editoriale di sfascia carrozze

Le olimpiadi costituiscono uno stimolo all'apertura della Repubblica Popolare Cinese e una tappa positiva verso una maggiore trasparenza e il rispetto dei diritti umani.

E' sicuramente da interpretare in questo senso la 'scorta di cortesia' assegnata dal Partito all'attivista Wan Yanhai, noto dalle sue parti per la strenua difesa dei diritti dei malati di Aids: gli 'accompagnatori' naturalmente vogliono Lui un gran bene: non lo abbandonano mai annotando (saranno alla ricerca di particolari perle di saggezza?) ogni singola parola costui emetta dalla propria bocca; in Cina non è poi così difficile ottenere prolungate condanne detentive. Il caso Shi Tao fù paradigmatico in tal senso: condannato a 10 anni di galera per aver espresso la propria opinione, guarda un pò, in merito alla libertà di espressione!

Tra le altre e diversificate forme di rispetto dei diritti umani della Olimpionicamente Democratica Cina annoveriamo il curioso "divieto di uscita" (per precauzione dalle intemperie? E' notorio: da quelle parti il tempo è spesso inclemente..) quotidiano imposto recentemente a un'altra attivista, tale Zeng Jinyan, provvedimento esteso anche al solo recarsi alla compera dei quotidiani beni di prima necessità.

Il caso "Olimpionico" per eccellenza (un nuovo record?) lo si è registrato con il 34enne Hu Jia: sorta di portavoce di tutti gli attivisti dei diritti civili in Cina: costui, particolarmente infingardo in quanto sfruttò le eretiche potenzialità della Rete, è stato giudicato colpevole di "istigazione alla sovversione del potere dello Stato" per esser riuscito a contattare alcuni giornalisti stranieri ed aver fatto circolare liberamente 'notizie e curiosità' su questioni non esattamente, come in teoria avrebbero dovuto essere, all'ordine del giorno del Comitato Olimpico Internazionale.

Ovviamente a condanna avvenuta il Suo avvocato difensore non è più riuscito a colloquiare con il suo cliente: il processo, per la cronaca, è durato (ben) un giorno!

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editoriale di MaledettaPrimavera


Caso umano numero 5: Frate Giuseppe.

Frate Giuseppe Gentile, sacerdote dell'Immacolata di Corleone, ha sigillato il sogno d'amore di Vincenzo Bellomo, rappresentante di generi alimentari di dubbia provenienza, con uno sgorbio di figliola dal nome Lucia. Prima di questo (di dubbio gusto) giorno, quel nome era comparso tra i pizzini di Totò Riina, di cui guardacaso Lucia lo sgorbio ne è figliola. In chiesa festeggiano i familiari della sposa: prima fra tutte Ninetta Bagarella, moglie del boss e sorella del capomafia Leoluca Bagarella, che visibilmente commossa porta il velo bianco della figlia. "Lasciate stare questa povera ragazza" - ha tuonato Frate Giuseppe Gentile ai turisti curiosi - "Vi siete mai chiesti se sta soffrendo?". Durante la messa sono letti brani del Cantico dei cantici e del Vangelo di Matteo come partecipazione al dolore. La cerimonia è chiusa dal canto dell'Ave Maria di Schubert per l'espiazione. Caso umano numero 5: la prima e unica volta che io e Dio siamo completamente d'accordo su qualcosa.


Caso umano numero 4: i giornalisti.

"Una bella giornata di sole siciliano, una di quelle adatte per festeggiare uno sposalizio. (...) Dopo la funzione gli invitati, oltre cento, si sono diretti al ristorante "La Schiera" di Corleone per il banchetto nuziale".
Se è vero che alla Rai parcheggiano solo raccomandanti che - dopo intense prove di abilità - dimostrano di saper dire solo stronzate, sui giornali siciliani ci arrivi solo se non hai niente da dire. Un giornalista veramente serio scriverebbe che Salvatore Riina fu trovato con una carta d'identità intestata a Vincenzo Bellomo, un agricoltore di Mazara del Vallo che oggi si sposa un cesso di femmina e che fu condannato per favoreggiamento, quasi sicuramente a favore di qualche strafottuto caso umano.


Caso umano numero 3: Max Mosley, Presidente Federazione Internazionale Automobilismo.

Mosley è il tipico caso umano che ti frusta contando in tedesco, ti lega ai polsi, te lo mette nel culo inneggiando a Hitler e si prende 100.000 euro di risarcimento se non ti piace, perchè "gli hai rovinato la vita". Tutto questo senza avere nemmeno la minima dovuta decenza di chiamare Frate Giuseppe Gentile per fargli fare una sega. Caso umano numero 3: soluzione finale della questione ebraica in Europa.


Caso umano numero 2: Silvio Berlusconi.

Con l'entrata in vigore del "Lodo Alfano" le prime quattro cariche dello Stato godranno di totale immunità: potranno frustarti, legarti ai polsi, spendere le tasse in coca e puttane e ovviamente metterlo nel culo senza avere nemmeno la minima dovuta decenza di contare in tedesco. Considerando che Giorgio Napolitano alla sua età è impotente e pronto a morire, lo stesso buon uomo risulta impossibilitato a usufruire dei vantaggi della sua vecchia nomina, e si è aperta ufficialmente la votazione di prossimo caso umano numero 1.
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editoriale di sfascia carrozze

Qompagni, Kamerati, Teodem/Ciellin-mistoassortiti,

in questi caotici giorni assistiamo atterriti quanto attoniti, praticamente impotenti, agli indicibili scèmpi ai quali vengono sottoposti i cardini del nostro sempre più fragile e vacillante equilibrio democratico: subdoli mercimòni posti in essere da una turpe classe dirigista che con inusitata arroganza e totale spregio delle riconosciute regole democratiche mortifica a colpi di maggioranza "blindata e omertosa" i prìncipi ritenuti fino ad oggi inalienabili ed insindacabili; si prenda, tra le molteplici aberrazioni, la enunciazione di provvedimenti a carattere ambiguamente xenofobo: estorcere le impronte digitali, su base etnica - senza oltretutto considerare che parecchi di Essi sono nati e cresciuti in Italia - oltre che agli adulti anche ai bambini... (Cristosanto!!!); ma perchè non marchiarli direttamente a fuoco.. tanto, a quel che sì è inteso, il tutto è pianificato a "fin di bene".

Si ammiri il precipitoso e progressivo sgretolamento dei poteri, democraticamente e costituzionalmente conferiti agli alti organi e funzionari dello Stato, secondo il dogma della molteplicità dei pesi e delle relative misure da adottarsi in relazione alla "categoria" dei soggetti implicati.

Ebbene, alla luce di quanto accade in queste ore, tutto questo vi sembrerà acqua fresca: ora avrete realmente di che strabuzzare increduli gli occhi, le relative orbite e quei quattro neuroni scalcagn(i)ati chè vi roteano sparpagliati per il cranio:

la lateralmente selvatica pagina dedicata ai Casi Letterari e la spettacolarmente elitaria Lista dei Casi Umani (Orrore!) NON SONO PIU' OSPITI delle molteplici pagine DeBaseriche !

Di fronte a cotanto inusitato de-accadimento ci troviamo di fronte ad un rischioso bivio: affidarci sùpinamente alla de-preghiera oppure tentare l'inverosimile tramite una (disperata) pseudo de-petizione [comunemente detta: DillancheTù]. Orsù non indugiate oltre, inoltrate le Vostre (civili ed educate, per cortesia) disquisizioni/argomentazioni in mèrito alla nota quanto accogliente casella di de-posta: editors@debaser.it.

Per gli astenuti sono previsti ricchi premi et cotillons.

Ché Gigliuola Cinquetti ci aiuti (anzichènò)!

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editoriale di RegularJoan


Prendete tante intelligenze opposte, diverse, contrarie e piazzatele in una stanza con il compito di trovare un’idea sulla quale siano tutti d’accordo. Difficile. Aggiungete a queste intelligenze opposte, diverse e contrarie uno spiccato gusto per la dissacrazione quando ancora la dissacrazione non era molto in voga, per l'umorismo mordace e, come se non bastasse, si dà il caso che codesti portentosi talenti corrispondano ai nomi di Pino Zac, Vincenzo Sparagna, Jacopo Fo, Tanino Liberatore, Stefano Tamburini, Vauro Senesi, Cinzia Leone... Ciò che fino a poco fa sembrava difficile, diventa impossibile. Ma non troppo. Perché è con questi presupposti che i Nostri, nel 1978, danno il via a "Il Male", rivista satirica (ma non troppo, eh!), fra i più geniali epigoni del francese "Canard enchậiné".



