Che debutto brillante per i Game Theory di Miller, che gran bel disco. Miller e i suoi Game Theory 1.0, ovvero la formazione della band prima della grande ristrutturazione del 1985, danno vita ad un gioiello "power-pop" stracolmo di idee. Oltre al sapiente chitarrismo del leader stesso, e al bel basso di Juhos, per me è fondamentale l'importanza delle tastiere di Nancy Becker (come lo saranno quelle di LaFreniere dopo) i suoi tappetini sonori, i riff, persino i ritornelli a lei affidati, esaltano e a loro volta sono esaltate dal genio compositivo di Miller. Potrei citare il trittico di canzoni migliori del disco con "Date With an Angel" (Capolavoro di pop perfetto) la scheggia di appena un minuto di pazzesco pauappop di "All I Want Is Everything" e la superba "Sleeping Through Heaven", probabilmente miglior esempio della brillantezza compositiva di Miller e dello splendido lavoro tastieristico di Becker, ma domani potrei citarne altre tre ("Something to Show", "Stupid Heart" o "T.G.A.R.T.G." dove il buon Scott se ne sbatte della regolare struttura strofa-ritornello in quella che dovrebbe essere comunque una canzone pop-rock). "Blaze of Glory" non è ancora un capolavoro, ma è un ottimo disco che inizia un percorso di costante crescita che porterà Miller fino alla creazione prima del disco pop davvero perfetto ("The Big Shot Chronicles") e poi di quell'opera che il concetto di disco pop perfetto ormai l'ha proprio superato ("Lolita Nation").
  • Onirica
    24 mar 22
    Ormai sei in lizza per l'ambito titolo debasico de "Il Definizionista"!
  • hjhhjij
    24 mar 22
    "Il Definizionista di ossa" non era un film ?
  • Onirica
    25 mar 22
    Era una gran vaccata, se ricordo bene.
  • hjhhjij
    25 mar 22
    Un thrillerino da serata moscia.
Probabilmente è il disco "meno bello" dei Game Theory questo ep del 1983, ma avercene di meno belli così... In ogni caso, se lo è lo è solo perché in metà ep Miller lascia spazio, compositivo e canoro, ai restanti membri del gruppo, soprattutto Juhos che, comunque, ottiene secondo me risultati assolutamente non disprezzabili, ma chiaramente al di sotto del livello del miglior Miller. La prima metà dell'ep, tutta milleriana, è perfetta, tre grandi canzoni con "Penny, Things Won't", capolavoro dell'ep, a fare da manifesto del lato compositivo più imprevedibile ed intricato del pop di Scott, qui palesemente in direzione opposta a quella del pop mainstream a lui contemporaneo, con una canzone che sperimenta la materia pop, la rende irregolare, contorta, difficile, alternando quelle riuscitissime parti di chitarra splendidamente orecchiabili ad una struttura decisamente poco "popular" e anche "Metal and Glass Exact" è sulla stessa linea più o meno, mentre la bellissima "Selfish Again" ha una struttura più canonica e una ispirazione melodica pop, come sempre, impeccabile. Nei restanti tre brani "Life in July", scritta da Miller a quattro mani con Nancy Becker e da lei cantata, è la più adorabile ma anche le due di Juhos tutto sommato sono molto carine. Un peccato il loro oblio nelle compilation che dovrebbero raccogliere i due ep '83-'84 dei Theory, ma che escludono i brani di Juhos, facendo storcere il mio naso da integralista delle opere complete.
Un Capolavoro della canzone Pop del quale mi sono innamorato al primo ascolto, diceva bene chi sosteneva qui sul Deb che Miller fosse una delle migliori "menti" che la musica pop abbia mai avuto, quantomeno (secondo me non solo) nella sua generazione. Album perfetto per rendersi conto di quanto anche nei famigerati anni '80 potesse esserci dell'ottima musica pop. Ora, l'eredità ricevuta dai "padri" dei due decenni precedenti nella musica dei Game Theory mi pare più che evidente, quello che mi ha colpito è stato percepire immediatamente quanta influenza possano aver avuto queste canzoni su molto del pop/indie dei decenni successivi, che mi paiono anticipati tanto nei pezzi più lenti che in quelli più ritmati (da "Where You Going Northern" a "Book of Millionaires" finendo con una "Too Closely" per fare qualche esempio). Ponte e perfetto anello di congiunzione, Scott Miller, tra il pop dei '60 e '70 e quello dei '90-'00, così mi è parso. Difficile cercare una canzone che spicchi particolarmente sulle altre, ma le mie preferite sono probabilmente "Regenisraen" e "I've Tried Subtlety").
  • hjhhjij
    6 giu 19
    Ci aggiungo una considerazione: per una volta anche le bonus-track, in questa ristampa cd del 2016, hanno un senso. Togliendo le varie tracce registrate dal vivo o i demo ecc. che mi sono scaricato sul pc e che ascolterò poi a parte, le quattro canzoni bonus in studio sono davvero, se non un valore aggiunto, una perfetta continuazione del disco e mostrano una faccia diversa di Miller: quella dell'interprete. Infatti 3 su 4 non sono scritte da lui. La strumentale versione di un pezzo Jazz dedicato ai bambini di Schulz ("Linus and Lucy") che è una ficata, la cover di un pezzo di Rundgren (altro artista che conosco poco ma che presumo fosse uno dei nomi tutelari di Miller) una canzone scritta da Miller come tutte le altre tracce del disco ("Come Home With Me" con forti echi del Neil Young di "After the Gold Rush") ma soprattutto una stupenda versione del brano "Seattle", interpretata e resa magnificamente da Miller, con una dolcezza commovente. Brividi.
  • kloo
    6 giu 19
    Io ho il vinilozzo di questa gran disco. Sottovalutati a tortissimo.
  • kloo
    6 giu 19
    Può sembrare banale ma il pezzo potrebbe essere here It Is tomorrow e ovvio regenisraen
  • hjhhjij
    7 giu 19
    Si, sottovalutati a torto e non è facile spiegarsi perché non abbiano avuto alcun successo, si d'accordo troppo raffinata la scrittura di Miller, troppo "complessa" per gli standard mainstream di quegli anni probabilmente però, cazzo...
Genesis: Spot The Pigeon (EP)
CD Audio Non la voglio
L'Ep scemo dei Genesis pubblicato nel 1977, a pochissima distanza da due disconi come "A Trick of the Tail" e "Wind and Wuthering". Onestamente è una pubblicazione buttata lì un po' a caso secondo me, e per questo stupisce ancora di più che non siano riusciti a trovare una miglior collocazione ad "Inside and Out", un bellissimo brano (di composizione collettiva ma credo con lo zampino di Hackett in primis) escluso sanno loro perché da W&W e relegato qui come contentino, insieme a quelle che sono indubbiamente le due canzoni più brutte che i Genesis avessero mai realizzato fino a quel momento. C'è, questo è l'ep della famigerata "Match of the Day" la canzone a tema calcistico. Banks, che è lo stesso uomo ad andare tanto fiero di capolavori come "Illegal Alien" o "Into Deep", si vergogna tantissimo di aver scritto 'sto pezzo, per capire il livello eh... Infatti le hanno riservato la damnatio memoriae. Insomma un'Ep scemo con due canzoni piuttosto brutte dentro al quale è finito un po' a caso un brano della madonna.
  • sanvalentino3
    19 apr 20
    La sostituzione di Paul Mc Cartney con un sosia è un fake clamoroso. Si dovrebbe indagare sulla sorte di Tony Bank almeno dopo la pubblicazione di Duke.
