La caratterizzazione dei personaggi può ricordare i thriller anni ’90-2000 sulla scia di Scream.

 Piacevole, ma non memorabile.

La recensione analizza Five Survive di Holly Jackson, thriller young adult ambientato negli USA: sei amici finiscono braccati da un cecchino e devono svelare un segreto per sopravvivere. Nonostante l'autrice riesca a creare una buona atmosfera, la trama si appoggia a cliché del genere e il ritmo subisce un calo nella parte centrale. Il libro risulta piacevole, ma non lascia il segno. Scopri se Five Survive fa per te: leggi la nostra recensione e lasciati incuriosire!

 Ne venne fuori un album contaminatissimo, con grosse mani di vernice 'attuale' a rivestire l’abituale blues nerboruto.

 Cosa gli possiamo dare a questo esperimento dance blues, binomio ardito e blasfemo cavalcato dal Moore del 1999?

La recensione di 'A Different Beat' racconta il tentativo di Gary Moore di unire blues e influenze techno a fine anni '90, con risultati controversi. L'autore riconosce la perizia tecnica ma resta poco convinto dalle contaminazioni dance. Alcune tracce si distinguono, come la cover di 'Fire' e la ballata 'Surrender', ma nel complesso l'album lascia perplessi gli amanti del Moore più classico. Leggi la recensione completa e scopri se il lato techno di Gary Moore fa per te!

 Love Deluxe è un album nato in un periodo complicato per Stuart Matthewman & C.

 In definitiva un bel disco con momenti altissimi ed altri meno cantato da un’interprete che in qualche modo, all’epoca, ci aveva fatto innamorare.

Love Deluxe segna la prova di maturità per Sade, confermando in parte l’eleganza che ha reso celebre la band. Alcuni brani eccellono per raffinatezza, mentre altri risultano meno incisivi. La voce magnetica di Sade resta protagonista, pur con qualche traccia al di sotto delle aspettative. Un album complessivamente riuscito e affascinante. Scopri l’eleganza di Love Deluxe e lasciati conquistare dalla voce di Sade!

 Love Deluxe è un album nato in un periodo complicato per Stuart Matthewman & C.

 Un bel disco con momenti altissimi ed altri meno cantato da un’interprete che in qualche modo, all’epoca, ci aveva fatto innamorare.

La recensione esplora Love Deluxe di Sade come un lavoro maturo che conferma in gran parte la raffinatezza della band. L’album presenta alcuni picchi emotivi memorabili, soprattutto nelle tracce centrali, ma anche qualche momento meno incisivo. Un viaggio elegante nel soul, ideale per chi ama melodie sofisticate e l’inconfondibile voce di Sade. Non mancano riflessioni sul destino del filone anni '80 cui appartiene la band. Scopri se Love Deluxe conquisterà anche te: ascoltalo ora e rivivi la magia di Sade!

 Un disco che rimane scolpito, dopo l’ascolto del quale, beh, si sente che si è aggiunto qualcosa alla propria personalità.

 Sinfonicità portata ai massimi livelli, gusto progressive portato ai massimi livelli, epicità ai massimi livelli: bellissima questa parte.

La recensione elogia l’album omonimo dei Quella Vecchia Locanda come eccellenza del prog italiano, capace di fondere atmosfere sinfoniche, folk e drammatiche. L’autore sottolinea le influenze Jethro Tull, l’alto livello di arrangiamenti e testi, e la profonda esperienza emotiva suscitata dall’ascolto. Un’opera complessa, avvolgente, che arricchisce chi la ascolta e rimane impressa nella memoria. Immergiti nell’ascolto di questo capolavoro e lasciati ispirare!

 "Enlightened with Pain è un vero gioiellino di Brutal old-school, sia per quanto pertiene l’aspetto compositivo che quello dell’attitudine e della produzione."

 "Se non conoscete 'Enlightened with Pain' vi consiglio di recuperarlo al più presto."

La recensione evidenzia 'Enlightened with Pain' dei Burial come un lavoro di brutal death metal fedele alla vecchia scuola. L’album si distingue per la sua produzione analogica, brani incisivi e attitudine professionale. Pur rimanendo ai margini dell’innovazione del genere, spicca come esempio di qualità rara e autentica tra le produzioni contemporanee. Scopri un gioiello old-school: ascolta subito Enlightened with Pain!

 I tremolo sono taglienti e affilati come stalattiti di ghiaccio scheggiate.

 Still...BlackFuckingMetal.

La recensione esamina 'Winter Infernal', secondo album degli Ûlairi, band internazionale black metal. Il disco omaggia il sound norvegese anni '90 con produzione lo-fi, scream glaciale e blast beat torrenziali. Le influenze di Immortal e Darkthrone sono evidenti, offrendo un ascolto intenso e fedele alla tradizione del genere. Scopri se il gelo degli Ûlairi saprà conquistare anche te: ascolta Winter Infernal!

 Il disco gode di salute propria e non è solo un fratellino dell’insuperabile 'Strade smarrite', ma diciamo che almeno cuginetto lo è.

