Le montagne Cheyenne si estendono lungo la linea orientale del Colorado: se sali fino alla cima puoi ammirare un bel panorama su Colorado Spring. Tutte le notti, un ragazzo con una divisa fabbricata in Cina guida fino alla solitaria Cheyenne Mountain Road; attraversa l'inquietante segnale "Deadly Force Authorized", sopravvivendo al controllo di 25 guardie e 230 uomini dell'esercito, tagliando infine per la sorvegliatissima centrale di North Portal, circondata da filo spinato e corrente elettrica. Nel cuore del Rifugio Antiatomico del Comando Spaziale, il ragazzo consegna la specialità della casa: dodici "happy meal" del valore di 20 dollari; prende una mancia più costosa dei suoi 5 verdoni all'ora e se ne torna in pianura. E dovesse venire la fine del mondo o risorgere i bolscevichi, dovesse la terra essere polverizzata, un archeologo che si ritroverà tra mille anni a scavare sotto i cumuli di detriti nucleari, troverà i reperti di una società antica fondata sulle parole di un certo Ray Kroc, eminenza grigia di McDonald, uno che disse: "Abbiamo scoperto che non possiamo fidarci degli anticonformisti, e li trasformeremo". Oppure: "L'organizzazione non può fidarsi dell'individuo ma l'individuo DEVE fidarsi dell'organizzazione". D'altronde parliamo del dominatore americano, un tiranno parecchio anomalo, capace di credere che Ronald McDonald sia una delle favole più famose della storia, e per rendere l'idea l'hanno fatto sconfiggere al fotofinish da Babbo Natale (Ricerca della fondazione scolastica americana, 2002). Qualsiasi aspetto della loro vita è oramai "corporativizzato", da quando nascono nei loro privati Philadelphia Hospitals, fino a quando ci salutano nelle mani delle Service Corporation International, una organizzazione mafiosa che ti prende e chiude in una bara al ritmo di duemila morti all'ora, esattamente come un qualsiasi fast-food. Fuori dalle città non lavora più nessuno e sono tutti impegnati a rubare o a spendere al Burger King: in America ci sono più uomini in prigione che contadini. Ma da dove viene allora tutto questo cibo? Chi lo controlla? E come? Mistero della fede.
Richard Linklater probabilmente sapeve a cosa andava incontro quando ha adattato allo schermo il bellissimo libro "Fast Food Nation", e sfidato la corporazione delle budella in scatola; ma mai avrebbe creduto che la cosa più esilarante, più che le lobby stesse, sarebbe stata nei loro nomi: si sollevò indignata gente come "Associazione del vaccaro", "Istituto della Carne", addirittura "Associazione dello Snack", che si riunirono per fondare il sito "Best food nation".
Nelle catene la vita di un pollo vale 2 dollari e una coscia 35 centesimi, ma c'è l'offerta speciale del tre per due, così il pollo evidentemente chiede in giro se gliene prestano una. Per abbattere la fame nel mondo e la disoccupazione hanno inventato il mestiere dell'assassino di polli: dentro casermoni nascosti in campagna, centinaia di schiavi sono sottopagati per accoltellarne 12 al minuto a testa, e sono allevati così male che ogni tanto si accoltellano tra di loro (l'hanno trovata una trama così avvincente che ne dovevano fare un film con Avril Lavigne: è tutto vero, ma la parte del pollo è andata sempre agli americani). Nei paesi sviluppati stanno facendo sì che gli animali siano visti come oggetti di consumo: nessuno si indigna mai se ad uccidere è un rumeno o un marocchino.
Dodici anni vegetariani e mi hanno ringraziato due vacche, sette maiali, dodici agnelli, 524 galline e poco meno di 3500 uova (qualcuna ammetto di averla mangiata). A casa mia vivo con cinque carnivori e uno di loro è appassionato di statistica sulla natura umana e mi propone sempre conversazioni americane, tipo: Ogni istante un milione di uomini è sbronzo fino quasi alla morte, ma vomitano solo due volte l'anno. Oppure: Io scoperò 4239 volte nella mia vita, ma le donne vomiteranno di più. A volte capita che mi accusino: "Hey, durante la mia vita mi scorreggiano in faccia 845 litri di gas causati da 67 chili di fagioli". Ma io sono tuo amico, Fabien; nessuno scorreggia in questa casa.
Comincia ad assalirmi una strana sensazione di terrore, la stessa di quando per un attimo smisi di sentirmi solo, e immagino che da un momento all'altro Fabien salti aiutandosi con le due coscie nel piatto e cominci ad accoltellarmi, "Non riesco a fidarmi dell'organizzazione! Non riesco a fidarmi!", e l'unico pensiero che mi rimane è che se muoio avrò sofferto meno delle 9 miliardi di parole che mi gli toccavano per statistica. Ma poi Fabien finisce il suo turno ed io riprendo con l'erba.
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