La bandiera italiana con loro può orgogliosamente svolazzare in aria, senza timore nei confronti anche di realtà più blasonate.

 Il fluire del presente, gli echi del passato e l’incertezza del futuro che si materializzano grazie alle malinconiche melodie.

La recensione celebra il talento degli Shizune con il loro album 'Le Voyageur Imprudent', sottolineando l'intensità emotiva e la maturità artistica del gruppo. La band si distingue nella scena screamo hardcore con un lavoro che alterna urla martellanti e momenti riflessivi. L'album viene analizzato come un concentrato di emozioni crude, arricchito da testi che esplorano tempo, fragilità e memoria. Un progetto che fa bene alla scena underground italiana e merita attenzione. Scopri l’energia intensa degli Shizune con Le Voyageur Imprudent, ascoltalo ora!

 "Il mio nuovo eroe da ieri si chiama Atlas Ufo Robot Goldrake e mi piace tutto di lui."

 "Se allora le sigle di questi cartoni animati le suonavano gente come questi signori... significa che nel frattempo quelli della mia generazione avranno pure perso qualcosa, o no?"

La recensione racconta l'infanzia dell'autore e il suo amore per l'eroe Goldrake, soprannominato UFO Robot, presente nella sigla 'Shooting Star'. Ricorda come queste melodie e personaggi abbiano segnato un'epoca, con musicisti di valore come Ares Tavolazzi e Luigi Albertelli coinvolti. Un tuffo nostalgico in un cartone animato che ha lasciato un segno indelebile. Riscopri la magia di Goldrake e la sua leggendaria musica!

 Can songs like Epoetin Alfa, Armida and especially the raucous New Boys push the dancefloor forward while maintaining that typical Italo Disco bitterness and nostalgia.

 Non è dunque la celebrazione della giovinezza, diventa la celebrazione della noia e della nostalgia, la nostalgia temporale e non spaziale.

Lust for Youth con 'International' abbandona l'atmosfera gotica dei lavori precedenti per abbracciare sonorità new romantic e italo disco. L'album è un mix di pezzi dancefloor che racchiudono malinconia e nostalgia tipiche degli anni '80. La traccia in italiano 'Lungomare' emerge come cuore emotivo, celebrando un senso di noia e rimpianto generazionale. Un disco che emoziona e non lascia indifferenti. Ascolta 'International' e lasciati trasportare tra nostalgie e ritmi italo disco.

 Marian Gold ha trasformato l'oro in paglia e non viceversa; avrebbe dovuto prendere esempio dalla collega Nena.

 "Soulman" è il top del top, un'impressionante performance psichedelica e carismatica che chiude l'album con grande forza.

United è un album solista di Marian Gold che si distingue per sonorità elettroniche e influenze soul, con brani ben riusciti come "Feathers & Tar" e la cover di "Five Years". Sebbene diverse tracce siano meno convincenti, l'album mostra una significativa crescita rispetto ai precedenti lavori solisti e alcuni album Alphaville. La recensione enfatizza il mancato coraggio nell'intraprendere una nuova direzione artistica. Un disco di qualità, ma ingiustamente poco valorizzato. Scopri il lato meno noto di Marian Gold con United, un viaggio tra elettronica e soul da non perdere.

 Da laggiù Klaus Von Barrel e Kat Day sembrano dire che il loro 1980 è ancora in corso.

 Visioni oblunghe, dilatate dagli allucinogeni. Sogni a bassa fedeltà, da cui cresce l’ansia di non risvegliarsi più.

La recensione celebra l'album Immaterial Visions di The KVB come un'affascinante immersione nel suono oscuro e ossessivo degli anni 80. L'album evoca atmosfere synth-rock e post-punk, con distorsioni e basi minimaliste. Richiami artistici a Ian Curtis, Iggy Pop e Velvet Underground definiscono lo sfondo sonoro, collegando passato e futuro musicale. Ascolta Immaterial Visions e immergiti nell'oscurità synth degli anni 80!

 Ogni pausa è vissuto interiore, Peter canta chiaramente per se stesso ed il concerto è in realtà un peep show che l’artista consente nel proprio dramma.

 Peter è ai suoi massimi vocali ed espressivi, tiene note lunghissime e le sue voci sono molte.

La recensione celebra l'esibizione di Peter Hammill alla Passionskirche di Berlino nel 1992, evidenziando la sua capacità di coniugare solitudine, sofferenza e bellezza in una performance intensa e intimista. Hammill si mostra al massimo della forma vocale e interpretativa, con pezzi memorabili come 'Patient' e 'The Fall Of The House Of Usher'. Il concerto è descritto come un viaggio interiore, lontano dal tipico clima rock, dedicato a un pubblico intimo e consapevole. L'autore sottolinea inoltre la forza e l'unicità di Hammill nel panorama musicale. Scopri la profondità dell'arte di Peter Hammill con questo emozionante live dal cuore di Berlino.

 No, non sono i Blink 182. O forse sì. Io ancora non lo so.

 Si vergogni chi non ha il coraggio di ammettere quanto fosse un sogno, segreto e inconfessabile.

