editoriale di sfascia carrozze

Gaio:

La nuova frontiera sono le vostre teste

e sono già terreno di conquista

non internet

non il cyberspazio

le vostre teste.

E prima o poi verranno conquistate

se non lo sono già.

L'unica speranza che avete

se ci pensate

è di farvi conquistare

da chi decidete voi.

Alvaro:

Sei un inguaribile ottimista

le teste sono andate

okkio al kulo!

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editoriale di carlo cimmino

Non mi piace Ilaria D’Amico. Il calcio è un gioco maschio.
E’ muscoli. Ma anche cervello se è vero che la tattica conta più dell’estro e che, come dicono, numeri e dati statistici sono tanto rilevanti nel calcio quanto nella società dei nostri giorni.
Il calcio è roba da uomini.

Arjan Nexhat Beqiri è nato nel 1975. Ha trentatré anni ed è il portiere dell’Anorthosis Famagosta, società calcistica leader del campionato cipriota e rivelazione dell’ultima Champions League. Famagosta è un campo difficile. Ci ha pareggiato l’Internazionale di Mourinho, e i tedeschi del Werder Brema.
Beqiri (noto ai più come Beqaj) fa il suo esordio nel calcio professionistico nelle fila del Partizani Tirana ed è titolare nella nazionale di calcio albanese. Ma è nato a Prizren, in Jugoslavia.
Prizren era Jugoslavia, nel 1975. Oggi è un distretto amministrativo del Kosovo.

Fernando Cicero è il regista di “Ultimo tango a Zagarolo”. Riuscita parodia di “Ultimo tango a Parigi”, il film vanta estimatori anche oltre oceano (Coppola Francis Ford su tutti) e spaventa nel confronto con l’originale lo stesso Bertolucci.
Cicero, tuttavia, deve la sua notorietà presso il grande pubblico alla commedia sexy all’italiana ed al vincente sodalizio con Edwige Fenech, sua musa e inseparabile compagna di set dal 1975 (“L’insegnante”).
Vero maestro e caposcuola, due anni dopo Nando porterà nelle sale cinematografiche il capolavoro del genere: “La soldatessa alle grandi manovre”, rappresentazione goliardica e porcellona della vita in caserma con un cast stellare – Alvaro Vitali, Lino Banfi e Renzo Montagnani tra gli altri – ed una straordinaria Fenech. E’ il suo film più riuscito.
Sarà trionfo. Ma tra le polemiche: Cicero venne tacciato di maschilismo.
Nel 1975 il paese non era ancora pronto a tanto.

Nel 1975 era Jugoslavia. Oggi, invece, anche Pec è un distretto amministrativo del Kosovo.
Il mondo è cambiato. Le donne ne hanno fatta di strada dal 1975. Oggi siedono in parlamento, sono imprenditrici e indipendenti, lavorano e ricoprono ruoli di punta nella società. Chiara è a Danzica che io fino a ieri pensavo esistesse solo sui libri di storia.
Ne hanno fatta di strada le donne. Oggi si arruolano nell’esercito. Sono soldatesse.

L’otto marzo Mara Carfagna, ministro per le pari opportunità, è a Pec in Kosovo. E’ la festa della donna e ne festeggia l’indipendenza, la libertà, l’emancipazione. Mara Carfagna è in divisa. Ama la disciplina, la professionalità, lo spirito di servizio. Guarda alle soldatesse e parla di parità reale.
Mara Carfagna è nata nel 1975.

Donne. Forse era meglio quando si stava peggio.