Da qui in poi questi enfants terribles della burla si industrieranno in lazzi, scherzi e provocazioni rivolte a chiunque, tanto geniali perché frutto di menti eclettiche, capaci di smontare qualsiasi conformismo, qualunque anticonformismo, di prendersela anche con il conformismo dell’anticonformismo, di mettere in discussione persino l’alfabeto e, con una lungimiranza unica, la figura di Papa Wojtyla mettendoli contro un antipapa su misura: "Vojtilo, per gli amici papa Giovanni Paolo III" che, affacciandosi dal balcone della redazione, tiene un discorso in difesa del "Male", che in quegli anni era vittima di querele e denunce proprio a causa delle sue infuocate vignette.



Il busto di Giulio Andreotti posizionato a Villa Borghese con la complicità di Roberto Benigni, le vignette su Moro con la faccia da testicolone smunto, lo stesso Moro che nella famosa foto con lo stemma delle Brigate Rosse che campeggia sullo sfondo dice:"Scusate, abitualmente vesto Marzotto", il numero con l’omaggio "dieci grammi di droga gratis" (in realtà si trattava di una bustina contenente pepe nero!). Craxi, Berlinguer, Paolo VI, chiunque abbia fatto parte dell’intellighenzia mondiale fra il 1978 ne il 1982 è passato sotto il giogo de "Il Male", ovvero il più fulgido esempio di ciò che Mikhail Bachtin scrisse sul carnascialesco e sul mondo alla rovescia. Grandi esperti di comunicazione, consapevoli che l’informazione può essere manipolata e che è la manipolazione dell’informazione a generare l’opinione pubblica. Così, si trasformano in tanti cloni del Gian Maria Volontè di "Sbatti il mostro in prima pagina" e orwellianamente pubblicano i loro "falsi" delle testate giornalistiche.



Clamoroso lo scherzo cui si prestò Ugo Tognazzi: la rivista, con un falso numero de "La Stampa" annunciava l’arresto del popolare attore italiano con l’accusa di essere il capo delle Brigate Rosse; con un falso numero di "Repubblica" si annunciava la morte di Aldo Moro molto tempo prima che questa avvenisse, in un articolo intitolato "Lo Stato si è estinto". E ancora, il falso "Corriere Dello Sport" dove si annuncia l'annullamento dei Mondiali del ’78 a causa di un episodio di doping (falso che scatenò le ire del monolitico Giorgio Tosatti); o il falso de "L'Unità" in cui Enrico Berlinguer annuncia la rottura dei rapporti con la Democrazia Cristiana e la fine del compromesso storico o il fungo atomico che, ancora una volta fra le pagine della "Repubblica" di un arcistufo Eugenio Scalfari, annuncia lo scoppio del terzo conflitto mondiale.



Nulla li fermerà: arriveranno anche in Russia, a bordo di uno dei primi modelli della mitica "Panda" realizzati dalla Fiat, annunciando una sorta di raid Roma-Mosca. Nulla li fermerà, almeno fino al 1982, quando esce l’ultimo numero della rivista, anche questo all’insegna del "ragazzi siamo dieci deficienti che messi insieme diventano un genio, però ognuno da solo non è niente".


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editoriale di Eneathedevil


Sono cresciuto male, perché ho avuto molti miti e molti ne ho dimenticati. Gli oblii estemporanei erano quelli delle lunghe teorie di trash televisivo nei pomeriggi senza requie: L'icona granitica dell'uomo della Plasmon ne suggellava l'apoteosi sotto l'effetto di un jingle narcotico; oggi, dopo esser cresciuto male, Fioravante Palestini a 60 anni sorpassati minaccia di fare la traversata dell'Adriatico in pattino, lui che a 20 era l'idolo delle mamme e a 40 conosceva la galera per una questione di droga: speriamo invecchi bene adesso che può permettersi il lusso di una vecchiaia.

Di tutt'altra pasta è l'eroina
asiatica dei giorni nostri, Kelly Hu, una che venti anni fa, sotto le mentite spoglie di una tale Kaori, faceva gavetta nell'Italia dei tirabusciò: un noto formaggio spalmabile le dava il pane mentre a mo' di giapponesina trapiantata in famiglia italica, cercava di capire le meccaniche del business. Oggi Kelly Hu è cresciuta bene, fa film in America e si guadagna parecchie copertine.



Chi non cresce è uno di quei miti di cui non si ricorderebbe nulla finché a un cronista non salterebbe in mente di indire il revival dei "Chi l'ha visto": Gigi Lentini, il cui ingaggio costò al Milan la bellezza di 40 miliardi di lire nel 1992. Era lì a popolare le fantasie perverse di ogni scugnizzo che non voleva crescere, tra reclame di consolle e giocate calcistiche, uno di quei commilitoni maltrattati dalla passione per l'alta velocità: un grave incidente automobilistico nel 1993 non lo restituirà più al calcio a grandi livelli. Oggi Lentini di anni ne ha 39 e si diverte con l'amico Diego Fuser (anche lui dov'era finito?) a giochicchiare in una modesta squadra piemontese di nome Canelli, nello stupore generale di chi ha visto il proprio undici adire ai nuovi onori del campionato nazionale dilettanti grazie alla promozione ottenuta nel 2006.



Si è scrollata di dosso parecchia polvere la soglia della memoria: è sufficiente meno di un lustro per rinsavire o per naufragare. Lo sapeva bene Enzo Tortora, di cui qualche settimana fa si è celebrato il ventennale della morte: dopo l'arresto del 17 giugno 1983 con l'accusa di associazione per delinquere fu forzato ad un lungo calvario da cui potè sottrarsi solo 4 anni dopo, quando venne tardivamente riconosciuto innocente. Nel suo ritorno a Portobello, nell''87 chiosò: "Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente
una volta", e così fu. Non era cresciuto molto, era solo invecchiato.



Se potessi scegliere la pellicola di oggi vi consiglierei "The Way We Were": non ho
mai sopportato né Robert Redford né la Streisand, ma un paio di fotogrammi sono più che sufficienti. Li guardi dritto negli occhi gli anni che non hai vissuto, e visti oggidì sono quelli che sono invecchiati meglio.

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editoriale di Eneathedevil


C'era un tempo felice in cui tutto e nulla compenetravano, tempi lieti in cui, al limitar di gioventù, le certezze migliori si conseguivano sugli abbecedari; nelle ore più nescienti del mio male di crescere una sola era la certezza: la matematica si era ravveduta dinanzi ai miei occhi denunciando i propri limiti. Non era possibile, in quei giorni, capire le ragioni delle radici quadrate, sicché era dato per certo che se c'era qualcosa che la scienza non poteva spiegare quella era l'operazione di radice di un numero non positivo. Ora si dà per beninteso che i tempi cambiano, e con essi la stabilità: esiste il dominio complesso, e in esso ha senso calcolare la radice di un negativo. Puttana matematica, ti svenderesti dinanzi a chiunque pur di racimolare un obolo.


L'unità immaginaria è la costante più incompleta della matematica moderna. Non ha un valore, non ha un senso, ma compare e scompare puntualmente nei conti delle correnti dei circuiti elettronici. L'unità immaginaria non ha rappresentazione che piaccia agli analitici, poiché attribuirvi il fittizio valore di radice di meno uno dà l'orticaria ai puristi della letteratura. Gioca un ruolo determinante nel paradosso dei paradossi che compare col nome di "Identità di Eulero"; le cinque costanti più problematiche della matematica radunate in una relazione indissolubile a proposito della quale Benjamin Peirce dimostra ammirazione e stupore: "Non possiamo capirla, e non sappiamo che cosa significa. Ma l'abbiamo provata, e quindi sappiamo che deve essere la verità". L'unità immaginaria è la merce di scambio tra le quattro costanti reali più note dell'universo matematico: lo zero, l'unità reale, il pi greco, la costante di Nepero. In questa bolgia dantesca è nascosto lo scandalo della matematica, la scienza cortigiana in cui finito e infinito convivono. Piergiorgio Odifreddi, in un soliloquio arguto confinato tra le quattro mura teatrali di San Marino, si limita a disegnare su alcuni fogli figure geometriche individuate da punti: tre punti delineano un triangolo, quattro un quadrato, cinque un pentagono, "e così via". Ecco il nocciolo: "e così via". A questo punto la soluzione logica è il cerchio, e il suo insieme infinito di punti: il disegno è approntato e tratto il dado. Lo scandalo è in Eulero: il pi greco è il rapporto fra la circonferenza e il diametro del cerchio. Un solo numero è il rapporto tra due infiniti. "E così via": il cerchio, simbolo di un inifinito teorizzato, reca
in sé il finito. Nell'identità di Eulero l'equazione ha una natura tanto razionale quanto snervante: il cerchio si chiude sardonicamente ridendo in faccia agli astrofisici.


