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secondo il mio parere (e dato che l'ho visto) il film che indaga più a fondo le tradizioni indiane prima di "Balla coi Lupi" senza quel velo di buonismo di cui parla geeno è "Un uomo chiamato cavallo" di Elliot Silverstein del 1970 con Richard Harris nella parte del lord inglese che viene cattutato dagli indiani e messo a fare il mulo da soma. Nella versione originale i dialoghi erano in lingua Sioux. Molto bello è anche "Man in The Wilderness" (Uomo bianco và col tuo dio ) di Richard Sarafian appena l'anno dopo, sempre con Richard Harris (che attore,ragazzi, mica quel pesce lesso di Kevin Costner).
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grazie trilobita, fa sempre piacere ricevere apprezzamenti da chi conosce bene il gruppo. Che si badi bene è riuscito quasi subito a staccarsi dal garage (seppure psichedelico) mentre gli altri continuavano a fare i Sonics (vedi Fuzztones) o i Chocolate watchband (vedi Chesterfield Kings) o spostarsi verso l'heavy (vedi Miracle Workers). Invece i Plan 9 sono passati ad un , se mi passate il termine, ad un progressive garage abbastanza complesso e contorto come nello splendido successivo "Keep your cool and read the rules", che ha bisogno di un'attenzione maggiore nell'ascolto rispetto a questa frecciata immediata che è questo recensito.@donjunio: la tua perplessità è per difenderere i Duran oppure la new wave:))))? Comunque è vero: il teschio in copertina è la caricatura del logo dei Grateful Dead, quello con il teschio con in fronte il fulmine :) @auricolare magari ho la tua età e sono pure superinformato, ahahah
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@imasoulman...e i Tryfles? ne vogliamo parlare di quell'unico disco figlio di madre vedova? :)))
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!...gli inglesi musiclmente non hanno inventato un azz1", bah... se solo pensiamo all'uso che nella prima metà dei sessanta gli Yardbirds facevano del feedback e della distorsione dovremmo riflettere prima di sparare sentenze. E' vero che alla base avevano il blues USA, ma gruppi americani fondamentali per il suonare duro come i Blue Cheer hanno preso dagli Yardbirds...
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@mocampo, in effetti Stumpo è un muscista troppo erudito per "limitarsi" a questa sorta di garage psichedelico e in seguito ha voluto sondare altri territori, come in Sea Hunt e l'enciclopedico "Ham and Sam Jamming" che sto riascoltando proprio adesso e che spiattella folk rock, hard rock e classico pop rock alla Leiber -Stoller. Sinceramente credo non con gli stessi ottimi risultati di questo disco che invece è eccezionale. Oltre alle nove tracce del vinile originario, la ristampa in cd ne contiene altre sei tra cui una "Five years ahead my time" che sfocia in 7 minuti di delirio psichedelico manco fossero gli Opal di "Happy Nightmare Baby" .@popolo italiano, certo garage differente dal solito perchè si distacca dal revival di altri gruppi che pure nell'area newyorkese avevano come modello ispirativo vecchi gruppi tipo i Sonics, prendi i Chesterfield Kings. E' vero che in certe cose ricordano im Lyres (vedi "I'm gone" su questo disco), soprattutto per l'uso dell'organo stile Jeff Monomann, ma questi sono molto più psichedelici mentre il grande e rozzo vecchio Jeff resta più ancorato al r&b.
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io invece Howe Gelb l'ho incontrato un paio di volte, la prima nel 2002 (credo )stava per sfumare perchè era un concerto all'aperto al Maschio Angioino e venne giù una tempesta d'acqua che spazzò il palco. Dopo una mezzoretta di attesa io e lo "zombie coi baffi" stavamo per andarcene ma sentimmo un suono di chitarra provenire da un tendone ed entrammo. Era Howe con una cinquantina di persone che comunque si era messo a suonare unplugged senza banda. Fu grandioso, un juke boxe umano che prendeva le richieste. Gli chiesi "Johnny Hit and Run Pauline" degli X e la fece anche se non aveva la voce di PJ Harvey per duettarci. Penso che un pezzo come "Napoli" lo abbia fatto in ricordo di quella magica serata. L'ho rivisto nel 2005 alla Galleria Toledo con i tre danesi che lo accompagnano in questo disco e fu di nuovo strepitoso. Ordinò una cassa di birre dal bar di fronte e le distribuì a noi sotto al palco. Fa sempre lo stesso album come dice il commento 9 ? se in un album come questo riesce a mettere assieme rockacci trascinanti, ballate malinconiche, atmosfere da frontera e pure pezzi swingati ...ce ne fossero di album del genere.
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...e diciamo che soprattutto prima (1955)c'era stato "L'uomo dal braccio d'oro" di Otto Preminger
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riguardo al commento di frankie all'11 direi che affronta "il tema della droga e della tossicodipendenza" dopo parecchi film e non solo dopo "Amore Tossico". A me il film piacque molto ma il difetto, se così si può dire, di Van Sant è di associare sempre dei belli a queste storie dannate. Forse sarà la sua gayezza che lo porta comunque ad esaltare la bellezza ma questo connubio belli/dannati mi lascia sempre sospettoso. prendete un film come "Il mio uomo è una canaglia" (1971) del ceco Ivan Passer emigrato in USA, brutta traduzione di "Born to win" che è la scritta tatuata sul braccio di un parrucchiere tossicodipendente che vive di miseri espedienti e non mitiche rapine alla Bonnie&Clide per procurarsi la droga. Un bruttone capellone come George Segal (straordinario attore) rende tutto più tragico ed ineluttabile, il film non sarà ai livelli di questo di Van Sant ma a me lasciò molto più amaro in bocca.
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Mah! a mio sommesso avviso se un gruppone come i Led Zeppelin fa un doppio allora deve venirne fuori qualcosa come l'"Exile on main street" degli Stones che non riesci a togliere dal piatto se non per mettere l'altro disco. Non è il caso di Physical Graffiti che (almeno per me) è fatto di zompettamenti per i parecchi brani riempitivi, difficile seguirlo con interesse dall'inizio alla fine.
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@darkeve non è questione di numeri, è questione che la mandrakata del film sta proprio nel sorprenderti facendoti rosolare nella prima parte realistica e abbastanza sbadigliosa con la famigliola presa in ostaggio che sfocia in una seconda parte del tutto inaspettata (almeno per me quando lo vidi alla prima) e adrenalinicamente assurda. La fiquata sta in quel passaggio, altrimenti sarebbe stato o un gangster film convenzionale (per quanto possa esser convenzionale Tarantino/Rodriguez) o uno splatter stra-abusato. E' un pò il giochetto usato ne "El Mariachi",le persone non sono come te le aspetti, il suonatore di chitarra si tramuta in un killer spietato di banditi, il pastore di anime Keitel in uno spietato ammazzavampiri.