Il disco che vado a presentare è una bomba e non lascia nulla al caso.

 Ne risulta, senza esagerazione, un capolavoro che consacra la band all’Olimpo e ci fa comprendere la straordinaria maestria e padronanza dei loro strumenti, musica e spirito.

Kveikur segna un ritorno potente e visionario dei Sigur Rós, con un suono più duro che non abbandona le atmosfere sognanti tipiche del gruppo. L'album alterna tracce aggressive ed elettroniche a melodie dolci e raffinate, mostrando grande maestria e innovazione. Brani come Brennisteinn e Kveikur sottolineano la svolta sonora, mentre momenti più leggeri come Rafstraumur donano gioia e nostalgia. La recensione celebra un capolavoro che consacra il trio islandese. Scopri l’evoluzione sonora dei Sigur Rós con Kveikur, un album unico da non perdere.

 Per quasi due ore solitarie, lassù, sono rimasto fino al primo timido buio della sera in compagnia di “Medicine Show”.

 Raramente mi era capitato di apprezzare un disco dall’inizio alla fine, testi compresi.

La recensione racconta l'ascolto coinvolgente di Medicine Show, album psichedelico dei The Dream Syndicate guidati da Steve Wynn. L'autore evidenzia la qualità sonora, la forza delle melodie e la capacità del disco di accompagnare diversi momenti della giornata. Tra episodi personali e descrizioni musicali dettagliate, emerge un'opera complessivamente apprezzata e memorabile, con solo un piccolo appunto sulla tracklist. Scopri l'energia e l'anima di Medicine Show, ascolta ora l'album dei The Dream Syndicate!

 Questo disco fa schifo!

 Se volete farvi del male con del gothic metal pacchiano e inconcludente comprate "Snake Killer".

La recensione condanna l'album "Snakekiller" dei Love Like Blood per la sua scarsa originalità e qualità. L'autore evidenzia come il disco imiti senza successo band come Sisters of Mercy e Fields of the Nephilim, risultando pacchiano e imbarazzante. Consiglia di evitare l'acquisto o di destinare il denaro a cause più nobili. Evita l'acquisto e sostieni cause importanti invece!

 “Resurrection è niente più e niente meno di ciò che sono sempre stati e sempre saranno i Death SS.”

 “Steve Sylvester ha sempre avuto un occhio di riguardo verso il proprio pubblico, soprattutto da quando la sua creatura è tornata improvvisamente di moda.”

Dopo sette anni di inattività, i Death SS tornano con "Resurrection", un album che celebra la loro identità unica nell’Horror Metal. Il lavoro fonde sonorità classiche e moderne, spaziando dall’heavy metal tradizionale a sperimentazioni elettronic-industrial, confermando la band come un punto di riferimento del genere. Pur non mancando qualche momento meno memorabile, il disco è apprezzato per professionalità, atmosfera e autenticità. Notevole il contributo del cast e la ricca stratificazione sonora, mentre Sylvester rimane carismatico nonostante qualche limite vocale. Scopri ora il classico moderno dell’Horror Metal con Death SS - Resurrection!

 È un disco di classe, di quelli che non invecchiano, di quelli che ti scaldano e ti fanno sentire meno solo.

 La voce, che qui è presente al massimo delle sue potenzialità espressive; e il pianoforte, lo strumento che iniziò a suonare in tenera età, a quattro anni.

L'album 'Nina Simone & Piano!' emerge come la testimonianza più intima e autentica della cantante, realizzato in un momento di grande crisi personale e storica. Senza accompagnamenti, la voce e il pianoforte sono protagonisti di un viaggio emotivo che spazia dal soul al jazz e blues. L'opera, inspiegabilmente trascurata, è considerata una delle più grandi realizzazioni artistiche di Nina Simone. Un disco che scalda il cuore e invita a riflessioni profonde, ideale per momenti di solitudine o dolce compagnia. Ascolta ora l'album più intimo di Nina Simone e lasciati trasportare dalla sua anima.

