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Parecchio allucinante. Malato e distorto. Piace, senza magari.
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Mi sembra che questa lettura di @[proggen_ait94] sia parecchio lucida e quanto di più equilibrato e (al netto dei primi ascolti) condivisibile si possa affermare sul disco.
- vero che sui testi siamo al punto più basso, e risparmiamoci gli inutili pipponi sulla genesi di tale scempio, tanto che Keenan deve finire sotto la metropolitana è assioma riconosciuto anche in tutti i testi di matematica avanzata.
- vero che è prog. Nu-prog (caz docet), di quel prog che personalmente non induce i miei testicoli ad una fase di irreversibile introflessione fino a regredire a blastula.
- vero che le sonorità, accompagnate da un cantato per forza di cose non può più prodursi in rantoli epici come quello di The Grudge, si sono adagiate su una tribalità più "psichedelica", ipnotica. Esplorando lidi già proposti ma con maggiori sfumature.
- il tutto mantenendo la stessa perfezione nei suoni ed una sessione ritmica adeguata a garantire erezioni assai rigide e destinate a ripetersi nel tempo.
Con somma soddisfazione.
Vedremo l'evolversi. Anche secondo me difficilmente ci sarà ben poco da dire in più rispetto a quanto espresso. Non in termini di stravolgimenti di suoni o proposte immagino.
Che poi se in futuro volessero riproporre formule già visitate a me non è che farebbe schifo eh ... insomma, non stiamo parlando di una band che ci ha propinato la stessa minestra ogni anno.
E a dirla tutta con quest'ultimo lavoro la minestrina l'hanno cambiata dopo tredici anni, potrà piacere di più o di meno ma non possono essere tacciati di immobilismo, si tratta di una band in indiscussa evoluzione. Con altrettanto indiscussi problemi interni che hanno inciso, ovviamente, ma avercene di roba così.
Ma anche di roba simile a Lateralus o Aenema, a meno che qualcuno di voi non sappia indicarmi qualche brillante epigono che, ad oggi, sia stato in grado di raccoglierne e rilanciarne l'eredità artistica.
Per me non il lavoro migliore. Ma un incredibile lavoro, di spessore difficilmente eguagliabile guardandomi attorno.
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La solita pagina di Pinè. Colta, appassionata, perfetta.
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Aggiungo che il valore aggiunto dell'uscita del disco risiede in questo ed altri sicuri prossimi papiri polemici. Era dai tempi della mia prima recensione di ottocento anni fa sulla partita di rugby (grevemente provocatoria) che non insorgeva una tendinite alle nocche per scorrere tutti i commenti. Ho già da tempo smarrito la coscienza della struttura di tutto quanto. Proprio come in un pezzo prog!
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Comunque non l'ho ancora ascoltato. Ma leggere commenti che parlano del disco come se avessero segato le braccia a Carey comincia a rendermi nervoso.
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Bah. Secondo me fretta e voglia di andare controcorrente a tutti i costi sono pessime consigliere. Io attendo di ascoltarlo come si deve, non certo da file leakati. Sulla tesi ripetuta allo sfinimento nella recensione poi c'è di che dissentire. I Tool hanno sempre funzionato nonostante Keenan.
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Ma non esce il 30?
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Terribili. Mai sopportati. Nobile l'invettiva anti borghese e qua per me finiscono le cose buone. Ascoltare il declamare di Clementi mi fa venire voglia di infliggergli una resezione delle corde vocali. La scrittura che nulla lascia all'immaginazione é talmente greve da far quasi passare in secondo piano la spiacevole sensazione di essere trattati da stupidi da un manipolo di finti intellettuali. Musicalmente siamo al grado zero sulla scala all'inventiva, dove le note sono mero sottofondo all'infelice testo. Insomma ... fanno veramente cagare.
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Però le maschere nuove son fiche.
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La penso abbastanza come caz. A questo giro una masturbazione inutile e piuttosto sterile. Tutto troppo gratuito.