"Il cessa de calculer et de vivre" chiosò Condorcet nel suo elogio funebre in onore di Eulero. Se un giorno ti risveglierai dal sonno eterno verrai a spiegarmi la dottrina dell'Infinito.

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editoriale di Eneathedevil


Il punto di partenza è che nel VII secolo a.C. in Grecia ci si occupava del transeunto, ed era una bella sfida a chi le sparava più grosse sull'archè, l'origine dell'esistente, giacché la sostanza del discorso era cercare il perché e non il come. Nell'abbrutimento più collerico sorgeva la metafisica, e con essa i guai patenti dell'uomo che non voleva più saperne di farsi i cazzi suoi. La filosofia dell'ultrasensibile è lo sguardo affogato nel cielo di un Anassimandro intento a capire la meccanica divina degli astri, non il bel vaneggiare di chi, come Anassagora, vede nella dea luna una palla rocciosa nemmeno tanto
ospitale: guai a voi, anime prave! Non isperate mai veder lo cielo, ché a beccarsi un anatema occorre davvero poco.


Oggi mi conviene guardare a terra, e tra l'altro si scoprono cose anche più interessanti. Per esempio, si scopre che per più di un paio di millenni si è sprecato anche troppo tempo per occuparci della rosa dei venti, mentre era cosa più savia realizzare nodi ferroviari meglio attrezzati: Alfred Jarry, uno dei pochi scrittori che vale la pena ricordare
senza che qualcuno l'abbia fatto prima, si è dilettato in quella che lui ha chiamato patafisica, la scienza delle soluzioni immaginarie. Fin qui tutto anormale, dato che sfugge il nesso con quanto finora scritto, ma ciò che si intuisce è che un nesso tra metafisica e patafisica deve esserci.


Detto fatto: giacché nell'opera di Jarry è impossibile realizzare un'analisi di senso compiuto, mi basta capire che la patafisica sta al di là della metafisica, che a sua volta
sta al di là della fisica. Ora il punto è: la patafisica sta al di là, ma dove sta? E' un bel ragionare di tutto e niente, dato che nel momento stesso in cui vi diamo una connotazione trascendente dovrà essere inclusa nella metafisica, mentre se la qualifichiamo nell'immanente sarà di questo mondo fisico. Forse il novecento è un secolo troppo canuto per chiedersi i perché dei presocratici: la cosa migliore da farsi è rimanere dove si è e acquisire il metodo, comprendere che la forza segreta della patafisica è l'eccezione, lo straordinario, l'evento.


Ammettiamo di lanciare un dado dieci, cento, mille volte. A Kolmogorov sarebbe interessato di più capire che dopo un certo numero di tentativi la probabilità di beccare una delle sei facce si assestava su 1/6, mentre a noi interessa capire quante volte rotolerà il dado, dove si fermerà, in quale posizione. Ogni volta che fai un esperimento sei un patafisico, perché non è il risultato matematico quello che ti interessa, giacché la matematica è del mondo fisico, ma l'evento straordinario legato all'irripetibilità dell'evento. Sono un patafisico quando mangio, tracanno, rutto. Sono un patafisico perché
un rutto non è mai uguale a un altro rutto. Sono un patafisico perché ho il potere di inventare soluzioni immaginarie.


Un bel ragionare di tutto e niente, finalmente, senza più remore: quando solo e invecchiato sul più scosceso dei letti di gramigna guarderò i cieli di Anassimandro e Anassagora, sarò per l'ultima volta patafisico.

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editoriale di MaledettaPrimavera


Nel dicembre del 2006 afferro la storia della mia vita (96 pagine che per dimenticare nascondo sempre nel cassetto dei preservativi) e decido di farla leggere a una cinquantina di editori.

Dodici mi propongono una pubblicazione a pagamento che aggira pericolosamente la mia vita sui tremila euro scarsi ogni cento pagine, una trentina non ritiene vantaggioso nemmeno vendermi a me stesso e uno infine mi risponde per insultare. Il resto può pubblicare gratis col 5% del ricavato in beneficenza ai poveri da liquidare sul mio conto corrente il 31 marzo del 2009.

Stampare un libro in Italia mi ha dato la sola soddisfazione di ricominciare a finire di scrivere la seconda parte della mia vita sperando di non finirla prima che finisca la mia vita.

Un numero impressionante di letterati ha cominciato regolarmente a cercarmi (sono gli unici) chissà perchè credendo che io sia uno di loro. Gente meno povera di me (che campo non solo di stenti dell'anima) e poesie sul dolore. Tra questi c'è una ragazza siciliana che ha scritto la sua vita col titolo "Solo dal mio punto di vista": da alcuni giorni mi perseguita perchè vuole che le dica se questo stramaledetto punto di vista valga davvero i 1800 euro che ha pagato alla Kimerik Editore, quando a me ne avevano chiesti 1300 e neanche avevo mai davvero vissuto con un punto di vista.

Il suo è un drammone shakespeariano tra gli aranceti che dura il doppio della mia vita in città sfiorando le 200 pagine. Due genitori perfidi e insensibili e una Giulietta che adesso mi supplica con "un giorno diventeremo ricchi, Antonio, dobbiamo crederci" e chiude con la certezza che, almeno per il momento, i genitori di Romeo dopo la pubblicazione del libro le hanno fatto causa per 500.000 euro.

E' il libro consigliato per questa stagione ed è in vendita coi saldi se riuscite a trovarlo entro l'inverno.

Tra tutte le stagioni la primavera è, per un ateo, quella più difficile per scrivere qualcosa di intelligente. La maggior parte delle religioni è così ben organizzata da usare la primavera come metafora della vita: gli uccelli cantano, le uova si schiudono, gli spacciatori muoiono, i fiori si aprono, i siciliani sognano di scappare dalla miseria, i mafiosi governano e i comunisti si estinguono. Un ateo - ancora peggio se fallito - non può trovare nessun sollievo in questi giorni.

Tutta la politica è legata ai valori della primavera: quando adesso incontro un americano, per capire fin dove è lecito spingersi ad odiarlo (cioè se sia democratico o repubblicano) è ora impossibile trarre certezze da vecchi logori pregiudizi che valgono per tutte le stagioni (tipo quanti soldi mi nasconde in banca), ma piuttosto bisogna chiedere quante volte al giorno vada in chiesa (più della metà dei voti di Bush proviene da "white evangelicans").

Ma c'è qualcosa di persino peggio di Dio ad aspettarmi: in Italia a sentire i sondaggi sono odiato dal 58% dei giovani, dal 72% dei cattolici e dalla quasi totalità delle casalinghe. In Inghilterra sono odiato da tutte queste categorie con in più gli inglesi.

In primavera, nel quartiere protestante dove mi sono rifugiato dai cattolici, è tutto un fiorire di incensi, predicatori, statue del Buddha, valori della famiglia, rivoluzionari e stranieri che puoi trovare di miglior qualità in qualsiasi altra parte del mondo.

Ragazze grasse e svestite di dodici anni fanno equilibrismo sui binari dei loro tacchi, chiedendosi se sia davvero questo quello che la gente chiama un approccio moderno e l'integrazione, e quando loro - col gravoso peso dell'anima e del culo - troveranno finalmente qualcuno che - comprandole a peso - possa davvero capirle per quello che sono.

In primavera porto con me venti sterline da dare ai neri per ricevere un pezzo di legno scuro avvolto in una pellicola per alimenti impossibile da fumare. I negozi fanno enormi profitti dalla cultura capitalista e anti-capitalista e la gente aspettando l'estate è sempre più depressa anche se, dietro l'angolo, c'è sempre il miraggio della stagione ideale con le sue famiglie perfette e l'odore di buste piene di shopping, dove i più vecchi vanno a votare e morire.

