La lezione del cantautore scomparso porta Mangano a scrivere testi di denuncia.

 È strano quanto questo brano, scritto molto prima del lockdown, sembri una fotografia di un popolo fermo a guardare gli eventi.

Il disco #controcorrente di Iskra, progetto di Daniele Mangano, si distingue per testi intensi e di denuncia ispirati a Fabrizio De André. I brani critici descrivono una società immobile e poco reattiva, con un richiamo nostalgico agli anni '60 e alla Dolce Vita. La qualità della scrittura è apprezzata e si attendono sviluppi futuri con arrangiamenti meno scontati. Scopri l'album #controcorrente di Iskra e lasciati emozionare dai suoi testi intensi.

 Attingere all’inattingibile: questo da sempre cerca di fare Herzog.

 L’unico modo per arrivare dove il “cinema verità” non può arrivare — il mago bavarese lo sa bene — è girare un documentario come fosse un film di finzione.

Il documentario di Werner Herzog indaga il mondo di chi vive con pochi sensi, creando un ponte tra realtà e finzione. Attraverso un approccio unico, Herzog rende accessibile un'esperienza altrimenti inafferrabile. Il film sfida lo spettatore a comprendere una realtà difficile, aprendo una finestra su un universo ignoto con intensità e delicatezza. Scopri l'intensità visiva e ideologica del nuovo documentario di Werner Herzog.

 Di luminose melodie, istantanee di poesia, romanticismo e sogno non è rimasto pressoché niente.

 La qualità oscilla tra la sufficienza stiracchiata e l’insufficienza; dagli Hum ci aspettavamo ben altro.

La recensione critica l'album 'Inlet' dei Hum per la perdita dell'equilibrio tra pesanti riff e melodie, caratteristica che aveva reso celebri i precedenti lavori della band. Dopo vent'anni di attesa, l'album risulta oscuro, monotono e spesso noioso, lontano dalla sensibilità e dallo stile raffinato del passato. Solo alcune tracce mostrano qualche sprazzo della vecchia magia, ma nel complesso il songwriting è poco ispirato e la qualità insufficiente. Scopri perché il ritorno dei Hum divide i fan e leggi la recensione completa!

 Qui si sfiora l’indecenza, con un 5.1 Surround datato e piatto e un suono stereo stereotipato, davvero nulla di che.

 Finisco il concerto in bluray e me lo riascolto anche nei due cd, la voglio assaggiare tutta la minestra, è senz’altro stata riscaldata, è buona, come no, ma è riscaldata.

La recensione di Spirits In The Forest analizza un live ben eseguito dei Depeche Mode ma privo di novità nella scaletta e nella produzione. L'audio e la regia sono sotto la media rispetto agli standard abituali del gruppo. Il film di Corbijn, pur interessante per le storie dei fan, manca dell'incisività tipica del regista. Nonostante la qualità tecnica complessiva, la sensazione è di un prodotto funzionale ma poco coinvolgente. I fan storici potrebbero apprezzare soprattutto i brani classici e alcuni momenti di pura emozione, mentre i più esigenti resteranno un po' delusi. Scopri il live Spirits In The Forest e vivi l’emozione storica dei Depeche Mode.

 La qualità di quest’opera è la compattezza nonostante evochi atmosfere oniriche, un sogno lucido che non necessita di ulteriore astrazione.

 La voce è la miccia detonante l’album: in essa coesistono sensibilità e intensità, il sussurro e il grido di dolore.

La recensione descrive l’album 'Long Season' dei Fishmans come un viaggio musicale di 36 minuti che fonde atmosfere oniriche, malinconiche e dub. La voce di Shinji Sato, ricca di sensibilità e intensità, è il fulcro emotivo dell'opera. L'album rappresenta un’esperienza unica, capace di rilassare e allo stesso tempo trasmettere urgenza emotiva, evocando il sound degli anni '90. Ascolta Long Season e lasciati trasportare in un sogno musicale unico.

