Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3008 giorni

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Tutto vero, pienamente condivisibile. E forse la Noia è la chiave di Tutto.
Ma magari c'è il caso che ti ritrovi al di là della specchio e ci metti un po' a capire che non è il paradiso.
Voto:
Da qualche parte ho ancora i due LP, il primo e Hypnotised", coi solchi così consumati da poterci piantare un'aiuola d'agavi. E poi "Teenage Kicks" che avevo a 45 con la copertina verde, "Tearproof", "Girls don't like it" e "My perfect cousin"...
E tu, maledetto, hai aperto una Porta di Stargate che mi fionda ai miei quindici anni, anche sedici.
Voto:
Pietra miliare, certo, opera imprescindibile, sì sì, disco formativo, occhei.... però sono quasi d'accordo con Iside. Sentirla tutta di seguito, come in cd, risulta alfine un poco pesantuccio.
E' un disco che, personalmente, risento un paio di volte all'anno, per dire,anche e soprattutto per il rispetto che nutro per un personaggio del calibro di Lou Reed, uno di quegli artisti per i quali si cita un "prima" ed un "dopo"di....
Se la mettiamo sul lato tecnico, magari, il grezzo si fa rozzo e l'immediato si fa scarso, ma non è per la tecnica strumentale che viene ricordato un disco del genere...
PS Mo' Tucker batterista di stile primitivista africano? Sei generoso, amico mio, generoso davvero.
Per la nostra Mo' è eccessivo il prime termine e inseistente la seconda locuzione. Non scherziamo.
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E morta lì.
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Può essere....
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Grazie, Zappino.
Voto:
Sull'opera non ho nulla da dire, davvero. In ogni senso.
Su di lui però due paroline voglio sprecarle.
Personaggio di un'inconsistenza enorme, sospetto anche umanamente ma non ne ho basi certe, è solo un sospetto e chiedo venia anticipatamente nel caso si appurasse un mio marchiano errore da avventato giudizio.
Comunque, il monumento al qualunquismo più bieco degli ultimi decenni, peggiore di un vascorossi od un ligabue, per dire...
Testi adeguati alla media dei suoi ascoltatori, nessuno si senta offeso. Musicalmente possiamo incolonnarlo in un pop/dance/fintorap d'ascolto e da ballo mediamente ben prodotto e ben suonato, il nostro si serve di collaboratori con le palle, ma il prodotto rimane scadente qual è.
I messaggi che il Cherubini si ostina a mandare con le sue liriche brillano per un qualunquismo esasperato, un sentimentalismo d'accatto, con testi tanto vacui quanto semanticamente insignificanti, strazeppi di luoghi comuni del sentimento. delle rimacce baldracche, diremmo allora senza nasconderci ulteriormente dietro sinonimi pietosi. ora, va da sé che nessuno possa pretendere dalla sua persona una sensibiltà pari ad un De Gregori od un impegno simile ad un De André né una sferza alla Gaber, ma, insomma, dichiaralo facente parte della già nobile quanto decaduta schiera dei cantautori (in quanto cantanti di testi e musiche da loro composti...) mi pare perlomeno esagerato.
Vogliamo parlare di prestazioni vocali? Almeno quando faceva il debosciato col cappellino rovesciato all'indietro lo si poteva liquidare come un quarto di rapper fallito ma furbacchione, in grado di tenere, a fatica, il tempo delle basi.
Da quando ha deciso di confrontarsi col canto non ci si spiega come il pubblico ancora accetti tanta incompetenza e sfacciataggine al tempo stesso.
Se poi, vinta l'ennesima crisi di repulsione, volessimo passare ad analizzare brevemente la capacità e la presenza scenica che tanto i soliti pennivendoli e da radiodiggeicentocinquesolomusicaita liana gli riconoscono, beh, allora la cosa scade velocemente nel ridicolo: il suo intrattenimento del pubblico si limita a movimenti convulsi più simili a crisi convulsive che al ballo, per quanto tribale possa essere, ed il suo fare disarticolato suscita pietà per la sua pochezza e la temerarietà dell'intento, che dovrebbe semplicemente essere quello di ballare al ritmo della musica prodotta dai suoi accoliti.
Mai sudore fu peggio testimoniato da inutile quanto non funzionale sforzo.
Voto:
La BossaNova, non intesa nel senso più biecamente pop del termine, quello che l'ha trasformata in musica da ascensore (come nella famosa scena dei Blues Brothers nel grattacielo...), è da ascriversi a pieno titolo tra le musiche dell'anima e si eleva di parecchie leghe al di sopra delle musiche semplicemente del cuore.... e Juaujjiiuubbertuu ne è uno dei profeti e perfezionatori, nonché timido estensore del Verbo alle genti ignare dell'esistenza di una così assoluta forma di bellezza tout-court.
A suo merito,poi, va ricordata l'alzata di genio di proporre sua moglie Astrud come cantante, proprio lei che confessava di non cantare neanche sotto la doccia... Così l'Umano Genere ha potuto godere di algide e distaccate interpretazioni di brani invece dolenti e pieni di calore, ormai divenuti classici intergalattici, conosciuti anche dai sassi delle spiagge gelide d'Islanda.
Del tuo scritto che dirti? Nulla, rischio di annoiarti.
Per cui passo alle stellette.
Voto:
Ho sempre dosato attentamente le opere della Mitchell, amavo i suoi testi corposi e disperati ma non esageravo mai con lei per via del timbro di voce stesso che l'ha resa famosa, oltre un tot di lei non andavo. La sua svolta jazz, la collaborazione coi grandissimi come Pastorius, Brecker e Metheny, il disco su Mingus, enormissimo.... Qui l'ho davvero divoratra, per lustri, davvero sentivo che la sua voce aveva trovato una dimensione diversa, poteva esprimersi meglio e senza orpelli.... stagionata è stagionata, la voce sembra quella di sua cugina, tanto è cambiata, ma il tempo passa per tutti, lei compresa.... ma questo disco, va detto, è davvero bello, lo so che si dice sempre che i dischi di cover (nel rock) e di standards (nel jazz) servono a riempire momenti di vuoto dic arriera, ma, signori miei, questo è un bel disco davvero.
Bravo PPF, non hai bisogno che te lo dica io di ricontrollare tutto prima di premere Invio.
Voto:
Montale, Montale.... Montale può aiutare, quando la vita ti sballotta tra le onde o sulle pareti metalliche d'una gabbia... Una gabbia, la vita, poi, priva di senso, neanche quello di essere prigione o limitazione, una gabbia dalla quale ascoltare la risacca marina o il vento che muove le siepi... E quando non è gabbia è muro, che puoi tentare di scavalcare per poi scoprire che in cima hanno cementato dei cocci di bottiglia, passi a tuo rischio e pericolo, se vuoi, e se ti fai male te ne fai proprio tanto, di male, da scarnificarti... Col rischio di trovare, al di là del muro, lo stesso giardino, più bello, più brutto, meglio o pergio frequentato, ma lo stesso.
Meglio non cercare sicurezze, certezze nella Poesia, meglio vederla per quel che è, l'espressione della coscienza di sé e della disperata inutiltà del tutto, ma anche la speranza di poter coltivare il Bello, magari il Giusto. L'amore verrà, condito di disperazione, come sempre.
Montale, poi, dall'alto del suo spirito, vedeva paradigmi dell'esistenza dove altri coltivavano solo crudezza del vivere e disincanto crudele. Basta questo.
Bella pagina, Cosmico, bella proprio.