Genesis: Live In Zürich 1977
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Altro live (bootleg) del tour di "Wind and Wuthering". Buona qualità audio, anzi per un bootleg direi ottima anche se in qualche punto si sente 'na merda la voce, in altri si sentono demmerda gli strumenti, nel complesso bella resa. Ora, visto che i live dei Genesis su disco sono praticamente tutti uguali e che loro non erano certo degli improvvisatori dal vivo, anche ad un fan basta avere 2-3 live di un paio di periodi diversi e sta a posto. Qui il motivo di interesse, che diversifica la scaletta da quella di altri loro album dal vivo, è la presenza di "Inside and Out", una rarità, un ottimo brano (di composizione collettiva ma credo con il principale zampino di Stefano) finito ignominosamente fuori da "Wind and Wuthering" e relegato ad un'Ep scemo. Bello sentire un'esecuzione live di questa canzone, che meritava più considerazione forse da parte della band. Per il resto rispetto "Second's Out" c'è ancora più W&W in scaletta: una bella esecuzione della splendida "One for the Vine" soprattutto, molto fica, e "In That Quiet Earth". Ah, meraviglie dei bootleg: Phil annuncia Cinema Show ad un certo punto ma Cinema Show nel disco non c'è. Ehr...
Genesis: Selling England By The Pound
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno degli apici massimi del Progressive Sinfonico. "Firth of Fifth" "The Cinema Show" e "Dancing whit the moonlit knight" capolavori senza tempo, "The Battle of a Epping Forest" spettacolare garbuglio teatrale, "I Know what i Like" ottimo singolo, "After the Ordeal" eccellente parentesi strumentale Hackettiana. In cotanta bellezza però mi chiedo... cazzo centrava "More Fool Me"?.
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Per colpa di More Fool Me, i Genesis non hanno superato quello che io ritengo un capolavoro (Foxtrot)
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Anche io preferisco "Foxtrot" (il mio Genesis preferito) ma anche "Nursery Cryme" "The Lamb" "A Trick of the Tail" forse anche "Trespass" ma tanto i Genesis per me fino a "Wind and Wuthering" compreso sono sempre da voto massimo, li amo troppo.
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Io ho ascoltato solo selling e foxtrot. Devo recuperare gli altri. Ad un primo ascolto, i Genesis pos-Gabriel non mi ispirano
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Si be non farti prendere dal pregiudizio dei Genesis morti con Gabriel perché obbiettivamente se ti piacciono quelli con Gabriel a livello di composizioni e ispirazione non vedo nessun motivo per cui non potrebbero piacerti anche i due successivi (che tanto era sempre Banks il perno) soprattutto "A Trick of the Tail".
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Il mio non era un pregiudizio, ma un'impressione...
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Infatti ho detto "non farti fregare dal pregiudizio" nel senso del pregiudizio che aleggia su quei dischi perché Gabriel non c'è più, non perché lo avessi tu. Poi ripeto dopo anni di ascolti di quei dischi posso dirti che se apprezzi i "classici" con Gabriel la fiabesca fantasia di A Trick e il romanticismo autunnale tutto banksiano di Wind and Wuthering hanno tutto quello che ti serve. Ci sono canzoni bellissime, in un certo senso anche più mature.
  • 2000
    7 set 16
    stranamente "more fool me" la amo come tutte le altre tracce del disco, per la bellissima voce di Collins soprattutto.
Genesis: Nursery Cryme
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Be, dopo l'ottimo Trespass, primo capolavoro per i Genesis. Atmosfere strepitose ed incredibilmente evocative, musica fresca, spontanea ed ispirata come forse mai più in futuro. "The Musical Box" è molto probabilmente LA CANZONE dei Genesis, fulcro della loro arte.
Genesis: From Genesis To Revelation
CD Audio Ce l'ho ★★★
Genesis: Wind And Wuthering
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'ultimo grandissimo disco dei Genesis. Non è un disco perfetto, a volte 'sti ragazzi si davano la zappa da soli sui piedi... L' esclusione di un gran pezzo, perfettamente in linea con il "mood" del disco, come "Inside and Out" per poi inserire lo scivolone mieloso di Rutherford "Your Own Special Way" è inspiegabile dai (che poi anche il ritornello di "Inside and Out" è molto melodico e gnè gnè ma molto più gradevole del pezzo di Mike). Con dentro "Inside and Out" al posto dell'altra per me questo disco sarebbe potuto essere un altro capolavoro, pazienza. Non è perfetto come il precedente ma ha tante cose di altissimo livello, due capolavori di Banks ("One for the Vine" e "Afterglow" che è una delle loro canzoni, di quelle "classiche-lineari" più belle) uno di Hackett (e Phil) che è "Blood on the Rooftops" e altri ottimi brani (Elevent Earl e "In That Quiet Earth"). Puntano più del solito sugli strumentali ("Wot Gorilla" altro retaggio Fusion di Collins, è gradevole ma un po' riempitivo). Le scelte nell'inclusione dei brani sono state discutibili qui, poteva anche essere più bello di com'è, ma la qualità generale è ancora molto alta, e del disco ho sempre amato l'atmosfera grigia, crepuscolare, autunnale e romantica. Per me, un discone.
L'addio di Stefano Achetto è una mazzata e si sente, la sua chitarra a me manca e non poco mentre da un punto di vista compositivo i tre porcellini rimasti sono indecisi su quale direzione prendere, se proseguire con un progressive allegerito (o un pop estremamente raffinato, come le ballad autunnali banksiane già assaggiate sul più valido disco precedente o una title-track, stupenda, di "A Trick of the Tail") o buttarsi su un poppetto da classifica più spudorato. Anche se è un ibrido e un lavoro chiaramente transitorio, il disco è comunque bello nel complesso. Per la prima volta ci sono 3-4 canzoni veramente impalpabili, che non lasciano nulla e sono poco riuscite ma ci sono anche 4 o 5 grandi pezzi (alcuni assolutamente pop, soprattutto "Many too Many", sempre piaciuta) per esempio "Down and Out" e "Burning Rope", le migliori del disco. Certo c'è anche Follow You, un indizio abbastanza evidente sul fatto che, alla fine, una decisione in testa ce l'avessero eccome. Ops.
  • Hai ragione, credo anch'io che fu proprio il successone nella classifica dei singoli di "Follow You..." a far precipitare definitivamente le loro coscienze, in favore dell'ignobile banalizzazione della loro musica.
    Ci avevano provato in qualche occasione anche prima, ma purtroppo i molto più pregevoli singoli "A Trick of the Tail" e "I Know What I Like" (questo ancora con Gabriel alla voce) non avevano centrato l'obiettivo.
    Una vera disdetta che Banks abbia allora interrotto per sempre il suo sviluppo come compositore progressivo di purissima ispirazione romantico/crepuscolare... Dopo i primi anni di comprensibile dedizione verso organo Hammond e mellotron, strumenti allora così "cool" e diffusi presso tutti i gruppi rock, era tornato alla grande (a cominciare da "selling England...") a mettere a profitto la sua grande predisposizione per il sul pianoforte (non certo virtuosistica, bensì orientata ad una struggente creatività), contemporaneamente sviluppando anche quella bellissima propensione agli assoli di sintetizzatore, anch'essi più "cantati" che virtuosistici, più di qualità melodica che esibizionistica.
    Questo è il penultimo disco dei Genesis che offre copiosamente saggi di grande pianoforte di Banks. Seguiranno giusto altri due lavori in tono, ossia il solista "A Curious Feeling" e il genesisiano "Duke".
    Poi game over... Unicissimo e isolato lampo finale (senza una nota di pianoforte, però) quella "Fading Lights" dell'album "We Can't Dance" del 1991, degna di stare tra le migliori dieci canzoni ogni tempo dei Genesis.
