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 "Un disco che definir strepitoso sarebbe meramente pleonastico."

 "Il gusto di perdere è una vertigine, anche se si implora Gesù di salvarsi... il destino è l'oblio, la dimenticanza."

La recensione celebra l'album omonimo di Bobby Charles come un capolavoro musicale che mescola blues, gospel e rock, arricchito da collaborazioni di grandi artisti come Rick Danko e The Band. Nonostante la carriera segnata da difficoltà e un relativo oblio, l'album si rivela un gioiello che conquista l'ascoltatore dopo diversi passaggi ed è finalmente ristampato, riaffermando il valore artistico di Charles. Ascolta il capolavoro dimenticato di Bobby Charles e riscopri la magia di New Orleans!

 Con questo contributo di fine secolo scorso la Sezione Ritmica di Atlanta mette fine alla sua attività in piena efficienza.

 Decine di loro brani sono con l’asterisco nella mia personale colonna sonora di vita, e decine di assoli di Barry Bailey sono in bella evidenza nella lunga sequela dei miei preferiti.

L'album 'Eufaula' del 1999 segna la fine della produzione inedita degli Atlanta Rhythm Section, una leggenda del southern rock. Sebbene alcune canzoni storiche vengano riproposte in versioni più soft, l'album presenta nuove tracce di qualità e dimostra classe e mestiere. La recensione evidenzia il valore artistico della band e il loro impatto nel genere, ricordando il contributo di membri storici ormai scomparsi. Un grazie sentito ai musicisti e alle loro pietre miliari. Scopri ora l’ultimo capolavoro degli Atlanta Rhythm Section e rivivi il southern rock classico!

 La classe, se possibile, è ulteriormente aumentata i suoni son perfetti e le performance vocali e strumentali altrettanto.

 La musica di questa formazione continua ad essere deliziosa, cosí come le loro copertine.

In occasione del venticinquesimo anniversario della Atlanta Rhythm Section, Partly Plugged offre un mix di brani inediti e reinterpretazioni acustiche dei loro classici. L’album mostra una band matura ma ancora capace di prestazioni di qualità con suoni curati e performance vocali efficaci. Le nuove canzoni elettriche aprono il disco con vari stili, mentre i classici riproposti unplugged confermano la loro eleganza senza tempo. Un lavoro che celebra la continuità artistica di una band storica del rock. Scopri l’eleganza rock di Atlanta Rhythm Section con Partly Plugged!

 La più fulgida delle quali s’intitola “I Ain’t Much”: rotola sapiente e suggestiva dal primo all’ultimo secondo.

 Solo quattro stelle, ma è un episodio. Verranno nuovi grandi album, anche se purtroppo la popolarità della band prende d’ora innanzi una china discendente.

The Boys from Doraville degli Atlanta Rhythm Section è un album del 1980 che mostra un leggero passo indietro rispetto ai lavori precedenti, ma contiene ancora gemme musicali di grande valore. La voce di Ronnie Hammond e la chitarra di Barry Bailey spiccano in un disco ricco di melodie calde e vibranti. Nonostante un calo nelle vendite e la pressione della New Wave, il disco mantiene fascino e qualità. La band affronta una fase di minor successo, ma rimane degna di nota nel panorama southern rock. Scopri l'anima southern rock di Atlanta Rhythm Section con questo album imperdibile!

 "La Gibson di Bailey, puntuta come non mai grazie al perfetto stile con cui riesce a 'sporcare'... descrive temi e melodie a getto continuo con una dinamica, un uso delle pause, un pregio e un 'tiro' inarrivabili."

 "Cinque stelle pure a 'Underdog' con il quale si congedano dai prolifici anni settanta."

Underdog è un album fondamentale per gli Atlanta Rhythm Section e rappresenta un capolavoro del rock blues anni '70. La recensione evidenzia l'eccellenza della traccia 'Spooky', la tecnica sofisticata del chitarrista Bailey e la varietà musicale presente nell'album. Si mettono in luce l'ecletticità dei brani e la qualità dell'interpretazione vocale di Ronnie Hammond, confermando Underdog come uno dei migliori lavori del gruppo. Ascolta Underdog e riscopri un gioiello del rock blues anni '70!