 La loro alchimia è per me inspiegabile ma attecchisce e funziona, e su di me lo fa come cemento a presa rapida.

 Non c’è mai una sbavatura, né nella voce baritonale di Matt Berninger che ancora arriva dritta allo stomaco con dolcezza e forza.

La recensione esalta 'Trouble Will Find Me', sesto album dei The National, per la sua qualità artistica e il sound riconoscibile. Pur mantenendo atmosfere cupe e il carattere dark, il disco si presenta più equilibrato rispetto al passato. La voce di Matt Berninger e i testi profondi conquistano e riflettono una band coerente ma innovativa nell'ambito indie rock e new wave. Ascolta 'Trouble Will Find Me' e immergiti nell'indie rock autentico dei The National!

 Non capisco coloro che li annoverano sul podio della migliore rock band della storia.

 Highway to hell rappresenta il canto del cigno della band australiana, un album adrenalinico e potente che raggiunge l’orecchio con la sua franchezza e semplicità.

La recensione analizza Highway to Hell degli AC/DC con uno sguardo critico, riconoscendo l'importanza e l'energia della band ma sottolineando che non meritano il titolo di miglior gruppo rock di sempre. L'album è descritto come potente e diretto, con brani iconici, ma la critica è rivolta soprattutto all'eccessiva idolatria del pubblico. L'autore preferisce altre band hard rock che considera superiori. Scopri cosa rende Highway to Hell un classico non senza polemiche!

 You, Me & The Violence è un lavoro che aggredisce dal primo istante e travolge come un’onda d’urto colma di rabbia e malinconia.

 Momenti intimi e assalti caotici si rincorrono continuamente, rimanendo in perfetto equilibrio e sorprendendo l’ascoltatore.

I Birds In Row, trio francese, presentano il loro album You, Me & The Violence con un sound hardcore rabbioso e malinconico, caratterizzato da riff abrasivi, cambi di tempo e scream intensi. L'album bilancia con maestria assalti caotici e momenti intimi, esplorando tematiche sociali di disillusione e prigionia. Supportati da Jacob Bannon e la label Deathwish, i Birds In Row mostrano grande poliedricità e una prospettiva originale nel panorama hardcore contemporaneo. Scopri l'energia rabbiosa e poliedrica di Birds In Row con You, Me & The Violence!

 Un mostro sonoro ancora oggi inarrivabile, che splende da ormai oltre quarant'anni.

 È opinione comune che le tracce registrate live assunsero un nuovo e più potente fascino rispetto a quelle dei dischi in studio.

‘Made in Japan’ è un live monumentale che cattura Deep Purple nel loro apice di forma e creatività. Registrato nel 1972 in Giappone, il disco mostra straordinarie esecuzioni dal vivo di classici come ‘Highway Star’ e ‘Child in Time’. La recensione esalta la tecnica raffinata, l’energia prorompente e l’improvvisazione che fanno di questo album uno dei migliori live rock di sempre. Un capolavoro che ha definito lo standard per i dischi dal vivo. Ascolta ora ‘Made in Japan’ e vivi il mito del rock dal vivo!

 Deve porsi delle domande, deve crescere ascoltando questo disco, sebbene ad un primo impatto potrà sembrare freddo, cupo, criptico e privo di senso.

 Certe volte vuoi far capire quanto tu ti senta diverso in mezzo ad una società che ti chiama in ordine alfabetico.

La recensione evidenzia come Kid A rappresenti un deciso cambiamento nel percorso artistico dei Radiohead, abbandonando le sonorità di Creep per intraprendere un viaggio sperimentale e concettuale. Il disco esplora la perdita dell'identità e la condizione di alienazione in una società robotizzata, proponendo un'esperienza d'ascolto inizialmente spiazzante ma profondamente stimolante. L'opera è celebrata per la sua capacità di provocare riflessioni e per la sua audacia creativa. Ascolta Kid A e scopri la rivoluzione sonora dei Radiohead!