 Qua infatti un punto cruciale: i Bull Brigade dimostrano che non c’è scritto da nessuna parte che se fai punk devi essere una capra a suonare. Suonano ammodino, come si dice dalle mie parti.

La recensione analizza Vita Libertà dei Bull Brigade, evidenziandone sia i momenti energici sia le nuove contaminazioni stilistiche meno convincenti. Pur risentendo del confronto con il precedente Strade smarrite, il disco mantiene qualità e spunti interessanti, mostrando una band tecnicamente solida. Non privo di difetti, resta un album consigliato sia ai fan che ai nuovi ascoltatori amanti del punk italiano. Scopri come i Bull Brigade uniscono tradizione e novità nel loro disco più maturo!

 Talento inenarrabile, potente poeta del blues con un suono devastante, anima generosa e tormentata, Moore ci ha lasciato troppo presto.

 E’ bellissimo ascoltarlo prendere uno dei cantini dopo avere sfregato senza pietà, con una pennatona gigante, tutte le corde sovrastanti generando un attacco sonorissimo.

La recensione elogia 'After Hours' di Gary Moore, sottolineando la sua svolta blues influenzata sia dai grandi bluesmen neri sia dalla tradizione irlandese. Viene celebrata l'energia travolgente di Moore, la sua tecnica unica e la sua capacità di reinterpretare il blues con personalità e passione. Menziata la presenza di ospiti d’eccezione e di bonus tracks notevoli. Il disco viene considerato una pietra miliare del blues moderno. Scopri il blues unico di Gary Moore ascoltando 'After Hours'!

 Curioso, soprattutto leggendo di come si comportano i figli mostrando di non approfittare troppo della libertà che hanno nella parte di genitori.

 Un libro piacevole e divertente da leggere, soprattutto per chi vive in una famiglia ‘tradizionale’, sempre più rara in Italia.

Nel libro di Metzger, una famiglia mette in atto uno scambio di ruoli: i figli diventano genitori per un mese, con 10 regole e un budget limitato. Il racconto mostra come i giovani affrontino le difficoltà degli adulti, generando riflessioni e momenti di ironia, in particolare grazie alla figlia. Una lettura piacevole e leggera per chi si riconosce o è curioso delle dinamiche familiari classiche. Scopri come i ruoli si capovolgono e lasciati sorprendere dal punto di vista dei figli!

 La profonda bellezza di quest'album, però, per me è fuori discussione.

 Trent'anni durante i quali i Foo Fighters sono diventati una delle rock band più famose e apprezzate dell'intero globo.

La recensione celebra il debutto dei Foo Fighters come pietra miliare del post-grunge, sottolineando l'eredità Nirvana e la genialità di Dave Grohl. Emerge l'innovazione sonora e la coerenza compositiva, con particolare enfasi sui brani X-Static ed Exhausted. Oltre a elogiare la crescita della band, si menzionano le trasformazioni successive e l'impatto sulla scena rock globale. Rivivi l'energia del debutto dei Foo Fighters: ascolta l'album oggi stesso!

 Trovo che questa canzone sia un mix meraviglioso di melodie, voce, chitarre e cupezza.

 Stavolta anche il Duca bianco ci ha messo del suo non dando a Well Shall Go To Town il giusto risalto.

La recensione è una richiesta di confronto sul brano Well Shall Go To Town, pubblicato solo nella ristampa di Hours del 2004. L'autore ne esalta la bellezza e critica la mancata valorizzazione da parte dell'industria musicale e dello stesso Bowie. Si accenna alla rottura tra Bowie e Reeves Gabrels e all'interesse della critica per questa traccia dimenticata. Ascolta Well Shall Go To Town e scopri anche tu questo gioiello poco conosciuto di Bowie.

 Trovo che questa canzone sia un mix meraviglioso di melodie, voce, chitarre e cupezza.

 Rolling Stones Italia l'ha inserita tra i 10 tesori nascosti di Bowie.

La recensione esprime entusiasmo per Well Shall Go To Town di David Bowie, canzone inserita solo nella ristampa di Hours. Viene approfondita l'esclusione dell'opera dall'album originale, la conseguente rottura tra Bowie e il chitarrista Reeves Gabrels e il riconoscimento del brano tra i tesori nascosti dell'artista. L'autore invita i fan a riscoprirla. Ascolta Well Shall Go To Town e lasciati sorprendere dal Bowie meno conosciuto!

 Alla fine la cosa migliore, a parte l’intro/outro già considerata, mi risulta ‘Blood of Emeralds’.

 L’artista è ancora condizionato dalle mode ottantiane e suona troppe note, troppo velocemente; non dico senz’anima (impossibile per lui), ma insomma senza quell’abbandono assoluto che poi dimostrerà ampiamente.

La recensione analizza After the War di Gary Moore, album di transizione segnato dall'influenza delle mode anni '80 e da scelte sonore discutibili. Brani come Dunluce e The Messiah Will Come Again emergono per qualità ed emozione, ma la presenza di tracce hard rock anonime ne limita il valore complessivo. Alcuni episodi celtici e atmosfere blues prefigurano la successiva evoluzione dell'artista. Scopri se After the War fa per te: entra nel mondo sfaccettato di Gary Moore!

