Secondo le statistiche, almeno quattro utenti di DeBaser su dieci si recheranno il 14 Ottobre alle urne per le primarie del Partito Democratico. Quello che però le statistiche non dicono è che la gran parte di questi DebDem (Debasers Democratici) sarà in realtà attratta dai capannelli di persone davanti ai seggi e si fionderà nella speranza che stiano offrendo un buffet gratuito per una qualche inaugurazione. Per poi dileguarsi intimoriti e confusi alla richiesta del contributo elettorale di cinque euro necessario per votare.
A chi invece rimarrà, toccherà l'ardua scelta del leader del nuovo partito, tra una variegata rosa di nomi.
In pole position Walter Veltroni, il sindaco più cool del momento che, come nel suo stile, si presenta con un programma molto innovativo e attento alle esigenze dei giovani. Tra i vari punti spiccano, per rilevanza politica, la proposta di una nuova turneé dei Nomadi nei comuni con meno di cento abitanti (gli unici ancora non coperti dallo storica formazione) e il chiaro impegno di riportare in tv tutte le repliche de "I ragazzi della terza C", questa volta su Raiuno in prima serata. Anche la sinistra radicale apprezza, ma alza la posta e chiede come minimo l'Eurovisione per Chicco Lazzaretti e compagni.
Particolarmente travagliata la scelta dell'inno musicale della mozione veltroniana. Scartato a malincuore l'amato "Köln Concert" di Keith Jarrett, per cui le orchestre di liscio alle Feste dell'Unità avevano lamentato una certa difficoltà di esecuzione, "Imagine" di Lennon è invece incappata nelle rigide maglie della censura della corrente teo-dem, per i chiari riferimenti anticlericali contenuti nei testi di quel fricchettone miscredente. Alla fine la scelta è ricaduta su "la Bamba" che ha un bel ritmo e nelle le cui parole, per fortuna, nessuno ha mai trovato un cazzo di senso compiuto.
Segue a ruota la candidatura di Rosi Bindi. Una donna di sani principi, legata ai valori tradizionali della Chiesa e della famiglia, nonché, a quanto si dice in giro, ancora illibata. Ricorda tanto Britney Spears agli esordi. E sappiamo tutti com'è finita con Britney. Ci sia lecito dunque diffidare, per non doverci poi ritrovare con un leader di partito che annuncia al mondo di aver appena perso la verginità con Justin Timberlake.
Terzo incomodo Enrico Letta, un bravo ragazzo, fin da giovane afflitto dal dramma di non essere mai invitato alle feste, per via del fatto che un solo minuto della sua conversazione genera negli interlocutori improvvisi attachi di narcolessia .Ed oggi, per lo stesso motivo, Vespa e Mentana si ostinano a non invitarlo ai loro salotti televisivi, precludendogli di fatto ogni possibilità di vittoria.
Chiudono il cerchio una pletora di outsiders tra cui le cronache politiche annoverano un blogger (e viene in mente Ecce Bombo, "si, ma che lavoro fai? come campi?"), un economista con studi a Cambridge, una casalinga di Voghera e un posteggiatore abusivo di Napoli.
Comunque vada, sarà un successo.
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