  • hjhhjij
    31 dic 19
    Si be, loro hanno sempre ammesso di aver cercato il grande successo, da giovani utopisticamente con un certo tipo di musica ben più ricercata (ma son sempre stati "pop" e molto melodici, i Genesis, o quasi sempre) poi dopo non si sono fatti troppi scrupoli a scrivere merda, se necessaria al guadagno. E dire che già Selling England o A Trick (l'album) avevano venduto bene in realtà (magari il singolo non molto, ma l'album ha avuto buone vendite mi pare) solo che volevano vendere ehm... Meglio. Su Banks concordo pienamente, e tra il 1976 e il 1980 ha saputo scrivere cose bellissime, come autore era maturato in quel periodo. Poi, vabbè (anche se su "Still" ci sono 2-3 canzoni che mi piacciono ma insomma, niente di più).
  • splinter
    3 gen 20
    Un ottimo disco di transizione, il primo a guardare verso il formato canzone ma ancora attratto da soluzioni particolari e da atmosfere particolarmente ricercate... Il brano più incredibile comunque è "Down and Out" ha una ritmica stranissima che non si trova da nessuna parte, con Collins che rompe quell'andamento apparentemente lineare inserendoci quella serie di colpi a sorpresa...
Genesis: Duke
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Genesis: Abacab
CD Audio Ce l'ho ★★
Il primo disco PROT dei Genesis che dopo un bel disco pop come "Duke" scivolano nell'abisso della canzonetta mediocre. "Abacab" in realtà alterna ancora 'ste cose brutte a sprazzi di indubbia dignità musicale-compositiva di Totonno ("Me and Sarah Jane") e in più ha dalla sua l'ottima "Dodo/Lurker". Sempre piaciuta molto anche la title-track, come pezzo elettro-pop funziona e alla grande oh, è fica, bei suoni, bel ritmo, è azzeccata e dal vivo guadagna ulteriori punti. "No Reply at All" e "Man on the Corner" sono due tutto sommato dignitose canzoni che avrebbero potuto stare benissimo sul coevo esordio solista di Philco (che tuttavia contiene canzoni ben superiori a queste due qui). Purtroppo c'è il resto. Il resto, ahimè, è fuffa. Fuffa brutta.
Genesis: Genesis
CD Audio Ce l'ho ★★
2,5. Diciamo un due abbondante, quasi tre. "Mama" e "Home by the Sea" (la prima parte, la seconda è un "mah" enorme) sono due canzoni pop belline (anche belle, via) ed è carina anche Silver Rainbow. Il resto è da cestinare. Tutti gli altri brani oltre a fare schifo sono anche talmente impalpabili che praticamente non esistono. L'aggravante è "Illegal Alien" una delle robe più imbarazzanti che io abbia mai ascoltato.
  • March Horses
    16 apr 14
    sono andato a sentire... Illegal Alien è talmente imbarazzante da essere quasi una figata
  • hjhhjij
    16 apr 14
    Col video è peggio, fidati.
  • SydBarrett96
    16 apr 14
    HJ, hai avuto lo stomaco di andarti a risentire questo dischetto? :D
  • hjhhjij
    16 apr 14
    Si, non so perché. Illegal Alien però l'ho skippata dopo 1 minuto.
  • Elia battaglia
    7 lug 14
    Illegal Alien parte male solo per l'accento usato. Phil ha uno dei migliori accenti che io abbia sentito e me lo fate cantare con un accento "messicano"? Andiamo!
Genesis - Invisible Touch Devo aggiungere altro ?
  • dsalva
    3 feb 18
    e caccia le 5 steline, nun te vergognà!!
  • hjhhjij
    3 feb 18
    5 stelline su una scala da 1 a 100 ? Si, ci sta. Anche 6-7 dai.
  • adrmb
    3 feb 18
    Ma perchè l'hai comprato...
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Forse non hai capito, spiego: io a 15 anni ho cominciato ad ascoltare così i Genesis. Poi, per fortuna, ho fatto il gambero.
  • adrmb
    3 feb 18
    A-ah.
  • hjhhjij
    3 feb 18
    A 8 anni ascoltavo Ramazzotti
  • adrmb
    3 feb 18
    Io questa EW
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Quante belle canzoni uccise con questo aborto, me lo ricordo all'epoca...
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Battisti, Fossati... Sigh
  • adrmb
    3 feb 18
    Non voglio sapere che fine abbia fatto il CD lol
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Da me lo comprarono i miei, quindi c'è ancora, chissà dove, in casa mia. Brividi.
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Non ho capito.
  • adrmb
    3 feb 18
    VENDILO
  • adrmb
    3 feb 18
    io mi debbo disfare di tutte le cagate che ho comprato da bambino
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Ma non è mio è dei miei che je vendo la roba :D
  • adrmb
    3 feb 18
    PFFFFFF
  • hjhhjij
    3 feb 18
    C'è ma che cazzo me frega a me del disco della Pausini :P
  • adrmb
    3 feb 18
    Ma la Pausini è il Male
    É IL MALEEEEEEEEEEEE
  • hjhhjij
    4 feb 18
    Basta che non la sento
  • dsalva
    4 feb 18
    non mi si tocchi la Laurona!!
Genesis: The Lamb Lies Down on Broadway
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco che fa storia a se nella discografia dei Genesis. Un oscuro incubo metropolitano ambientato a New York, disco che tentò di cancellare quasi in toto il precedente percorso musicale del gruppo, che tentò di proiettarli verso qualcosa di nuovo. Banks e Rutherford compongono quasi tutte le musiche ma sempre seguendo la folle trama partorita dalla testa di P.Gabriel non più grande artista, ormai genio. Più che un disco, una strepitosa epopea in musica.
  • tonysoprano
    4 lug 16
    l'apertura di questo capolavoro è troppo illegale...
Affettivamente è il mio disco preferito dei Genesis e anche ignorando ciò per me resta sul podio dei loro lavori migliori e la storia che non vale i precedenti perché non ci canta più Gabrieluzzo è un po' stantia direi, anzi direi che è un po' 'na cazzata. Questo è, insieme a "Foxtrot" (e forse "Nursery Cryme") il disco più compatto e privo di punti deboli o cali di tensione in tutta la loro discografia. 8 canzoni 8 meraviglie, non si scappa. Lavoro di un gruppo maturo, che anche privato di un elemento indubbiamente importante, si riscopre (dopo gli strascichi della lavorazione complessa dell'agnello) unito, coeso e straordinariamente maturo da un punto di vista compositivo ed esecutivo, con Banks che finalmente prende le redini del gruppo al 100% e Collins si scopre definitivamente ottima prima voce e istrione carismatico perfetto per sostituire l'amico. Momento più alto ? Cambia ad ogni ascolto, oggi come oggi direi il singhiozzo sommesso, il pianto quasi trattenuto, quel "Canto della Megattera" della chitarra di Hackett nella parte centrale di Ripples, a duettare mirabilmente con la tastiera di Banks. Capolavoro-issimo.
  • Si anche per me la fissa che Gabriel fosse il "capo" dei Genesis, che scrivesse tutti i testi, componesse la maggior parte delle musiche, desse la direzione, illuminasse la via ecc. è parecchio mito e poca sostanza.
    Ciò non toglie che Gabriel fosse un cantante tremendamente più interessante, emozionante, eclettico, figo del solo discreto Collins, che in quest'album è al debutto e quindi ancora non del tutto a suo agio.
    Banks straripa in questo disco, il suo migliore. Epocali tante sue cose lungo questi solchi, quasi in ogni brano.
