Gerry Rafferty nel 1978 scrisse una canzone, l’immortale Baker Street, che parla di come per tutta la vita un uomo cerchi di sconfiggere una bestia che rode e scava dentro la sua testa.

 La musica, benedetta musica, può sostituire l’urlo della voce che sarebbe solo patetico pathos da tragedia greca.

La recensione esplora il legame tra l'autrice e la Scozia, teatro spirituale e mitico che si riflette nella musica di Gerry Rafferty. Baker Street è descritta come un inno toccante alla lotta contro la malinconia e l'alcolismo, con un sax malinconico e parole dolci che consolano il dolore. La musica diventa veicolo di comprensione e condivisione del tormento interiore. Ascolta Baker Street e scopri la potenza della musica contro la malinconia.

 Quando sono davanti alla mia postazione con le cuffie in testa e il microfono acceso davanti ai miei appunti, vedo solo le luci dei monitor e della strumentazione e mi dimentico della merda che ho intorno.

 Posso solo dire che, dovendo scegliere il nome giusto per la mia nuova radio, mi è sembrato che radioblattaweb fosse perfetto.

La recensione racconta con ironia e sincerità la quotidianità di un giovane che lavora a Radioblatteweb, una radio web indipendente dalla gestione precaria ma ricca di musica e cultura. Tra i piccoli disagi di un magazzino dimesso e gli impegni personali, emergono anche curiosità e ambiguità, come un inquietante episodio legato alla darknet. Il racconto è travestito da confidenza, capace di coinvolgere senza tralasciare il lato più amaro e reale del lavoro “libero”. Scopri l’ironia e i retroscena di Radioblatteweb, la radio web che non ti aspetti!

 È questo fulmine a dominare tutta l'opera e a darle un significato moderno di fenomeno in atto.

 La tempesta è una natura armoniosamente impreziosita dall’architettura antica e moderna, testimonianza dell’intelligenza e del sapere umano.

La recensione esplora La Tempesta di Giorgione come emblematico incontro tra natura e opera umana, evocando atmosfere autunnali di Treviso e Venezia. L'autrice invita a perderci nel paesaggio del dipinto, animato da misteriose figure e dalla potenza di un lampo che domina la scena. Il legame tra musica e arte sottolinea l'armonia di questa celebre opera conservata alle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Esplora La Tempesta e lasciati affascinare dal mistero di Giorgione!

 Niente, alla fine un tizio si butta dall’ultimo piano della tua scuola e tu eri distratto da mille cazzate, e ti sfugge l’essenza, la verità delle cose.

 Di un avvenimento, in fondo, restano solo frammenti di gesti, parole, sensazioni, banalità che avvolgono il fatto togliendogli importanza.

La recensione di Angeli di pietra racconta un episodio drammatico vissuto in una scuola, osservato con uno sguardo attento e critico. Il testo riflette sul confine tra vita e morte, realtà e verosimiglianza, evidenziando la difficoltà di cogliere la verità di un evento traumatico. L'autrice trasmette la complessità dell'adolescenza e della percezione di fatti intensi ma difficilmente afferrabili nel loro pieno significato. Scopri il racconto intenso di Angeli di pietra e riflettici insieme a noi.

 "E adesso spiegami come usciamo da qui?"

 "Cazzo-che-freddo era molto di più di una dichiarazione di collera, era come dire, cazzo-che-vita-di-merda."

La recensione racconta un episodio tanto reale quanto simbolico tratto da "Angeli di pietra" di Serenella, ambientato nella Venezia dell’alluvione del 1966. Attraverso la voce narrante e l’amicizia con Fabio emerge una narrazione malinconica, intrisa di dramma e tenerezza. Il racconto si concentra sui dettagli del paesaggio, sugli stati d’animo e sulla difficoltà di comprendere il passato e i propri tormenti. È un viaggio intimo e nostalgico tra memoria, identità e la durezza della vita. Scopri il racconto intenso e nostalgico di Venezia e della sua lotta con la natura in Angeli di pietra.

 Il suo tempo si è fermato in quel luogo e in quel momento.

 Lotto ha raccolto ciò che poteva di quella vita e di quella storia. Altro non ha potuto fare: la morte porta rispetto.

