Joni Mitchell: Night Ride Home
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In questo suo lavoro la Mitchell ritorna alle ballate in stile anni '60.

La canzone "Night Ride Home" (originariamente intitolata "Fourth of July"è stata ispirata da una notte con chiaro di luna alle Hawaii.

"Cherokee Louise" racconta di un amico di infanzia che ha sofferto di abusi sessuali.

"The Windfall (Everything For Nothing)" su una domestica che l'aveva citata in giudizio. e il rilascio singolo rilascio "Vieni dal freddo" per l'infanzia e la mezza età.

"Come in from the Cold" è incentrata sull'infanzia e la mezza età.
Joni Mitchell: Hejira
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Ok, quest'album è quello che preferisco di Joni, il titolo è una traslitterazione della parola araba "hijra", e significa "viaggio", che si riferisce solitamente alla migrazione del profeta islamico Maometto (e dei suoi compagni) dalla Mecca a Medina nel 622,
le canzoni sono state scritte in auto, mentre la cantante tornava da sola, dopo un viaggio fatto insieme a due amici.
Tra i musicisti ci stanno anche Jaco Pastorius al basso & Neil Young all'armonica.
Jorge Amado: Teresa Batista stanca di guerra
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Vita e miracoli di Teresa Batista venduta tredicenne dai parenti a un turpe orco stupratore, giustiziera del suo tiranno, prostituta capace di ridiventar vergine a ogni nuovo amore, sambista inarrivabile, irriducibile debellatrice del diavolo nero, indomita sindacalista dei bordelli, generosa animatrice di ogni rivolta contro l'ingiustizia terrena; santa... (cit. Einaudi)
Jorge Amado: Gabriella garofano e cannella
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
«Questa storia d'amore iniziò nello stesso giorno limpido, con sole primaverile, in cui il fazendeiro Jesuino Mendonça uccise a rivoltellate donna Sinhzinha Guedes Mendonça sua legittima sposa...» (cit. Gabriella garofano e cannella)
Joseph Conrad: Un reietto delle isole
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il romanzo racconta la storia di Peter Willems, un uomo immorale e senza reputazione che, in fuga da Makassar a causa di uno scandalo, trova rifugio in un villaggio di nativi, per poi tradire i suoi benefattori seducendo la figlia del capo tribù. (cit. wiki)
Joseph Conrad: Il negro del
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La prefazione dell'autore è considerata uno dei suoi migliori saggi letterari e, più in generale, un manifesto dell'impressionismo in letteratura.
Secondo i critici e gli studiosi, il racconto è visto come un'allegoria sul tema della solidarietà e dell'isolamento, con il microcosmo della nave a rappresentare una versione in scala ridotta della società umana.
(cit. wiki)
Joseph Conrad: La follia di Almayer
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il romanzo è ispirato ad una persona realmente esistita incontrata da Conrad durante un viaggio nelle Indie Orientali.

Kaspar Almayer, un giovane olandese nato nelle Indie Orientali, viene preso in simpatia dal ricco capitano Lingard.
Sperando di entrare in possesso un giorno della fortuna di Lingard, Almayer accetta di sposare la figlia adottiva del capitano, una ragazza malese che è stata forzata ad accettare stile di vita e religione dei colonizzatori, e di dirigere una stazione commerciale nel villaggio di Sambir sul fiume Pantai nella giungla del Borneo. (cit. wiki)
Joseph Conrad: Lord Jim
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Non esiste nulla che alletti, disincanti e renda schiavi quanto la vita di mare,
in nessun altro tipo di vita l'illusione è più distante dalla realtà,
in nessun altro l'inizio è soltanto illusione
e il disincanto è più rapido e la sottomissione più totale

.: Joseph Conrad :.
Joseph Conrad: Racconti inquieti
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"Racconti inquieti" o "Racconti dell'inquietudine" (Tales of Unrest, 1898), contiene cinque storie:
- Karain, un ricordo (Karain: A Memory, novembre 1897)
- Gli idioti (The Idiots, ottobre 1896)
- Un avamposto del progresso (An Outpost of Progress, giugno-luglio 1897)
- Il ritorno (The Return, 1898)
- La laguna (The Lagoon, gennaio 1897)
Joseph Conrad: Cuore di tenebra
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« Aveva tirato le somme e aveva giudicato. "L'orrore!" » Joseph Conrad, Heart of Darkness

