Dislocation

DeRango : 22,33 • DeEtà™ : 3006 giorni

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C'è di che rimpiangere lachistar...
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Che si fa, si chiede il conto?
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Non ho nulla da dire, hai detto tutto tu (e meno male...)...
Gli artisti che licenziano album di cover sono uno dei miei scheletri nell'armadio, a volte perfino se si tratta di gente che ha esaurito il da dire e passa ai ricordi per bieche mire di pecunia ...
E questo è decisamente un bel discotto di coperte...
Uh, ma quanto m'aggradano le recensioni che hanno un punto d'arrivo che non si riesce a scorgere, visto che è proprio appena appena davanti a quello di partenza...
Voto:
Ve lo dissi che c'è l'aveva, il cazzo.
Utile solo alla minzione, ma ce l'aveva, ve lo dissi.
Voto:
Poco tempo fa ebbimo a commentare ampiamente una recensione della stessa opera e già esprimemmo da una parte gaudio per il solo fatto di assistere all'ennesima risurrezione di una band dalla più che quarantennale vita, dall'altra confessammo tutti di esserci accostati all'opera stessa anche con una certa diffidenza, quasi vergognosi di trovarci a discorrere del gruppo a cui, pensavamo in molti, la morte di Fletch avesse assestato un colpo pressoché mortale, non tanto dal punto di vista tecnico o compositivo (Andy, tecnicamente parlando, era prossimo allo zero cosmico ed a livello organizzativo/logistico anche meno) quanto perché fra i tre esisteva un'amicizia che travalicava la semplice frequentazione di un gruppo di rock elettronico multimiliardario quanto longevo oltre ogni speranza media di vita di una band pop...
Invece eccolo, un disco scuro, sincero, debitore molto più a "Violator" od a "Black Celebration" che a "Spirit" od a "Delta Machine"... Certo, la vocalità di Dave Il Redivivo non è più quella tonante e possente di "Devotional" o di "Masses" né capace di confidenze sofferte ed oscure come ai tempi di "Violator" o di "SOFAD", appunto, però i due sembrano intenti a confermare che ci sono, che continuano e che, soprattutto, sono in grado di non dormire sugli allori come avveniva dai tempi di "Exciter", dopo il quale il piano inclinato si inclinò, ecco, verso il basso, trovando un equilibrio che a molti parve un ripetere il compitino a memoria, senza passione né partecipazione... Beninteso, col materiale di un disco evitabile come "Sounds of the Universe" o "Spirit" decine di gruppetti ci avrebbero cucito su una carriera intera, ma noi ervamo abituati bene e, fino a metà novanta, i DePesci ci avevano regalato dischi mai uguali, dove la tecnologia era presentissima ma sempre al servizio del cuore, del sangue, del sudore, del sesso, della perversione, della dissoluzione e dellla salvezza, dell'amore, dell'amicizia...
Da vecchio, vecchissimo fan della prim'ora ti ringrazio, belle recensione, puntuale e ben fatta, davvero...
E speriamo che davvero i due, come si vocifera, si siano risentiti con Alan Wilder, speriamo...
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A parte i prezzi scandalosi che hanno raggiunto i concerti, a parte gli ormai noti #vecchidemmerda che giocano a fare i cazzoni, tutto vero... Mi piace il tuo modo discorsivo e pragmatico di recensire... E comunque, quando vidi per la prima volta gli Iron Maiden erano il gruppo di spalla dei Kiss, anno domini 1980 e se quel tale fosse uscito allora a fare prediche perché il pubblico rumoreggiava sarebbe stato sommerso da lattine, bottiglie ed oggetti vari in genere... Bei tempi.
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Di Franco Piavoli conosco solo un corto che si chiamava semplicemente Emigranti, roba degli anni 60, durava molto poco e mi impressionò moltissimo per il fatto che, vero documentario, si svolgeva senza voce esplicativa e descriveva la fine del viaggio e l'arrivo di un gruppo di emigranti del meridione d'Italia, credo in Svizzera. Inoltre ricordo le facce e le espressioni, tra lo stranito e l'addolorato degli uomini e delle donne, sembravano scolpiti nel granito.
Un documento che si dovrebbe mostrare nelle scuole, dalle elementari in su, per spiegare chi siamo e da dove veniamo.
Approfondirò quest'opera, spero presto.
PS Cefalea con aura? Un inferno.
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Io, quindi, sono patologicamente irrecuperabile.
Se è vero che ascolto musica in formato "liquido" , MP3 o FLAC, meglio,
(Lincetto docet!) è altrettanto vero che sbatto su anche CD ed lp, e sto per ripristinare l'ascolto delle cassette... E poi, venendo al sodo, a volte accatto, di alcuni artisti, un'antologia pur avendone l'opera omnia e così feci pure con Battiato...
Ti capisco e fraternamente ti abbraccio.
Poi, sul valore di Francuzzo io neanche mi ci metto, a discuterne, sulla sua valenza oggettiva, sulle sue due vite musicali...
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Ecco sarà passata una settimana si e no e di nuovo sono d'accordo con @[Sobrio] e perdipiù con
@[Hetzer] ...
Vabbè.
Voto:
Troppi particolari sulla trama ed anche lo svelamento del finale...