza del Dragonestella.
  • hjhhjij
    13 lug 15
    Mi spiace ma per me "Songs From the Wood" (capolavoro di folk britannico elettro-acustico senza sbavature ne difetti) si mangia tutti i dischi dei Tull '73-'76 compreso "Minstrel in the Gallery" che in ogni caso è un disco bellissimo e sottolineo BELLISSIMO. "A Passion Play" ha i suoi grandi momenti ma non mi piglia proprio, al confronto con altri loro. Anche "War Child" mi piace pochino.
  • Dragonstar
    13 lug 15
    De gustibus. Per me Songs from the Wood è anch'esso un capolavoro. Al contrario del precedente che invece ha i suoi alti e bassi nella tracklist. The Whistler ad esempio è una delle canzoni più belle mai composte da Ian, e pure il resto è ottimo, infatti è un album che non ha punti deboli. Ma rivela nettamente una sola parte della globale natura dei JT, che per l'occasione approfondirono la loro anima più folk. Certo Velvet Green, Pibroch e la title track sono ancora molto influenzate dal prog, tuttavia il cambio di direzione si sente lo stesso e il periodo da me citato è quello che rappresenta (per me) in modo più efficace la straordinaria varietà della loro musica, e naturalmente stiamo parlando del periodo più prettamente prog. Poi vabbé ognuno preferisce quello che rivela il cuore il senno e l'istinto. E se dici che SFTW è per te il loro capolavoro, rispetto la tua opinione. Hai fatto un'ottima scelta!
  • hjhhjij
    13 lug 15
    No no no io non dico che "Songs From the Wood" è il loro capolavoro anche se probabilmente lo metterei sul podio. Io dico che fa pelo e contropelo al periodo 1973-1976 quindi da "A Passion Play" fino a Too Old ecc. Per me il loro periodo aureo parte direttamente dall'esordio poi già da "Stand Up" è partito quello stile unico che amalgamava tanto bene elementi di folk britannico, blues, hard blues, hard rock, progressive ecc. E io adoro lo stile "Tull". Vero che "Songs From the Wood" si inoltra pesantemente sul lato folk della band ma una svolta del genere fu necessaria per ridare vitalità all'ispirazione di Anderson e alla sua musica. Tra l'altro io in quel disco ci sento ben poco progressive è davvero tanto sbilanciato sul folk britannico ispirato allo stile e alle melodie dei tradizionali con in più parte di verve elettrica e si qualche vaga reminescenza prog, vaga, soprattutto in "Pibroch". Non è più lo stile ibrido e unico del periodo '69-'72 ma è una rinascita più puramente folk di una bellezza assoluta e poi, a dire il vero, lo stile Tull è percepibilissimo fin dalla prima mezza nota insomma mica ti puoi sbagliare coi Fairport Convention in ogni caso :-) "Velvet Green" è un capolavoro, con una parte centrale pazzesca. Gli arrangiamenti, in tutto il disco, forse sono i migliori della loro carriera, ad esempio l'uso delle percussioni sempre su "Velvet Green".
  • Dragonstar
    13 lug 15
    Concordo. Comunque anche Stand Up è un disco della madonna che sicuramente preferisco sia all'esordio che a Benefit. A tale proposito ti dedico la mia canzone preferita dell'album: Reasons For Waiting-Jethro Tull
  • hjhhjij
    14 lug 15
    Bellissima. "Stand Up" "Aqualung" "Thick As A Brick" e la sbornia folk di "Songs From the Wood" sono i dischi capolavoro dei Tull per me con "This Was" dietro ad una minima attaccatura. Subito dopo Minstrel e Benefit due grandissimi dischi e un millimetro dietro "Heavy Horses" e "Stormwatch". Ecco questi sono i dischi che mi portano a dire che i Tull sono tra i grandissimi degli anni '70 alla fine dal '68 al '79 ci sono solo un paio di dischi che non mi convincono del tutto e uno solo che non mi piace.
  • Miss Kinotto
    14 lug 15
    Di loro ho fatto indigestione e quando succede così di solito quello che prima di piaceva dopo ti da alla nausea. E'quello che ora mi succede se ascolto per un po' la voce di Anderson. I due pipponi prog, questo e passion, mi straziano gli zebedei. Fino ad Aqualung mi piacciono ancora un bel po'.
Jethro Tull: Aqualung
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Manifesto del rock, del prog, e della musica tutta. Lasciando stare i pezzi storici che gl'inteditori avranno ingurgitato fino alla nausea, l'unplugged folk di "Mother Goose" i risvolti medioevali di "Up to Me" l'articolata e durissima "Wind Up"; sono anch'essi pezzi di storia cui vale la pena dare un ascolto! P.S. L'assolo di flauto di "My God" farebbe iaculare l'uomo più impotente di questa terra.
  • hellraiser
    25 giu 15
    Ho sempre ritenuto i Tull un genere a parte, come i Pink Floyd, che va al di là di rock, prog, folk... questo è un'opera d'arte, Storia della musica.
  • BARRACUDA BLUE
    27 giu 15
    La versione expanded del disco ha una demo di My God che si spolpa letteralmente quella finita sull'album. Mi ha davvero impressionato. Provare per credere.
Judas Priest: British Steel
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il manifesto universale dell'acciaio!
Judas Priest: Painkiller
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Capolavoro della musica pesante e del rock tutto. M'infonde una potenza, incredibile: un misto tra adrenalina e aggressività, una sensazione potentissima della quale sono spesso costretto a liberarmi dopo la quinta traccia sennò, giuro, potrei uccidere qualcuno. Neanche i dischi black sono in grado di caricarmi così. Unico, epocale, nitido, tecnico e senza punti deboli. Menzione doverosa alla title-track. STORIA!
  • De...Marga...
    3 set 15
    Il tuo entusiasmo è pienamente condivisibile. Disco leggendario come pochi altri; e sono dalla tua parte anche sul Black Me(r)dal...
  • hjhhjij
    3 set 15
    Spassoso, mi diverte molto e loro mi piacciono ("Sad Wings of Destiny" mi piaceva qualche anno fa e tutt'ora lo ritengo ottimo) ma certo quest'album piace a me decisamente meno di quanto piaccia a te XD
  • Workhorse
    4 set 15
    Non so da quanti anni non lo ascolto più, ma quando ascoltavo i giudas prist questo disco era la perfezione
  • hellraiser
    4 set 15
    Il picco della band senza dubbio, pietra miliare dell'heavy metal made in England...
Judas Priest: Nostradamus
Vinile Ce l'ho ★★★★
Quando si sperimenta con successo: Nostradamus è una strabiliante Heavy Metal "opera" dal clima cosmico, arcano, profetico. Pochi momenti di veemenza sonora, per un lavoro prevalentemente incentrato sui mid-tempos. Incessantemente ornato da partiture acustico/sinfoniche (eseguite coi synth) di pregevole fattura e raffinata suggestione. Prolisso, ma scorrevole.