    Ad esempio la fuga in sette ottavi all'unisono e in armonia con Hackett in "Dance on a Volcano". E poi il mormorio di mellotron nell'interludio di "Entangled". E ancora il saggio di pianoforte su "Mad Man Moon", spalleggiato dalle note lunghe di Hackett. E pure il gioiellino vagamente vaudeville di tutta "Trick of the Tail", dalla grande consistenza armonico-melodica.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Si si, tutto giusto. Poi vabbè, la parte col mellotron di "Entangled" (gioiello tra i migliori di Hackett quel brano) è dal primo ascolto per me uno dei momenti più emozionanti in musica che abbia mai ascoltato, mi ci sbrodolo tutte le volte. E la solidità di un pezzo come "Squonk" dove lo mettiamo eh, quel rock fiabesco strepitoso che giustamente usavano come opening nei tour '76-'77. Si si, in questo album è tutto perfetto (al contrario del successivo che pure è tanto tanto bello) e si questo è IL disco di Tony anche se, "concettualmente", lo è anche "Wind and Wuthering". Lui e Hackett duettano più volte alla grandissima. Niente io di 'sto disco parlerei ore, meglio fermarsi.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Per quanto riguarda la questione cantate si, Gabriel anche a mio gusto resta di un altro pianeta (ma ci mancherebbe, a me piace gran parte della sua opera solista al contrario di te quindi figurati la mia considerazione per lui è altissima) Collins, grande istrione da palcoscenico anche lui, è un bravo cantate, bella voce, qui è vero è ancora "acerbo" ma tira fuori alcune ottime interpretazioni, spinto anche dall'eccellente qualità delle composizioni, sicuramente. Il meglio del Collins cantate secondo me arriva, come maturazione, tra fine '70 e primissimi-issimi '80, poi si sa, è solo piattume (o pattume, fai tu). E per Gabriel leader supremo vabbè, se uno è appassionato della band lo sa bene quanto la cosa sia ridimensionabile. Ovviamente aveva un ruolo importante, ovviamente buona parte dei testi sono suoi, ma quanti sanno che alcuni dei testi migliori, tipo "The Fountain of Salmacis" sono di Totonno ?
  • hjhhjij
    20 gen 20
    CantaNTE, oggi non mi piglia le n.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Ah e poi il fatto che questo album esplori sonorità diverse e più nuove di quanto si pensi (anche vicine alla fusion, portate da Philco). "Dance on a Volcano" stessa ha una sonorità veramente affascinante e particolare, nervosa, tesa, veramente figa.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Dovessi sceglierne una che mi piace un poco meno direi "Robbery, Assault and Battery" che riprende la teatralità gabrielliana un po' meno bene che in "Squonk" ma dove Collins si diverte a istrioneggiare ed è bravo in questo. Resta un gran pezzo, tra l'altro mi sembra una versione 2.0 molto più asciutta ed efficace di "Battle of Epping Forest" con molto più spazio soprattutto per le evoluzioni di Tonino Banche.
  • Invece a me tedia alquanto la finale "Los Endos", anche se è tenuta in altissima considerazione dalla maggioranza dei Genesisiani. Avrei preferito che l'album si fosse chiuso con l'ottima "It's Yourself", poi sviluppatasi in quell'altra a forza di jam session.
    E poi, come dici bene tu, lo strumentale di "Sail Away" è una magnificenza incomparabile. Il cantato però no, anzi il ritornello piattamente melodico mi rappresenta la prima cagata made in Collins del gruppo.
    Ma in definitiva fare le pulci a dischi simili è un vero delitto: ne uscissero oggi di musiche così, piene di consistenza e di sfumature e di ispirazione e di gioco di squadra...
  • Flame
    21 gen 20
    Decisamente meglio questo del successivo. Quelli che pensano che Gabriel sia i Genesis non conoscono i Genesis, così come quelli che pensano che senza di lui le cose non sono cambiate più di tanto. Senza di lui Banks spadroneggia, e proprio per questo in questo disco si capisce bene di quanto lui stesso sia diverso da come lo era con Gabriel. Fa sempre grandi cose, ma la sua musica è più edulcorata. Chi suona in una band lo sa, certe cose che ti vengono quando suoni con certa gente, senza non ti vengono più. Sono convinto che gli assoli di In The Cage o Supper ad esempio, se non ci fosse stata l'alchimia/lotta con Gabriel non li avrebbe mai tirati fuori (anche se Gabriel non ci ha messo una nota). Gran disco comunque.
  • Littlelion
    21 gen 20
    Di qusto conosco solo la title-track (che mi piace molto), dovrò troavre il tempo di approfondire a dovere.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Naturale, loro hanno sempre, o nei momenti più sereni almeno, lavorato di squadra, quindi è ovvio che Banks concepisse le proprie composizioni in modi qua e la differenti prima e dopo, e vale anche per il modo di scrivere di Gabriel. E sono d'accordo anche su un'altra cosa: in questo album si trovano sonorità così riuscite e particolari proprio per il suo distanziarsi in alcune cose rispetto ai dischi '70-'73 (l'agnello fa storia a se) molto più di chi lo ha visto come un mero ritorno alle sonorità pre-Lamb.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[Littlelion] vai tranquillo, quello è un gran pezzo ma ce ne sono almeno 5 pure meglio.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[pier_paolo_farina] be Los Endos è un gran pezzo, affascina la chiusura circolare con il reprise di due dei temi migliori e per il resto è un energico pezzo fusioneggiante. Non lo metto tra i brani Capolavoro del disco ma come detto qui per me non si butta via un secondo, no, nemmeno il ritornello effettivamente un po' troppo sdolcinato di "Ripples" (che non è di Phil, è Mike quello con le botte di smielaggine, almeno nei '70) ma non la strofa che è veramente bella. Poi gli si perdona tranquillamente il ritornello, con quel bridge lì...
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[Flame] quando si dice che non cambia molto con o senza Gabriel si parla solo della resa qualitativa. E francamente nei primi due album del "post" la cosa è abbastanza oggettiva, le differenze non implicano un calo qualitativo. "Wind and Wuthering" ha dei picchi e un gusto nelle composizioni pazzeschi, certo ha anche qualche momento no, ma quanti difettucci ha anche il caro vecchio "Selling England" qua e là.
  • Flame
    23 gen 20
    personalmente credo che W'n'W abbia più di qualche momento no, ma son pareri.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Semplicemente è un disco con idee atmosfere e composizioni pensate in modo molto differente dal solito, credo sia l'album più intimista della band, di Banks sicuramente, comunque ci sta che possa scassare il cazzo ma per me rientra nel discorso del "Eh ma non c'è più Gabriel. E sti cazzi ?" :-)
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Però si, W&W a questo lo guarda dal basso. Questo è un capolavoro, cippalippa Gabriel o no.
Genesis: Trespass
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Genesis: Foxtrot
CD Audio Ce l'ho
Insieme a "A Trick of the Tail" (si, che non ha Peter Gabriel, e sti cazzi) è il disco più compatto, coeso e privo di punti deboli dei Genesis e probabilmente è il loro più bello in assoluto, quello dove la formazione "classica" raggiunge l'intesa migliore. Volevo dire che tra una "Guardatori dei cieli" e una "La zuppa l'è cotta" sulle quali è un tantino inutile aggiungere altro, ci sarebbe "Can-Utility and the Coastliners" che è uno dei loro brani migliori ma non se la caga quasi mai nessuno, in fondo...
  • splinter
    31 dic 19
    Can-Utility and the Coastliners è la vera perla del disco, racchiude tutto ciò che i Genesis possono offrire in 5 minuti, più di quanto lo facciano Watcher of the Skies e Get 'Em Out by Friday in 7 e 8 minuti, incredibile!
  • hjhhjij
    31 dic 19
    Verissimo, nulla da dire.
  • adrmb
    1 gen 20
    Aaaa, come avevo fatto a perdermi la definizione.