La recensione analizza il Ritratto di giovane uomo di Lorenzo Lotto, dipinto nel 1527 a Venezia. L'opera si caratterizza per il forte senso di malinconia e per la ricchezza di simboli che incarnano le passioni e la vita del gentiluomo ritratto. Lotto, artista poco apprezzato in vita, usa la tecnica veneta arricchita da influenze fiamminghe e leonardesche per creare un ritratto introspettivo e meditativo, capace di svelare un dialogo silenzioso tra pittore e soggetto. L'attenzione ai dettagli e ai colori rende l'opera affascinante e carica di significato. Esplora la profondità emotiva del Ritratto di giovane uomo di Lorenzo Lotto e lasciati conquistare dal suo mistero.

 Oggi abbiamo paura dell'infinito perché non sappiamo più dove inizia e, quello che è più grave, non ci importa saperlo.

 Il serpente è quindi sia dannazione e sia salvezza nello stesso tempo: può rappresentare l'origine di ogni cosa, e anche, l'infinito.

La recensione esplora il simbolismo del serpente come figura mitica legata all'infinito, al tempo e allo spazio. Illustra come la perdita dell'idea di infinito abbia segnato anche la percezione del futuro. Attraverso un racconto suggestivo, si collega il mito antico con il simbolo matematico dell'infinito (∞) e il suo valore esistenziale e artistico. L'opera sottolinea il doppio ruolo del serpente come dannazione e salvezza. Un invito a considerare il tempo, lo spazio e l'infinito come elementi fondamentali per dare senso alla vita e all'arte. Scopri il mito del serpente e il simbolo dell'infinito in un viaggio tra tempo e arte.

 Usare il nero in modo uniforme sulla tela denota coraggio, oppure la ricerca di un particolare linguaggio espressivo.

 Le Black Stars trasportano informazioni e radiazioni al loro interno e avvolgono ogni percezione in uno 'orizzonte degli eventi' simile a un buco nero.

La recensione celebra le Black Stars di Armand, un artista eclettico di origine peruviana, riconosciuto per le sue tele monocromatiche di nero intenso. Le opere intrecciano riferimenti culturali da Dada americano al giardino zen giapponese, creando un forte impatto visivo e spirituale. La critica sottolinea il coraggio nell'uso del nero e la profonda carica emotiva e simbolica delle tele, che evocano spazi infiniti e misteriosi simili a stelle nere o buchi neri cosmici. Esplora l’intensità delle Black Stars di Armand e scopri un nuovo modo di sentire il nero in arte.

 Il colore è materia. Può essere una polvere minerale, una sostanza vegetale, il risultato della lavorazione di sostanze provenienti dal mondo animale...

 Yves Klein, morto poco tempo fa a Parigi a 34 anni dopo una carriera meteorica, rimane il membro più estremista del gruppo.

La recensione riflette sull’importanza del colore come materia e mezzo espressivo, soffermandosi sull’opera di Yves Klein che con l’International Klein Blue ha rivoluzionato l’arte monocroma. L’autrice esplora come Klein abbia cercato di rappresentare l’infinito attraverso il colore e la forma, collegando tale ricerca anche alla matematica e all’immaginazione creativa. La recensione si conclude con un apprezzamento per la potenza espressiva e simbolica del lavoro di Klein all’interno del contesto dei Nouveaux Réalistes. Scopri il mondo monocromo di Yves Klein e lasciati affascinare dall’infinito blu!

 Il tempio greco è fatto per essere visto da fuori, camminando lungo il peristilio (passo-passo-passo, colonna-vuoto-colonna, ombra-luce-ombra).

 La stupefacente macchina compositiva di Caravaggio crea angoscia soprattutto perché, pur avendo un inizio, è priva di una fine.

La recensione celebra il Tempio greco di Segesta come un capolavoro scenografico dove l'uomo fonde logos, mythos e tempo. L'autrice offre una riflessione profonda sull'esperienza visiva e sensoriale del monumento, confrontandola con l'arte di Caravaggio e la sua capacità di rappresentare il tempo in maniera intensa e concisa. È un viaggio tra storia, emozioni e percezioni che coinvolge passato e presente. Visita Segesta e vivi l'arte che unisce tempo e mito!

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