 Non riesco a non mettere questo SELF PORTRAIT del 1970 tra le cose più brutte che il caro Bobby abbia mai inciso.

 Alla fine per questo assai bistrattato SELF PORTRAIT ho accettato l’idea che abbia volutamente fatto un brutto disco allo scopo di demolire il suo stesso mito.

L'autore riflette sulla delusione iniziale suscitata da Self Portrait di Dylan, ritenendolo uno dei lavori meno riusciti del cantautore. Col tempo, adotta uno sguardo più indulgente, ipotizzando che l'album sia stato volutamente realizzato per smitizzare il personaggio Dylan. La recensione analizza punti deboli (tracklist confusa, alcune cover poco convincenti) e rari pregi, ammettendo che l'opera divide ancora oggi pubblico e fan. Scopri se anche tu condividi il giudizio su questo controverso album di Dylan!

 L’avventurismo sonoro degli Yardbirds li mantenne un passo avanti rispetto ai gruppi coevi.

 Per il vero sound della Swinging London del '66 non c’è niente di meglio che ascoltare The Engineer!

La recensione esplora Roger the Engineer degli Yardbirds, album chiave del 1966. L'autore ne evidenzia l'avanguardia e la fusione tra blues, psichedelia e acid rock, sottolineando l'apporto di Jeff Beck. L'album viene raccontato traccia dopo traccia e riconosciuto come simbolo effimero ma importante della Swinging London. Nonostante la breve parabola della band, si celebra il suo ruolo pionieristico nella musica rock. Scopri o riscopri un pilastro nascosto del rock: ascolta subito Roger the Engineer!

 Una voce che più HC non potrebbe essere e una sezione strumentale che va a mille all'ora.

 Valore storico più che musicale? Forse; la parte musicale si difende bene, ma mi piace vedere i dischi come questo come se fossero tutti insieme solido cemento che creva qualcosa di grande.

La recensione esamina ‘Morire di tolleranza’ dei Tear Me Down, album punk-hardcore denso di rabbia e schiettezza, centrato più sul messaggio e l’energia che sulla perizia tecnica. Pur riconoscendo limiti musicali, l’opera viene valorizzata come manifesto generazionale, capace di coinvolgere e rispecchiare chi ha vissuto la scena punk degli anni ‘90. L’album trasmette atmosfere genuine e storiche, restando un riferimento identitario. Rivivi la rabbia e l’energia della scena punk: ascolta ora ‘Morire di tolleranza’!

 Il film è molto debole, ha una trama esile e l'apice solo nel tasso alcolico molto, ma molto alto.

 Ma queste piccole perle annegano (anche nel vero senso della parola) tra i fumi dell’alcol e una parte centrale del film che gira un po’ a vuoto.

Il film 'Le città di pianura' di Francesco Sossai si rivela deludente: la trama è debole, i personaggi poco credibili e l'ambientazione veneta ridotta a stereotipi. Nonostante alcuni spunti curiosi e un discreto Filippo Scotti, il tutto affoga nei cliché e nell’alcol, lasciando poco impatto e entusiasmo nello spettatore. Scopri se anche tu condividi le impressioni di questa recensione prima di guardare il film!

 Non è possibile fare la recensione di un film che non è un film, non è un documentario e forse non è neppure cinema, ma un atto di dolore.

 Paradossalmente questa negazione dell'essenza del cinema si dimostra l'arma più potente per farci capire la mostruosità di quello che è accaduto.

La recensione esprime l’impossibilità di valutare 'La voce di Hind Rajab' con gli strumenti classici della critica cinematografica. Il film si trasforma in potente atto di dolore e denuncia, dove l’assenza delle immagini amplifica l’orrore vissuto dalla protagonista. L'opera è esaltata per il suo altissimo valore morale e civile, che va oltre le convenzioni del cinema tradizionale. Scopri come il cinema può diventare denuncia e riflessione sull’orrore.

 Laura non emoziona molto, indubbiamente. A causa delle premesse, degli scopi, dell’impostazione del suo lavoro, del suo mestiere.

 E’ il pop fine a se stesso, cioè diretto all’estasi delle masse non smaliziate; confezionato da professionisti, levigato ad arte su quello che 'la gente vuole'.

La recensione analizza 'Resta in ascolto' di Laura Pausini sottolineando la professionalità ma anche la poca emozione trasmessa dall'opera. Vengono evidenziate la cura nella produzione e la capacità di adattarsi al mercato internazionale, pur rilevando una certa mancanza di originalità artistica. Il disco risulta impeccabile tecnicamente, ma poco coinvolgente. I brani come 'Vivimi' spiccano su altri pezzi che tendono a risultare ripetitivi e prevedibili. Una valutazione tutto sommato obiettiva, rivolta a chi cerca qualità ma non innovazione. Scopri se anche tu ti lascerai coinvolgere dal pop internazionale di Laura Pausini!