Ultravox: Rage in Eden
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
“Rage In Eden” assume spesso la densità di un canto religioso, spoglio però di archi e colonne, di luce e odori d'incenso.

La luce che filtra è quella del giorno, a qualsiasi ora, ma senza mai un raggio diretto di sole.

Il filtro è il grigio colore del vetro.

Il luogo fisico è la pietra fredda del cimitero.

I quattro musicisti scelgono dei momenti feroci per masticare disperazione.

La loro bravura è glaciale come il ricordo della morte di Lennon o di Marilyn (“I Remember - Death In The Afternoon”).

E tutto è sistematicamente vagliato dall'uso gelido delle tastiere e dalle percussioni elettroniche.

C'è più meditazione e meno improvvisazione, la registrazione dell’album ha richiesto tre mesi.

Billy Currie si sente sempre di più con i suoi influssi classicheggianti, tra Ciajkovskij e Bela Bartók, e col calore della sua viola.
(cit. P. De Bernardin)
Ultravox: Quartet
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
La produzione artistica è curata da George Martin ex produttore dei Beatles dal '63 al '70.

Sicuramente è molto difficile rimanere a galla in Inghilterra, dove le mode e i ritmi si susseguono senza sosta.

Però “Quartet” ci riesce in pieno, pescando dove gli altri sono passati oltre: nella semplicità.

Son cambiati í testi delle canzoni e il loro abbigliamento.

Forse parte del merito va alla dosata produzione di George Martin, fatto è che il sound ha subito un notevole miglioramento (saranno state sicuramente quelle “visioni nel blu”).

Gli Ultravox si scrollano l’anzianità di dosso con un sol gesto: “Quartet”.

Ultima cosa da notare: la registrazione, come il disco, è ottima.

È digitale.

(cit. G. Jandelli)
Ultravox: Ultravox!
Nastro Audio Ce l'ho ★★★★★
I M P E R D I B I L E

è il primo album del gruppo inglese pubblicato nel 1976 e vede come produttore niente popò di meno che mr. Brian Eno
Ultravox: Vienna
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In quest'album Midge Ure subentra a John Foxx che abbandona la band, per dedicarsi all'attività solista.
Ultravox: Lament
Nastro Audio Ce l'ho ★★★★★
Di quest'album c'è l'ottima recensione scritta da Indio per il DeBasio il 11 luglio 2008 verso mezzogiorno
Nato come sei lezioni delle "Charles Eliot Norton Lectures", c/o l'Università di Harvard, si occupa di retorica dei processi narrativi con esempi tratti da Italo Calvino, Achille Campanile, Carolina Invernizio, Gustave Flaubert, Ian Fleming, le teorie sull'intelligenza artificiale di Roger Schank, Gérard de Nerval, l'atto di lettura secondo Wolfgang Iser, Mickey Spillane, Edgar Allan Poe, Alexandre Dumas e la topografia parigina, Alessandro Manzoni, nonché alcuni film hollywoodiani, i concetti di mondo possibile e di opera aperta, il falso e i Protocolli dei Savi di Sion e il problema generale della credibilità dei testi narrativi e di modalità e aspettative con cui si leggono i romanzi come fossero attraversamenti di un bosco ("Il bosco è una metafora per il testo narrativo; non solo per testi fiabeschi, ma per ogni testo narrativo").
cit. wikipedia
Umberto Eco: La bustina di minerva
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
"La bustina di Minerva" è una rubrica iniziata sull'ultima pagina dell'"Espresso" nel marzo del 1985 e continuata con regolarità settimanale sino al marzo 1998, quando è diventata quindicinale, le "Bustine" sono state selezionate e raccolte in questo libro.

Si spazia da riflessioni sul mondo contemporaneo, alla società italiana, alla stampa, al destino del libro nell'era di Internet, sino ad alcune caute previsioni sul terzo Millennio e a una serie di "divertimenti" o raccontini.

La raccolta dà il senso alla rubrica che, come vuole il titolo, intendeva raccogliere quegli appunti occasionali e spesso extravaganti che talora si annotano nella parte interna di quelle bustine di fiammiferi che si chiamano appunto Minerva.
(ibs.it)
Umberto Eco: Sulla letteratura
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Il libro del 2002 contiene 18 saggi, la maggior parte dei testi sono stati scritti tra il 1990 e il 2002; fanno eccezione "Le sporcizie della forma", scritto originariamente nel 1954, e "Il mito americano di tre generazioni antiamericane" del 1980:
1. Su alcune funzioni della letteratura
2. Lettura del Paradiso
3. Sullo stile del Manifesto
4. Le brume del Valois
5. Wilde. Paradosso e aforisma
6. A portrait of the artist as a bachelor
7. Tra La Mancha e Babele
8. Borges e la mia angoscia dell'influenza
9. Su Camporesi: sangue corpo, vita
10. Sul simbolo
11. Sullo stile
12. Les sémaphores sous la pluie
13. Le sporcizie della forma
14. Ironia intertestuale e livelli di lettura
15. La Poetica e noi
16. Il mito americano di tre generazioni antiamericane
17. La forza del falso
18. Come scrivo
Umberto Eco: Il pendolo di Foucault
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
- ... è suddiviso in dieci segmenti che rappresentano le dieci Sephirot.
Il romanzo è ricco di citazioni esoteriche alla Cabala, all'alchimia e alla teoria del complotto, così tante che il critico letterario e romanziere Anthony Burgess ha suggerito che sarebbe stato utile un indice.

- ... l'io narrante, è dapprima studente e poi giovane professionista dell'editoria a Milano.
Attraverso una serie di eventi, trova nel mito dei Cavalieri templari la sua vera raison d'être culturale e professionale.
Da tale mito tuttavia si diramano una serie di filoni che corrispondono alla parte più occulta o a quella più reietta della cosiddetta civiltà occidentale.
Attraverso la scoperta di questi filoni facciamo la conoscenza degli altri personaggi del romanzo, alcuni buoni, altri meno, ma tutti interessati a qualcosa. (wikipedia)
Umberto Eco: L'isola del giorno prima
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta.
Di fronte a lui un'Isola che non può raggiungere.
Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente.
Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare.
Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. (ibs.it)

- Tutto il libro riporta situazioni psicologiche, teorie filosofiche, concezioni del mondo in contrasto dialettico e la conclusione di Eco è che la sua narrazione non abbia una fine degna d'essere narrata. (wikipedia)
Umberto Eco: Il Nome Della Rosa
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
- Umberto Eco con alle spalle un gran numero di saggi ebbe l'idea di scrivere un romanzo nel '78, quando un editore gli disse di voler curare la pubblicazione di una serie di brevi romanzi gialli.
- Eco affermò che se mai avesse scritto un romanzo giallo, sarebbe stato un libro di 500 pagine con protagonisti dei monaci medievali.
- Quello che sembrava uno scherzo, prese forma nella mente dell'autore quando si creò l'immagine di un monaco avvelenato in una biblioteca mentre stava leggendo.
- Dal romanzo fu tratto l'omonimo film diretto da Jean-Jacques Annaud nel 1986, con Sean Connery e Christian Slater.