VinnySparrow Bannato

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 "Perdersi è meraviglioso", e con Lynch è proprio quando ti accorgi di esserti perso che realizzi la sua magnificenza.

 «Quando guardi Lynch devi sapere una cosa... non sei tu a guardare il film, ma è il film che guarda te.»

La recensione esplora The Big Dream, secondo album musicale di David Lynch, noto soprattutto come regista. Pur amando profondamente il suo cinema, l'autore trova il disco più accessibile rispetto al primo, con atmosfere oniriche e sperimentali. Nonostante qualche riserva sulla voce e la copertina controversa, l'album riesce a trasportare l'ascoltatore in un mondo notturno e distorto, fedele allo stile unico di Lynch. Scopri l’universo musicale di David Lynch con The Big Dream!

 "È un vero atto d'amore da parte del mitico e leggendario Buddy Guy."

 "Le paccute, vecchie e magiche dita di Buddy fanno letteralmente scoppiettare le corde della chitarra."

La recensione esalta 'Blues Singer' di Buddy Guy, definendolo un capolavoro blues acustico. L'album, dedicato a John Lee Hooker e impreziosito da Eric Clapton, si distingue per le sue esecuzioni intense e autentiche. La voce di Buddy Guy e la chitarra acustica creano un'atmosfera coinvolgente, rendendo l'album un vero gioiello poco conosciuto ma imperdibile per gli appassionati. Ascolta ora 'Blues Singer' e immergiti nell'autentico blues di Buddy Guy!

 L'arte è grande quando è incomprensibile, Dio è incomprensibile...non si può parlare di Dio con Dio.

 Beaubourg lo ascolto quando voglio esplorare l'oscurità, quando voglio avere paura, quando voglio sentirmi imprigionato dentro un suono che non mi rassicura ma che so che è un semplice suono, di conseguenza innocuo.

La recensione esplora 'Beaubourg', uno degli album più sperimentali e meno accessibili di Vangelis, caratterizzato da atmosfere cupe e l'uso esclusivo di sintetizzatori. L'opera è difficile da definire, suscitando emozioni diverse a seconda dell'ascoltatore. Nonostante la complessità e le vibrazioni a tratti negative, il disco affascina per la sua audacia e il suo linguaggio sonoro unico. Scopri l'affascinante e misterioso mondo sonoro di Beaubourg di Vangelis!

 Un capolavoro senza tempo, una pietra miliare, un monumento sacro per il mondo della settima arte.

 Trovare difetti a "Nosferatu" è impossibile, un film che puoi vedere tutti i giorni ed è come se lo stai vedendo per la prima volta.

La recensione celebra Nosferatu come un capolavoro immortale del cinema espressionista tedesco, diretto da F.W. Murnau e interpretato da Max Schreck. Racconta la storia dietro la produzione, il mistero sul protagonista e l'impatto visivo e psicologico del film. Nonostante le difficoltà legali, il film è sopravvissuto e rimane insuperabile nel genere horror. Un'opera d'arte che continua a regalare emozioni quasi cento anni dopo. Guarda Nosferatu a luci spente e scopri il vero terrore del cinema classico!

 Album come questi non se ne fanno più.

 "The Piper At The Gates Of Dawn" è frutto di una mente geniale, folle e inutile negarlo anche disturbata.

La recensione celebra 'The Piper at the Gates of Dawn', il primo album dei Pink Floyd del 1967, come un capolavoro psichedelico e innovativo. L'autore sottolinea l'importanza di Syd Barrett, mente instabile ma geniale, e descrive brani come 'Astronomy Domine' e 'Interstellar Overdrive' come pietre miliari del rock sperimentale. L'album è considerato fonte di ispirazione per molti generi moderni, espressione di follia artistica e libertà creativa dell'epoca. Ascolta ora il capolavoro psichedelico dei Pink Floyd e scopri un viaggio musicale unico!

 "Un horror controllato che si trasforma in un'estrema esplosione di splatter a metà film."