La recensione è una riflessione nostalgica e personale sull'album Quadrophenia dei The Who, intrecciata ai ricordi del film di Franco Roddam e alla cultura mod anni '60. L'autore racconta i suoi dubbi e impressioni, focalizzandosi su scene iconiche come la vespa e le bianche scogliere di Dover, e sul conflitto tra mod e rocker. Il testo evoca un'atmosfera malinconica più che una recensione tecnica, sottolineando il valore simbolico e culturale dell'opera. Scopri la potenza emotiva di Quadrophenia e lasciati trasportare nei mitici anni '60!

 È il miglior connubio di sempre tra Eddie Cochran e Beethoven, l’unico davvero convincente e davvero rock.

 Townshend si concede pure un pregevole assolo in apertura di brano: roba da matti.

Quadrophenia dei The Who, pubblicato nel 1973, è un doppio album ambizioso che fonde rock, progressive e narrazione generazionale. Nonostante debba confrontarsi con grandi capolavori precedenti della band, resta un’opera di grande personalità e complessità tecnica. Pete Townshend emerge come compositore visionario e il contributo degli altri membri è eccezionale. L'album rappresenta l’ultimo grande successo artistico della band prima di un declino creativo. Ascolta Quadrophenia e scopri uno dei capolavori più visionari del rock anni '70!

 Forever Becoming è un disco di mestiere, che poco sposta nella loro discografia.

 Siamo di nuovo di fronte ad un disco grigio, destinato a perire nella ristrettissima cerchia dei cultori del genere.

Forever Becoming rappresenta un passo coerente nel percorso stilistico dei Pelican, con un mix di sludge e post rock che conferma la loro identità. Nonostante alcune tracce più anonime, il disco mantiene l'interesse dei fan e non delude, anche se manca di innovazione e slancio rispetto ai loro primi lavori. Una prova solida ma destinata a restare niche. Ascolta Forever Becoming per un viaggio nel metal atmosferico dei Pelican.

 "Alan Sorrenti ha saputo rielaborare le sonorità della disco di allora in modo molto elegante e intelligente."

 "Sarebbe una gran bella cosa se i 'venduti' fossero tutti come lui."

La recensione celebra 'Figli delle stelle' di Alan Sorrenti come un raffinato gioiellino vintage del pop italiano. L'artista unisce con eleganza sonorità disco e rock, offrendo un album ricco di stile e atmosfera unica. Nonostante qualche lieve difetto, il disco si distingue per la voce leggera e affascinante e un songwriting intelligente. L'autore apprezza la capacità di Sorrenti di rinnovarsi e giocare con successo seguendo le mode senza perdere personalità. Scopri l’eleganza vintage di Alan Sorrenti ascoltando Figli delle stelle!

 «Il pallido volto amico della luna. Silenzio. I pesanti passi nella sabbia come un gràve basso cadenzano la marcia.»

 «Vorremmo fermarci, lasciarci andare, farci cullare. Ma dobbiamo proseguire.»

La recensione descrive Arena Negra dei The Myrrors come un viaggio musicale notturno e ipnotico, ricco di atmosfere oscure e dolcemente inquietanti. La musica accompagna l'ascoltatore in una processione tra silenzi, suoni delicati e fanfare sinistre, alternando momenti di tensione e serenità. L'album appare come un sogno tenebroso, dove la chitarra sola illumina le tenebre. L'esperienza sonora si conclude con un'esplosione di sensazioni intense e affascinanti. Ascolta Arena Negra e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico.

 Roba che non si può ascoltare di giorno.

 Ascoltatelo prima dell'alba.

La recensione evidenzia l'atmosfera ipnagogica e minimale di Stench of Exist, dove Boduf Songs evolve il suo slowcore con elettronica sfocata e percussioni lente. L'opera mantiene la sua natura isolazionista, ideale per l'ascolto nelle ore più silenziose. Un album che affascina per la sua delicatezza e il senso di espansività sonora. Scopri l'atmosfera ipnagogica di Boduf Songs, ascolta Stench of Exist all'alba!

 La copertina la dice già lunga sul modo in cui i Pink Floyd affrontano il mercato discografico: niente titolo, niente nomi, vacche al pascolo che nulla ci azzeccano col contenuto del disco.

 Atom Heart Mother è una solenne opera, dove tutti hanno modo di mettersi in mostra, (anche se io preferisco il lavoro di Gilmour), piena di idee, laddove un altro gruppo ci camperebbe per altri 5 album almeno.

Atom Heart Mother segna il passaggio dei Pink Floyd dalla psichedelia al rock progressivo sinfonico, con una suite che occupa l'intero lato A e l'uso di orchestra e coro. L'album mette in luce il talento dei quattro membri, con brani come 'Summer '68' che evidenziano il ruolo spesso sottovalutato di Rick Wright. La chiusura con 'Alan’s Psychedelic Breakfast' ricorda le radici psichedeliche del gruppo e conferma l'album come un classico intramontabile. Ascolta Atom Heart Mother e scopri il capolavoro prog dei Pink Floyd!

 "Ogni singola inquadratura sembra essere studiata come l'ultima della carriera di Nichols."