Quest'opera di Conrad è fortemente rappresentativa dello stile dell'autore e delle sue suggestioni.
La giungla selvaggia pare animarsi intorno al lettore, con i suoi fruscii e il suo tenebroso mistero.
La figura di Kurtz, in particolare, ha un potere ipnotico e magico, che talvolta si stempera in un senso tragico di pietà.
Le storie che si incontrano in Cuore di tenebra si rifanno al viaggio compiuto nel 1890 da Conrad a bordo del vaporetto Roi des Belges lungo il fiume Congo, nel cuore dell'Africa.
Anche i personaggi che popolano questo libro sono ritratti di figure realmente esistite e incontrate dall'autore in tale occasione. (da wiki)
Joseph Conrad: Giovinezza
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Giovinezza (Youth. A Narrative) è un racconto autobiografico dello scrittore polacco di lingua inglese Joseph Conrad.

Il secondo ufficiale della nave Judea, deve giungere con un carico di carbone al porto di Bangkok, ma una tempesta li blocca per ben due volte.
Poi, nel terzo viaggio, il carico va a fuoco e incendia la nave e i marinai riescono ad trasportare parte del carico sulle scialuppe...
(da wiki)
Joseph Conrad: Al limite estremo
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Al limite estremo (The End of the Tether) è un racconto semi autobiografico.