Il pornitorinco

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editoriale di MaledettaPrimavera

Acerra (in provincia di Napoli) è presente sulle cartine geografiche perchè ha il suo proprio inceneritore, la cui bruttezza è pari solo al Duomo che la classifica invece come città, ed entrambi la tingono di una fosca coltre di veleno dovuta all'ammontare di monnezza che viene fuori dalla bocca di chi vi vegeta nei pressi.
Gli hobby dei giovani includono borseggio, cazzeggio, sorseggio di campari gin al Bar Tortora e scoprire quanti c'entrano su un motorino o riescono ad infilare la parola "omme 'e merd" (uomo di merda) all'interno di una normale conversazione.
Acerra ricorda molto da vicino il paese di "No Country For Old Men" dopo che Javiem Bardem ha massacrato tutti, ha riempito i fori di cemento armato e s'è buttato in politica. Quando vai in una qualsiasi città del far-west alle 9 di sera trovi fuorilegge urlare e pisciare sul territorio su cavalli fiammanti (magari soffermandosi di tanto in tanto in mazzate di gruppo senza senso), ma quando vai nella città dove sono nato troverai questo e altro 24 ore al giorno.
Ci sono anche aspetti positivi: Acerra può vantare una posizione strategica al centro di deliziosi boschi e prati di mozzarelle, e se ti rubano la macchina è l'unico posto dove ti viene in mente di cercare.
E' la città giusta se sei a caccia di merce rubata o droga tagliata, e se riesci a sopravvivere puoi anche gioire dei giovani locali sfrecciare in tre sulla sella di un Piaggio usato, molto probabilmente il tuo.
Solo i più meritevoli salgono sull'autobus ad Acerra. Dieci anni fa dopo aver aspettato un'ora alla fermata che porta in una delle tre direzioni che si ramificano dal centro - Casoria, Poggioreale, Afragola - chiesi al conducente se il Comune avesse intenzione di offrire un giorno un servizio decente.
"Decente quanto vi meritate".
Andavo a Casoria per un'intervista di lavoro. Quando tutto questo finì, domandai all'intervistatore (un ragazzo che si credeva più divertente di me) com'era lavorare a Casoria. Mi disse: "Meglio che nel paese da dove vieni. Solo un ferito e due rapine quest'anno".
Faceva ridere: era il 24 di gennaio.
Acerra-Casoria è un viaggio interessante, sebbene con grande tristezza debba ammettere che non v'è alcun motivo per ritornarci, dal momento che tutti coloro che conoscevo in quei sei chilometri del destino sono morti ad Afragola oppure sono finiti in direzione Poggioreale. Se risparmi sul biglietto dell'autobus, e decidi di andare a piedi, hai una buona possibilità di acquistare droga con maggior calma, essere rapinato oppure nel migliore dei casi ferito da uno sciame di piccioni radioattivi (quando qualcuno mi dice che il paese da dove vengo fa veramente schifo lo rimprovero sempre di essere troppo buono).
Se ogni mondo è paese, come si dice in giro e come mi hanno adesso convinto, Acerra non è l'unico buco di merda in questa nazione che non mi appartiene. E la più crudele soddisfazione che riesca a consolarmi, di tutti quegli anni che ho buttato via come monnezza nell'inceneritore, è augurare a questa gente di essere governata da Silvio Berlusconi.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Sangue, saliva, sudore e una goccia di sperma sono in vendita al prestigioso Harvey Nichols. Il profumo, "Sécrétion Magnifiques", costa 76 sterline ogni spruzzata. Il consumatore ideale - dicono nella pubblicità qualsiasi cosa questo voglia significare - "è l'uomo che si ritiene veramente alternativo a qualsiasi cosa scontata e contro il sistema pur rimanendo genuino".

Ad un elettore medio italiano che si ritrovi su internet alla ricerca di un genuino motivo per spruzzare sperma (pregno di sudore e con abbondante salivazione causata da disordine da stress post-traumatico pre-campagna elettorale), e finisca per sbaglio tra i profumi del sito di Harvey Nichols (in mezzo a creme per le rughe da 300 sterline), non resta nient'altro da fare che lasciarsi andare alle più fantasiose figurazioni sui più agghiaccianti segreti del mercato, durante tutto il periodo della campagna elettorale, seguito da abbondanti perdite di sangue successivo alle elezioni.
Di tutti i politici italiani (pregiudicati e non) che mi procurano salivazione, sudore e rigonfiamento testicolare di sperma (tranne la mancanza di sangue è questo il segreto dei laboratori per una ottima spruzzata di "Sécrétion Magnifiques"), l'unico che mi provoca una perdita mestruale è Marcello Dell'Utri.
Condanna in primo grado a Milano a due anni di reclusione per frode fiscale e false fatturazioni con Publitalia; indagato per banda armata, concorso esterno in associazione mafiosa; condannato per tentata estorsione ai danni di un imprenditore trapanese con la complicità del boss Vincenzo Virga (la Terza Corte d'Appello di Milano conferma la condanna a due anni). Condanna a due anni di libertà vigilata, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e al risarcimento dei danni alle parti civili: tutta Palermo.
Adesso s'è riciclato politico per salvarsi il culo e dice cose essenziali tipo: "Non è una lobby quella dei gay, è soltanto una potenza".
Dell'Utri è uno che ha terrorizzato fino alla morte il mafioso Vittorio Mangano, morto in prigione per non morire ammazzato (definendolo "un eroe" perché condannato in primo grado all'ergastolo senza tirarsi dietro lui e Berlusconi). E' uno che dice di aver conosciuto tutti i pentiti di mafia e di non averne trovato uno pulito (ma come gli vengono queste cose?).
Quello che i libri di storia, ancora oggi condizionati dalla retorica della resistenza, saranno revisionati soprattutto per non dimenticare l'olocausto dei gay.
Questo mentre continua a fare campagna elettorale attiva e uno dei punti chiave del programma è un "esame di sanità mentale per i magistrati": una legge che in qualsiasi altra nazione sarebbe la barzelletta che fa più ridere di Berlusconi.
La decisione che mi costringe ad andare a votare (per il meno peggio) è dettata dall'impressione che quando una nazione permette a uno come Dell'Utri di esporre allegramente il suo punto di vista, di raccontarmi quello che pensa come se sia normale esserne interessati, le basi della democrazia e la mia pelle smettono di emanare fetore solamente usando violenza o (se pacifisti) votando contro.
Che Marcello Dell'Utri sia finalmente cambiato in meglio, passando dall'altra parte e scoprendo di essere nient'altro che un mafioso omosessuale represso, non mi provoca nessuna salivazione e/o sudorazione (o sperma). Non mi importa assolutamente niente: ho l'impressione di aver cominciato a prenderlo nel culo prima di lui.
Alle elezioni io voto contro il consumatore ideale di "Sècrètion Magnifiques": contro l'uomo che si ritiene veramente alternativo alla giustizia, al sistema, alla legge, ai pentiti sporchi e a tutte le altre cose scontate, compreso l'elettore e compreso me, sempre rimanendo il frocio attivo.

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editoriale di MaledettaPrimavera

- Condannati in via definitiva presenti nel Parlamento italiano:
Ex-comunisti, ex-democristiani, ex-socialisti (centro-sinistra): 5.
Ex-fascisti, ex-terroristi, ex-socialisti (centro-destra): 18.
Voto utile: centro-sinistra (1-0).
- Indagati e imputati in primo o secondo grado eletti nel Parlamento italiano:
Intellettuali, Gruppo Espresso e giornalisti mutanti (centro-sinistra): 15.
Veline, nani e ballerine (centro-destra): 66 (una ballerina ogni cinque).
Voto utile: centro-sinistra (2-0).
- Condannati in via definitiva, indagati, imputati e intoccabili presenti per le elezioni 2008 in collegi blindati:
Catto-comunisti, neo-capitalisti e padroni di Federmeccanica (centro-sinistra): 12.
Mediaset, Mondadori, venditori di materassi e metalmeccanici contro i padroni (centro-destra): 112.
Voto utile: centro-sinistra (3-0).
- Indagati per corruzione, tangenti, barzellette che non fanno ridere, frode fiscale, falso in bilancio, scarpe coi tacchi, riciclaggio di denaro sporco, falsa testimonianza, P2, figure di merda internazionali aggravate, concorso in strage, conflitto d'interessi, nanismo disarmonico, nanismo ipofisario, sindrome di Turner, concorso esterno in associazione mafiosa, produzione di somatomedina e (a settant'anni suonati) corruzione aggravata della morte:
Veltroni (centro-sinistra): 0.
Berlusconi (centro-destra): 1.
Voto utile: centro-sinistra (4-0).
- Voglia di nuovo e spazio ai giovani:
Veltroni Walter: 52 anni.
Berlusconi Silvio: immortale.
Voto utile: centro-sinistra (5-0).
- Voglia di vederli al più presto fuori dai coglioni:
Pensionabili di destra: età media 47 anni.
Pensionabili di sinistra: età media 48 anni.
Voto utile: centro-destra (5-1).
- Rispetto delle donne e quote rosa:
Elisabetta Gardini (centro-destra): culo 5/10; tette 7/10; esperienza (non politica) 8/10.
Giovanna Melandri (centro-sinistra): culo piatto; tette 6/10; esperienza (non politica) non pervenuta.
Iva Zanicchi (centro-destra): culo 1/10; tette scese; esperienza (non politica) inguardabile.
Voto utile:
rispetto per le tette: centro-sinistra (6-1);
esperienza: centro-destra (6-2);
rispetto per il culo: da galera (centro-destra, 6-3).

