Judas Priest: Painkiller
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Judas Priest: Sad Wings Of Destiny
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco splendido, con la band che compie un gran salto di qualità rispetto all'esordio, affatto brutto ma ancora parecchio acerbo. Per quanto mi riguarda è tra i più bei dischi Hard-Rock che abbia mai ascoltato e ancora di più, lo ritengo uno di quei dischi capaci di superare la barriera della catalogazione e i confini dei generi, un disco apprezzabile al di là della propria "corrente musicale" di appartenenza. Qui i Judas prendono spunto da questo e da quello (un po' dai soliti megaliti del Rock dei primi '70-Led/Purple e compagnia, un pizzico dei migliori Queen, il miglior melodismo di pop raffinato/cantautorato/crooneristic o elettro-acustico/una spruzzatina di melodie o idee musicali vicine a certo gusto "prog" del più "romantico") ma hanno il merito di amalgamarlo in una miscela che è del tutto personale e lo fanno con grande ispirazione nel songwriting, eclettismo e raffinatezza e un sapiente dosaggio di aggressività, malinconia e drammaticità. Così facendo, a loro volta gettano intuizioni raccolte (e ingigantite, il più delle volte male) da una miriade di altre band dal decennio successivo in poi ("Tyrant" per dirne una, è palesemente una Maidenata ante-litteram, per citare forse gli allievi più capaci, anche nel bel gusto melodico, vocale e chitarristico). "Victims of Changes" e "Epitaph" (scritta dal solo Tipton-come il gioiello rock dal gusto teatrale molto british che è "The Ripper") le mie preferite ma qui non si butta un secondo.
Judas Priest: Stained Class
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ottimo disco, insieme al "gemello settantottino Killing Machine" è quello che completa il podio dei dischi che preferisco dei Priest, pur stabilmente una spanna dietro Sad Wings. Qui si abbandona la varietà stilistica dei due dischi precedenti (soprattutto il solito discone del '76) e la band si compatta in un Hard/heavy rock-metal che porca vacca è praticamente un bignami per tutti i loro allievi del decennio successivo, Maiden e compagnia bella NWO eccetera, come anche i Sabbath dioani, sotto molti aspetti (e, come sempre, fatto meglio dai Judas). Canzoni migliori per me "Fire Burns Below" e la bella cover dal bellissimo secondo disco degli Spooky Tooth, "Better By You, Better Than Me", che forse preferisco perché restano più vicine a territori rock/hardrock anni '70, seppure il bellissimo brano conclusivo non disdegni affatto i toni grandiosi, che d'altronde sono perfettamente rintracciabili anche nell'hard-rock settantiano e tutto torna. L'unica che mi convince meno è "Saints in Hell" tutto il resto mi stuzzica alla grande, bello bello, dalla doppietta iniziale "Exciter"-"White Heat-Red Hot" alla title-track passando per la terza canzone migliore di questo disco "Beyond the Realms of Death", con gran bei soli chitarrosi, soprattutto quello di Tipton.
Judas Priest: Point Of Entry
CD Audio Non la voglio ★
Io questo disco lo avevo sempre saltato, passando direttamente ai due successivi. Poi mi son detto "Massì, ascoltiamolo, metti mai..." Dovevo continuare a saltarlo. Disco brutto. Di purissimo e odiosissimo "heavy metal radiofonico" quello veramente poco heavy e veramente poco metal (il pop-metal, lo chiamo) ma soprattutto tremendamente pacchiano, ruffiano e inutilmente, strabordantemente sopra le righe, tamarro, "epico" (nel senso peggiore del termine, questa volta). Purtroppo è un genere che per me ci mette poco a passare dallo spassosamente tamarro al mostruosamente brutto. Questo è brutto. Con un paio di momenti gustosamente zarri, ma brutto. Confrontando questo disco con l'attitudine di un "Killing Machine", oltre che con le canzoni in se, questo disco si autodistrugge. Primo grosso passo falso della band e anche l'unico che abbia mai ascoltato, visto che i due successivi non sono la mia tazza da tè, ma sono abbastanza gustosamente tamarro-divertenti e "Painkiller" è invece un ultraspasso-ultralusso. I due periodo '86-'88 invece non li conosco e non voglio conoscerli, due volte la stessa cazzata no, grazie.
Judas Priest: Killing Machine
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Il mio preferito dei Judas dopo Sad Wings. Bellissimo perché torna su territori più sanguigni e grezzi del Rock/Hard-Rock, pur contenendone qua e là anche gli aspetti più "raffinati" e melodici, lasciando più defilato lo stile maggiormente arioso e epico del "metal classico" chiamiamolo così del quale sono stati progenitori (e che è comunque presente, vedi la bella opening "Deliver the Goods"). C'è una maggior urgenza e visceralità in questo "Killing Machine" e me lo fa preferire leggermente al "fratello" uscito qualche mese prima e quasi altrettanto valido ovviamente. Qui l'unica che mi dice poco è "Evening Star", il resto è una bomba. La sequenza di tre canzoni che va da "Burnin' Up" a "Killing Machine" (irresistibile) è inattaccabile e sono tutte tra le mie preferite della band, in mezzo ovviamente brilla l'ottima cover (non era facile) di uno dei capolavori che lo Stregone Verde del Blues-Rock inglese scrisse con i Fleetwood Mac (l'ultimo, per esser precisi), quell'inno stregonesco perfetto del rock-blues che è "The Green Manalishi" che rivela il loro apprezzamento per i Mac greeniani e che diventerà un classico in scaletta nei live. Bellissima anche la ballad "Before the Dawn", che conferma il loro gusto melodico, ed è giusto un po' troppo romantico-piaciona, ma molto bella comunque. E poi la parte leggera e pop, con "Take on the World", con ritornellone da stadio (queeniano senza essere altrettanto rompicoglioni) che pare anche un canto, ripulito, da osteria inglese.
Jules Verne: 20.000 Leghe Sotto I Mari
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★