Il capitano Henry Whalley, è un marinaio onesto ed esperto di 67 anni, comandante della Fair Maid, una nave di sua proprietà.
Vedovo, Whalley ha solo una figlia che vive in Australia e si trova in difficoltà economiche, avendo sposato un uomo inetto.
Durante la navigazione, Whalley comincia ad avvertire gravi disturbi visivi, sa di rappresentare un rischio per la nave e i marinai, ma non può abbandonare il comando per tutelare la propria figlia: crede tuttavia di poter esercitare il controllo della nave, nonostante la sua quasi-cecità; ignora però che...
(da wiki)
Joseph Conrad: Tifone
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Tifone è una classica storia di mare, basata probabilmente sulla reale esperienza di Conrad come marinaio e, probabilmente, anche su una vera e propria disavventura vissuta a bordo del vero piroscafo John P. Best.
Il lungo racconto descrive le gesta del capitano MacWhirr nell'affrontare un tifone tropicale al comando del piroscafo battente bandiera siamese Nan-Shan, col suo carico umano di coolies cinesi diretti verso la terra natìa. (da wiki)
Joseph Conrad: Nostromo
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il libro presenta il maggior numero di personaggi pienamente caratterizzati di qualsiasi altro suo romanzo, ma sono due quelli che dominano l'intreccio narrativo: il señor Gould e l'eponimo antieroe, l'incorruttibile Nostromo.
L'ispirazione per i personaggi viene da un gruppo di malati mentali che Conrad aveva incontrato prima di scrivere il libro.
(da wiki)
Joseph Conrad: Il duello
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il duello: racconto militare (The Duel: A Military Tale), questo racconto è stato portato sullo schermo da Ridley Scott nel film "I duellanti" del 1977 con Keith Carradine e Harvey Keitel; dopo di allora alcune traduzioni in lingua italiana del racconto sono state intitolate "I duellanti".
È la storia di due ufficiali francesi, la cui vita è condizionata da un grottesco duello iniziato nel 1801 e terminato dopo 30 anni.
Joseph Conrad: La linea d'ombra
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Tratta della crescita e dello sviluppo di personalità e carattere del protagonista, durante il suo percorso per diventare capitano della nave Orient.
A ben vedere, per Conrad, la linea d'ombra è quel non definito, personalissimo e al contempo universale, momento e percorso di presa d'atto della propria indipendenza e, insieme, del proprio essere soli di fronte al e nel mondo.
Chiavi di questo improvviso, quasi subitaneo passaggio sono il superamento del senso di colpa e dell'apparentemente opposto sentimento di indegnità per il proprio essere: superamento che avviene assieme all'accettazione della responsabilità di essere se stessi come esseri umani. (cit. wiki)
Joseph Roth: I cento giorni
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Con la stessa immediatezza, nella stessa maniera diretta in cui ci ha narrato le vicende di oscuri ebrei dell’Europa orientale o di funzionari absburgici, Roth racconta in questo libro (apparso per la prima volta nel 1935) una storia di Napoleone – e precisamente la fase più drammatica del suo epos, quella che va dalla fuga dall’Elba sino alla disfatta di Waterloo e all’imbarco per Sant’Elena.
Sono «cento giorni» che fecero sognare al mondo, per un’ultima volta, prospettive nuove. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Destra e sinistra
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
... questo romanzo è esempio perfetto di narrazione a caldo, dove diventano fantasmi narrativi quei personaggi estremi, accaparratori, terroristi, borghesi in crisi, cospiratori, sbandati, falliti, che fiorirono nella Germania pre-nazista... (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Il peso falso
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
... i suoi scritti, pur mantenendo intatto l’impianto realistico, sembrano naturalmente riferirsi, in trasparenza, a un significato ulteriore... (da Adelphi)
Joseph Roth: La ribellione
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Andreas Pum, il protagonista, è un mutilato di guerra che ancora crede nell’ordine del mondo e degli uomini e sogna di gestire una rivendita di francobolli.
Ma la sorte, dietro cui si maschera l’oppressione senza scampo esercitata dalla società, lo trasforma a poco a poco in un capro espiatorio, in un Giobbe inerme, costretto a riconoscere l’onnipresenza del male. (da Adelphi)
Joseph Roth: Le città bianche
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Per tre mesi, fra il settembre e il novembre 1925, Roth vagabondò per il Sud della Francia.
Quel viaggio fu accompagnato, per lui, da un senso di liberazione: a trent’anni scopriva le «città bianche» della Provenza, che aveva sognato durante una grigia infanzia.
E al tempo stesso sentiva allontanarsi ogni oppressiva germanicità. Sperimentava un nuovo modo di respirare: «Ho guadagnato la libertà di passeggiare, tra signore e signori, tra cantanti di strada e mendicanti, con le mani nelle tasche dei calzoni... (da Adelphi)
Joseph Roth: La Marcia di Radetzky
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Questo libro, dalla prima riga all’ultima, ci prende come un’onda, e finiamo di leggerlo abbandonati a un ultimo moto di risacca.
Mai come in queste pagine la totalità imperiale si è dispiegata fedelmente, come un manto che copre allo stesso modo le regioni paludose della frontiera orientale, i viali del Ring dove sfilano i lipizzani, fra elmi neri e dorati, sotto «l’occhio di porcellana azzurra dell’Imperatore», e le città di guarnigione, con i loro circoli, caserme, bordelli. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Zipper e suo padre
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All’inizio, il giovane Zipper è solo un compagno di classe lentigginoso, che nomina sempre suo padre, come fonte di ogni autorità; e il vecchio Zipper è un uomo piegato dalla fatica dell’enorme passo che ha compiuto: nato proletario, è diventato piccolo-borghese, e ora difende con le unghie la sua conquista, aggirandosi nella sua vita come fra i sedicesimi scompagnati di una enciclopedia popolare. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Ebrei erranti