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editoriale di MaledettaPrimavera

Il Consolato italiano di Londra è uno smaltitoio di raccomandati, parenti dei parenti, amici degli amici e incompetenti. Vi si giunge nel centro della bellissima Eaton Place, dominata dalle sontuose case vittoriane da tre milioni di sterline.
Apre la porta un giovane calvo con forte accento siciliano, che invita con fare diplomatico a mettere il culo a sedere per tre ore e un quarto: è faticoso convincersi di quanti caffè riescano a bere una ventina di dipendenti in tre ore. Si riceve udienza presso un robusto uomo di trent'anni con laurea in dialetto e cultura napoletana, solo per essere invitati ad un nuovo appuntamento fra tre mesi, talmente inefficienti, inutili e parassiti che persino in Italia ci metterebbero meno tempo ad invitarmi.
E' questo l'unico modo per essere ospite del Consolato italiano: l'alternativa è rappresentata da bandi di concorso indetti in prossimità delle elezioni per posti a partire da 45.000 sterline all'anno.
Questa settimana grazie allo straordinario lavoro di questa gente mi sono arrivate sette lettere, quando erano due anni che non mi scriveva mai nessuno. Mi hanno scritto:
- Nulli Manfredi, Italia Dei Valori;
- Guglielmo Picchi, Popolo della Libertà, con lo slogan: Il popolo della libertà siamo noi;
- Silvio Berlusconi e Walter Veltroni arrivati insieme col postino delle 9;
- Raffaele Fantetti di Forza Italia (questo mi aveva scritto anche due anni fa ma non m'aveva convinto. Così, dopo aver pagato l'AIRE - il registro degli italiani all'estero - per farsi dire che avevo cambiato quattro case e tre lavori in due anni di merda, ha immaginato che io sia diventato di colpo incapace d'intendere);
- Simona Milo, Partito Democratico;
- Di Girolamo Nicola, Popolo della libertà. Slogan: Riformare il Consolato italiano a Londra.
Ad un italiano che abbia tre ore da perdere seduto al Consolato da riformare, dove non puoi drogarti, non ti offrono il caffè, non puoi parlare e soprattutto non puoi parlare di politica, non rimane nient'altro da fare che pensare alle cose più improbabili.
Pensare ad intere famiglie Di Girolamo, amici dei Fantetti e parenti dei Picchi, pronti ad assistere allo spoglio dei voti con biglietto direzione Consolato, Ambasciata e uffici governativi sparsi. Una vecchia valigia chiusa con lo spago e la speranza di una vita migliore e una buona riforma.
Al Consolato d'Italia ogni tanto fa visita anche Roberto Fiore (è quasi mezzo secolo che Londra è un porto sicuro per terroristi e fascisti italiani). Nei primi anni '80 Fiore insieme ad altri giovani patrioti si rifugiò a Londra dopo la strage alla stazione di Bologna e qui, sfruttando le amicizie e la condivisione dei valori col Partito Razzista Inglese (BPN), organizzò un impero economico chiamato Easy London: un migliaio di appartamenti per italiani in partenza per Londra con la promessa di un lavoro sicuro. Il lavoro in realtà non arriva mai, durante un incubo alla "Hostel" gestito da un gruppo di naziskin e finanziato da due organizzazioni di destra ultra-religiosa cattolica, il "St.George's Educational Trust" (Fiore ne è anche amministratore) e il "St.Michael's the Arcangel Trust" (con la ramifizione dei "charity shops" sparsi lungo la città con funzione di copertura legale e afflusso di denaro).
Nel 1998 Easy London ospitò anche me in una fogna di Queen's Park che non era il Consolato, e mi ci vollero meno di tre ore per capirlo. All'epoca non ci avrei mai creduto che sarei arrivato a dare le mie tasse a una vecchia regina e a qualche principe utile per la copertina dei giornali scandalistici, piuttosto che regalarle ai politici italiani affinchè si paghino tipografo, francobolli, cocaina e puttane.
Roberto Fiore è candidato per il partito "Forza Nuova". Se eletto, ha dichiarato in un'intervista al "Corriere della sera" che non esclude l'appoggio a un governo Berlusconi, che mischia fascisti e mafiosi come se fosse incapace d'intendere, e dove ovviamente è sicuro di non sentirsi solo.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Per chi soffre di insonnia l'orologio si ferma per sempre alle 4 di notte, l'ora che Scott Fitzgerald definiva il peggiore degli incubi, quando io mi risolvo finalmente a spezzare in due una pasticca di 10mg di Temazepam e comincio a temere che le 4 di notte siano solo l'inizio della mia dipendenza ad una nuova droga.
Forse non riesco a dormire perchè non ho una televisione, o forse perchè da tempo ho abbandonato la pratica sfiancante della masturbazione o forse, fermo per sempre sulla novella di "Tutti i giovani tristi" e la mano sull'uccello, sono solo afflitto da scenari apocalittici dettati da Fitzgerald e dalla politica nazionale.
Alle 4 di notte abbandono definitivamente gli ideali della giovinezza e la masturbazione: sfoglio attentamente i programmi di 181 partiti politici italiani, elenco che inizia col progetto di governo (uno solo eppure agghiacciante) del "Partito del Sacro Romano Impero Liberale Cattolico" e finisce con quello ripugnante di uno dei vari partiti popolari in lizza (uno solo eppure se ne contano ventitrè). Tutto questo passando per il partito "MEDA", ma anche per quello che una parola del genere riesca a farti venire in mente, il "Movimento Europeo dei Diversamente Abili" a farsi prendere per il culo con la solita garanzia di un handicappato al governo, che per depositare il simbolo prima di chiunque altro (e diventare così esteticamente avvantaggiato) ha cominciato a fare la fila al Dipartimento Affari Interni alle 4 di notte (sei minuti prima del "Partito Patto per il Sud", quindici prima di "Per il Sud" e ventotto dal "Partito per il Sud"), diversamente avvantaggiato da una carrozzella comodissima, mentre guardava a Sud dove tutto è nato, sempre incapace di assistere (a differenza del padre) ad un'erezione.
Depositato anche l'algoritmo della libertà: il partito "Io Non Voto". Se voto, io non voto, ma se non voto allora voto per il peggiore degli avversari; se voto, ma non voto, io non voto eppure voto, ma se li mando tutti a fare in culo allora voto per chi se lo merita di più: insomma vince sempre Berlusconi.
Per chi odia l'Italia ci sono sedici leghe indipendentiste di vario tipo; per i cuori riscaldati dai valori della Patria e la carne dal manganello ci sono cinque partiti di varia natura fascista; per chi è parecchio furbo o bravo a prendere mazzate c'è l'offerta di votare un ideale e eleggerne nessuno: guarda caso Silvio Berlusconi.
Per chi vuole dire qualcosa di sinistra c'è "La Sinistra Arcobaleno"; per chi vuole insistere a dire stronzate c'è "La Sinistra Arcobaleno La Manciacia Evargubanda".
Per chi non capisce niente c'è "Il Nucleo Tremmista Nazionale", il partito "Die Freiheitlichen" o il "Partito della Sinistra Vera".
Ci sono quattro partiti comunisti combattenti e nessuno che dica qualcosa di sinistra.
Per chi parla bene e razzola male nasce il "Partito Dei Poeti D'Azione".
Ci sono dieci partiti per l'autonomia veneta e solo uno per i delfini.
Ci sono sette partiti per la libertà, un paio per la famiglia, tre per la giustizia, uno per la monnezza in Campania guidato da Cristiano Ceriello (che di sicuro non vuole fare il monnezzaro), un partito per resuscitare Gesù Cristo e un altro per resuscitare gli zombi (l'UDEUR di Mastella).
Per chi è fermo da sempre all'ora di Fitzgerald e del capolavoro di "Tenera è la notte", all'ora del peggior incubo, c'è il "Partito Impotenti" del dottor Cirillo.
Per chi pensa che ogni sperma sia sacro ci sono quattro partiti di destra ultrareligiosa.
Per chi ci crede fino in fondo non resta altro che sperare in un miracolo e "Non Remare Contro", oppure votare per "Rifondazione Democristiana" che non è mai troppo tardi per venire.
Per chi ce l'ha fatta, ma non ha capito come, c'è il Partito "Coasit Eu". Per chi ha preferito mandarli tutti a farsi fottere e perdere tutto tranne l'orgoglio c'è il Partito "Casinò".
Per tutti quelli per i quali è comunque troppo tardi per contare qualche cosa ci sono cinque partiti dei pensionati.
Per i raccomandati e i carcerati c'è "Libertè Egalitè Fraternitè".
Per chi muore di fame c'è il "Partito del Pane" o il "Partito della Sinistra Critica"; per chi muore di fame e ne ha fatto un valore c'è il partito "No Profit"; se muori accorgendoti di aver vissuto da coglionazzo tutta la vita c'è il "Partito Recupero Maltolto", quasi sempre all'opposizione dei giusti.
Per chi ha paura di perdere c'è il partito "100%"; per chi ha paura di essere inculato c'è "No Ai PACS". Ci sono dodici partiti di ispirazione socialista e (inculata anomala tutta italiana) in maggioranza a destra; quelli rimasti a sinistra coi sondaggi allo 0,0004% si sono estinti nel "Partito Per il Bene Comune".
Per chi è cattolico un partito su due; per chi è ateo il "Movimento Ultima Speranza", sebbene per chi sia cosciente della sua condizione non v'è altra speranza che perdere e votare "Noi Italiani".

