"Horse Rotorvator si pone come un caposaldo imprescindibile della musica 'Industrial' oltre ad essere il vertice musicale dei Coil."

 "Il 'Must' assoluto dell'album è senza dubbio 'Ostia' (The Death of Pasolini), una triste e commovente elegia sulla morte del celebre scrittore."

Horse Rotorvator è un album imprescindibile per la musica industrial, concepito come prosecuzione ideale di Scatology. Coil mescolano atmosfere esoteriche, riferimenti mitologici e apocalittici con arrangiamenti innovativi. Brani come "Ostia" e "The Anal Staircase" evidenziano la forte carica emotiva e la complessità sonora. L'album segna la fine della prima fase artistica del gruppo, consolidandone il ruolo di innovatori nella scena musicale. Scopri l'album cult Horse Rotorvator e lasciati trasportare dalle sue atmosfere oscure e avvolgenti.

 Questo gioco si può chiamare l'esempio dell'arte della perfezione giapponese.

 Il multiplayer era talmente divertente da fermare la percezione del tempo.

Lost Planet: Colonies Edition per Xbox 360 è un capolavoro poco conosciuto di Capcom, caratterizzato da una grafica in stile anime e da un gameplay coinvolgente. Il gioco si distingue per l'ambientazione fantascientifica e l'epica lotta contro insetti giganti ispirati a Starship Troopers. Il multiplayer è entusiasmante, nonostante qualche problema di connessione. La serie è poi scesa di qualità con i sequel, rendendo questo primo titolo un classico intramontabile. Prova subito Lost Planet Colonies Edition e vivi l'azione sci-fi su Xbox 360!

 È direttamente il cinema a chiedermi Lasciami entrare, ed io a consegnargli piena fiducia.

 Sicuramente la scena in piscina l’avrò impressa per sempre più della copertina di nevermind o del canestro che forse non ho mai fatto.

La recensione esprime un profondo legame emotivo con il cinema, collegandolo al film 'Lasciami Entrare' di Tomas Alfredson. Si evidenzia la capacità del film di raccontare una storia d'amore fuori dagli schemi e la sua impronta indelebile nella memoria. L'autore riflette anche sul rapporto personale con il cinema e la sua importanza nella vita. La recensione è più una dichiarazione d'amore che un'analisi tecnica. Lasciati coinvolgere dall'emozione di Lasciami Entrare, scopri il film ora!

 Riassunto in tre parole: semplice, intenso ed estremamente intimo.

 Nel corso delle altre due parti l'atmosfera si fa sempre più veloce e festosa, con i classici crescendo tra sitar e tabla.

L'album 'Home' di Anoushka Shankar rappresenta un ritorno alle radici della musica classica indiana con un'intensità e intimità uniche. È un tributo personale e sentito a suo padre e guru Ravi Shankar, con l'utilizzo esclusivo di sitar e tabla. L'opera si distingue per l'improvvisazione tipica del genere e permea di emozioni profonde, specialmente nella prima parte dedicata all'Alaap. Un disco semplice, raffinato e meditativo che tocca lo spirito dell'ascoltatore. Ascolta 'Home' e lasciati trasportare dal fascino del sitar classico indiano.

 "La musica è un'arte libera, senza affaristi che plasmano brani e minutaggi."

 "Suoni saturi, cacofonici a tratti, capaci di creare dipendenza, sono il vero punto forte del combo."

L'album 'Chance Meeting on a Dissecting Table of a Sewing Machine and an Umbrella' di Nurse With Wound, pubblicato alla fine degli anni '70, rappresenta un caposaldo dell'industrial e della musica sperimentale. Steven Stapleton e il suo gruppo offrono un'opera complessa e libera da vincoli commerciali, ricca di atmosfere caotiche e innovative. L'ascolto regala emozioni diverse e trasporta in una dimensione anarchica e visionaria, arricchendo mente e anima con suoni saturi e sperimentali. Ascolta ora questo capolavoro dell'avant-garde e lasciati trasportare nell'ignoto sonoro.