    Comunque Can-Utility le cover band la ripropongono sempre, almeno questo ahah
Genesis: Live
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Genesis: Seconds Out
CD Audio Ce l'ho
Il live che chiude il periodo aureo dei Genesis, una sintesi dei tour di "A Trick of the Tail" (la versione di "The Cinema Show" è quella con Brufolo Super Bill Bruford alla batteria) e, soprattutto, di "Wind and Wuthering". Ottima qualità di registrazione, grande musica, scaletta complessivamente figa anche se ho sempre odiato la versione mozzata di "The Musical Box" che o la mettete tutta o non la fate proprio, 'tacci vostra. Lo considero un bellissimo live (il migliore tra i loro ufficiali) ma non un capolavoro, i momenti grandiosi però sono tanti: "Squonk" e "Dance on a Volcano/Los Endos" dal vivo spaccano sempre i loro bei culi, la versione di Cinema Show con Collins e Bruford che danno spettacolo durante la parte strumentale è nettamente l'apice del live, "Supper's Ready" e "Firth of Fifth" sono ottime, "Afterglow" da brividi. Non mi convince tutto, ad esempio la "Carpet Crawlers" collinsiana, o un Hackett separato in casa e molto penalizzato dal missaggio, Firth a parte, però oh, gran live. Hackett lasciò la band proprio durante il missaggio dell'album e "Second's Out" rimane di fatto il mio ultimo disco dei Genesis davvero da "Isola deserta".
  • Flame
    16 apr 20
    tutti i genesiani ad andare matti per sto disco. A me sinceramente la voce di Pippo Collins su Supper's ed altri pezzi del periodo Gabriel la reggo poco. A questo preferisco la grana più ruvida di Live con i pezzi più di pancia per primo periodo (escluso forse Musical Box)
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "Genesis Live" infatti è bello (come il live al Rainbow probabilmente il miglior disco live dei Genesis con Gabriel) ma, obbiettivamente, un po' meno ben suonato (ma 'sti cazzi l'effetto è ottimo) e moolto meno ben cantato. Flame, sul palco Gabriel rendeva tantissimo come istrione, "sacerdote" e maschera ma decisamente meno come cantante, limitato proprio dalle esibizioni teatrali, dai mascheroni e tutta quella robba là. Parlando di Genesis, dal vivo Collins era molto meglio (su disco eh, poi ad esserci sai che ficata vedere un loro concerto nel '72, per dire). E poi scusa ma ok diciamo che quello che dici ci sta, gusto tuo, ma a me sembra sempre il classico fondamentalismo gabrieliano, un pregiudizio, una tara mentale, almeno in parte (e sottolineo "in parte" perché io stesso, come puoi leggere, non apprezzo alcune interpretazioni di Philco del repertorio pre '75, con certe infiocchettature e svolazzi e "na na" e "la la" che ci mette in mezzo poi...). Si insomma, cosa mal sopportate Collins che canta il repertorio gabrieliano, penso io, quando Collins ha sempre cantato in quei brani ? Era lui che faceva tutti i controcanti e le seconde voci, la voce sua e quella di Gabriel erano interscambiabili, a volte si fondevano assieme, è uno dei motivi per cui hanno poi scelto lui come sostituto. Collins è il cantante migliore possibile per cantare quelle canzoni, io non reggo mai tutti i cantanti tipo di Hackett nei Revisited su quei repertori, per dire. Per quanto meno convinto nell'interpretare quelle storie rispetto a Gabriel (ma quello è normale, ci sta) Collins per dire su Supper è bravo, fa un bel lavoro, su un brano difficilissimo. Diciamo che è altalenante sul vecchio repertorio, però ecco mi fa strano sentire uno che regge poco la voce di Collins sui pezzi del periodo Gabriel, quando è una voce che c'è sempre stata, è la più affine possibile a quella di Gabriel, lo diceva pure Pietruzzo dopo esserli andati a vedere nel tour di "A Trick of the Tail". Poi vabbè, ci sarebbe anche il resto della band, anche per questo alla fine Seconds è un po' meglio dei live con Gabriel, nel '76-'77 erano all'apice.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Ah scusa non ho capito: in che senso "esclusa Musical Box" ?
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Capito, mi suona come un "uffa uffa, quei pezzi li cantava Gabriel e non li deve più cantà nessuno, oh" :D Mentre ala fine le interpretazioni del nano sono buone. Ovvio, è più a suo agio con i brani composti con lui già alla voce, ma in generale, contando anche la resa superba della band, la presenza di Collins alla voce nel vecchio repertorio a me non sembra una discriminante tale da dire "Boh ma che avranno tutti da dire che 'sto live è fico" ?
  • Flame
    16 apr 20
    Nessun pregiudizio su Collins, tanto che riesco a digerire anche roba ottantianissima dei Genesis comprensibilmente indigeribile per chiunque (tipo in too deep ... brrr rabbrividiamo). Due cose però. A mio gusto i due non hanno voci così simili, anzi. Il fatto che a te piaccia Collins sui pezzi del primo repertorio e non Hackett , deriva dal fatto che Collins ha una voce da cantate (quindi non solo intonato, ma in grado di tenere su un pezzo). Secondo per me i pezzi del periodo Gabriel sono stati scritti pensando che li avrebbe cantati lui, e la voce di Collins (col suo voler essere delicata a tutti i costi, es. Carpet) li snatura totalmente (per me). Sono solo piccole sfumature, per carità, ma che per me fastidiose. Es: un passaggio come Willow Farm o la ripresa dopo l'assolone di Tonino Banks è roba solo per Gabriel quella (per il Gabriel di allora, non per l'omino michelin di oggi).
  • Flame
    16 apr 20
    "esclusa Musical Box" nel senso che è nella scaletta di Live ma non lo annovererei tra i pezzi più i pancia del primo periodo, intendendo quelli più grintosi.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Madò... Se non è uno dei pezzi più grintosi "The Musical Box" ... Di la verità, hai schippato dopo i primi due minuti :D
    Scherzi a parte, quello è uno dei pezzi più elettrici e con più "furia rock" del loro repertorio, anche se alterna con le parti acustiche. Mi sa che sta dietro solo a "Return of the Giant Hogweed" (d'altronde Nursery è mucho elettrico e mucho "di pancia" come dici tu) e "The Knife" in questo senso (e qualcosina di The Lamb). Comunque, a parte 'ste quisquillie, no non mi sono spiegato: non Hackett, non si metterebbe mai a cantare Supper's Ready da solo mica è scemo, intendevo i cantanti scelti da Hackett nelle sue varie operazioni Revisited.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    " A mio gusto i due non hanno voci così simili," Vabbè scusa ma qui non è questione di gusto eh. Intendiamoci, hanno voci diverse, timbri e stili diversi, è ovvio, ma abbastanza simili, quantomeno assimilabili ecco, per questo erano così ben assortiti nei canti-controcanti vari Gabriel e Collins, che duettavano spessissimo nei brani, con Collins in secondo piano. Timbri abbastanza simili (che non vuol dire uguali e nemmeno estremamente simili) quello di Collins più delicato e pulito ma comunque accostabile. Pensa a una "Squonk" pensata quando ancora Gabriel aveva mezzo piede dentro ma interpretata poi da un Collins che "faceva il Gabriel" appunto. Be, è un pezzone quello. Tu dici "i pezzi del periodo Gabriel sono stati scritti pensando che li avrebbe cantati lui" e si hai ragione ma pure pensando che dietro di lui li avrebbe cantati, spesso, anche Collins, erano più tarati su Collins che su qualsiasi altro eventuale sostituto. Secondo me ti è sfuggito 'sto dettaglio che Collins è sempre stato, dal suo arrivo, il cantante in seconda della band quindi quale sostituto più adatto ? Poi hai assolutamente ragione eh a volte Collins, giustamente, da la sua impronta ma canna un po' l'interpretazione, sdolcinandola e infiocchettandola magari eccessivamente. D'altronde mica ti dico che Collins canta il repertorio "Gabriel" meglio di Gabriel, solo che era il sostituto più adatto possibile, semplicemente la seconda voce che diventa la prima, l'effetto non sempre è perfetto ma il più delle volte per me scorre liscissimo.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "Willow Farm" è una cosa su cui sono in disaccordo netto: è la parte migliore della suite cantata da Collins. Lui è un istrione, un istrione e cazzone molto più naturale di Gabriel, e su quella parte si diverte anche perché è una sezione folle che puoi rigirarti un po' come ti pare. Sono più d'accordo sul fatto che Collins a volte imprima una "dolcezza" eccessiva e qualche infiocchettatura vocale anche quando non necessarie, su questo non discuto eh. Dico solo che nessun altro, a parte quello che aveva deciso di andarsene però, poteva cantare il repertorio '71-'74 meglio della seconda voce del repertorio '71-'74 ;) Non l'ha fatto benissimo in tutti i brani e ok ma la maggior parte delle volte la sua voce in quelle canzoni risulta tutto sommato molto naturale. Per farti un esempio, cito Gabriel in persona (non che abbia la verità assoluta sulla questione ma, insomma, è significativo, ecco) che, andandoli a vedere nel '76 pensò sia che Phil non era del tutto a suo agio nell'interpretare certe canzoni e certi testi pensati puramente da Peter per Peter, sia che non c'era cantante più adatto per sostituirlo, perché avevano sempre cantato "insieme" molti pezzi vecchi e che era la scelta più valida soprattutto per il proseguo con le canzoni nuove, perché dava un effetto di "continuità" (poi vabbè Gabriel una volta disse che riteneva Collins un cantante più preparato di lui, e probabilmente è vero, ma questa è un'altra storia e io preferisco comunque Pete).