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editoriale di MaledettaPrimavera

La mia è piuttosto debole, ma dicono che una stretta di mano riveli molte cose su una persona: non è improbabile che Sigmund Freud ci veda una cronica sfiducia nel prossimo dovuta certamente a troppe cinghiate subite da fanciullo.
Superando tutte le più profonde paure e turbe psicologiche e sociali, stiamo per accogliere una nuova tecnologia che permetterà al corpo umano di trasformarsi in una specie di connessione a banda larga capace di scambiare informazioni con la gente attraverso il semplice tocco.
Stringi la mano di qualcuno e vi passerete i biglietti da visita. Un bacio in bocca e lei avrà accesso a tutte le tue foto, i tuoi video porno amatoriali, l'ultimo dei Radiohead, i tuoi video con tette culi e fiche gratis.
Sviluppata dal gigante giapponese delle telecomunicazioni NTT, questa nuova religione tecnologica è chiamata RedTacton e funziona collegando uno speciale dispositivo nelle tasche, sulle spalle o dentro le mutande in grado di gestire i campi elettrici e le informazioni digitali e di trasferirle poi attraverso la pelle, e il miracolo sta tutto nel non farti prendere un elettroshock. Dimmi che dispositivo hai e ti dirò chi sei.
Toccando un altro essere umano i tuoi dati sono automaticamente scaricati attraverso il dispositivo situato strategicamente nelle mutande e quindi copiati nel cellulare ultra avveniristico in tasca e nel lettore MP3 mischiato a cemento armato per far sì che non si stacchi dalle spalle o dalle palle.
Due brutte notizie: la prima è che in caso di documenti di notevoli dimensioni si sarà costretti con molta probabilità a stringere la mano per tre quarti d'ora o addirittura a scopare per qualche minuto. Sebbene tu sia più veloce di quanto qualsiasi donna possa immaginare: è stato scientificamente dimostrato che 10 megabits al secondo sono in grado di uscire dal tuo uccello in piena erezione.
Inoltre per la buona riuscita del trasferimento è necessario che entrambe le persone abbiano comprato il dispositivo della NTT: in mancanza di tale acquisto è stato scientificamente dimostrato che si sarà scopato invano.
Nell'eventualità che un intercorso sessuale ti faccia veramente orrore, considera che nel caso in cui tu voglia copiare un film dalla sua collezione sarai costretto comunque a spendere un po' di tempo insieme: con la media di 10 megabits al secondo dovrai toccarle il culo per 23 minuti sempre che l'interfaccia hardware sia di piccole dimensioni, altrimenti c'è sempre il pericolo che durante il processo di migrazione Bruce Willis resti incastrato tra due chiappe gigantesche.

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editoriale di editors

Dalle plùrime (pare siano migliaia: macchèdico migliaia, centinaia)[maccheddico centinaia, decinaia] {ma soprattutto: maccheddico ?} de-segnalazioni UK-Classifi*ative finora giunte alla cortese attenzione dell'OpinionMakerista DeBaserizzato [il quale, sconsiderato chè non è altro, mi delegò il compito radunativo-statistico-numerativo avulsamente classifi*atoreo] traiamo, ammò di ElectionDay(after), i primi (ma anche definitivi) Polli testè sortiti (detti "Show No Mercy Exit-Polls") inerenti le (s)oggettivamente insindacabili sc(i)elte del moderatamente UK-oligarca Pueblo DeBaserico.

- Ultimo classifi*ato:
Breakbeat Era - "Ultra Oscene" (solo ZaiOne sa, d'altronde, chi siano)

+ Penultimo classifi*ato:
Blur - "English Music is Mondezza" (sarà una rarissima versione termovalorizzata?)

- Terzultimo classifi*ato
ProtoPunk Pistols - "Never Mind The Bollocks" ("Non c'importa dei balocchi" ? Ma che razza di punk-titolo sarebbe?)

+ Fourthultimo classifi*ato:
N.P. (un po' come le temperature invernal-artiche di quel di Togliattigrad)

- Pentateucultimo (classifi*ato):
Eric (il)Cleptomane - "MTV Brutal-Plugged" (UltraGrind versions delle arcinote mariuolo-slowhandate)

+ Sestuplodiultimo (sempre classif*ato):
Storie dagli Oceani Toponomastici ("Tales from Topographic Oceans") - Yes (ma anche No)

- SevenUp-ultimo (s.c.):
Scimuniti Polari - "whatever people say i am, that's where i am not" (Eh ? Ma ne siete, ancorchè moderatamente, certi ?)

+ Eptultimo (s.c. of course):
Sassoni - "Ruote (evidentemente bisognose di convergenza) di acciaio" (sè non ci fossero stati Loro chè razza di classifica Albionica sarebbe stata ?)

- Nonultima[tum]
Non nel senso chè non è l'ultimo, ma di nono prima degli altri epta-ultimi precedenti: siccome però chè cotanto harduo concetto è sfuggito ai più il posto resta, at the moment, vacante. [scrivete-scrivete-scrivete (sé proprio non avete altro di meglio da fare)]

+ Decisamente Ultimo (?) de-classifi*ato:
[sé il precedente era il NonUltimo questo sarà per forza l'ultimo (il ragionamento non fa una grinza, no ?)]
Seargent Floyd -"Pepper's side lonely beatles moon hearts pink club"

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editoriale di MaledettaPrimavera