 Quello che conta relativamente questo disco è quello che questa esperienza sonora trasmette all’ascoltatore in termini di emozioni e di sensazioni.

 È tutto un imbroglio, una farsa, una completa illusione. Mi prendo in giro da solo.

La recensione riflette un momento personale delicato dell'autore e la connessione emotiva con l'album 'It's Hard For Me To Say I'm Sorry' di Christian Fennesz e Jim O'Rourke. Il disco emerge come un viaggio sonoro cristallino e vibrante che trasmette sensazioni profonde e momenti di equilibrio interiore, più che aspetti tecnici musicali. L'ascolto diviene così un'esperienza di pace e introspezione, capace di evocare immagini e sogni di tranquillità. Ascolta l'album per un viaggio sonoro intenso e emozionale.

 Les potrebbe anche comporre una scoreggia modulata con il suo baldanzoso basso per la durata di un intero disco: diventerebbe l'album dell'anno.

 Un lavoro libero da schemi, molto free appunto; che sa ovviamente di Primus con quel basso imperioso e liquido che abbonda in ogni singola canzone.

L'autore esprime il suo entusiasmo profondo per il progetto The Claypool Lennon Delirium, sottolineando l'originalità e la cura musicale di 'Monolith of Phobos'. L'album viene descritto come vario e accessibile, con un mix di psichedelia anni Settanta e il distintivo basso di Les Claypool. Viene evidenziato il carattere giocoso e libero del lavoro, che cattura l'ascoltatore fin dal primo ascolto. Ascolta ora 'Monolith of Phobos' e lasciati trasportare nel viaggio psichedelico di Claypool e Lennon!

 Ho visto il disco più Heavy Metal di sempre, vedo 'Painkiller' e l’amore per quell’intro di batteria della title-track mi pervade.

 'Metal Meltdown' è presuntuosa, senza vergogna e trita i timpani dall’inizio alla fine.

La recensione celebra il leggendario album Painkiller dei Judas Priest, sottolineando la potenza dei brani, le doti tecniche e vocali di Rob Halford e l’atmosfera epica dell’album. Vengono analizzate tracce principali e bonus, evidenziando i momenti di maggiore energia e intensità. Nonostante qualche brano meno ispirato, il disco è definito mitico e intramontabile. Ascolta Painkiller e immergiti nell’epica potenza dei Judas Priest!

 "Suono come tempo, orologio senza lancette, chiudere la bocca e contare quanto si resiste senza respirare."

 "Le lancette stridono, sono, esistono, le sentiamo vivere in un urlo liberatorio, smorzato da una nuova leggera tranquillità di synth."

La recensione descrive 'Sv' di Nadja come un album con suoni immobili e persistenti che evocano il tempo e la memoria. Attraverso movimenti sonori lenti e delicati, emerge una percezione mutevole della bellezza. Il disco si caratterizza per atmosfere drone e synth che creano un ritmo circolare e tangibile simile a un orologio. Ascolta Nadja - Sv e immergiti in un viaggio sonoro unico nel tempo.

 Non annoia mai, anche dopo parecchi ascolti ... anzi, spesso lo desidero rimettere nel mangiacassette!!

 La batteria pesterà le pelli in maniera magistrale, con cambi di tempo impressionanti, veramente bravo!!

La recensione celebra l'album 'Peaceful Death and Pretty Flowers' dei Dead Horse come un esempio di death metal innovativo e contaminato da hardcore e country. L'autore apprezza la potenza dei riff, la tecnica del batterista e la versatilità vocale, evidenziando un ascolto coinvolgente e mai noioso. Un vero cult per gli amanti del genere e per chi cerca varietà nel death metal. Un tributo personale che sottolinea l'importanza dell'album per l'autore. Scopri ora l'album cult che ha rivoluzionato il death metal!

