editoriale di JonatanCoe

È tutto un fermento di felicità il mese di Nostro Signore
I morti ammassati per strada, parbleu, che disonore!

Per non parlare di quei pargoletti dalle facce sporche e privi di lustrini
Quale cattivo esempio per i nostri bambini!

E non si dica che siamo insensibili e privi di cuore
Di Quelli in Parlamento ne abbiam discusso per ore

Il nostro buon Matteo per evitare che morissero in mare
Volle una legge che li impediva di salpare

Ha sempre avuto a cuore la salute di quella povera gente
E ora rischia la galera da innocente

E poi, crediamo veramente che tutta quella gente sia veramente morta?
Questo è l'ennesimo intrallazzo per spartirsi un'altra torta

Cosa credete, lo sappiamo meglio e bene qui
In quel modo si muore solo con la Wii.

Allora lancio un pubblico avvertimento alla Rai
"Attenta a quello che fai"

Lo stesso vale per La7, Mediaset e le altre TV
Se continuate così non mi vedrete più

Mai più palazzi bombardati e fatiscenti
Mentre rimuovo il cotechino dai denti

Giammai bambini accalcati con scodelle in mano
Quando mi sollazzo sul divano

Le file di siriani al confine con la Turchia
sono quelli che vanno a sciare, come noi in Alta Badia

I bagliori a Gaza di notte
Son solo fuochi accesi dalle mignotte

Bene, questo tenevo a dirvi, ora vado che sono molto stanco
Domani levata alle 6.00 per essere a messa nel primo banco.

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editoriale di JonatanCoe

Come un carro senza nocchier sfidava tempesta, così un giano de carrozze sfasciate aprì de Gennaio la festa.

E non parea vero che il ver cerimoniere G, capo del sito, arrivò solo in Febbraio tutto stizzito.

E il Turco, ch'egli tutto tengon nascosto, solo al prio sole de Marzo accedette in codesto posto.

Alti membri della Mucca Sacra arrivarono in Aprile a fiotti, Almotasim, Lulù con Dsalva, ch'ogni cosa vedea complotti.

Il gran sultano Tia s'affacciò a fine Maggio, in compagnia di due fanciulle e Falloppio il suo paggio.

Giugno fu tutto un brindar senza fine attorno al grande tavolo, dove la facea da padrone Enea il Diavolo.

Quando infine a Luglio svuotarono tutti i tini, intrapresero la via del ritorno condotti da CAZpuntini.

A chiudere la carovana c'era Macmaranza, sotto il sol d'Agosto fritto come una paranza.

Ormai un ricordo lontano, Settembre ci consegna nuova stagione, con la maglia numero 7 del Bologna rigiocherà Gaston(e).

.Ottandro ed Ottobre va da se, e se non vi è chiaro non chiedetemi il perchè.

Novembre, da copione, regala la prima brina, è arrivata l'ora di riporrere nell'armadio la t-shirt e il cappello da pescatore Valentyna.

A Dicembre si fanno regali e promesse e la mia la faccio qui, Sfascia non mi freghi, il prossimo anno si riparte da G.