 La voce del povero Ronnie Hammond risultava uguale spiccicata a quella di Stevie Nicks.

 Le perle di quest’album sovrastano e confortano gli episodi più ordinari.

Champagne Jam (1978) segna il successo commerciale per gli Atlanta Rhythm Section, con un suono rock-swing raffinato e accessibile. Il singolo Imaginary Lover, con aneddoti curiosi, guida le vendite. L'album mescola ballate, rock energico e omaggi ai Lynyrd Skynyrd, confermando la band come protagonista delle grandi arene americane. Sebbene superato da lavori futuri, resta un capolavoro a cinque stelle. Ascolta Champagne Jam e scopri il Southern rock degli Atlanta Rhythm Section!

 Il lirismo del brano introduttivo “Sky High” non ha eguali e raggiunge autenticamente il “cielo alto” del loro talento.

 La classe esecutiva permea anche quest’episodio riuscendo a sottrarlo a qualsiasi mediocrità e facendoci toccare con mano il punto forte di questa formazione: equilibrio e “feeling”.

Il sesto album degli Atlanta Rhythm Section, A Rock and Roll Alternative, segna il primo vero successo della band. Brani come Sky High e So Into You emergono per lirismo ed energia, con performance strumentali di alto livello, specialmente nelle versioni live. L'album mostra equilibrio e feeling, anticipando una fase di maggiore qualità. Quattro stelle per un lavoro solido e coinvolgente. Scopri ora l'energia vibrante di Atlanta Rhythm Section con questo album imperdibile!

 Il disco è decisamente rock, stavolta con limitate concessioni al singolo buono per tutti i gusti.

 'Another Man’s Woman' è il pezzo forte dell’album e destinata a diventare costante bis nei concerti di questa nobile formazione.

La recensione analizza il quinto album degli Atlanta Rhythm Section, 'Red Tape', evidenziandone la solidità nel rock sudista e la resa musicale compatta. Spicca il contributo del chitarrista Barry Bailey e il brano finale 'Another Man's Woman', definito il pezzo forte e potenziale classico dal vivo. L'album mantiene la qualità rispetto al precedente 'Dog Days', risultando una buona prova discografica, nonostante alcune tracce meno riuscite. Scopri l'energia del rock sudista con 'Red Tape' degli Atlanta Rhythm Section!

 La Gibson di Barry Bailey non fa prigionieri, al solito.

 Il rotolamento concatenato basso/chitarre/armonica è sublime, il ponte dolce dolce pilotato da Hammond una poesia.

Dog Days del 1975 rappresenta un'evoluzione del sound degli Atlanta Rhythm Section, con riff più robusti e momenti di intenso interplay strumentale. Brani come "Boogie Smoogie" e "Silent Treatment" mostrano il meglio della band, con soliste di grande livello e ritmo incalzante. Pur con qualche traccia meno riuscita, l'album conferma la crescita e la qualità elevata della formazione sudista, premiata con quattro stelle che sfiorano le cinque. Scopri l'energia e la classe di Dog Days, un must per gli amanti del rock sudista!

 Mi riferisco ad esempio al rotolante, celebrativa, irresistibile incipit “Doraville”, inno alla città presso Atlanta che ospita le loro vite e lo studio di registrazione del loro produttore.

 L’episodio dura cinque minuti abbondanti ma nei concerti, quando c’era Barry, arrivavano anche a nove o dieci.

Third Annual Pipe Dream della Atlanta Rhythm Section del 1974 unisce country blues e rock con classe e crescita artistica. Brani come "Doraville" e "Angel" mostrano una maturità musicale crescente e solisti d’eccezione. La produzione mostra qualche limite ma contribuisce al fascino vintage. Un album che anticipa futuri capolavori della band della Georgia. Ascolta Third Annual Pipe Dream e riscopri il meglio del country rock anni '70!

