Chi ormai conosce qui la mia opinione su Hammill direi che sa già che di questo disco, sulla celeberrima Isola Deserta, me ne porterei tre copie, così per star tranquillo. La vetta assoluta e vertiginosa della carriera solista di Peter, da podio anche mettendoci in mezzo i Van Der Graaf Generator, un turbinio di commovente, disarmante sincerità espressiva, di intimismo e di impulsi autobiografici di un artista che qui si mette a nudo e parla senza filtri all'ascoltatore, con rimpianti, dolore, malinconia da brividi e, si, anche rabbia, amarezza ("Betrayed" per dire, è la canzone incazzata più bella della sua carriera). Ispirazione a livelli sublimi, con alcuni dei suoi testi e delle sue melodie e dei suoi arrangiamenti migliori in assoluto. Lontano dall'essere comunque una raccolta di sole ballad tristi (vedi roba come "Crying Wolf" e "Lost and Found", due pezzoni da paura), le ballad malinconiche che ci sono ecco, sono tutte da lacrime, soprattutto, ovviamente, la tripletta "Time Heals"-"Alice (Letting Go)" e "(This Side of) The Looking Glass", brani in cui Hammill mette veramente tutto se stesso e pure qualcosa che gli era avanzato. Il disco, ve lo devo pure dire, è IL Capolavoro di Hammill, che dopo farà ancora tanta roba veramente bellissima ma questo Everest, per forza di cose, non lo raggiungerà più.
- Bèl (02)
- Brü (00)
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