Un’immersione oscura in un inferno industriale dipinto da Ethel Cain come il limbo dei perversi, anime tormentate che trovano pace nella repressione.

 L’album, intenzionalmente disturbante e fatto di frequenze scomode, è al contempo noioso e affascinante.

Ethel Cain abbandona il southern gothic per addentrarsi nei territori del sound industrial e dark ambient con Perverts. L’album è descritto come un’esperienza sonora disturbante e impegnativa, colma di sperimentazioni e atmosfere inquietanti. Non mancano momenti più accessibili e richiami al precedente lavoro. Il risultato finale è un disco che affascina e sfinisce al tempo stesso, lasciando il segno con la sua chiusura pacificante. Scopri se hai il coraggio di immergerti nel mondo sonoro di Perverts.

 Se non sei capace di tenere l'alcool tra amici e allora...

 L'alcool è la rivolta degli Ultimi che verranno sconfitti. Ma che combatteranno fino alla fine con bicchiere de vin in man!

La recensione celebra Le città di pianura di Francesco Sossai come un ritratto autentico della provincia veneta. Alla base ci sono amicizia, alcool e la filosofia che nasce nei bar di paese. I protagonisti incarnano la lotta degli ultimi contro una società sempre più veloce e individualista. Un omaggio sentito agli sconfitti che non smettono di combattere. Scopri la forza e la poesia della provincia veneta ascoltando Le città di pianura.

 Dion è probabilmente la superstar più disprezzata che io ricordi, dubito che verrà mai sdoganata come è successo agli ABBA.

 Un’analisi divertente ed accurata di cosa significa musica di merda, estendendo il concetto anche alla disco ed al country.

La recensione affronta con ironia e intelligenza il libro di Carl Wilson 'Musica di merda', che indaga cosa rende una musica oggettivamente brutta (se esiste davvero). L'autore, usando l'emblematica figura di Celine Dion, riflette su pregiudizi e fascinazioni della cultura pop. Il risultato è un saggio arguto su gusti, snobismi e dinamiche di esclusione musicale. Consigliato soprattutto a chi ama confrontarsi sul senso stesso del giudizio. Scopri perché 'Musica di merda' di Carl Wilson farà discutere anche te.

 Ci sono dischi che per apprezzarli devi entrare nella giusta atmosfera e dischi che nella giusta atmosfera ti ci catapultano. 'The Rebirth of the Middle Ages' è tra i secondi.

 Questo disco ascoltarlo è un piacere. E ha anche una grande importanza storica.

La recensione analizza come 'The Rebirth of the Middle Ages' dei Godkiller riesca a evocare un potente immaginario medievale nel panorama black metal. L'album viene apprezzato non solo per l'atmosfera unica e la maestria compositiva, ma anche per la sua influenza storica sul genere. Pur meno noto di altri colossi, il disco viene descritto come imprescindibile e piacevole all'ascolto, catapultando l'ascoltatore in un viaggio oscuro tra castelli e battaglie. Vuoi immergerti in un viaggio tra medioevo e black metal? Ascolta Godkiller!

 La forza evocativa del pezzo vale il prezzo del disco.

 Anticamera di quegli album, Tender Prey invero è come una nuova semina con qualche perdonabile errore che porterà buoni frutti.

La recensione esplora Tender Prey come tappa fondamentale per Nick Cave & The Bad Seeds, segnando una svolta verso una maturità poetica e oscura. L’album è dedicato a Pixote e si distingue soprattutto per ‘The Mercy Seat’, vero capolavoro emotivo. Alcuni brani risultano meno incisivi, ma la forza lirica generale e l’importanza culturale lo rendono un pilastro della musica australiana. Scopri come Nick Cave rivoluziona il rock con Tender Prey: ascolta, leggi e lasciati travolgere.

 "Night Life è un album solido che celebra il loro ventennale, ritrovando un'identità sonora forte e innovativa."

 "A differenza di coevi più mainstream, i The Horrors non hanno mai cercato il successo facile, preferendo una proposta costantemente originale."

La recensione analizza il ritorno dei The Horrors con 'Night Life', album che segna il ventennale della band. Il sound si evolve, abbracciando elettronica e drum'n'bass, con una formazione parzialmente rinnovata. L'album viene lodato per originalità e coerenza, pur evidenziando qualche imperfezione nel finale. Il disco è un segnale di identità ritrovata e creatività. Scopri come i The Horrors reinventano il loro sound in Night Life!

 La chitarra di Page qui la sentite come quella di Muddy in 'Waters At Newport 1960', poco e niente!

 A tirare le fila, in studio, c’era il bluesman americano, unico vero protagonista del disco.

La recensione analizza 'Don't Send Me No Flowers', album blues registrato nel 1965 con protagonista Sonny Boy Williamson e un giovane Jimmy Page relegato al ruolo di comprimario. Si mette in luce l’autentica anima dell’opera, che offre un blues viscerale guidato dall’armonica e dalla voce di Williamson. L’autore sfata i miti nati dal marketing, evidenziando la leadership indiscussa del bluesman americano rispetto agli altri musicisti coinvolti. Scopri il vero spirito del blues: ascolta 'Don't Send Me No Flowers'!