 Un gruppo più unico che raro!

 Musica da ascoltare con attenzione ma al contempo con il cuore!

La recensione descrive l'album 'Varjoina kuljemme kuolleiden maassa' dei finlandesi Moonsorrow come un'opera unica che supera il semplice metal vichingo. Ricco di elementi black, heavy e doom, crea atmosfere cupe e intense. L'autore evidenzia la sua trasformazione da scettico a entusiasta dopo un concerto, consigliando l'ascolto attento e passionale anche a chi non ama il genere. Scopri il fascino oscuro dei Moonsorrow, ascolta l'album ora!

 Questo diavolo è la rappresentazione del caos, del disordine, è l’incarnazione di tutto ciò che può essere interpretato, senza dubbio di smentita, come sbagliato.

 Durante tutto il film, Faust e il diavolo non fanno altro che passeggiare, ma non è una passeggiata lungo mare col cono gelato in mano.

Il film Faust di Aleksandr Sokurov è una libera e intensa rivisitazione dell'opera di Goethe, con una fotografia livida e un'atmosfera opprimente. Il diavolo è rappresentato come un essere caotico e disturbante, lontano dalle iconografie classiche. La relazione tra Faust e il diavolo è centrale, scandita da un senso di disagio e precarietà. Il film si distingue per il suo approccio visivo e tematico unico, che lo fa quasi un capolavoro del cinema d'autore. Scopri la visionaria interpretazione di Sokurov in Faust, un film che sfida le convenzioni del cinema classico.

 "Wake Up, Stop Dreaming... non può che emozionarci associata alle immagini del film di Friedkin."

 "Il consiglio è di ascoltare il presente album in macchina, con il rischio di pigiare troppo l'acceleratore."

La colonna sonora di 'To Live and Die in L.A.' dei Wang Chung offre un mix di new wave e synth anni '80, perfetto per accompagnare il film poliziesco di Friedkin. Il disco, seppur con pochi brani, riesce a creare un'atmosfera intensa e dinamica che rispecchia le scene del film. Il brano 'Wake Up, Stop Dreaming' spicca come pezzo d'azione ideale, mentre l'intero album è consigliato per l'ascolto in macchina o al tramonto. Ascolta la colonna sonora di Wang Chung e rivivi le emozioni di Los Angeles anni '80!

 Bessie Smith era lo spirito del suo tempo, sperimentando fino al midollo i paradossi di una nazione.

 Ogni singola traccia attesta una fascinazione estetica senza pari, documento di un'epoca che suona lontana ma ancora incontrastata.

La recensione celebra Bessie Smith come la più grande cantante blues di tutti i tempi, descrivendo la sua voce potente e la sua influenza storica. 'The Collection' ripercorre i momenti chiave della sua carriera, evidenziando tracce memorabili e la forza espressiva del suo blues agrodolce. Nonostante la selezione non includa tutti i suoi brani migliori, la raccolta testimonia un'epoca irripetibile. La vita travagliata e la prematura scomparsa di Smith ne hanno consacrato l'aura leggendaria. Ascolta oggi 'The Collection' e immergiti nella voce immortale di Bessie Smith!

 Basti pensare ai numerosi gruppi che alla fine dei ’60 sono nati in quella terra e che poi han conquistato il mondo intero.

 Un disco ben suonato, abilmente arrangiato ed esaltato dalle grandi voci del trio.

La recensione celebra l'esordio di Crosby, Stills & Nash, gruppo chiave della scena folk rock californiana. L'album è lodato per le armonie vocali e i brani storici come "Suite: Judy Blue Eyes" e "Marrakesh Express". Vengono raccontate le origini della band e l'importanza del disco nella controcultura degli anni '60. Un disco ricco di emozioni, tecnicamente curato e ancora attuale. Ascolta ora l’album storico di Crosby, Stills & Nash e immergiti nel folk rock autentico.