 "Ash & Ice è la prova che il duo ha finalmente fatto pace con sé stesso e acquisito quella formula che hanno voluto proporre sin dagli esordi."

 "'Bitter Fruit' e 'Impossible Tracks' suonano in maniera tipicamente garage e rock and roll, nello stile tipico anche dei BRMC."

La recensione analizza l'album Ash & Ice dei The Kills, riconoscendo un ritorno convincente al loro stile originario dopo sperimentazioni meno efficaci. Il duo americano-britannico mescola garage rock, soul e pop con la voce distintiva di Alison Mosshart e una produzione curata, dimostrando maturità e coerenza artistica. L'album contiene brani catchy e rappresentativi del percorso della band. Con questo lavoro, The Kills riconfermano la loro influenza nel panorama indie e garage rock. Scopri Ash & Ice dei The Kills: ascolta l’album e rivivi l’energia del garage rock moderno!

 L’alunno è bravo ma non si applica.

 Bisogna spendere tempo imparando da professionisti del mixer oppure si spendono soldi su produttori capaci di dare una quadratura al tutto.

Il disco di esordio di Felon, Bleak Bubble, mette in mostra un cantante con tonalità romantiche e nostalgiche, ma delude per la produzione grezza e l'assenza di un progetto artistico chiaro. L'album tenta una via alternativa nell'alternative rock, ma risente di riferimenti troppo evidenti a band come i Deftones. Un potenziale riconoscibile, ancora da sviluppare e affinare, soprattutto sul fronte tecnico e produttivo. Scopri l’esordio di Felon e valuta tu stesso le potenzialità di Bleak Bubble.

 Otto brani: sette pianeti che ruotano attorno all’astro della title track.

 Un incedere selvaggio, inarrestabile, con la voce maligna di Chuck che esplode nell’urlo demoniaco SPIRITUALLL HHHEALING.

La recensione celebra Spiritual Healing come un capolavoro e punto di svolta per i Death, evidenziandone la tecnica superiore, la produzione curata e i testi impegnati. Nonostante un difetto nel suono della batteria, l'album resta fondamentale per gli amanti del death metal. Ogni traccia è descritta con passione, soprattutto la title track e Killing Spree. L'album è un'opera di transizione che anticipa capolavori futuri. Immergiti nello spirito autentico del death metal con Spiritual Healing!

 Bellissimo questo disco sai.

 No, ce lo evito. Dai seriamente, cosa ti aspetti? Dai vai per punti.

La recensione di Starfire dei Jaga Jazzist adotta un tono ironico e schietto, evitando classifiche e analisi convenzionali. L'autore esprime un apprezzamento sincero per l'album, anche se con poche parole, preferendo lasciare spazio all'ascoltatore più che a lunghe spiegazioni dettagliate. Un invito a gustarsi la musica senza prendersi troppo sul serio. Ascolta Starfire e scopri il suo sound unico oggi stesso!

 Lui non ti raccontava un disco limitandosi a farne una recensione e neppure si lasciava travolgere da considerazioni di tipo emozionale. Lui voleva capire.

 Lester Bangs brillava di luce propria e che lo sapeva oppure no, sicuramente questo non lo aveva mai scritto.

La recensione racconta Lester Bangs come un critico musicale brillante, ironico e contraddittorio, che ha trasformato la sua passione in un'opera musicale unica con i Delinquents. L'album 'Jook Savages on the Brazos' è un mix di punk, garage e psycho-blues, un riflesso del suo pensiero e della cultura underground degli anni ’80. La recensione ne esalta l’originalità e l'autenticità, con un focus profondo sulle canzoni come manifesto personale di Bangs. Ascolta ora 'Jook Savages on the Brazos' e scopri l’energia unica di Lester Bangs!

 Probabilmente, Loop era una di quelle creazioni che non aveva trovato spazio nel disco banana; una di quelle fulminazioni dell’estro creativo, nate tra una session e una serata borderline alla Factory.

