Immaginatevi di assistere, di notte, a un rituale occulto in una chiesa sconsacrata in cui vengono officiati riti blasfemi.

 Ain Soph, prima di essere un tradizionale gruppo, è un’entità che va oltre il mero discorso musicale.

La recensione celebra 'Rituals', album live del 1985 degli Ain Soph, pionieri della scena esoteric-industrial italiana. Il gruppo, noto per i suoi rituali sonori ispirati a testi di magia, crea un'atmosfera oscura ed evocativa. L'album è un prezioso documento sonoro, imprescindibile per gli appassionati del genere e cultori della prima trilogia pubblicata dall'etichetta Misty Circles. 'Rituals' rappresenta un'esperienza immersiva nel mondo occulto e musicale della band. Immergiti nell'oscurità sonora degli Ain Soph con 'Rituals', ascolta ora l'album cult!

 "Il risultato di troppe mani è un pastone che vorrebbe essere eterogeneo sulla carta, ma che si rivela in realtà disomogeneo ed a tratti fastidioso."

 "I Wild boys ormai son invecchiati, ma a pretendere di esser ancora giovani ed attuali, rischiano solo di risultare dei vecchi rincoglioniti."

La recensione giudica Paper Gods come un passo falso per i Duran Duran, incapaci di ritrovare il loro vecchio charme musicale. Nonostante la grafica accattivante e alcune collaborazioni prestigiose, l'album manca di direzione e coerenza. Pochi brani si salvano, mentre la maggior parte risulta disomogenea o banale. L'autore sottolinea l'invecchiamento della band e il tentativo fallito di rimanere attuali. Scopri la verità su Paper Gods: leggi la recensione completa!

 "Tracker è un disco in cui il suo autore anziché cullarsi sugli allori un glorioso passato preferisce mettersi in gioco."

 "Con atmosfere rilassate, lascia a Knopfler dilatarne i contenuti senza mai forzare l'acceleratore."

La recensione celebra "Tracker" come un album maturo e raffinato, in cui Mark Knopfler esprime una musica intima e personale. Il disco mantiene le atmosfere rilassate e brillanti composizioni tipiche dell'artista, senza forzature ritmiche. Brani come "Laughs And Jokes And Drinks And Smokes" e "Lights Of Taormina" evidenziano la combinazione di jazz, country e folk con un tocco autobiografico. L'album è apprezzato per la sua naturalezza e classe, consacrando Knopfler come un artista sempre in crescita. Scopri l'eleganza e la classe di Mark Knopfler con Tracker, un viaggio musicale da non perdere.

 Fin dai primi istanti di Counting Stars, è chiaro che l’universo sonoro in cui si muove l’esordio delle SISU è quanto di più distante si possa immaginare dal garage-pop riverberato di marca sixties.

 Pur nella semplicità strutturale e nella ricerca della melodia, l’esordio di Sandra Vu si presenta come un’opera fresca e personale, sicuramente di gran lunga più riuscita degli impacciati ripetuti tentativi che la vedono partecipare nel ruolo di batterista.

Blood Tears segna un esordio convincente per SISU, progetto di Sandra Vu, che si distanzia dal garage-pop delle Dum Dum Girls. L'album unisce elementi pop a una darkwave introspettiva e sperimentale, caratterizzata da tappeti di synth e ritmi elettronici. Le tracce si alternano tra atmosfere ipnotiche, minimaliste e oscure, creando un'identità sonora unica. Un lavoro personale e fresco che dimostra la crescita artistica di Vu. Scopri l'intensa atmosfera darkwave di Blood Tears, l'album da non perdere di SISU!

 Flush the Fashion contiene pezzi veramente validi e belli.

 Clones è un vero e proprio capolavoro a mio parere.

La recensione evidenzia Flush The Fashion come un esperimento musicale riuscito di Alice Cooper, segnato da un cambio di stile verso la new wave con tastiere e sintetizzatori. Brani come Clones e Pain emergono come punti forti, nonostante alcune tracce meno coinvolgenti. L'autore, fan dell'artista, consiglia l'ascolto anche se non considera l'album tra i migliori della carriera di Cooper. Ascolta Flush The Fashion e scopri un lato nuovo di Alice Cooper!