 Questo è proprio un disco di schietto hard blues settantiano, con gli esperimenti e gli 'aggiornamenti' degli anni precedenti azzerati.

 La buona musica, passionalmente eseguita, va bene per sempre e non solo nella sua epoca.

L’album Power of the Blues segna il ritorno di Gary Moore a un hard blues ortodosso, potente e coinvolgente. La recensione evidenzia la qualità dei brani sia originali che cover, le performance chitarristiche travolgenti e la totale dedizione allo stile blues-rock anni ‘70, privo di contaminazioni moderne. Consigliato a chi ama il blues puro. Scopri la potenza e la passione del blues di Gary Moore in questo album!

 Un delitto senza senso, un uomo amorale, un commerciante che vive in suo mondo dominato dal denaro, immerso nelle contraddizioni, intriso di secondo emendamento, quello delle armi, razzista nel midollo e violento con la moglie e con gli altri fino alla fine.

 Questo libro si inserisce nella migliore tradizione letteraria americana, quella per intenderci de 'Il buio oltre la siepe' di Harper Lee e di 'A sangue freddo' di Truman Capote.

La recensione esalta 'Il cuore nero di Paris Trout' di Pete Dexter come un romanzo intenso e disturbante che squarcia il velo dell'ipocrisia nel Sud degli anni '50. I personaggi e il contesto sono affilati e dolorosi, in un intreccio di razzismo, violenza e disperazione. Il libro viene accostato ai grandi romanzi sulla segregazione razziale americana e premiato col National Book Award. Consigliato a chi regge storie forti, è definito un mix tra noir e legal thriller. Scopri una delle storie più crude del Sud americano: leggi 'Il cuore nero di Paris Trout'.

 La scelta è tra la resa e il suicidio.

 Una rappresentazione talmente inverosimile o talmente agghiacciante da allontanare qualsiasi sospetto che davvero stiamo scherzando con 'una casa imbottita di dinamite'?

La recensione elogia la regia di Bigelow nel trasmettere tensione e nel rappresentare le dinamiche di potere in situazioni limite. Emergono provi etici e il rischio sempre presente d'una scelta errata. Criticità esistenziali e tecnologie come l'AI si mescolano al dubbio sulla natura stessa dell'opera, tra spettacolo e manipolazione. Un film potente che invita a interrogarsi sul futuro. Scopri la tensione di A House of Dynamite: guarda il film e condividi la tua opinione!

 ‘In fatti ostili’ offre una lucida fotografia della società contemporanea, dominata da chiusura, individualismo e, appunto, ostilità.

 Ricordando a chi si sente confuso o isolato che ‘non siamo soli a provare disagio’.

Il settimo album dei Delta V, In Fatti Ostili, arriva dopo cinque anni di attesa. Un lavoro con eccellente qualità compositiva e testi che fotografano la società attuale. L'album si distingue per il suo pop elettronico raffinato e la collaborazione con Steve Hackett. Un disco intenso che parla di disagio e smarrimento collettivo. Scopri quanto la musica dei Delta V può raccontare anche la tua realtà.

 La sua anima, sola in quella foresta, aveva guardato dentro di sé, ed era impazzita.

 Non esisteva niente, non esisteva nulla da comunicare, non esisteva uno stralcio di niente da raccontare che avesse significato qualcosa, era il nulla, solo il nulla.

La recensione approfondisce 'Cuore di Tenebra' di Conrad come viaggio metafisico nell'oscurità del cuore umano e della civiltà occidentale. Attraverso la vicenda di Marlow e della figura enigmatica di Kurtz, il romanzo smaschera le menzogne dell'imperialismo, dipingendo atmosfere opprimenti e ricche di inquietudine. Lo stile della recensione è avvolgente, tra inquietudini metaforiche e riflessioni socio-culturali. Si sottolineano tematiche come la corruzione dell'animo e il rapporto col diverso. Scopri il viaggio ipnotico di Conrad nell'oscurità del cuore umano: leggi la recensione completa!

 "Un capolavoro che esplode con l'intensità di una verità a lungo taciuta."

 "The Vigil non è un disco da sottofondo, ma un'opera complessa che, se le si dedica il giusto tempo, ripaga con una profondità emotiva e intellettuale rara."

La recensione di The Vigil esalta l'incontro tra Gianni Maroccolo e Hugo Race, sottolineando come il disco sia una potente e intensa esplorazione dell'animo umano e delle sue ferite contemporanee. L'album alterna denuncia sociale, spiritualità ed emozione, emergendo come un gioiello complesso che richiede ascolto attento. L'alchimia tra i due artisti genera brani di grande impatto, ponendo l'accento sulla speranza anche nel buio esistenziale. Musicalmente raffinato e ricco di richiami simbolici, è un'opera che lascia il segno. Scopri The Vigil: dedicagli un ascolto attento e lasciati travolgere dalla sua intensità.

