Dislocation

DeRango : 22,33 • DeEtà™ : 3006 giorni

Voto:
@[templare] Dunque... Steve Howe fa l'assolo con la Gibson ES35 in "The Murder of love" mentre Davide Silviano, che all'inizio doveva addirittura produrre tutto l'album suona qua e là le tastiere ed i synth, è sua la frase tastieristica in "PMachinery" ed altre cosette sparse ...
Voto:
@[AlephZero] Visto che il prode @[vibration] parla di audiocassette, argomento quanto mai da #vecchidemmerda , ebbene il mio augusto parere è che egli sia degno di fare parte del suddetto gruppazzo, in tutto e per tutto...
E sia!
Voto:
Modifica alla recensione: «Erroretti ed interpunzione.
Rimediato.». Vedi la vecchia versione A Secret Wish - Propaganda - recensione Versione 4
Voto:
Eccomi, colpevolmente in ritardo pressoché abissale, dovuto alla ricerca spasmodica di una c90 in cui c'era 'sto disco (e nel retro Six Pianos di Reich, l'alieno)... L'ho trovata, in cantina, si sente ancora decentemente ed è il casino d'informalità e di bellezza stranita che ricordavo solo vagamente... Chitarre, basso e tastiere assortite. Voce volutamente al minimo dei sentimenti e dell'impegno fisico.
Bella pagina, m'appiaciato.
Ah, comunque, "incaleidoscopiata" non si può sentire, so per certo che leggendo questo termine, al prof
@[lector] è scoppiata un'emorroide esterna e, diretta conseguenza, è sopravvenuta una debole epistassi, un po' più su.
Voto:
Grazie a te, anche per il sudore...
Voto:
Applausi e standing ovation.
Voto:
Bel disco, molto più che dignitoso, lui sempre lui sempre a testa alta, parole e musica, come sempre, ai massimi livelli di composizione e di comprensibilità da parte del pubblico.
L'indimenticato Umbertino (no, non lo dimentico mai quando parlo di scuola genovese...) metteva al servizio di musiche semplici, non facili, d'immediata e non scontata presa, testi profondi, riflessioni agrodolci sui sentimenti e sulla loro caducità.
Bravo Rallo!
Voto:
Credo che il prode @[rallocj] abbia volutamente recensito un album million seller come questo anziché il capolavoro-pietra-miliare che era Pet Sounds, si tratta secondo me più di un tiramento personale che di una recensione tecnico-scientifica (come se ne vedono fin troppe, qui dentro...) su di un prodotto iper comeìmerciale come questo, del tutto privo di ogni signiifcato che non fose quello di incaricare i Beach Boys di perpetuare qualcosa di costruito in laboratorio, loro malgrado, del tutto al di fuori di quelle che erano loro abitudini ed inclinazioni (il solo, compianto, mai abbastanza valutato Dennis Wilson, per dirne una, sapeva surfare, gli altri tennero un surf in mano solo per le foto di rito...). Alla discografia USA interessava sfruttare il più possibile la moda wasp di quel periodo, primi anni 60, che vedeva i giovini californici tutti biondi, belli, fisicati, abbronzati e con un surf sotto braccio e la musica dei Nostri calzava a pennello con i desiderata dell'industria.
Quella stessa industria che, davanti alle scandalose prove di perizia strumentale dei BB non ci pensò un attimo a sostituirli, come esecutori, nientemeno con con la Wrecking Crew, turnisti esperti chiamati a colmare dapprima le lacune tecniche dei ragazzi e poi a sostituirli del tutto, dato che è provato che per tutti i '60, in molti dischi i Nostri non misero altro se non le loro voci sublimi, quelle sì, al servizio delle muscihe di Brian che si facevano sempre meno "facili" ed elaboratissime. Gli intrecci vocali dei BB restano un punto fermo di riferimento per chiunque approcci il vocal nel rock e non si accontenti di proferir due motti in un microfono così, come viene.
Gran bel lavoro, Rallo!
Voto:
T'ou chi, u besugu cu l'aspetta anni pe scrive...
Belinun!
Love e Beatles a stecca, si diceva allora, e ci si aspettava che da una settimana all'altra questo disco stupendo entrasse in classifica... questi vendettero mooolto meno dei Prefab e più dei Room, per dire, ma il qui presente album resta un gioiello di inusitata purezza pop, dove pop sia usato nel senso più nobile del termine, quello che designa un prodotto fruibile da molti, quasi tutti, confezionato con metodiche e procedimenti (dalla composizione all'incisione) che rispecchiano il talento di ideatori ed esecutori, la perizia esecutiva, la bontà dell'incisione ed una produzione mai sopra le righe nonché un rispetto poco comune, allora come oggi, per il pubblico inteso come entità a sé stante, fruitrice del prodotto suddetto, appunto, quindi degno di attenzioni mai, peraltro, da scambiarsi con l'espressione del talento di cui sopra.
Che dire... Dai, Andre, produci, tra un catetere ad una flebo di fisiologica, produci ancora!