 Il gioco è nato per essere giocato silenziosamente, con calma e tanto sangue freddo.

 Questo esperimento di generi (stealth, puzzle game) e la sua difficoltà lo hanno reso un gioco dal successo di nicchia.

Hitman: Codename 47 è un gioco innovativo e impegnativo uscito 15 anni fa, che ha definito lo standard del genere stealth. Il protagonista è un clone addestrato a diventare un assassino perfetto, con un gameplay che premia la calma e l'astuzia più che l'azione smodata. La sfida è alta, con un'intelligenza artificiale imprevedibile che rende ogni partita unica e ansiogena. Il titolo rimane un gioiello di nicchia, consigliato a chi ama strategie e approcci creativi. Prova ora Hitman: Codename 47 e vivi l'esperienza stealth definitiva!

 Twin Peaks rende la tv una nuova arte, paragonabile al cinema, ai libri e pure ai videogames.

 Con i suoi 8 eccezionali episodi ti potrebbe davvero far cambiare idea sulla tv e sulla sua evoluzione dal 1990 ad oggi.

La prima stagione di Twin Peaks ha rappresentato una svolta nelle serie TV, portando il mezzo a un livello artistico comparabile al cinema. Con un mix di mistero, personaggi surreali e una trama avvincente, questa stagione ha segnato un punto di riferimento. L'agente Dale Cooper e il mistero della morte di Laura Palmer catturano l'attenzione in una cittadina dall'atmosfera unica. La recensione esalta la qualità e l'impatto culturale della serie, anticipando il dibattito sulla controversa seconda stagione. Scopri il mistero di Twin Peaks e immergiti in un cult senza tempo!

 Due DJ francesi coi controcazzi hanno letteralmente insegnato al mondo come si fa un album techno-house con le palle (dorate).

 "Around The World" è quella perla famosa per la frase ripetuta ossessivamente che le dà un tocco daftpunkiano davvero figo.

Homework di Daft Punk è un album techno-house innovativo e potente degli anni '90, che ha influenzato generazioni di DJ. Le tracce come "Da Funk", "Revolution 909" e "Around The World" sono diventate inni del genere. Nonostante qualche brano minore, l’album è un capolavoro assoluto e una pietra miliare dell’elettronica francese. Consigliato a chi ama la musica elettronica autentica e originale. Ascolta ora Daft Punk - Homework e vivi l’essenza della techno-house anni '90!

 Siamo esseri strani, insignificanti in un quadro cosmologico ma con una curiosità insita che ci porta a fare delle domande.

 Forse un invito a cercare le risposte dentro di noi, forse uno a rivolgerci alle Stelle (da dove proveniamo).

La recensione celebra Solaris di Stanisław Lem come un capolavoro che unisce fantascienza, filosofia e psicologia. Il romanzo esplora i limiti della conoscenza umana attraverso l’interazione con un essere alieno senziente. Viene evidenziata la profondità tematica e la versatilità del testo, capace di stimolare domande esistenziali. Nonostante una narrazione essenziale, il libro si mostra ricco e denso, adatto a letture multidimensionali. Scopri Solaris e intraprendi il viaggio tra mente e stelle oggi stesso!

 "Threat To Survival è l'album che segna definitivamente il cambio di genere... la fine degli Shinedown praticamente."

 "Think As Thieves, personalmente la canzone più brutta mai uscita dalla discografia di questi quattro ragazzi."

"Threat To Survival" è il quinto album degli Shinedown e segna un netto cambio stilistico rispetto ai loro lavori precedenti. Se alcuni brani iniziali risultano validi e orecchiabili, gran parte del disco appare come un filler radio-friendly che delude i fan storici. L'album manca della rabbia e dell'energia dei lavori più amati della band, compromettendo l'identità del gruppo secondo il recensore. Scopri se questo album segna davvero la fine degli Shinedown che conoscevi.

