Probabilmente è il disco "meno bello" dei Game Theory questo ep del 1983, ma avercene di meno belli così... In ogni caso, se lo è lo è solo perché in metà ep Miller lascia spazio, compositivo e canoro, ai restanti membri del gruppo, soprattutto Juhos che, comunque, ottiene secondo me risultati assolutamente non disprezzabili, ma chiaramente al di sotto del livello del miglior Miller. La prima metà dell'ep, tutta milleriana, è perfetta, tre grandi canzoni con "Penny, Things Won't", capolavoro dell'ep, a fare da manifesto del lato compositivo più imprevedibile ed intricato del pop di Scott, qui palesemente in direzione opposta a quella del pop mainstream a lui contemporaneo, con una canzone che sperimenta la materia pop, la rende irregolare, contorta, difficile, alternando quelle riuscitissime parti di chitarra splendidamente orecchiabili ad una struttura decisamente poco "popular" e anche "Metal and Glass Exact" è sulla stessa linea più o meno, mentre la bellissima "Selfish Again" ha una struttura più canonica e una ispirazione melodica pop, come sempre, impeccabile. Nei restanti tre brani "Life in July", scritta da Miller a quattro mani con Nancy Becker e da lei cantata, è la più adorabile ma anche le due di Juhos tutto sommato sono molto carine. Un peccato il loro oblio nelle compilation che dovrebbero raccogliere i due ep '83-'84 dei Theory, ma che escludono i brani di Juhos, facendo storcere il mio naso da integralista delle opere complete.
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