 "Un film che va visto e assaporato in ogni minimo dettaglio. Parlarne oltre è fuorviante per chi non l'ha ancora visto."

Take Shelter di Jeff Nichols racconta la storia di Curtis, un operaio tormentato da visioni apocalittiche e dalla paura della follia ereditaria. Il film si distingue per un ritmo lento e una forte componente visiva che amplifica la tensione psicologica. Michael Shannon offre un'interpretazione intensa e sfaccettata, mentre il film riflette sulle crisi personali e sociali contemporanee. Un'opera intima e necessaria, da assaporare nei dettagli. Guarda Take Shelter per un viaggio emozionale che sfida la percezione della realtà.

 Jane, che artista la mia Jane, sempre piena di sorprese, sempre inafferrabile, in continua evoluzione e sperimentazione.

 Prendetevi un po' di tempo libero e fate una bella passeggiata in campagna o tra i boschi, con queste canzoni come sottofondo; ne uscirete più sereni, positivi, rigenerati nella mente e nello spirito.

La recensione esalta l'album d'esordio di Jane Siberry come un'opera semplice ma matura, ricca di melodie leggere e atmosfere sognanti. Pur lontano dalla sperimentazione successiva, il disco mostra un talento precoce e uno stile personale che distingue la cantautrice canadese. Nonostante le comparazioni con Joni Mitchell, l'artista si rivela unica e creativa. Il disco è consigliato come sottofondo per momenti di relax e introspezione. Ascolta l'incantevole esordio di Jane Siberry e lasciati trasportare dalla sua magia.

 Finalmente mi capita di nuovo tra le mani un album con una copertina che parla da sola.

 Abbiate fede e dateci un ascolto, stop.

La recensione esalta 'Lanterns' di Son Lux per la sua capacità di evocare un'atmosfera lunare e oscura attraverso synth brillanti e beat misurati. L'album consigliato per un ascolto approfondito, preferibilmente in cuffia, offre un’esperienza sonora immersiva e suggestiva. Il riferimento a TV on the Radio e Peter Gabriel sottolinea la sua ispirazione musicale e il suo carattere originale e raffinato. Ascolta 'Lanterns' di Son Lux e lasciati trasportare dalla sua magia sonora.

 Il cerchio è finalmente chiuso. Non è una fine, ma il segnale che siamo pronti a ricominciare.

 Il re è morto. La tirannia perirà e l'uguaglianza non sarà più un privilegio.

Inlé chiude la trilogia dei Fall of Efrafa con una potente narrazione musicale che esplora la morte come rinascita e la lotta contro l'oppressione. L'album abbandona il crust per un sound più solenne e rituale, infondendo intensità e profondità poetica. Un viaggio sonoro ciclico che celebra la fine del dominio tirannico e l'inizio di una nuova era di libertà. Ascolta Inlé e vivi l'epica rinascita dei Fall of Efrafa!

 "Il film si rivelò essere una merda sconclusionata, farneticante, imbarazzante."

 "...Asia Argento che recita con una pesante dizione romanesca... non ti rendi proprio conto di cosa cazzo tu stia facendo."

La recensione racconta l'incontro personale con Dario Argento e la delusione provata dopo la visione del suo film Il fantasma dell'opera. Definito confuso e imbarazzante, il film non convince per la trama e la recitazione, specialmente quella di Asia Argento. Nonostante tutto, il recensore mantiene affetto per il regista, pur avendo deciso di non seguirlo più. Scopri la verità dietro Il fantasma dell'opera con questa recensione critica.

 Dischi oscuri e furtivi che si prodigano in acrobazie sull'orlo di quella voragine, sotto sguardi attoniti, rapiti.

 Chiamatelo Screamo Prog, Prog Hardcore o come volete, ma qui siete di fronte al lato oscuro dei King Crimson di 'Red'.

La recensione elogia 'The Moon Is a Dead World' dei Gospel come un'opera che spinge i limiti del Post-Hardcore verso nuovi orizzonti. L'album si distingue per atmosfere oscure, tecnica avanzata e un drumming straordinario. Si tratta di un lavoro che unisce rabbia e lirismo in un mood psichedelico e post-apocalittico, capace di rapire l'ascoltatore in un viaggio intenso e intenso. Scopri 'The Moon Is a Dead World' e immergiti nell'oscurità progressiva del Post-Hardcore!

 L’essere fondamentale di quest’opera è il poterla collocare nel suo futuro, ben oltre l’anno di uscita.

 Con i nuovi indirizzi musicali, Jenkins portò in studio una band solida, matura e con i piedi ben piantati a terra.

L'album Seven dei Soft Machine, pubblicato nel 1973, segna un punto di svolta nella carriera della band grazie al dominio compositivo di Karl Jenkins e al contributo di Mike Ratledge. Caratterizzato da un jazz rock maturo, con influenze di world music e ambient, Seven anticipa molte tendenze future. Nonostante sia spesso considerato un disco di transizione, è in realtà un lavoro fondamentale e sottovalutato nella loro evoluzione artistica. Ascolta Seven e scopri il vero jazz rock innovativo dei Soft Machine!