 Questa storia che stanno tutti in cameretta e mandano in giro il surrogato pischello e infatti sono tutti vecchi, grassi e brutti mentre i surrogati sono un po’ tirati ma pressoché perfetti, ecco, questa storia è sfiziosa.

 Un blockbuster godibile che in più ha il vantaggio di sapere intrattenere e far riflettere sulla società in cui viviamo.

Il film "Il mondo dei replicanti" di Jonathan Mostow, con Bruce Willis, combina intrattenimento e temi profondi come la tensione tra identità reale e artificiale. Sebbene non un capolavoro, presenta idee interessanti sul ruolo della tecnologia e dell'apparenza nella società moderna. La recensione mette in luce la riflessione sulla vita mediata dai surrogati e l'azione energica tipica di Willis, rendendo il film godibile e stimolante. Scopri un film d’azione che fa riflettere sull’identità digitale!

 «Peace In Our Time è il grimaldello che scardina la serratura trovando il giusto compromesso tra liriche e rabbia.»

 «La sincerità è una virtù che va premiata.»

La recensione celebra il ritorno dei Good Riddance con l'album Peace In Our Time, dopo 9 anni di assenza discografica. Il disco è descritto come un concentrato di energia punk bilanciata da elementi melodici e testi significativi. La produzione di Bill Stevenson ne valorizza la qualità, mentre i brani mostrano tensione e autenticità senza esagerazioni. L'album è ideale per chi cerca onestà e messaggi diretti nel genere hardcore punk. Scopri ora Peace In Our Time, il potente ritorno dei Good Riddance!

 Per me, quello che accomuna Stones e Clash è l’impatto devastante dei riff che aprono tante delle loro canzoni.

 Quando appresi della sua morte, ricordo che ero in auto sul grande raccordo anulare di Roma; mi persi l’uscita perché Joe Strummer non poteva essere morto per davvero.

La recensione racconta l’ispirazione jamaicana dei The Clash e analizza il singolo English Civil War con il lato B Pressure Drop. Il testo sottolinea la forza dei riff, la carica del brano e l’importanza della voce di Mick Jones e Joe Strummer. Si evidenzia il valore storico e musicale dei Clash, simbolo di ribellione e autenticità nel rock degli anni Settanta. La riflessione finale è un omaggio struggente a Strummer. Ascolta Pressure Drop e scopri la magia dei Clash, icone del rock ribelle.

 Copertina assolutamente svitata, con quella foto del booklet interna di voi due al tramonto; country-blues-acoustic da cineteca.

 Il mio pezzo preferito è la canzone che conclude il disco: Jerry Was A Race Car Driver che in questa versione acustica assume una velocità al fulmicotone che mi manda in brodo di giuggiole.

La recensione celebra l'album 'Four Foot Shack' del Duo De Twang, un progetto acustico e divertente di Les Claypool. Il disco unisce country e blues con un tono ironico e leggero, enfatizzato da aneddoti e momenti gioiosi della registrazione. Il recensore apprezza particolarmente la cover notturna dei Bee Gees e il finale energico con 'Jerry Was A Race Car Driver'. "Four Foot Shack" è definito uno dei migliori dischi del 2014 per chi ama un sound originale e spensierato. Scopri il sound unico e ironico del Duo De Twang, ascolta 'Four Foot Shack' ora!

 Guthrie Govan è musicista fuoriclasse: su questo disco non fa moltissimo, però quanto basta per poter affermare che le cose interessanti vengano quasi solo da lui.

 La musica dei GPS è inevitabilmente vicinissima a quella degli Asia, vale a dire progressive rock molto pop, ben più tendente al canzonettaro che allo sperimentale.

La recensione analizza l'album 'Window To The Soul' dei GPS, formazione composta da ex membri degli Asia. Pur riconoscendo la tecnica eccellente di Guthrie Govan e la competenza di Ryo Okumoto, il disco appare molto commerciale, con melodie vocali enfatiche e problemi di performance vocale da parte di John Payne. GPS è ormai sciolta, e l'autore suggerisce di seguire l'evoluzione musicale di Govan con i suoi progetti fusion. Scopri l'evoluzione del progressive con Guthrie Govan e GPS!