  • hjhhjij
    16 apr 20
    Ah poi... Se ci basiamo sui dischi in studio è palese che una "The Musical Box" originale sarà sempre migliore di una qualsiasi versione cantata da Phil dal vivo. Ma live per live c'è sempre quel discorso che Gabriel rendeva mica tanto bene... Troppa poca cura della voce (detto sempre da lui, nei primi anni non si comportava come un cantante professionista) troppi mascheroni (prova un po' a cantare bene con in testa una maschera da volpe o il costume dello Slipperman, daje) troppo spettacolo a scapito della resa vocale. In un certo senso, Collins DAL VIVO cantava Supper molto meglio di Gabriel eh eh eh Ma adesso sto facendo il pignolo eh, sappilo :D
  • hjhhjij
    16 apr 20
    " e la voce di Collins (col suo voler essere delicata a tutti i costi, es. Carpet" Collins che su Carpet duettava per tutto il ritornello con Gabriel. Ma si, qui come voce solista ha cannato, perché ha trasformato tutto il brano sul registro più dolce della sua seconda voce sulla traccia originale, che funzionava in contrasto col timbro più basso di Gabriel. Su Carpet concordo mai piaciuta in versione Collins, capita.
  • Flame
    16 apr 20
    Su alcune cose la vediamo in modo diverso non c'è molto altro da dire. Riguardo alle prestazioni live di Gabriel ne periodo G ho sentito anche io che non era il massimo per come andava bardato (tipo la calzamaglia in faccia in Epping che oltretutto è molto verbosa), ho anche un video di loro al Piper (mi pare) dove aveva finito completamente la voce è emette solo urli soffocati. La cosa che dici sul suo pareer su Collins credo tu l'abbia letta sulla bio pubblicata in Italia da De Agostini (De Agostini che pubblica i Genesis..?). Rimanendo strettamente al disco Genesis Live, a me piace la sua prestazione vocale li dentro, sporca fin che vuoi, ma fa ormai parte di me. Che poi Collins sia la miglior seconda scelta su quei brani ... non so, probabilmente è così. Non penso abbia mai affrontato roba tipo "back in N.Y.C." perchè quello non è veramente pane per i sui denti.
  • hjhhjij
    16 apr 20
    "ma fa ormai parte di me" Si ma quella è una cosa totalmente soggettiva io non ti metterei mai in discussione un parere tuo puramente soggettivo/affettivo (tra l'altro, in "Live" mica sostengo che canti di merda eh, magari in studio l'hanno anche ripulito un po', è prassi) io per puro piacere di discussione cercavo di portare il discorso su un piano almeno in parte più oggettivo, come la questione del rapporto vocale tra Pietro e Filippo, è una roba chiara che sta li, sui solchi degli album. Per questo il passaggio di consegne è stato tanto naturale. Al di la del fatto che certi brani del vecchio repertorio con Collins prima voce non rendano altrettanto bene, quello ci sta. "Non penso abbia mai affrontato roba tipo "back in N.Y.C." Ah quello senza dubbio. In generale The Lamb vocalmente, ma pure musicalmente in certi momenti, vede un Gabriel già proiettato in cose molto vicine a quello che farà poi con Fripp nel suo secondo solista (oddio, solista, in coppia con Fripp diciamo), The Lamb è un mini-mondo a se, e di sicuro come cantante Collins sa che, in alcuni momenti più di altri, è quello più lontano dal suo stile. Sai comunque che è il disco dei Genesis preferito di Phil ? Lui è sempre stato insieme a Gabriel il più aperto già all'epoca ad altre esperienze e collaborazioni, era quello più favorevole alle sperimentazioni (Banks ODIA The Lamb :D). Ora, di The Lamb e Phil l'ho letto in duemila parti diverse quindi lo ritengo piuttosto attendibile, non so quanto sia attendibile questa sua dichiarazione ma la riporto comunque: il brano che preferisce dall'Agnello sarebbe "The Waiting Room". Capito chi cazz'era mister Gne Gne negli anni '70 ? :D
  • Flame
    17 apr 20
    "il brano che preferisce dall'Agnello sarebbe "The Waiting Room"", si sta cosa l'ho letta da qualche parte anche io. Ed è anche uno dei miei pezzi preferiti del disco, uno dei pochi che conosco del periodo in cui i birignao dei primi synth vengono utilizzati in modo fantastico, senza lasciare trapelare il fatto che fossero primi esperimenti. Banks era/ ... è forse ancora (l'ho perso di vista musicalmente) in geniaccio, peccato che abbia un po' soffocato questo suo talento sperimentale e sia voluto rimanere nella sua confort zone (almeno questa è la mia impressione sentendo i suoi dischi solisti a macchia di leoparto).
Genesis: Three Sides Live
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Disco "Un po' così..." che è comunque un passo avanti rispetto al precedente che è un disco "A cui dare fuoco ballando in cerchio e cantando The Musical Box a cappella". Diciamo che questo dischetto è "Un tipo". Ci sono incredibilmente 2-3 brani belli, quelli più lunghi si, compresa "Fading Lights" che io trovo comunque una ruffianata ma è piacevole sentire il vecchio trio della parte strumentale di "Cinema Show" lasciarsi andare per 5 minuti dopo tanti anni. Poi ci sono le canzoni talmente brutte che mi vergogno per loro ("Since I Lost You" o "Never a Time") e infine le canzoni che non esistono. Tipo "Way of the World". Non dico nemmeno sia brutta, è che la ascolto ed è come se non avessi sentito nulla. Finisce inizia il brano successivo e fai "Oh, che cazzo è successo ?". Cinque minuti di vuoto assoluto.
  • Kotatsu
    31 gen 18
    Ma quindi a te piacciono più i Genesis di Peter Gabriel?
  • hjhhjij
    31 gen 18
    No, quelli di John Silver.
  • dsalva
    31 gen 18
    Sai come la penso e direi che siamo d'accordo. I Genesis di John Silver...... Ahahahah ha.. Stupendo
  • Flame
    1 feb 18
    Disco che si lascia ascoltare. F light per me è un gra pezzo.
  • Flame
    1 feb 18
    Sopporto poco elephant, quella proprio non la digerisco
  • hjhhjij
    1 feb 18
    Si si Fading è bella, buon pezzo di mestiere io le ho mosso un'altra critica però la qualità del brano è indubbia come le dignitosissime "Driving the Last Spike" e "Dreaming While You Sleep".