 Il suo stile chitarristico melodico e avvolgente, la sua padronanza delle dinamiche, il suo tocco personale e intenso mi hanno scavato l’animo e riempito il cuore di ammirazione da subito, e per sempre.

 Sottostimata la chitarra, sottostimato il chitarrista… Altro che Clapton!

Il secondo album degli Atlanta Rhythm Section, 'Back Up Against the Wall', segna un importante cambio di frontman con Ronnie Hammond, la cui voce calda arricchisce il sound southern rock e blues del gruppo. Il chitarrista Barry Bailey emerge come talento sottovalutato, con uno stile melodico e intenso supportato dalla Gibson Les Paul Deluxe. Sebbene l'album presenti brani ancora non memorabili, rappresenta un passo convincente verso la maturazione della band, preludio a lavori più eccellenti. Scopri l'evoluzione del southern rock con Atlanta Rhythm Section!

 La mia iniziativa è dovuta a franco e sempiterno amore, misto a riconoscenza ed ammirazione per tale realtà musicale.

 L’album è piacevole ma ancora poco incisivo, in definitiva il meno interessante di carriera.

La recensione celebra l'esordio del 1972 degli Atlanta Rhythm Section, una band di southern rock spesso sottovalutata in Europa ma con un livello musicale superiore alla media. Pur essendo meno incisivo rispetto ai lavori successivi, l'album presenta già elementi distintivi come il talento del chitarrista e la canzone 'Another Man’s Woman'. L'autore mostra un profondo amore e riconoscenza verso la band, proponendo una rivalutazione del loro contributo nel panorama rock. Scopri la magia nascosta del southern rock con Atlanta Rhythm Section!

 Le 13 tracce sono un continuo saliscendi di vorticosi giri di chitarra di matrice Stoner/Metal sudista.

 Come se vi trovaste a vivere in una fattoria e la vostra band preferita suonasse in un vecchio fienile abbandonato.

Rise Again è il debutto degli Alabama Thunderpussy, un album potente e crudo che mescola Southern Metal e Stoner Metal con riff vorticosi e una voce ruvida e alcolica. Tra brani veloci e melodie malinconiche, il lavoro si distingue per atmosfere autentiche e un sound incisivo, supportato da una riuscita ristampa targata Relapse Records. Consigliato agli appassionati di metal sudista e riff robusti. Ascolta Rise Again e immergiti nel potente Southern Stoner Metal!

 La fuorviante copertina con un jogger ridotto in mutande che sgarretta per Manhattan cela per un attimo il genere musicale contenuto nel lavoro.

 Onore a loro… non c’è posto per tutti nel carro dei vincitori; ma in giro circolano ancora i loro dischi (specialmente questo) e vi invito a non lasciarveli scappare.

Il secondo album del gruppo georgiano Stillwater, pubblicato nel 1978, mostra una produzione più curata e una varietà stilistica superiore rispetto all'esordio. Il sound è un rock sudista arricchito da influenze rhythm & blues e arrangiamenti inusuali per il genere. Sebie Lacey spicca per la sua voce distinta, mentre i brani alternano melodie accattivanti a potenti assoli di chitarra. Nonostante la qualità, la band non riuscì a sfondare commercialmente, ma questo disco rimane un classico apprezzato nella scena. Scopri l’energia del rock sudista con Stillwater, un classico imperdibile!

 Chitarre! Chitarre dappertutto, destra sinistra e centro; stratificazioni, concatenazioni, duelli di chitarre.

 Il riff è vagamente rimembrante quello della 'Rock’n’Roll' dei Led Zeppelin, però più lirico e intimo.

Stillwater, formazione rock sudista della Georgia, pubblicò l'album d'esordio nel 1977 con un suono ricco di chitarre e riff ispirati. La band mostra abilità strumentali notevoli, soprattutto nei duelli chitarristici, anche se manca un frontman carismatico. Brani come "Rock’n’Roll Loser" e "Sam’s Jam" rappresentano i momenti migliori. La recensione evidenzia un album sincero e di valore, anche se mai del tutto esploso. Scopri l'autentico rock sudista dei Stillwater, ascolta l'album storico del 1977!

