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Bah...non riesco a capire CHI avrebbe sopravvalutato il garage rock degli ottanta. Credo che tutti, compreso gli interpreti, erano ben consci che si trattava di un momento di riscoperta e promozione del sound dei sixties, altrimenti gli stessi Miracle Workers mica si sarebbero chiamati così omaggiando la canzone dei Chocolate Watchband. Pertanto non capisco il tentativo di "sminuire" come cagata questa corrente che in un momento di mode passeggere e commerciali non ha fatto altro che ribadire l'amore per una musica immortale e non ha avuto mai pretese di porsi come innovativa. Il bello di gente come Protrudi, Jeff "Monomann" Connolly, Peter Zaremba, Greg Prevost,lo stesso Leighton, è gente capace di farti esaltare a 18 anni come a 40. Forse perchè è gente che ha la nostra stessa passione e non sta su un palco pensando a come finire su MTV.
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@popolo: i principali artefici se ne andarono perchè finì a mazzate l'idillio con Greg Shaw e la sua Voxx...e questa è gente che non so se riesce a viverci (economicamente parlando) con la musica e poi è vero che tranne Shelley Ganz che è rimasto fermo al 1966, parecchi dopo qualche disco hanno abbandonato il garage revival e sono passati a suonare più duro, come dici bene anche i Chesterfield Kings diventano metallici ( non metallari) e persino Lee Joseph che con i suoi Yard Trauma sembrava perso per Standells e Music Machine finì con il premere il piede sull'accelleratore del'hardcore (Oh my god!)...Sorge credo che abbia definito almeno una cinquantina di band come eredi degli Stogees :))))
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@kosmogabri...ai Pearl Jam lo scettro dei Grateful Dead e i loro deadheads? mmmmm questa non la bevo :) Con tutto il rispetto per i Pearl Jam non li vedo dilatare dal vivo i loro pezzi stravolgendoli per mezze ore intere ...avessi detto i Phish sarei stato d'accordo ma i Pearl Jam secondo me si possono accollare al massimo lo scettro dei Boston....
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Grande Jello, nel suo programma c'era pure l'idea di erigere nelle strade di S. Francisco delle statue del consigliere comunale che (appena l'anno prima aveva ucciso Harvey Milk e il sindaco George Moscone) e nei paraggi bancarelle che vendevano roba varia da lanciare alla statua....Riguardo alla zuffa sulle royalties cheè sempre una cosa brutta per un gruppo anarchico, bisogna pure ricordare che Jello si era opposto alla richiuesta avanzata dalla Levi's per usare un loro pezzo (forse Holiday in Cambodia) per uno spot. Non è il loro disco migliore ma sono sempre grandi.
Cactus Cactus
24 set 09
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sorry skeletron...a scrivere di fretta si scrive male... McCarty prima dei Cactus era il chitarrista di Mitch Ryder & the Detroit Wheels.
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non l'ho ascoltato ancora psycho, ma vorrei dire che quello che valorizzava il primo dei LLC è proprio quell'qassociare i riff medallari all'atmosfera blues campagnolo-rurale. Se in questo l'hanno persa non saprei, ma sicuramente spakkeranno comunque,ce l'hanno nel DNA
Cactus Cactus
23 set 09
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mi spiace amico popolo ma vedere un misero 3 a questo disco mi intristisce, sarà pure confinato "ad un genere troppo roccioso e ortodosso" ma questi spaccano di brutto, i primi Grand Funk (che personalmente adoro) al confronto sembrano delle educande. Sezione ritmica da paura , Mitch Ryder è un gran chitarrista (da ascoltare i suoi Detroit Wheels) e il cantante che veniva dagli Amboy Dukes di Ted Nugent portano la carica detroitiana della città dei motori stile MC5 meets Blue Cheer. La sola cover di “You Can’t Judge a Book by the Cover” di Wille Dixon (per tacere della torrida rendition psychotica di “Parchman Farm”) valgono il prezzo del biglietto. Il resto è mancia come l'assolo di basso fuzzoso sabbatiano di Bogert in "Oleo" e lo strepitoso assolo mobydickiano di batteria di Appice nella traccia conclusiva. Cinque per tutta la vita.
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beh macaco, tieni conto che Zé Ramalho suonava roba da balera con l' orchestra dello zio quando incontrò Lula Cortes che è il vero stregone-sciamano che organizzava gli sballi psichedelici con il suo tricordio, uno strumento fatto con il guscio dell'armadillo e con 12 corde disposte a tre (vedere lo strumentale similsitar che combina nell'album precedente Satwa). Lula è quello che diede il via al festival sperimentale della musica del Nordeste, dove gli allucinogeni viaggiavano a fiumi, e partecipò la bellissimo disco del poeta Marconi Notaro (vale la pena)sempre con lo studio Rozenblit che la leggenda vuole andasse a fuoco. Quest'album è un'espeienza straordinaria, ci ritrovi il flauto alla McDonad dei primi King Crimson, richiami tribali come nei Comus, voci che affollano i mercati come in Palepoli degli Osanna, vocalizzi come ne primo Alan Sorrenti progressivo. Forse 'sto disco è proprio questo: progressive.
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@appestato ritenta con fiducia, anche a me Gulp m'appalla ma è il problema di questi gruppi strardinari in quegli anni, che non sono nemmeno riusciti a farsi fare un contratto e nemmeno un disco vero e proprio e che vent'anni dopo incidono...non è più la stessa cosa. E' il caso pure dei fantastici Rustic Hinge tornati ad incidere come Hazchem, era tutta gente nel giro di Arthur Brown ma questi non ha suonato con loro. Facevano, come ho detto roba alla Capt Beefheart, ed è incredibile come su youtube si trovi (cercando Rustic Hinge)un video girato nel 1970 dalla BBC dove si vede alla voce Rod Goodman e al basso Adrian Shaw, alla batteria c'è il grande Drachen Theaker ( Crazy World of A.B., Love, Mothers of Invention). Questo brano a' la Beefheart,Lychee, venne poi registrato in studio (senza più Goodman e Shaw passati al'esperienza Magic Muscle) come solo strumentale nell'album Replicas dei Rustic Hinge, registrato nel 1970 ma che ha visto la luce solo nel 1988!!! salve a tutti...
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Poletti nella sua recensione di questo film aveva scatenato il solito putiferio stavolta con i debaseriani veneti, cominciando la revensione con Tinto Brass "veneto ma non bigotto" ahahah. PS il Gian Maria del "cavo malconcio" era un puttaniere...altro che gay :)