 "Bellissima la scena finale con il ragazzo che piange mentre la nave maledetta si scioglie nell'acido."

The Living Skeleton è un horror giapponese del 1968 diretto da Hiroshi Matsuno che unisce mistero, religione e scene forti ben integrate nella trama. Il film si distingue per l'evoluzione da un horror controllato a scene quasi splatter, risultando avvincente nonostante gli effetti speciali vintage. Il regista esplora temi come peccato e castigo, creando un'atmosfera intensa e suggestiva. Una perla rara consigliata agli amanti del cinema orientale di nicchia. Non perdere questa perla horror giapponese: guarda The Living Skeleton ora!

 Mario Bava, un genio, un artista, quel regista che in ogni film dava il via a qualcosa di fondamentale.

 "La ragazza che sapeva troppo" è un capolavoro assoluto, un cult da non perdere per nessun motivo al mondo.

La recensione celebra Mario Bava come un genio del cinema, evidenziando l'importanza storica e artistica de "La ragazza che sapeva troppo", considerato il capostipite del giallo italiano. Il film è lodato per la regia magistrale, le suggestive atmosfere, e il suo ruolo pionieristico nel thriller, nonostante l'ingiustificata sottovalutazione del regista in patria. Un cult imperdibile che ha influenzato registi famosi come Dario Argento. Guarda ora questo capolavoro fondamentale del thriller italiano e scopri il genio di Mario Bava!

 Freda firma un film bellissimo, girato benissimo e che ricorda anche grazie alla fotografia il tipico cinema di Mario Bava.

 Parlare di necrofilia in un film del 1962 era roba da folli, eppure Freda riesce a realizzare un’opera che colpisce più psicologicamente che visivamente.

La recensione celebra Riccardo Freda come un maestro sottovalutato del cinema italiano, evidenziando la maestria registica e la delicatezza con cui affronta temi complessi come la necrofilia in "L'orribile segreto del Dr.Hitchcock". Il film, considerato più un dramma psicologico che un semplice horror, è lodato per la qualità della regia e la performance intensa di Barbara Steele. Viene sottolineato il valore artistico dell'opera in un contesto storico molto restrittivo. Infine, si riconosce l’influenza di importanti registi come Mario Bava e Alfred Hitchcock. Guarda ora questo capolavoro poco conosciuto e scopri la grandezza di Riccardo Freda!

 Il cinema del maestro Antonioni è un cinema che richiede una profonda sensibilità e impegno per comprendere contenuti filosofici.

 Regna sovrana l'incomunicabilità, un malessere che coinvolge tutti, anche coloro che possiedono ogni benessere.

La recensione esplora La Notte di Michelangelo Antonioni come un film filosofico e riflessivo, ambientato nel boom economico degli anni '60. La pellicola evidenzia l'incomunicabilità e la noia nella borghesia, interpretata da grandi attori come Mastroianni e Monica Vitti. Pur essendo un cinema impegnativo, risulta prezioso per un pubblico maturo e intellettuale. L'opera è parte di una trilogia esistenziale e rappresenta un'importante lezione per il cinema mondiale. Scopri il capolavoro filosofico di Antonioni, guarda La Notte e lasciati coinvolgere.

 Un film che vive di bellezza, quante bellissime donne ci sono in questo film, questo già vale la visione!

 Gli effetti fatti con le manine se fatti veramente come si deve superano di gran lunga quelli fatti al computer.

L'amante del vampiro di Renato Polselli è un horror italiano degli anni '60 che conserva ancora oggi fascino e dignità. Il film si distingue per la sua fotografia elegante, l'atmosfera inquietante e la presenza di molte attrici bellissime. Nonostante qualche punto debole nel personaggio del vampiro, gli effetti artigianali finali dimostrano maestria e sono un vero piacere per gli appassionati del genere. Un cult vintage consigliato agli amanti del cinema horror. Scopri il fascino unico di questo cult horror italiano anni '60, guardalo subito!

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