 Sol21 scavalca eventuali pregiudizi pop mainstream con pop song che sembrano arrivare a tratti dalla Scandinavia.

 Testi molto critici verso il nostro Bel (si? Bello?) Paese, che giocano con intelligenza con i luoghi comuni della canzone italiana riuscendo a rivoluzionarne il risultato finale.

La recensione celebra SOL21 e il suo EP d'esordio "Siamo davvero liberi?" per la capacità di rinnovare il pop italiano con sonorità che richiamano Alan Sorrenti, Battiato e Kings Of Convenience. L'uso intelligente dei testi e la reinterpretazione di un classico come "Sereno è" di Drupi rendono questo lavoro fresco e originale, evitando i cliché e offrendo una riflessione sulla libertà e la società italiana. Ascolta SOL21 e scopri un pop italiano originale e intelligente!

 «Background» è il primo vero capolavoro di Bassi Maestro, un disco che ancora oggi suona vero, fresco, divertente e in molti passaggi esaltante.

 Bassi Maestro è un rapper italiano a tutti gli effetti, capace di far viaggiare l'ascoltatore grazie a produzioni che suonano hip hop come Dio comanda.

La recensione celebra 'Background' di Bassi Maestro come un classico imprescindibile del rap italiano, capace di coniugare tecnicismo e autenticità. L'album del 2002 si distingue per produzioni curate, un flow evoluto e tracce memorabili che hanno influenzato generazioni. Pur con tematiche monotematiche, il disco mantiene freschezza e appeal nel tempo, testimonianza di un artista che ha dato dignità al rap made in Italy. Ascolta 'Background' e scopri uno dei pilastri del rap italiano senza compromessi.

 Branca è un genio, la sua opera è probabilmente il primo esempio di arte.

 La musica che vi ritrovereste davanti sarebbe comunque completamente inaspettata, perché dei generi se ne sbatte.

La recensione celebra Glenn Branca come un genio della musica sperimentale e fondatore della no-wave. Lesson No. 1 viene descritto come un'opera innovativa e unica, capace di unire dissonanze violente e armonie ordinate con una straordinaria orchestra di chitarre elettriche. In particolare, la traccia Dissonance emerge come un brano intenso e memorabile, simbolo di un'esperienza musicale potente e visionaria. Scopri il rivoluzionario sound di Glenn Branca con Lesson No. 1!

 Guthrie Govan è un compendio vivente e clamoroso dello scibile umano sulla chitarra elettrica.

 Musica per musicisti, innanzitutto… o almeno una certa “puzza al naso” che ci vuole proprio, per godersela con questa roba.

L'album d'esordio degli Aristocrats rappresenta un'eccellenza nel fusion strumentale, con Guthrie Govan che spicca come chitarrista virtuoso e comunicativo. I brani, composti democraticamente dal trio, uniscono tecnica impeccabile e intensità espressiva. La batteria di Marco Minneman e il basso di Bryan Beller completano un sound ricco, naturale e coinvolgente. Sebbene priva di voce, la musica rimane appassionante e raffinata, pensata soprattutto per palati musicali esigenti. Ascolta l'album degli Aristocrats e immergiti in un fusion strumentale unico!

 "Battere il ferro finché è caldo!" è il motto che ha portato alla nascita di Top Priority.

 "Bad Penny è il capolavoro assoluto, un esempio di hard blues che trasuda passione e good vibrations."

Top Priority è un album che conferma il talento di Rory Gallagher con una miscela potente di hard rock e blues. La tracklist offre brani intensi e ritmati come 'Follow Me', 'Philby' e 'Bad Penny', accompagnati da assoli di chitarra infuocati. La riedizione del 2018 include due brani extra degni di nota. Un disco imprescindibile per gli amanti del rock classico e del virtuosismo chitarristico. Ascolta Top Priority di Rory Gallagher e vivi l'intensità del vero rock blues!