 "Non resterà una rivoluzione, ma è un disco che fa dannatamente bene quello che deve fare, cioè punk."

 "Gli Jungbluth vogliono aggiungere un qualcosa che abbia significato a livello concettuale. Molti lo chiamerebbero ghirigori onanistico, io la chiamo attitudine."

Lovecult dei Jungbluth è un album punk che evolve dal crust verso soluzioni più melodiche e personali. Il disco unisce energia musicale e temi sociali profondi, riflettendo sul valore autentico dell'amore in una società massificata. Il progetto mantiene una forte identità DIY e mostra un equilibrio tra testo e musica. Non è una rivoluzione, ma un lavoro coerente e coinvolgente nel panorama punk europeo. Scopri Lovecult e lasciati coinvolgere dal punk riflessivo di Jungbluth!

 Il 1984 è un anno niente male per il Metal.

 I becchini erano alla ricerca della loro strada, e sono anche stati rimproverati di essere l’ennesima copia degli immortali Accept.

L'esordio del 1984 dei Grave Digger, Heavy Metal Breakdown, si presenta come un disco in cui la band tedesca sperimenta tra heavy, speed e thrash metal, ancora alla ricerca del proprio stile definitivo. Spiccano l'ottima voce di Chris Boltendhal e alcuni brani diventati classici live. La produzione grezza penalizza però la fluidità d'ascolto, mentre le influenze di band come Accept sono evidenti ma comprensibili. Scopri l'origine potente dei Grave Digger con Heavy Metal Breakdown!

 "Music doesn't have to be strident to carry a strong message."

 "Arrows è un album solido e completo, tracklist ideale, senza materiale superfluo."

La recensione valorizza l’album 'Arrows' di Polly Scattergood come un’opera raffinata e sincera nel panorama synth-pop contemporaneo. L’autore apprezza la qualità dei testi e la capacità emotiva dell’artista, sottolineando l’equilibrio tra ballate introspettive e tracce più ritmate. Il confronto con altre artiste inglesi e le influenze musicali enfatizza la maturità e l’originalità del progetto. Un album che si distingue per eleganza, profondità e assenza di pretese inutili. Ascolta Arrows e lasciati emozionare dalla musica sincera di Polly Scattergood!

 Un coinvolgente crescendo sonoro costruito con esperienza e gran mestiere, senza dubbio un grandissimo show.

 Dieci minuti filati di delirio distorsivo che, come l’unghia d’un felino inferocito, ferisce orecchie e timpani senza alcuna pietà.

La recensione racconta il concerto dei Wire all'Arenasonica di Brescia nel 2015, evidenziando un inizio lento ma un crescendo coinvolgente e potente. La band, nonostante gli anni del frontman, ha offerto uno show energico e sperimentale, capace di conquistare il pubblico con momenti di puro post-punk e distorsioni kraut-rock. L'evento è descritto come un'esperienza musicale autentica e significativa con una band che rimane un punto di riferimento nel panorama alternative. Scopri l’energia unica dei Wire nei loro live storici, un must per ogni fan del post-punk!

 Hanno fatto incazzare Matt Pike. E 'Luminiferous' è ciò che ne consegue.

 Matt Pike non ammette stati di quiete. Il suo perché è stato e resterà sempre quello di incarnare il Califfo nero.

La recensione di Luminiferous dipinge un ritratto vivace e ironico di Matt Pike alle prese con un ritorno tonico e abrasivo. L'album è denso di riff potenti e atmosfere intense che confermano l'impatto duraturo della band sulla scena metal. Lo stile narrativo evidenzia sia le difficoltà personali dell'artista sia la forza musicale che emerge da questa prova. Il risultato è un album energico, graffiante e capace di reggere il confronto con i temi più duri del genere. Ascolta ora Luminiferous e vivi l'energia di Matt Pike!