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@psycro: i tuoi commenti non mi sorprendono affatto. Solo volevo sapere se credi in qualcosa, a parte nei governi occidentali liberamente eletti
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Pagina da manuale.
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Piú che Orwell, mi ricorda Huxley. Mi sembra un libro assolutamente inutile e poco originale. Giá che di buoni libri ne esistono a decine di migliaia, poteva fare anche a meno di scriverlo. Ma lo só, é difficile essere famosi e umili allo stesso tempo.
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Premesso che i KC sono stati e sono ancora (un pó meno) il mio ideale di musica, devo comunque ammettere che ultimamente Fripp, non riesce ad entusiasmermi molto, si sta riciclando parecchio, ho visto la registrazione di un concerto del 2003 (con Belew, Mastelotto e Gunn) e non mi ha emozionato niente, primo perché manca Bruford e poi sembra che tutte le idee si focalizzino solo sul dialogo fra le chitarre. Noioso come una partita di ping-pong o come un film porno gay. Questo progetto non lo conosco per cui non voto e ti ringrazio per la segnalazione, vado subito a cercarmelo.
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Classico.
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Ottima!
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Anche a me é piaciuta!
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Batto le mani! Ottima rece, scrivi tutto senza essere pesante, bravo. @Thejargonking: sempre in prima linea, col prog, eh? e poi li conosci tutti, acciderboli.
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Cosi, cosi... Sono d´accordo con eletto. Edward mani di forbice, quello si!
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Sono perfettamente conscio che viviamo in un periodo dove é alla moda parlare di consiparazioni. E´ anche vero che é difficile riuscire ad avere le idee chiare, perché in rete si trova tutto e il contrario di tutto. L´importante é a mio avviso stimolare una certa capacitá critica che sempre piú si sta spegnendo. Ad esempio, limitandoci al campo politico, una volta c´erano delle contrapposizioni: repubblica o monarchia, capitalismo e comunismo, che per lo meno a livelo ideale erano antagonismi. E oggi? qual´é il campo di scelte che ci rimane, il bipartitismo? Una presa per il culo, come tutta la politica italiana del dopoguerra. E allora penso sia un nostro dovere mettere in discussione quello che non sembra piú avere questa possibilitá. Crescimento? quanto ancora i politici e gli economisti devono romperci le palle con ste porcherie, non lo vogliamo il crescimento, vogliamo stabilitá ed equilibrio, vogliamo restituire quello che abbiamo rubato durante il colonialismo e il neo-colonialismo (noi come europei). Dobbiamo riflettere di piú, per questo che questi documentari (vedi anche The corporation), anche se passibili di molte critiche, sono importanti ed é importante che facciano tremare un poco le costruzioni che imprigionano le nostre capacitá critiche. E´ difficile, si! Ma sono i sentieri piú tortuosi che ci portano nei posti piú belli. Sono scelte, non serve molto, basta leggere un buon libro di Storia, (il mio delle superiori letto a molti anni di distanza "Camera - Fabietti") e poi la coscienza, saper ascoltare quella voce interiore quando ci dice che qualcosa non va bene. IL POTERE NON E`MAI BUONO!