Vent'anni dopo aver assistito alla sconfitta dell'Impero Sovietico con una mano sola e a monosillabi, credevamo che John Rambo©, una volta arrivato alla soglia della pensione$, avesse da tempo smesso di ungersi i muscoli, andare in giro per foreste con bandana e coltellaccio e fosse finalmente concentrato, come qualsiasi altro reduce di guerra, a prendere in ostaggio studenti in qualche College americano.
Invece, quando parte la proiezione dell'ultimo capitolo della più famosa personalità psicopatica del grande schermo, non v'è il minimo segno che il passare degli anni possano aver ammorbidito il suo peculiare istinto distruttivo.
Il ritorno all'azione di Stallone comincia con l'incontro di temibili pirati Birmani armati fino ai denti (gente che potrebbe benissimo essere suo figlio, ma anche figlio di suo figlio in un paese notoriamente promiscuo), verso i quali Rambo giustamente alza le mani in segno di arresa.
"Meno male" - penso - "è finito il film".
Ma è abbastanza per maturare alcune domande:
Cosa è accaduto di così tragico alla politica del pianeta per cambiare i comunisti coi buddisti?
E' possibile che Rambo nel frattempo abbia seguito lezioni su come controllare la rabbia?
Quanto può favorire il finanziamento di un film del genere il recente sterminio dei monaci?
Dove cazzo si trova la Birmania?
La risposta è che Sylvester Stallone, che è attore ma anche regista e sceneggiatore, mi sta solo prendendo in giro: nello spazio di pochi secondi infatti, con una mossa veramente astuta, frega la pistola a uno dei pirati e li inchiappetta tutti, ad un'età in cui di solito si prendono lezioni di golf o di giardinaggio, e non invece ripetizioni su come acciuffare serpenti a sonagli e saltare tra gli alberi, con il trasporto emotivo di un vecchio di terza età da rinchiudere al manicomio.
La resurrezione di Rambo (dopo quella di Rocky) farà piacere a tutti quelli che ne sentivano nostalgia, sebbene anche questa volta sia dalla parte dei buoni e degli oppressi ma si abbia la sensazione di qualcosa di opportunistico nella nuova carneficina.
Nella scena finale Rambo spazza via per sempre mezza Birmania, detonando un ordigno atomico che si era conservato apposta per questo grande momento, dopo aver partecipato da giovane alla Seconda Guerra Mondiale, il che fa sorgere ulteriori domande all'uscita della sala:
Sta Rambo combattendo un'altra vecchia guerra, già vista milioni di volte?
Chi è più forte tra Rambo e il nonno di Predator?
E' davvero solo la violenza fine a sé stessa che lo spettatore desidera per sette euro?
Dove cazzo si trovano i comunisti?
Il primo film di Rambo (1982) non aveva nessun morto ammazzato. Uno tirava le cuoia perchè scivolato dall'elicottero, un altro perchè uscito fuori strada, i più fortunati prendevano una pallottola nelle cosce, nel braccio o semplicemente inciampavano in un ramoscello secco e si spezzavano il collo.
In questo nuovo Rambo ne vengono fatti fuori 236, poco più dei suoi anni.
Il "Los Angeles Times" ha persino compilato una classifica, da cui apprendiamo che nel quarto capitolo sono accoppate 2,56 persone a minuto, contro lo 0,72 del secondo e 1,30 di Rambo III.
Onestamente, a parere di chi scrive, questo è tutto quello che c'è da sapere su questo film. I villaggi sono bombardati come in un videogioco, gli organi umani volano in aria; si spara ai bambini, si accoltellano gli adulti, le teste scoppiano. Armi automatiche squartano i corpi letteralmente in due.
Alla fine il film ha comunque una morale: il soldato lasciato da solo incapace di adattarsi a nulla tranne la guerra. Persino Stallone ha un'idea su quest'ultima e ce la ripropone quattro volte.
Ha scritto il produttore Kevin King che "quando Stallone si sveglia la mattina dice che è Rambo e dopo aver bevuto il caffè allora è Rocky".
Il problema è che nessuno ha capito che droga si prenda dopo.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Il sindaco di Londra cominciò la carriera politica come insultatore di Margaret Thatcher (la quale odiava i governi locali allo stesso modo con cui insultava i socialisti) ma acquistò una rivoluzionaria volgarità dialettica solo al giungere del nuovo millennio, con l'appellativo per me invitante di "Ken il rosso".
Col diffondersi in Europa del modello Americano (Yes we fucking can!), Ken si trasformò in guerriero: mandò a quel paese la sinistra perchè contrario alle politiche di privatizzazione e fu espulso dal partito dei lavoratori educati, il Labour Party. Non sapendo chi altro insultare, ma cosciente del fatto che a dispetto delle buone maniere rimaneva un mondo di merda, si presentò da solo alle elezioni nella capitale e vinse.
Nel 2005 definì un giornalista ebreo come sporco nazista.
Nel 2006 chiamò Robert Tuttle, l'ambasciatore americano, un "infame bastardo", dopo aver scoperto che gli ufficiali americani non volevano pagare le tasse.
Negli stessi giorni chiamò i fratelli indiani Reuben, due dei più ricchi e sporchi uomini d'affari londinesi, e disse loro che se non erano felici potevano sempre muovere il culo e tornarsene da dove erano venuti per provare con gli Ayatollah. Definito un "imbecille" dal "The Times" e dal galateo, Ken Livingstone diffuse una nota chiedendo scusa "al popolo dell'Iran se per sbaglio ha creduto di essere stato associato in qualunque modo a quei bastardi dei Reuben".
Nel 2006 accusò Trevor Phillips, in capo alla Commissione per i Diritti Umani, di essersi così spostato a destra da aver ormai incrociato il Partito Nazionalista, che in questo paese è formato da giovani che mi invitano tutti i giorni a ritornare al mio paese, a maggior ragione se sono felice di rimanere.
Con la fortuna di avere due residenze, una laurea in Scienze Politiche e un destino da giovane rivoluzionario, tra qualche mese ho la possibilità di scegliere in quale nazione votare: una volta giunto alla vecchiaia mi sono preso un giorno libero per pensare. Voterò per Livingstone come ultima forma rimasta per dire qualcosa di sinistra prima di trasferirmi all'Inferno (e per farmi ancora insultare dai fascisti).
Nei manuali dell'Università insegnano un mucchio di sciocchezze e la più affascinante continua a restare quella del socialismo. L'uguaglianza economica confluita nel partito comunista, la masturbazione collettiva, la trasformazione della società ingiusta e truzza nei movimenti radicali, le classi sociali interesse dei poveri stronzi, le ville miliardarie del nemico, i mezzi di produzione e una spremuta di romanticismo che - a dispetto di come si sia evoluto - non è per questo offensivo.
L'Italia è l'unico paese del mondo in cui il socialismo è finito ad insultare giusto in mezzo a delle chiappe tra cui quella più misteriosa continua a rimanene territorio di secessione, ombra fascista e la serietà con cui vengono prese queste due.
Se sei Socialista stai coi Radicali ma un Nuovo Socialista si unisce ai Democristiani; se sei un populista qualunquista stai con Beppe Grillo: insulta il tuo fottuto pregiudicato preferito. Nessuno che si accorga di come tutto questo non abbia senso: fanno venire voglia di iscriverti al Partito Rivoluzionario, non vinci mai niente ma almeno puoi passare alle mani.
Il Partito dei Socialisti Pensionati è di sinistra, i Pensionati Socialisti Uniti stanno a destra; Partito Consumatori coi bolscevichi, No Euro coi fascisti; nel buco del culo di Ceppaloni comunque vada sarà un successo.
Ieri sera mi sono fermato un giorno e immaginavo tutte queste poltrone, questi interessi, tutte queste inculate - dunque tornerà persino Mastella - e allora ho avuto una visione: voterò anche in Italia e vincerò ancora un volta grazie ai Socialisti Pensionati Uniti. Metteremo insieme 28000 vecchi, tutti gli altri crederanno di stare ancora ad insultare nel ventennio.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Il 7 novembre del 2007 un gruppo di persone si rintana in un bunker a 400 chilometri a sud di Mosca. Si fanno chiamare "La vera chiesa ortodossa" e li unisce la consapevolezza che un bel giorno del 2008 (quando io compirò 31 anni) l'apocalisse spazzerà per sempre qualsiasi residuo di vita, comprese privatizzazioni e candeline, l'economia del libero mercato e il denaro, le mie chiappe asservite al sistema e - di conseguenza - pure le chiappe dei miei invitati.
Invece che attendere la venuta del Signore in pace e letizia armoniosa i prescelti hanno deciso di saltare in aria poco prima che quello bussi alla porta, poichè convinti che spetti a loro giudicare quali tette e quali fiche siano meritevoli di venire al mio compleanno in Paradiso.
Il leader, Padre Pyotr figlio di Kuznetov, è rinchiuso al manicomio: una buona ragione per credere che sia della festa pure una manovra cospirativa dell'Anticristo.
Il figlio di Kuznetsov non è solo nella sua battaglia contro il male: spuntano Padri come funghi. Alcuni lo seguono solo per soldi, come Padre Grigori figlio di Grabovoi, auto-nominatosi operaio dei miracoli e capace di resuscitare i morti per 5000 dollari. E guarda caso non ci riesce mai: come scusa si inventa che nessuno passato a miglior vita è mai interessato a ritornare in un mondo con l'inflazione alle stelle. Il figlio di Grabovoi è stato arrestato l'anno scorso per frode: una buona ragione per credere che dopo decenni di corteggiamento l'Anticristo si sia accoppiato col Kgb (conosciuto alla festa).
Altri operai del bene si contano nella partita, alcuni con motivazioni genuine, tipo Padre Sergei figlio di Totop, che ha convinto 6000 persone di come Gesù Cristo si sia reincarnato in lui (contrariamente alle supposizioni di Hollywood che lo vedono caduto come un meteorite tra Texas e New Mexico) e abbia scelto contro ogni previsione dei bookmakers un paese ex-comunista.
Per chi non si è accorto della caduta del muro di Berlino consigliamo alcune delle sette più trendy della storia capitalista (esclusa Scientology se vogliamo conservare un minimo di serietà).
- "La Verità Suprema".
Padre Shoko figlio di Ashara mischia un po' a caso "Il libro delle rivelazioni", Nostradamus e gas nervino. Percentuale apocalittica del 70%, compresi 12 morti e 5000 feriti: i secondi stanno soffrendo un casino per raggiungere i primi al più presto.
- "Le Porte del Paradiso"
Il gruppo pratica un misto di cristianità, Grande Fratello e Blade Runner. Percentuale apocalittica quasi nulla: si sono semplicemente accorti per ultimi che la terra è controllata dal male (dopo il notiziario in prima serata) e che loro, che godono di questa botta di culo (se la meritano) sono prescelti per andare in Paradiso. Una volta che si fanno saltare in aria sono sicuri che gli UFO arriveranno sulla terra e - dopo aver fatto tappa da McDonalds - si inghiotteranno pure il grasso della loro anima.
- "Solar Temple".
Una società segreta basata sull'ordine dei Cavalieri del Medioevo, per tutti coloro che nutrono una profonda nostalgia dei tempi (cristiani) migliori. Percentuale apocalittica del 100%: stanno aspettando la venuta di Cristo (a cui fischieranno parecchio le orecchie) e credono all'unificazione definitiva della chiesa cattolica e dell'Islam, possibilmente fuse insieme dallo scoppio di una bomba.
- "Studenti dei Sette Sigilli".
Nati da una costola dei Padri Davidiani del 25 Dicembre, dopo che uno di questi si inventò di punto in bianco che le profezie cristiane erano bene o male una stronzata, ha una percentuale apocalittica del 99%: fusione quasi definitiva tra l'Anticristo, Cristo e Babbo Natale.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Da: xxx@truemetal.it a: xxx@debaser.it
Data: 28 Dic 2007 17:35
Data: 31 Gen 2008 12:38
Data: 1 Feb 2008 11:35
"Nonostante i ripetuti solleciti, abbiamo verificato che non avete provveduto a rimuovere le recensioni da noi segnalate in quanto copiate dai nostri archivi. Vi esortiamo a procedere alla rimozione con urgenza, e di notificarci l'avvenuta operazione. Non saranno
tollerati ulteriori ritardi."
Da: xxx@debaser.it a: xxx@truemetal.it
Data: 1 Feb 2008 13:15
"Ciao caro, scusa il ritardo.
La tua email è in questo momento sottoposta allo studio dello staff di debaser, che comprende tra l'altro i tre magnifici Re di debaser (da questo momento ci riferiremo a loro come "Poser") più una decina di editors (da questo momento riferiti come "True").
I Poser e i True sono brava gente e vivono con principi di grande tolleranza, forse facilitati dalla quasi totale mancanza nello staff della temibile figura del truzzo (storicamente elemento di disturbo sociale).
Tra i Poser e i True ci sono io, l'unico truzzo, e mi occupo anche delle D.A.P. (domande - spakkaossa - assai poste su debaser). La tua domanda è: perchè tollerate ulteriori ritardi su debaser?
Mi sono accorto che a questa domanda non ho mai risposto.
Così, nell'attesa che la maggioranza libertaria di True e Poser dopo essersi spartita le poltrone si spartisca tutti i soldi guadagnati con le recensioni metallare, e nell'attesa che tornino tutti da lavoro, lavino i piatti, facciano la spesa, i più fortunati una scopata, qualche figlio, quelli con problema all'uretra a cambiare il pannolino e tutti quanti ad evitare i pericoli della droga, insomma nell'attesa che trovino tempo libero sono tornato a casa completamente sbronzo e ho trovato la tua domanda. Ora:
a parte che sento di volerti bene come un fratello e che anch'io, come il resto dei metallari di debaser, farei qualsiasi cosa per farti felice;
a parte che come truzzo il destino mi vorrebbe in guerra con orde di barbari slavi e col nazionalsocialismo ma continuo a combattere per un mondo migliore e a porgere l'altra guancia;
a parte che le migliori mazzate le ho sempre prese dal mondo Pop, anche perchè i metallari hanno dimenticato come farsi giustizia da soli;
a parte che sono venuto a vedere il sito metal da cui sono state copiate le recensioni e ci ho visto la pubblicità di Britney Spears sotto i Bestial Devastation (abbiamo quattro ottime recensioni di entrambi, avete controllato?);
a parte tutto questo, purtroppo sono rientrato a casa senza nessuna risposta: mi sono bevuto tutto.
Ma nell'attesa che i miei superiori trovino una soluzione che ti soddisfi, ti propongo un armistizio. Sfidiamoci in un videogioco tra truzzi e metallari, possiamo mischiare le nostre armi a piacimento: asce, spade, giocolieri, torce spettrali, denti di dracula, sputi, rutti, Dei pagani, morti che camminano, crocefissi, sciabole, scorregge infiammate e ti concedo come vantaggio la scetavaiasse.
Poi quando spegniamo il Gameboy e le scorregge, ci rimettiano le borchie e i bulloni e ti offro una birra."
Da: xxx@truemetal.it a: xxx@debaser.it
"Nonostante i ripetuti solleciti, abbiamo verificato (...), in quanto copiate (...). Vi esortiamo (...). Non saranno
tollerati (...)."
Da: xxx@debaser.it a: xxx@truemetal.it
"Ciao caro,
sembri un po' ingessato sulle tue posizioni. Come segnale di buona volontà mi prendo la responsabilità di scrivere un editoriale in prima pagina dal titolo: "Copiare è sbagliato", per svergognarci pubblicamente. Una favola verrà raccontata a tutti i copioni per insegnare loro la morale che:
copiare non sta bene, e se lo fanno di nuovo lo diciamo ai genitori;
tutto è bene quel che finisce bene, ma se ci denunciano sappiano dove vivono, e cominciamo dai genitori;
che c'era una volta un metallaro cattivo... che si faceva giustizia da solo, ma poi capì che il male può solo trionfare con la legge."