 Walker amava suonare la chitarra come un sitar: un suono più grave a fare da bordone e a seguire uno psichedelico incrocio tra Raga e Flamenco.

La recensione esplora il flexi disc del 1966 che unisce due brani strumentali: 'White Wind' di Peter Walker, con influenze sitar e psichedeliche, e 'Loop' dei Velvet Underground, un pezzo di feedback chitarristico eseguito da John Cale. Il testo analizza il contesto culturale e musicale dell'epoca, sottolineando l'importanza e la bellezza di queste tracce sperimentali e il loro ruolo di cult nel panorama musicale di quegli anni. Ascolta questo cult psichedelico e scopri il lato sperimentale degli anni '60!

 Arcano lisergico rituale sotto gli inquieti sguardi dei monoliti di una spettrale Stonehenge in cemento armato.

 Raffinato occulto sadismo psichedelico. Ossessione come un calice di dolce afrodisiaco nettare, mantrica, possente, marziale, disturbante.

La recensione esplora l'album di 1997EV, descrivendolo come un rituale sonoro psichedelico e neo folk industriale, con atmosfere oscure e inquietanti. La musica combina chitarre in trance con atmosfere marziali e un sentore occulto, creando un'esperienza sonora ipnotica e disturbante. Il giudizio, pur apprezzando l'atmosfera unica, assegna un voto medio, evidenziando un fascino particolare ma non privo di complessità. Scopri l'album di 1997EV e immergiti in un universo sonoro ipnotico e oscuro.

 I Biffy Clyro piazzano il colpo decisivo e, con questo settimo album battezzato “Ellipsis”, si sistemano definitivamente tra i pesi massimi del rock d’oltremanica.

 Il resto del lavoro è una strepitosa montagna russa di atmosfere sempre invitanti, non c’è neppure un riempitivo.

Ellipsis è il settimo album dei Biffy Clyro, che li consacra tra i grandi del rock UK. Prodotto da Rich Costey, offre un perfetto equilibrio tra ruvidità, melodia e sperimentazione. La band si conferma matura e coerente, grazie a brani variegati e senza riempitivi. Tra i singoli spiccano 'Wolves Of Winter' e 'Animal Style', con momenti di britpop e power pop che completano un lavoro solido e coinvolgente. Ascolta Ellipsis e scopri il rock potente dei Biffy Clyro!

 «Una donna con le palle»: Chrissie Hynde incarna la forza e l'ambizione del rock.

 «Back on The Chain Gang» canalizza la sofferenza in un tributo artistico perfetto e imprescindibile.

La recensione celebra 'Learning to Crawl' dei Pretenders come un album maturo che unisce impatto e riflessione, segnato da lutti dolorosi ma trasformati in arte. Chrissie Hynde emerge come una figura potente e resiliente, capace di portare il gruppo a una nuova fase di successo e raffinata musicalità. Nonostante la maturità porti una certa routine, questo disco rappresenta il massimo equilibrio tra urgenza espressiva e mestiere, con canzoni che spaziano dal punk al pop passando per ballate commoventi. Ascolta ora 'Learning to Crawl' e scopri la potenza emotiva dei Pretenders!

 Il sound è ricercato non è il solito “crock”.

 Il disco è davvero rarissimo... credo che se qualcuno in Italia ha il 33 giri originale… beh mi sa che vale qualcosa.

Malice In Wonderland è l'unico album del 1976 dei Paice Ashton Lord, nato dall'incontro di musicisti leggendari. Pur caratterizzato da un sound ricercato tra rock, blues e psichedelia, il disco ebbe un successo commerciale modesto. La recensione ne evidenzia la particolarità e l'importanza storica, consigliando l'ascolto nonostante alcuni passaggi meno incisivi. Ascolta questo raro album e scopri un lato unico della musica rock anni ’70!