Fabrizio Ferraro • Quattro notti di uno straniero
di bastoncinoverde

Ho amato questo film alienato e alienante, misterioso, obliquo e minimale; praticamente non vi succede niente, non ci sono dialoghi, solo rumori di sottofondo, una fotografia in bianco e nero strepitosa ed angosciante, una Parigi minore ma vera e pulsante ed un amore comme il faut, what else? di più

Mick Ronson • Space Oddity
di llawyer

Può darsi che i miei gusti in fatto di uomini possano essere discutibili: per quanto riguarda il mondo che qui più attentamente osserviamo, ho già avuto modo di dimostrare il mio amore per Paul Weller, ad esempio. E anche per Ronno (auguri Mick, che oggi sarebbe stato il tuo compleanno). Si può affermare che forse io sia attirata dai capelli biondi, tinti o autentici che siano? Non è così: vogliamo parlare delle dita di Miles Davis? Peraltro anche lui avrebbe compiuto gli anni oggi, auguri Man with the horn (horny come pochi altri!). di più

Mozart Estate • Pop-up! Ker-ching! And the Possibilities of Modern Shopping
di Almotasim

Lawrence, sì; quello dei Felt. Loro voce, inchiostro e uggia letteraria.
Oggi è questo, Mozart Estate, passato per Denim e Go-Kart Mozart.

Quel Lawrence che se ne stava emaciato sulla copertina di "Crumbling the Antiseptic Beauty".

Ed io col cuore aperto, sgranato, non posso che essergli grato. È questa la musica contemporanea da tenere stretta e coccolare: di più

Story of the Year • In the Wake of Determination
di Trofeo

Avevamo lasciato gli Story of The Year nel 2004, durante la loro consacrazione grazie al grande successo di “Page Avenue”, album di debutto che ad oggi, anno domini 2023, può vantare un incredibile successo di pubblico e critica. di più

Rapoon • Ghosts From A Machine
di Cervovolante

Robin Storey è uno dei grandi della musica industrial. Con i leggendari Zoviet France, in quel di Newcastle, ha ampliato i confini della musica sperimentale attraverso l’uso ossessivo di loop ipnotici. Finché sono rimasti in attività, i Zoviet France hanno realmente creato un maelstrom sonoro capace di alterare la percezione sensoriale degli ascoltatori. Album come Mohnomishe, Popolar Zoviet Songs And Yoht Music, Loh Land, Shouting At The Ground, per citarne solo alcuni, sono diamanti grezzi. Poi Storey ha cambiato pelle e fondato il suo nuovo progetto Rapoon con connotazioni più trascendentali e mistiche ispirandosi ai raga indiani. Rapoon vanta una… di più

Alvin Curran • Canti Illuminati
di GullaryShulmann

La meditazione e la riconciliazione con l'essenzialità dell'esistere rappresentano oggi i risultati di un esorcismo. di più

Worm • Foreverglade
di BobAccioReview

Dalle lande paludose della Florida si insinua il putrescente Foreverglade dei Worm, datato ottobre 2021. Le costanti del suono annoverano tra le sue oscurità il black e il doom, con taglienti accenti heavy e mefitica aria funeral. Il grind della voce ricalca mostruosità e si esprime anche sul graffiante versante scream (rafforzando il power corale quando sono in sovrapposizione). di più

Melanie Martinez • Portals
di RinaldiACHTUNG

Che l'attesissimo terzo album di Melanie Martinez alludesse nei testi alle sue travagliate esperienze personali negli ultimi anni, lo si poteva benissimo prevedere; ma la cantautrice newyorkese scavando più a fondo nel proprio abisso ci crea un alter ego misterioso che dai primi trailer pubblicati qualche mese fa faceva ben presagire la trama del progetto. di più

Yes • Mirror to the Sky
di silvietto

Mai stato così tempestivo nel recensire un nuovo album! Uscito da appena 3/4 giorni, devo ammettere che il merito di cotanto tempismo non è mio, ma poco cambia perché sono ancora a scrivere dei mitici Yes o meglio di ciò che ne resta e se ci riferiamo alla formazione che nel 1969 sfornò il primo album omonimo: tutto è perduto come il compianto Alan White che l'anno scorso ci ha lasciati ed al quale è inevitabilmente dedicato questo lavoro. Membro degli Yes a partire dal colossale triplo dal vivo del 1973, il grande batterista è stato membro fisso del gruppo,… di più

Mark Lanegan • Straight Songs Of Sorrow
di Rowland

È triste recensire quello che sappiamo essere l’ultimo album di Mark Lanegan, morto a 57 anni la mattina del 22 febbraio 2022 nella sua casa di Killarney, in Irlanda. E, malgrado tutto, nessuno si aspettava la sua morte. Per lo meno, io non me la aspettavo. Non quando, Mark, veterano del Grunge anni Novanta che aveva vissuto sull’orlo dell’abisso, cullato tra le braccia della morte a causa delle sue dipendenze, aveva ormai da circa vent’anni intrapreso una strada più intimista e soprattutto più sobria rispetto ai tempi degli Screaming Trees e degli inizi della sua carriera solista. Non quando Mark… di più

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