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editoriale di MaledettaPrimavera

Nel quartiere di Mitcham, sud di Londra, mi sveglio al rumore di una pioggerellina sottile, poco prima che la mia telecamera virtuale riprenda una fila di case vittoriane piene di fiori e di fumo dei caminetti. A questo punto, con l'entrata in scena di un cane infreddolito, il 90% degli spettatori è pronto ad abbandonare questa stronzata di vita: il mio sceneggiatore si sposta allora nel giardino di uomo nero appena trafitto da una spada di samurai di una ragazza di 14 anni, poco prima che gli spettatori rientrassero di corsa in sala. Il regista che mi ha abbandonato può partecipare con una sfumatura che alluda ad alcuni degli aspetti creativi della violenza, con particolare interesse al risultato dell'allestimento scenico dello spettacolo (il degrado del portafogli e quindi spirituale) o un tocco epico (la partecipazione all'azione di qualche parente stretto).
In città i principianti sono benvenuti alle lezioni del sabato sera tenute da un italiano di nome Marcello Zizzari (al civico 2 di Parkhurst Road), che insegna secondo la tradizione pura giapponese tramandata ai napoletani. Una lezione costa cinque sterline: se non sei tanto bravo non arrivi a trafiggere con meno di 40 sterline, una specie di abbonamento mensile per samurai incapaci, rielaborazione in chiave cinematografica di un soggetto abbondantemente esposto in gran parte della produzione letteraria, teatrale, musicale o all'occorrenza (come nel nostro caso) nel mio mondo reale.
Uno spettatore è sempre attirato dai film "ispirati a una storia vera" o alle storie vere ispirate dai film, sebbene non ne riconosca la differenza e sebbene nessuno creda più ad entrambe le soluzioni, così non cambia strada impaurito e compra il biglietto dell'esistenza o della sua rappresentazione distorta. Ma la differenza c'è: la gente che ha denaro da spendere si aspetta in un film così tanti colpi di scena che pure il cane infreddolito comincia a fare equilibrismo: quando esci dalla sala l'unico dubbio che ti rimane è perchè mai abbiano sperato che si comportasse in questo modo, quando nella vita era solo infreddolito. Si sentono in dovere di meritarsi qualsiasi cosa soprattutto se la loro esistenza non produce nessun effetto speciale: assistono passivamente tutte le volte a un veloce approccio definitivo alla fine del sogno americano o di quello occidentale (a seconda di quale sia nato prima); ad un ultimo uomo che resiste nel nome della giustizia o dell'onore contro un mondo bello dentro ma bastardo fuori; alla sofferenza degli essere gentili nelle inculate della vita; alla tentazione, la sopravvivenza e il sacrificio (tutte insieme); alla passione e, se l'attrice è bona, un tocco di amore duraturo o di speranza nell'oscurità.
Il mio regista sa che non ci credo più alla commedia amara della violenza dei miei giorni, e nel quartiere di Mitcham questo personaggio entrato nell'immaginario collettivo può essere ripreso e sviluppato ulteriormente per vendere l'anima al demone degli incassi ma anche per fregare in modo originale il mio tempo, dotandolo della spada antica di un moderno samurai italiano e dell'ispirazione da una storia vera.
Perchè la mia vita - come la vostra - è come un film: l'unica possibilità di sperimentare non è sull'assassino, ma sul modo con cui ti accoppa.

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