 Il disco se ne frega di essere originale, vogliono solo essere autentiche e raccontarsi scavando nei meandri delle proprie debolezze.

 Il riff iniziale di Lost ti fa sognare di stare dietro al microfono ed urlare al pubblico 'VOGLIO VEDERVI SALTAREEEE'.

My Inspiration di Valerio Montelatici è un album autentico che si concentra su emozioni profonde, con un mix di metal e melodie intime. L'artista mostra coraggio e tenacia in un esordio autoprodotto di alto livello, seppur con qualche momento meno coerente. Le influenze chitarristiche e il sapiente uso del piano e del sax arricchiscono l'ascolto, regalando un viaggio musicale coinvolgente e personale. Ascolta My Inspiration di Valerio Montelatici e lasciati coinvolgere da questo esordio autentico e appassionato.

 Che cazzo è successo? È la prima domanda che ci si pone quando si ascolta Karma.Bloody.Karma.

 È stato il disco che mi ha fatto iniziare ad amare davvero i Cattle.

Karma.Bloody.Karma rappresenta un passo avanti per Cattle Decapitation, con una produzione superba e un sound che combina grind, melodia e pesantezza. L'album mostra una band più matura e pronta a sperimentare, con Travis Ryan in grande forma vocale. È un disco consigliato agli appassionati del metal estremo e segna l'inizio di un amore profondo per la band da parte del recensore. Ascolta Karma.Bloody.Karma e scopri la potente evoluzione degli Cattle Decapitation!

 Questo disco è come un tappeto orientale; sempre uguale a se stesso ma sempre magnifico.

 Il lavoro risente della scuola cantautorale settantiana italiana senza però mai scadere nel "già sentito".

La recensione celebra l'album Canzoni di Festa de Il Rumore Della Tregua come un'opera che unisce la tradizione della scuola cantautorale italiana degli anni '70 a spunti originali e affascinanti. L'album è paragonato a un tappeto orientale, dove la ripetitività incanta senza risultare ripetitiva. Le tracce Mercoledì di Festa e Danny il Greco sono evidenziate come particolarmente significative. Ascolta Canzoni di Festa e immergiti in un viaggio musicale unico!

 Forse l’album più concreto e maturo della band svedese, che sembra aver capito cosa vuole davvero e trovato la quadratura del cerchio.

 Waiting for Miracles scorre benissimo nonostante i suoi 84 minuti di durata, evitando i tipici eccessi dei precedenti lavori.

Waiting For Miracles rappresenta un passo avanti per i The Flower Kings, che alleggeriscono la loro proposta senza perdere l'essenza prog. Il doppio album di 84 minuti si caratterizza per tracce più brevi, melodie più delicate e una sperimentazione sonora moderna ma legata al classicismo anni '70. Questo lavoro mostra una maturità nuova e un equilibrio riuscito tra pomposità e scorrevolezza. Scopri ora Waiting For Miracles, un nuovo capitolo del prog firmato The Flower Kings.

 American Beauty è opera... come una sorta di punto di non ritorno, uno spartiacque che ci avrebbe traghettato nel nuovo millennio.

 Fingere d'essere un'altra persona per sopravvivere... ha generato un indebolimento intellettuale debilitante e opacizzante dei sensi.

Questa recensione approfondisce l'impatto duraturo di American Beauty, un film che riflette su crisi interiori e trasformazioni sociali all'alba del nuovo millennio. La pellicola è vista come uno spartiacque tra passato e futuro, esplorando il peso delle maschere sociali e l'esigenza di un rinnovamento interiore. La narrazione si concentra sull'irreversibilità del cambiamento e sul senso di identità in crisi, offrendo una chiave di lettura intensa e positiva anche a distanza di anni. La regia di Sam Mendes viene elogiata per la capacità di catturare queste tensioni con profondità e finezza. Scopri la profondità di American Beauty e immergiti in una riflessione senza tempo.