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editoriale di JonatanCoe

Il tempo più che misurare la nostra esistenza ci cammina a fianco ricordandoci che le cose passano. Tante sono le cose che passano nella vita, alcune ritornano mentre altre vanno via definitivamente. Il tempo di mio padre qualche settimana fa è passato per sempre consegnandomi un nuovo tempo fatto di dolore e rassegnazione. Questo triste evento mi ha portato a riflettere sul rapporto individuale, il mio nella fattispecie, con lo scorrere inesorabile di questo imprevedibile fattore. Crediamo che il tempo sia una componente governabile, rilegando o rimandando al giorno dopo, al prossimo mese, all'anno che verrà, impegni cui non vogliamo far fronte oggi, ma non conosciamo assolutamente il tempo concesso alla nostra vita, cosicchè anche domani, facendo tutti gli scongiuri con doverose toccate nelle parti basse, potrebbe essere troppo tardi per tutto. Per questo motivo oggi mi sono concesso un pò di questo preziosissimo tempo per citare e ringraziare tutto quel che ha reso sinora la mia esistenza piacevole, guai e problemi permettendo. Non c'è ordine cronologico o maggiore importanza in questo flusso di parole ma solamente pensieri e ricordi verso quel che ha portato alla mia bocca un piccolo o grande sorriso, alla mia vita una concreta fisionomia spirituale. Allora grazie al fruscio del vinile, caldo nettare per le mie orecchie, all'odore dei libri, alla penna di Gianni Rodari che ha segnato la mia infanzia e la mia vita, ai pisolini pomeridiani nelle fresche stanze d'estate e la contemplazione del firmamento nelle sue notti, alle lenzuola profumate stese ad asciugare, alle pietre miliari che correvano oltre il finestrino della 127 del mio papà, agli occhi pietosi del mio Smith davanti alla ciotola vuota, all'orgoglio nella timidezza, alla poesia di Morrissey e il coraggio della fragilità ("Vorrei uscire stasera ma non ho nulla da mettere"), all'odore delle piogge estive, alle forti braccia che mi hanno adagiato sul lettino, alla tormentosa pace nei mari d'inverno e l'affascinante demone nelle fiamme dei camini. Grazie ai colori dell'autunno che incendiano la mia anima, al fresco ristorante degli alberi nei giorni di calura, alle prime luci dell'alba quando la città dorme ancora, ai gesti di cortesia inaspettati da uno sconosciuto, a Travis Bickle per avermi rivelato che non sono il solo, a Sarah e Elizabeth Webber stagliate speranzose verso un quiete tramonto. Grazie alle radio che trasmettono nella notte, alle luci nell'oscurità e all'oscurità negli anfratti di un giorno assolato, al profumo dell'erba appena tagliata, ai mandorli in fiore, ai campi di camomilla. Grazie al sole del pomeriggio che disegna sulle pareti della stanza il profilo delle persiane, al rumore dell'acqua che scorre nei rivi, all'odore di Palmolive nel bagno a casa di mia nonna, alle piante di basilico rigogliose nei secchi che una volta contenevano ducotone, ai muri imbiancati di paese, ai muretti a secco, alla neve che ovatta i paesaggi e la nebbia che confonde i contorni, ai pioppi brulli lungo i fiumi, alle lucciole, al verso dei grilli nella notte, alle spiagge desolate e al suono in lontananza dei jukebox. Escludo volutamente tutti i miei affetti poichè ci sarebbe un capitolo enciclopedico a parte.
Sicuro di aver dimenticato mille altre cose e altrettanto sicuro che mi verranno in mente appena terminerò questa mia scrittura, ritorno alla perdita del mio caro papà. Il suo cappello è ancora appeso all'attaccapanni, raffigurando un presente che ormai non c'è più, un passato persistente che fa male. Ma si sa, il tempo è crudele, inesorabile, inarrestabile. A onor del vero, in alcune circostanze, anche un pò clemente poichè ha concesso a mio padre di esternare tutto quel che non gli era riuscito in una vita. Un tempo tutto sommato infinitamente grande anche per me, per consegnargli un semplice profondo e sentito "Grazie papà".

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editoriale di JonatanCoe

Ebbene si, il genere umano ama i cambiamenti, vive e si rigenera con essi. Ci cambiamo l'abito
per stimolare noi stessi e gli altri, l'intimo per non nauseare noi stessi e gli altri. Cambiamo auto,
bici, frigorifero, olio motore ogni diecimila chilometri.

Cambiamo tutto ma, come regola vuole, c'è sempre un'eccezione: quella vecchia, logora maglietta
della nostra rock band preferita. Un tempo nera, oggi ci restituisce un improbabile grigio steel,
martoriata da migliaia di cicli in lavatrice, dal sole e da copiosi bagni di sudore. Nonostante tutto è
sempre lì, stirata e piegata nel nostro armadio come un Santo Graal.

Ecco, in questa premessa possiamo leggere la bontà della nuova veste grafica voluta da
S.B. [Sommo Bolzanino N.d.R.]. Cambia solo il contorno mentre il fulcro delle nostre passioni
(musica, cinema e arti varie) continua ad avere una posizione di primo piano.

Per quel che mi riguarda questa mutazione mi piace e impreziosisce il sito.

Ritengo che la nuova grafica sia più schematica, ordinata e intuitiva, arricchita da nuovi indici che
la rendono perfetta. Fantastica, nella pagina personale, la sezione dedicata alle proprie tag e
imperativo la reintroduzione degli editoriali, inspiegabilmente spariti. Evidenzio inoltre un formato
decisamente più grande per le immagini nei commenti. Pian piano scoprirò tutte le altre novità,
salvo voglia elencarcele direttamente l'estroso autore G!

S'è persa la vecchia mappetta dei colori e sia lodato il cielo!
Qui si parla di Pink Floyd, Deep Purple e Metallica e le tonalità da camera dei bambini ci stavano
come le acciughe con le fragole! Benedetto venerato Bianco e benvenute Tenebre (se vi piace la
modalità scura), a mai più Rosa Barbie!

Molti di voi non hanno accolto bene questa ventata d'aria fresca, mi pare evidente. Credo che
gran parte del malcontento sia fondato sul fatto che abbiamo bisogno di tempo per accettare i
cambiamenti, specie quando non ne siamo direttamente gli artefici. Ci sarebbe inoltre un altro
motivo legato all'ego: quanto ci piaceva la nostra pagina personale con tutti quei gruppi, premi
e menzioni, messi in risalto come una patacca da Generale di Stato Maggiore?! A tal riguardo
sono politicamente e eticamente propenso al bene comune, quindi viva il cambiamento, viva la
madre patria, viva Debaser!

Hasta la mucca siempre!

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