Roba per super-maniaci dei Genesis ultra-completisti compulsivi. Nel primo disco, in mezzo a brani dei quali non mi frega ungrandissimocazzo e pure qualche, ovvia, schifezza aggressiva (l'odiosissima "Peiperleitdemmerda") c'è tuttavia qualche chicca interessante, la maggior parte delle quali provoca bestemmie pesanti per il mancato inserimento in dischi del cazzo che, con loro e senza qualche puttanata in eccesso sarebbero stati quantomeno album dignitosi... Visible Shit in primis. Immaginatevi quella vergogna di disco con un paio di canzoni delle sue in meno e con dentro "Feeding the Fire" e "Do the Neurotic", soprattutto quest'ultima, un buon strumentale, incredibilmente SUONATO (visto che manco quello gli andava di fare), divertente, appassionante, porca vacca ma allora anche nell'86 hanno registrato musica decente (non che siano chissà quali capolavori, però son belline). Interessanti anche le "Naminamu/Submarine" che avrebbero dovuto comporre una suite con "Dodo/Lurker" su Abbacabbo. Nel secondo disco vari brani live di qualità mostruosamente schizofrenica (si va da un gioiello come "Ripples" alla stradannata regina delle #illegalsongs) e quindi del tutto inutile (ci sono altri live/bootleg che contengono le stesse canzoni). Nel terzo altri brani live inutili e almeno un'altra bella chicca: "Open Door" di Rutherford, sessioni del 1980, una delle sue migliori canzoni, quando il suo melodismo era dolce senza sconfinare nel troppo sdolcinato.
  • Ad ogni fiera del disco mi avvicino all'immancabile bancarella che vende questo cofanetto, oppure il primo. Alla richiesta, immancabile pure quella, di cento euri e rotti li mando affanculo e desisto.
  • hjhhjij
    10 mar 22
    Cento e rotti ? Sapessi a quanto lo mettono su Amazon. Trema pierpà, trema.
  • Flame
    10 mar 22
    Io quello dell'era Gabriel l'ho preso quando è uscito e sinceramente non me ne sono pentito perchè il live di The Lamb (pur se ritoccato) e degli altri pezzi sul disco 3 mi sono sempre garbati assai, e pure ed il prezzo al temo non era fuori da ogni logica. A questo non mi sono mai avvicinato.
  • hjhhjij
    10 mar 22
    Eh be ma il box dell'era Gabriel è tutt'altra cosa in qualità complessiva. Qui ci sono delle chicche ma, attraversando anche tutto il periodo '81-92, è ovviamente pieno demmerda. Tutto sommato evitabile.
Genesis: ...Calling All Stations...
CD Audio Ce l'ho ★★★
Curioso come i dischi dei Genesis più bistrattati, dimenticati, malvoluti anche dai suoi autori, sfortunati e nati sotto le peggiori circostanze possibili siano proprio il primo e l'ultimo; dall'acerbissimo "From Genesis to Revelation" a "...Calling All Stations..." il cerchio si è chiuso, dopo 28 anni (anzi, dopo trent'anni esatti partendo dai primi singoli usciti nel 1967). Phil Collins si era levato dai coglioni, dopo essere diventato per la band una figura commercialmente sempre più fondamentale e artisticamente sempre più deleteria e questo da un lato affossa del tutto il tentativo ultimo di Banks e Rutherford di "farcela da soli" in classifica, dall'altro consente ai due, soprattutto a Totonno, di concepire brani musicalmente un po' più dignitosi e raffinati e meno tragicamente squallidi rispetto alla roba peggiore sparsa nei dischi dal 1981 in poi. Sembra molto un disco di Banks solista, ballate melodiche ruffianotto-malinconiche a tratti piacevoli, più che altro impalpabili e qualche pezzo dal piglio più deciso e movimentato; Qualche brano troppo annacquato, alcuni brani validi (title-track o "The Dividing Line" ad esempio), qualche schifezza ("Congo") ma rispetto al saliscendi di "We Can't Dance" questo è più "equilibrato" nella sua quieta mediocrità. Voglio premiarlo, è un disco che mi sta simpatico. Ah, e Ray Wilson ha una bella voce, è bravo, poveraccio, nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Concerto del Gigante Gentile a Roma. Bootleg dalla più che discreta qualità audio complessiva (per essere un bootleg dai, si difende bene). Loro dal vivo erano uno spettacolo assoluto, liberavano tutta la loro abilità e la loro fantasia senza il minimo freno; anche per questo però certe esibizioni live (tipiche poi del rock e del progressive anni '60 e '70) è meglio quanto meno vederle (anche in video, un dvd, sul tubo...) che solo ascoltarle, tipo i 27 minuti del medley "Nothing at All/Plain Truth" che solo in versione audio francamente annoia un poco, anche perché la qualità audio non è certo eccelsa. Esser stati lì quella sera invece, presenti al concerto... Ecco, per i fortunati che nel '74 assistettero a quelle fotoniche esibizioni del Gigante, 'ci vostra.
L' ultimo grandissimo disco dei Gentle Giant (per quanto "Interview" sia ancora più che valido), particolarmente illuminato da quel capolavoro di "On Reflection" uno dei loro pezzi migliori. Tutte le canzoni però sono ottime, e molte questa volta spingono parecchio sull'acceleratore "rock" del gruppo: la title-track, "Just the Same", "Time to Kill" (molto bella, a parte forse quei corettini negli ultimi 30 secondi che fa strano sentire in bocca ai Gentle Giant, non è roba da loro) e il folk-rock elettrico ed elettrizzante di "Mobile" sono tutte un bell'esempio del groove e della grinta che sapevano tirar fuori questi qui, oltre che come sempre della loro abilità tecnica e compositiva nei passaggi più "intricati". Poi c'è il folk "alla Gentle Giant" che sfocia quasi nel "sacrale" con quella perla di "His Last Voyage". Un grande disco con al suo interno grandi brani e un vero capolavoro. Dopo questo comincerà la fase calante, comprensibilmente.
  • hellraiser
    12 mag 19
    Sentirò volentieri
  • hjhhjij
    12 mag 19
    Ti piacerà un botto.
  • adrmb
    12 mag 19
    L'attendevo
  • hjhhjij
    12 mag 19
    Contemporaneamente nel mio lettore (o nelle mie cuffie) il live e l'esordio :D
  • nix
    13 mag 19
    quanto ho amato questo disco...
  • hjhhjij
    13 mag 19
    Embè, lo capisco.
Uno dei miei favoriti del Gigantone, tanto che scalzerebbe da un ipotetico podio anche il loro più che brillante esordio. Quante trovate, melodie, ritmi e idee splendide in questo album di una band al suo massimo splendore. Più maturi e sicuramente meno "particolari" rispetto ai primi due album (soprattutto) ma clamorosamente ispirati. Assorbita senza problemi l'assenza di Phil Shulman ai fiati, che ha fatto ciao-ciao dopo "Octopus" mettendosi a fare il professorone a tempo pieno. Faccio un applausone felice soprattutto a 4 dei 6 brani: "Experience" sintesi perfetta del loro stile (introduzione/bozzetto menestrellesco/svolta ruock + virtuosismi vari) "A Reunion", due minuti Kerry Minnearosi che confermano la loro abilità anche nelle canzoni più semplici "A Way of Life" che è pazzesca sia per l'intro, cos'è, Dance-Prog ? Boh, sia per tutta l'epica, estatica e commovente sezione "rinascimental-folk-menestrellosa" e infine la title-track, uno dei loro 10 pezzi migliori come minimo, dove un folk rock da menestrello elettrizzato stupendo finisce con lo sfociare in un brano rock dal grande groove che oh, solo con 'sta sezione avrebbe sfondato in classifica secondo me. Capolavoro.