 Dei geniali dilettanti, che oscillano pericolosamente tra il ridicolo e il sublime.

 Un gruppo imprevedibile, ironico e dal raro estro compositivo.

La recensione presenta Al Circo, terzo album degli X-Mary, come un lavoro imprevedibile e stilisticamente vario. Tra brani che spaziano dal punk core alla bosa nova, emerge un gruppo dotato di estro e ironia. Nonostante l'apparente caos, l’album mostra una creatività genuina e inconsueta che lascia lo ascoltatore spaesato ma affascinato. Ascolta Al Circo degli X-Mary e scopri la loro creatività unica!

 Che dire, un capolavoro.

 Marty Friedman è proprio l'elemento vincente di questo disco: i suoi esorbitanti assoli sono la prova della sua tecnica compositiva impeccabile.

La recensione celebra 'Rust In Peace' come il miglior album dei Megadeth e un pilastro del thrash metal. Evidenzia l'importanza dei nuovi membri, Marty Friedman e Nick Menza, e la tecnica superiore degli assoli. I testi socialmente impegnati e la complessità musicale rendono il disco un capolavoro, con un riconoscimento speciale alla voce di Mustaine e ai contenuti tematici. Scopri il capolavoro thrash dei Megadeth e ascolta Rust In Peace oggi stesso!

 Un piccolo gioiello, in cui vengono trattati, con una leggerezza musicale ineccepibile, temi sempre cari all'essere umano quali la fuga, lo scorrere inesorabile del tempo e la vita.

 Un diamante che da solo vale l'acquisto del disco.

La recensione presenta 'Appunti di viaggio' di Paolo Conte come un capolavoro unico nel panorama musicale italiano. L'autore descrive i temi del tempo, dell'amore e del viaggio attraverso un'analisi attenta delle singole tracce, sottolineando la musicalità raffinata e i testi evocativi. Nonostante alcune tracce meno convincenti, l'album viene consigliato come esperienza musicale da scoprire e assaporare con attenzione. Inizia il viaggio con Paolo Conte e scopri un classico intramontabile.

 Fanculo gli orpelli e la tecnica, se vi importa ci metto il cuore.

 Quando ti convinci che il sole sta splendendo solo per te è impossibile non innamorarsi di questa canzone.

La recensione di Dye It Blonde degli Smith Westerns è un racconto emotivo e personale che travalica la tecnica, esaltando un album dalla forte componente nostalgica. Nonostante le critiche al falsetto del cantante e alla derivatività del sound, l'autore valorizza la maturità artistica e il carattere unico del disco. Le influenze retrò richiamano Beatles e Beach Boys, creando un pop gioioso e coinvolgente, perfetto per ricordare un'estate felice del 2011. Un album che diventa colonna sonora di ricordi preziosi e di un momento irripetibile nella vita dell’ascoltatore. Ascolta Dye It Blonde e rivivi le emozioni dell’estate 2011!

 Lasciare il ticchettio del metronomo all’inizio di alcuni brani è una scelta pericolosamente sospesa fra l’intransigenza assoluta e la sempre deprecabile presa in giro.

 Questa strampalata forma di cantautorato riflette l’epica della solitudine di Douglas P., elemento cardine della sua crociata artistica ed esistenziale.

La recensione analizza The Snow Bunker Tapes, un album demo di Death In June composto da tracce introspettive e minimaliste. L'autore sottolinea la qualità inferiore rispetto a Peaceful Snow, pur riconoscendo un valore documentale per i fan più completisti. L'album evidenzia il momento creativo stagnante di Douglas P., ma conserva un certo magnetismo nella sua forma più essenziale. Nel complesso, il disco risulta un’esperienza discontinua, a tratti imbarazzante, ma curiosamente diversa dall'album precedente. Scopri l’evoluzione di Death In June ascoltando The Snow Bunker Tapes.