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Queste pagine ripopolano davanti ai nostri occhi, con la magia della parola, quella parte dell’Europa dove oggi di ebrei quasi non ne rimangono più e continua a regnare indisturbato l’antisemitismo. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Confessione di un assassino
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... è una favola sul Male, sul suo potere ipnotico di spingere le proprie vittime in storie circolari e ossessive, che si stringono lentamente come un cappio.
Questo Male metafisico, irriducibile, assume qui una forma peculiarmente russa: come oscura connivenza fra la delazione, il rancore, l’abiezione erotica e l’ansia di espiare, punirsi, confessare... (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Viaggio in Russia
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Dopo i primi anni di entusiasmo per la rivoluzione, quando si firmava «Roth il Rosso», egli era entrato, ora, in una fase di dubbio: così vide quel viaggio come una preziosa occasione di verifica.
Attento, curioso, con occhio vivido e mano ferma, vagò per le grandi città, seguì il corso del Volga, si spinse fra i popoli dell’Asia Centrale, scrivendo a caldo le sue corrispondenze. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Il mercante di coralli
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... molte sono le vie che Roth tenta in questi racconti, e più di una volta si può dire che esse conducano alla terra della perfezione... (cit. Adelphi)
... è uno dei rari personaggi della letteratura moderna che rappresenti, immediatamente, un destino. «Io leggo nella sua mano che lei è un assassino e un santo», così dice una zingara al giovane Tarabas... (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Il profeta muto
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Kargan è innanzitutto un «senzapatria» in un mondo di persone che si illudono ancora di averla.
Dopo aver percorso, «solitario e truce», le strade dei ricchi che lo umiliano, addestrato subito all’illegalità, spinto dal rancore, dalla voluttà della distruzione e dal desiderio di un Assoluto, Kargan si lancia in una sua guerra «contro la società, contro le patrie, contro i poeti e i pittori che frequentano la Sua casa,» (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Giobbe
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- Il Giobbe di Roth si chiama Mendel Singer, è un «uomo semplice» che fa il ‘maestro’, cioè insegna la bibbia ai bambini ...
- La sua vita scorre quietamente, «fra magre sponde», ma chiusa in un ordine intatto, fino alla nascita del quarto figlio, Menuchim, che è minorato.
Da allora in poi, se «tutto ciò che è improvviso è male», come dice Mendel Singer, molti mali cominciano a sfrecciare sulla sua vita.
Dovrà abbandonare la sua terra per andare a New York, in un mondo che gli è totalmente estraneo, e la moglie – ancora una volta un memorabile personaggio femminile –, la figlia e i figli saranno uno dopo l’altro toccati dalla guerra, dalla morte, dalla pazzia. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: La milleduesima notte
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Giunto a una maturità chiaroveggente e disperata, il narratore Roth prende qui un’ulteriore distanza dalla storia che narra.
Invano cercheremmo in queste pagine quei personaggi mediatamente autobiografici che in altri suoi romanzi erano circondati dall’alone della sensibilità di Roth stesso. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: Fuga senza fine
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Tunda è un essere ormai ovunque straniero, che non appartiene veramente a nulla: «Io so soltanto che non è stata, come si dice, la ‘inquietudine’ a spingermi, ma al contrario – una assoluta quiete.
Non ho nulla da perdere.
Non sono né coraggioso né curioso di avventure. Un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo». (cit. Adelphi)
Joseph Roth: La leggenda del santo bevitore
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
La leggenda del santo bevitore fu pubblicato per la prima volta nel 1939, pochi mesi dopo la morte di Joseph Roth, esule a Parigi – e può essere considerato, per molti versi, il suo testamento, la parabola trasparente e misteriosa che racchiude la cifra del suo autore, oggi riscoperto come uno dei più straordinari narratori di questo secolo. (cit. Adelphi)
Joseph Roth: La Cripta dei Cappuccini
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... il destino del giovane Trotta comincia a precipitare, mentre sempre più netto si fa in lui un senso di amarezza disperata e intorno gli si rivela un mondo degradante, già pronto a imporsi.
Silenzioso, conscio testimone, egli traverserà la follia della guerra e le umiliazioni del dopoguerra, si scoprirà estraneo in mezzo a un nuovo ordine di cui già vede la meschinità e la violenza, potrà vedere l’entrata dei nazisti a Vienna, sigillo di tutte le morti... (cit. Adelphi)
Jovanotti: Il grande Boh!
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- Chi decide di ascoltarmi deve sapere che io sono uno che racconta mondi che ha visto e mondi che vuole vedere, e che non conosco a fondo la lingua del posto, la lingua degli stanziali, strimpello strumenti e parlo male diverse lingue... (J)

- "Un grande scrittore di viaggio, con qualche reminiscenza di Jack Kerouac" (cit. Fernanda Pivano)

- In linea di massima son pezzi di diari relativi ai viaggi di Jovanotti in Africa ed in Patagonia effettuati in bicicletta...
Tony Webster è un uomo senza qualità.
Negli studi e nel lavoro, nei sentimenti e, c'è da scommetterci, anche nel sesso.
Ma la lettera con cui un avvocato gli annuncia il lascito di cinquecento sterline e di un diario proveniente dal passato scuote il fondo limaccioso della sua esistenza. (einaudi.it)

«La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato» JB "The Sense of an Ending"

Dal romanzo è stato tratto nel 2017 il film omonimo, in italiano chissà perchè diventa "L'altra metà della storia" con Charlotte Rampling