Gentle Giant: Three Friends
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il mio disco preferito di una delle mie band preferite. C'è tutto il meglio dell'arte dei Gentle Giant qui: eccezionali per tecnica (strumentale e nel cantato) e capacità compositiva ma soprattutto per fantasia, inventiva, imprevedibilità e il tutto mantenendo sempre uno spiccato gusto melodico e un gran "tiro" rock, avevano un Groove pazzesco 'sti qui. Suonavano tutto e di tutto, sempre da dio, e ti facevano anche muovere il culo. Mai in questo album il virtuosismo è tanto fine a se stesso da annullare il divertimento e il coinvolgimento nell'ascolto: vedere l'arzigogolo di strumenti pazzerelli che fanno capolino in "The House, The Street, The Room" e che sfociano con totale fluidità, come fosse il passaggio più ovvio del mondo, in un clamoroso assolo di chitarra wha-whaosa di Green, con il quale ti ritrovi a fare air-guitar contorcendoti sul pavimento. Insomma, spaccavano culi. Poi i cambi umorali da brividi di "The Moon is Down" gli omaggi a Rabelais ("Pantagruel's Nativity" d'altronde sono i Gentle Giant, eh) l'epicità di "Wreck" (con altri momenti menestrelleschi da lacrime)ecc. Disco della vita.
  • Kism
    6 apr 19
    Gruppo tosto, ottimo lavoro come tutti fino a "Free Hand" almeno.
  • hjhhjij
    7 apr 19
    Per me fino a "Interview" (ma anche Missing Pieces in parte) ancora su buoni livelli ma concordo il meglio fino a "Free Hand" (bellissimo, cresce con gli anni in gradimento). Ma questo lo considero con una marcia in più.
Gentle Giant: Octopus
CD Audio Ce l'ho
Il loro disco più rappresentativo e più celebrato, non a torto. Probabilmente è l'album della maturità definitiva, un disco nel quale riescono a comporre canzoni da 4 minuti di media ficcandoci però dentro tutta la loro fantasia, l'abilità tecnica e le tipiche caratteristiche del Prog sfruttate nel modo migliore, il tutto nel loro stile assolutamente inimitabile. Il prog in 4 minuti, si potrebbe definire l'album del polpone. Il bello è che mi rendo conto che la facilità d'ascolto del disco è, in relazione alla complessità delle composizioni, impressionante, grazie alla sua verve e alla sua superba ispirazione melodica, elementi che rendono tutto l'ascolto divertente, appassionante, mai cervellotico. Questi avevano un'ispirazione divina all'epoca, boh. Tutte le 8 canzoni sono ottime, molte sono tra le migliori del loro repertorio, "The Advent of Panurge" (ancora Rabelais) "Knots", insomma tutta la quartina iniziale, quantomeno. E poi c'è lei, il capolavoro della vita di Kerry Minnear come compositore e come cantante (che quando cantava lui, madò...) la più bella canzone del Gigante Gentile Think Of Me With Kindness - Gentle Giant (1972)
  • adrmb
    20 apr 19
    Ho già detto che li amo e che mi devo percuotere per il fatto che non li ascolto così spesso come meriterebbero?
Gentle Giant: Gentle Giant
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Li amo.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Non sei il solo
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Oh lo so, tu li ami più di me e con diritto di precedenza anagrafico. Però stica il Gigante Gentile ha amore per tutti :-) Adoro "Alucard" "Nothing at All" ed è impossibile non muovere il culo sul finale di "Why Not" che tra l'altro ha uno dei loro inserti british-folk-menestrello-medievale più belli di sempre. Lacrime.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Se vuoi approfondire qualcosa che riguarda il loro piglio Medieval-Folk, ti consiglio l'ascolto di una chicca registrata pre-primo album, Freedoms Child, il biglietto da visita di Kerry Minnear, il definitivo click per la creazione del sound messo a punto nel primo album. E' un brano di una dolcezza infinita, con un refrain vocale da brividi
  • hjhhjij
    26 dic 15
    L'ho appena ascoltata. Un brano stupendo, adesso sto soffrendo, perché non è stata inserita in nessun disco in studio ? Cercherò di procurarmi quella compilation, mamma mia credo sia uno dei loro brani più belli, addirittura...
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Tra l'altro ho visto pure che ci sono tantissimi live dei GG, una gran quantità di materiale che non ho ancora ascoltato, che bello.
  • BARRACUDA BLUE
    26 dic 15
    Il brano, insieme ad altri, non venne utilizzato in seguito perche' servi' a saltare il fosso tra il PsychPop di Simon Dupree & The Big Sound e la nuova line-up, con altre ambizioni. Questi brani, a detta loro, vennero incisi da una "other band" che non era ne' l'una ne' l'altra,solo un embrione tenuto nascosto fino al 1997. Fossi stato un discografico, avrei messo sul mercato un paio di 45 giri senza esitare, e forse Freedom Child sarebbe anche finita in classifica.
  • hellraiser
    26 dic 15
    Uno dei più grandi dischi d'esordio di sempre. Mi unisco a voi nell'innamoramento...
  • hjhhjij
    26 dic 15
    Anche perché, davvero, mi sembra un brano di quelli potenzialmente destinati all'immortalità melodica, me ne sto innamorando. Vero che è una ballad forse troppo lineare per le superbe invenzioni anche solo dell'esordio però avrebbe esaltato qualsiasi disco che l'avesse contenuta. Questa parte "a metà" tra Simon Dupree e Gentle Giant mi era oscura e la approfondirò con piacere.
George A. Romero: La notte dei morti viventi
DVD Video Ce l'ho ★★★★★
Un classico intramontabile dell'horror. Ormai sui Zombi si è detto tutto, tanto che ormai io li vedo più come dei simpaticoni un po'tardi, ma questo film, se visto in una certa ottica, mette ancora i brividi. Nel suo genere, capolavoro. 8,5
George A. Romero: Zombi
DVD Video Ce l'ho ★★★★
Secondo riuscitissimo capitolo della saga dei morti viventi di Romero. Dawn of the Dead seppur inferiore al primo capitolo, è un film splendido, più azione e splatter (non eccessivo però), ambientazione geniale (il supermercato come critica alla società consumistica), situazione generale sempre più drammatica e preoccupante (gli Zombi stanno pian piano prendendo il sopravvento) e morti viventi sempre più simpatici e fessi :D Gran film.
8
George Orwell: Animal Farm
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
George Orwell: 1984
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
Uno-dei-miei-cinque-romanzi-preferi ti-in-assoluto.
Giorgio Gaber: Polli D'Allevamento
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il mio preferito di Gaber, "Io se fossi Dio" escluso.
Giorgio Gaber: Io se fossi Dio
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
...
Giorgio Gaber: Far finta di essere sani
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
"Polli d'allevamento" è irraggiungibile ma questo viene subito dopo e, con tutte le bellissime robe che ci sono qui dentro, io dico che basterebbe soltanto "L'elastico" per un 5 eterno.
Immenso.
  • Dragonstar
    14 feb 15
    Come dico sempre, nella serie "Gaber a teatro" non saprei dove guardare per giudicare il mio preferito. Questa è un ottima citazione, anche perché questo è il disco/spettacolo col maggior numero di citazioni per quanto riguarda la discografia del "Gaber teatrale".
  • hellraiser
    14 feb 15
    Mai approfondito Gaber, a differenza di altri italiani che da tempo apprezzo ed ascolto. In futuro si vedrà, ora ho altre priorità ma me lo segno.
  • pana
    14 feb 15
    Proprio ieri sera stavamo commentando alcune sue canzoni più politiche con un amico. Grande artista, grande uomo, sebbene questo non lo conosca così bene.
  • pana
    14 feb 15
    Proprio ieri sera stavamo commentando alcune sue canzoni più politiche con un amico. Grande artista, grande uomo, sebbene questo non lo conosca così bene.
  • SydBarrett96
    14 feb 15
    Invece questo forse è il mio preferito, ma è dura. Ci sarebbero anche "Polli d'allevamento" come hai detto tu, o anche "Libertà Obbligatoria".