 Questa non è una recensione, ma una petizione: concerti alle 19 nei giorni (pre)lavorativi...

 Mark Kozelek io lo odio. Lo odio perché ha fatto cose bellissime, e poi ha deciso di punirci tutti con Benji.

La recensione racconta, con tono ironico e pungente, l’esperienza vissuta al concerto dei Sun Kil Moon. Tra critiche agli orari impossibili e all’album Benji, e momenti tragicomici dal palco, l’autrice esprime affetto/odio per Kozelek, capace di cambiare opinione al pubblico nonostante le difficoltà. Vuoi scoprire perché Sun Kil Moon dal vivo vale comunque la fatica? Leggi la recensione completa!

 Il suono di questo disco non è il classico di Moore: è più acido, più 'moderno'.

 A molti sicuramente il suono piuttosto psichedelico e drastico di quest’album può costituire una piacevole sorpresa.

L'album 'Scars' segna un importante esperimento nella carriera di Gary Moore, abbracciando sonorità più moderne e psichedeliche lontane dal suo classico rock-blues. Il trio formato con Mooney e Lewis propone groove decisi e atmosfere asciutte. L’autore esprime una moderata delusione ma riconosce le innovazioni, in particolare nei brani come 'Ball and Chain' e lo slow blues finale. Scopri con le tue orecchie se 'Scars' saprà sorprenderli come non ti aspetti!

 È una musica che si ascolta con il corpo prima che con la mente: pulsante, ipnotica, ma anche profondamente meditativa.

 Un album che non si limita a esistere, ma fiorisce – come i suoi titoli promettono – anche nei luoghi più inaspettati del nostro immaginario.

La recensione elogia l'album di Laura Agnusdei per la sua originale fusione tra sax, elettronica, ambient e field recording. Gli otto brani creano ecosistemi sonori che evocano un'Antartide interiore, alternando sensualità e intelligenza. L'opera viene descritta come un viaggio meditativo che invita ad ascoltare con corpo e mente. Agnusdei si conferma voce innovativa della scena musicale contemporanea. Scopri come Laura Agnusdei trasforma il sax in un viaggio tra ghiacci e fioriture sonore.

 Non una semplice raccolta di brani, ma un’opera concettuale che indaga i poli opposti dell’esistenza.

 Un disco che non si ascolta soltanto: si vive e che scava dentro ognuno di noi, con il suo fascino morboso.

La recensione celebra il quarto album in studio di Nero Kane come un'opera matura e visionaria, sospesa tra dark folk, spiritualità laica e atmosfere gotiche. Collaborando con Samantha Stella, Kane costruisce un viaggio musicale profondamente evocativo, tra rimandi a illustri maestri e una forte identità personale. Ogni brano è visto come parte di un mosaico sonoro e visivo che coinvolge profondamente l'ascoltatore. Scopri l’intenso viaggio musicale di Nero Kane e lasciati travolgere dalla sua oscura poesia.

 Non stiamo pubblicando un disco. Stiamo aprendo un fronte.

 Nel tempo della musica usa e getta, Il Ciclo di Bethe propone invece un’idea di arte come resistenza, di canzone come gesto di libertà.

La recensione celebra Evo Barbarico Vol. 1 de Il Ciclo di Bethe quale esempio di coerente e coraggiosa musica militante in Italia. Unendo le radici della scena underground a una poetica contemporanea, l’album esplora memoria, identità e resistenza attraverso suoni e collaborazioni originali. Non semplice nostalgico revival, ma un manifesto politico-musicale ispirato e attuale. Si evidenzia l’importanza dell’iniziativa come percorso artistico, oltre il prodotto discografico tradizionale. Scopri come Il Ciclo di Bethe ridefinisce la musica indipendente: ascolta Evo Barbarico Vol. 1!

 "A Passage to India sembra piuttosto una deviazione verso il banale."

 "Lean non riesce a restituire la profondità dell'opera originale."

La recensione stronca il film A Passage to India di David Lean, considerandolo un fallimento rispetto alle aspettative. Vengono evidenziati limiti nella narrazione e nella resa cinematografica, con particolare enfasi sulla difficoltà di trasporre la complessità del romanzo originale e sull'approccio poco incisivo della regia. Scopri perché questo classico non ha convinto: leggi la recensione ora!

 La leggenda irlandese ci parla, letteralmente, nella maniera più lancinante e malinconica raggiungibile sulla chitarra elettrica.

 Non se po’ capì… la qualità! La sensibilità! Il cuore! La comunicativa… Una perla!

La recensione esalta 'Back to the Blues' come il ritorno autentico di Gary Moore alle sue radici. L'autore evidenzia potenza, malinconia e virtuosismo chitarristico nelle interpretazioni di classici e brani originali. L'album trasmette emozioni profonde e rimane un esempio di blues genuino e appassionato, valorizzando ogni dettaglio tecnico e interpretativo. Scopri perché 'Back to the Blues' è un viaggio imperdibile per ogni amante del blues.