 Un rock ondivago e moderatamente psichedelico, senza il minimo timore di indugiare in lunghi preamboli.

 Amo visceralmente la voce di questo cantante, il buon Chris da Atlanta, Georgia.

La recensione analizza l'album 'Anyway You Love, We Know How You Feel' della Chris Robinson Brotherhood, sottolineando l'influenza psichedelica e rurale del gruppo e il contributo essenziale di Neal Casal. Pur non raggiungendo i livelli del debutto, l'album mostra la voce intensa di Chris Robinson e un suono rilassato e curato. L'opera si presenta come un elegante tributo al passato e una conferma della maturità musicale del gruppo. Ascolta ora 'Anyway You Love, We Know How You Feel' e immergiti nel rock psichedelico di Chris Robinson Brotherhood!

 A CRACK IN TIME è davvero la “crepa” che il caso gli ha concesso per attraversare il muro di un destino altrimenti già segnato negativamente.

 Un pugno di canzoni senza fronzoli che profumano di roots rock, quasi tutte a sua firma tranne due cover di altrettanti texani come lui.

L'album d'esordio di Calvin Russell, pubblicato nel 1990, racconta una biografia intensa di lotta e riscatto. Il disco, prodotto da Patrick Mathé per l'etichetta francese New Rose, offre un roots rock autentico e privo di fronzoli, con cover di Blaze Foley e Townes van Zandt. Nonostante musicisti di supporto poco distintivi, le canzoni trasmettono passione e vissuto. Consigliato per gli amanti della musica d'autore e chi cerca sonorità texane autentiche. Ascolta Calvin Russell e scopri un roots rock autentico e intenso.

 Myles sembra posseduto da uno strano demone, che di tanto in tanto lo fa anche sorridere e annuire.

 È il momento più intenso, intimo e profondo dell’intera esibizione e ci fa capire quanto possa essere potente la dimensione live.

La recensione celebra la potente e intensa performance di Myles Kennedy all'Alcatraz di Milano durante il suo tour 2024. Tra brani energici, assoli magistrali e momenti di commozione, il frontman cattura il pubblico con grande tecnica e sincerità. L’atmosfera è calda, interattiva e ricca di passione, confermando la sua qualità artistica e la profonda connessione con i fan italiani. Scopri l'emozione del live di Myles Kennedy, non perdere il prossimo concerto!

 Il titolo del nuovo album è di per sé già molto eloquente e ci racconta l’anima delle dieci tracce.

 Lodevole è l’arte del lasciare andare ma ancora più preziosa è quella del saper continuare.

The Art Of Letting Go conferma Myles Kennedy come artista maturo e versatile, capace di fondere tecnica e sentimento. L’album, terzo della sua carriera solista, è arricchito da collaborazioni di qualità e sonorità variegate, che spaziano dal blues al southern rock. Il progetto riflette serenità e determinazione, accompagnando l’ascoltatore in un viaggio intimo e potente. La produzione curata di Michael Baskette valorizza ogni dettaglio musicale. Scopri ora l’ultimo capolavoro di Myles Kennedy e lasciati conquistare!

 "Fall of the Peacemakers è un pezzo della madonna, per me immortale."

 "No Guts... No Glory: niente budella, niente gloria, un motto che rispecchia la grinta della band."

La recensione esamina il quinto album del 1983 dei Molly Hatchet, evidenziandone la produzione curata e la potente presenza vocale di Danny Joe Brown. Il lavoro si distingue per arrangiamenti di chitarra raffinati e la ballata intensa 'Fall of the Peacemakers'. L'album è considerato un must per gli amanti del southern e hard rock. La copertina, insolita per la band, aggiunge un tocco western e autentico. Ascolta No Guts... No Glory e scopri il fascino del southern rock autentico!