 Burzum non ritorna perché è sempre stato qui, è “sempre stato”, il buio tolkieniano c’era, c’è e ci sarà.

 Thulêan Mysteries è pura bellezza in musica.

La recensione celebra 'Thulêan Mysteries' come un’opera di pura bellezza musicale, sottolineando la continuità dello spirito di Burzum. L’album è un viaggio evocativo tra ambientazioni nordiche e misticismo, concepito anche come colonna sonora per il gioco di ruolo Myfarog. Nonostante la controversa figura di Vikernes, l’autore valorizza la qualità artistica e l’impatto emotivo del disco, invitando l’ascoltatore a immergersi in un percorso introspettivo e onirico. Scopri l’oscurità ancestrale di Burzum con Thulêan Mysteries, un viaggio musicale unico ti aspetta.

 Un film maledettamente calibrato, non una sbavatura, niente di più niente di meno di ciò che vedi ma vedi la vita.

 Per capire quant’è grande Bergman devi solo vedere i suoi film, non c’è bisogno di pomparsi dicendo ho visto PERSONA 15 volteEEE eeeeh però IL SETTIMO SIGILLOOOO.

Il film 'Alle soglie della vita' di Ingmar Bergman, girato nel 1958, racconta con profondità le vicende di tre donne incinte in un ospedale. Realistico e privo di fronzoli, il film esplora la vita nelle sue molteplici sfumature senza ricorrere a forzature narrative o melodrammi. Bergman mostra la grandezza del quotidiano con dialoghi e personaggi ben costruiti, offrendo un’opera intensa e indimenticabile. Questo film è una testimonianza della maestria del regista nel trattare temi umani universali. Guarda questo capolavoro autentico di Bergman e lasciati sorprendere dalla vita raccontata senza filtri.

 Il suono schifo, la chitarra è una scoreggia, la batteria è troppo naturale e la voce è sempre doppiata.

 La potenza c'è, ed è l'unica cosa che serve.

Homovore, primo album di Cattle Decapitation, presenta un sound grezzo e poco elegante, lontano dal death metal classico, più vicino al goregrind. Nonostante la produzione scadente e l'assenza di un bassista, l'album è breve e potente, risultando comunque divertente da ascoltare. L'unico membro stabile della band è Travis Ryan, che qui inizia il suo percorso. Il disco non convince del tutto, ma ha la sua unicità e valore per i fan più masochisti. Scopri se Homovore è l'album estremo che fa per te!

 Moses Sumney sembra saper scegliere il vestito migliore per ogni suo pezzo e non ha paura di osare.

 Una roba fatta così bene non la vedevo da tempo.

Moses Sumney, con il suo secondo album græ, trasforma il potenziale del debutto in un'opera complessa e potente. L'album unisce alternative pop, R'n'B e jazz oscuro, scandito da atmosfere spesso cupe e oniriche. Tematiche come isolamento, identità e razzismo si intrecciano con arrangiamenti ricercati e una vocalità sorprendente. Un disco che necessita più ascolti e rappresenta uno dei migliori lavori del 2020. Ascolta græ di Moses Sumney e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 L'alcolismo di una persona, che io intendo quale debolezza e malattia, diventa il pretesto per lasciar morire un uomo dopo averlo umiliato in ogni modo possibile.

 Il film è girato come un documentario... ti tiene incollato alla poltrona lasciandoti il fiele in bocca e senza parole.

La recensione evidenzia il potente realismo e la denuncia sociale presente in 'La morte del signor Lazarescu', film simbolo della Nuova Onda Rumena. Viene sottolineata la crudezza della rappresentazione della sanità e delle difficili condizioni sociali in Romania, accompagnata da interpretazioni attoriali vivide e una regia che ricorda il documentarismo. Pur presentandosi come commedia nera, il film lascia un impatto profondo e amaro, meritevole di attenzione. Scopri questo intenso capolavoro del cinema rumeno, guardalo ora e immergiti in un dramma reale e coinvolgente.