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editoriale di Hybris

Secondo una figura di cui avrei preferito non scrivere da nessuna parte (sì, insomma, il papa), la distribuzione dei preservativi - avete presente? - aumenta i problemi legati all'AIDS in Africa: di certo il problema non lo risolve. In effetti qui il DeRatzi supera ogni possibile concezione immaginabile proferendo parole che solo Dottor House potrebbe dire (i livelli successivi sono: Steven Seagull, Motoko Kusanagi, Bruce Willis, i Cavalieri dello Zodiaco, Bruce Lee e infine Chuck Norris). Me lo immagino, Dottor House, nel suo lindo ufficio marchiato da un'importante firma del design nipponico: "dottore, abbiamo un caso di AIDS" e lui "non ditegli di usare i preservativi. Anzi, curatevi che non ne usi MAI", e qui fa l'effetto figo, perchè nessuno capisce il perchè di questa minchiata colossale (ma lui può permetterselo), e infatti poi sbotta, nel crescendo di stupore collettivo "no, invece adesso voi gli asportate qualche organo vitale, gli provocate qualche malattia letale qua, lì e là [Dr. House esce una pistola e la punta verso punti imprecisati del corpo dei suoi assistenti] e poi confidate in me che tanto gli sceneggiatori ce lo fanno guarire tra venti minuti sto stronzo, su" e tutti sono contenti e Dottor House è il più figo di tutti, che Dio lo benedica (e benedica l'America).

Invece forse però, dovremmo riflettere più a fondo sulle parole di Ratzinger: probabilmente si riferisce ai problemi logistici dei distributori. Come portare in Africa dei distributori così pesanti (e con tutto quel caldo!). In che lingua mettere le scritte tipo 'standard', 'extralarge', 'lubrificato', 'con ritardante' (quest'ultima sarebbe davvero un kasino). Come fare a spiegarlo alle nonnette della messa domenicale delle sette ("è quello che fate con il prete dopo la confessione... solo un po' diverso"). Dove trovare i soldi (AHA. Scusate, questa no).

Subito dopo il papa dice anche un'altra cosa carinissima, che non c'entra un cazzo e probabilmente sarà per qualche svalvolata politica vaticana: "Non mi sento solo in alcun modo" sbotta, e finalmente la comprensione mi illumina. Allora forse qualcuno dovrebbe spiegare al papa che quelli che si trasmettono l'AIDS non fanno proprio come lui. Loro non sono soli, sono (almeno) in coppia. E poi qualcuno dovrebbe spiegargli (al papa) che per i casi come il suo non serve il preservativo, bastano un paio di fazzoletti a giochi conclusi.

E siamo tutti più contenti.

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editoriale di Hybris

Secondo una figura di cui avrei preferito non scrivere da nessuna parte (sì, insomma, il papa), la distribuzione dei preservativi - avete presente? - aumenta i problemi legati all'AIDS in Africa: di certo il problema non lo risolve. In effetti qui il DeRatzi supera ogni possibile concezione immaginabile proferendo parole che solo Dottor House potrebbe dire (i livelli successivi sono: Steven Seagull, Motoko Kusanagi, Bruce Willis, i Cavalieri dello Zodiaco, Bruce Lee e infine Chuck Norris). Me lo immagino, Dottor House, nel suo lindo ufficio marchiato da un'importante firma del design nipponico: "dottore, abbiamo un caso di AIDS" e lui "non ditegli di usare i preservativi. Anzi, curatevi che non ne usi MAI", e qui fa l'effetto figo, perchè nessuno capisce il perchè di questa minchiata colossale (ma lui può permetterselo), e infatti poi sbotta, nel crescendo di stupore collettivo "no, invece adesso voi gli asportate qualche organo vitale, gli provocate qualche malattia letale qua, lì e là [Dr. House esce una pistola e la punta verso punti imprecisati del corpo dei suoi assistenti] e poi confidate in me che tanto gli sceneggiatori ce lo fanno guarire tra venti minuti sto stronzo, su" e tutti sono contenti e Dottor House è il più figo di tutti, che Dio lo benedica (e benedica l'America).

Invece forse però, dovremmo riflettere più a fondo sulle parole di Ratzinger: probabilmente si riferisce ai problemi logistici dei distributori. Come portare in Africa dei distributori così pesanti (e con tutto quel caldo!). In che lingua mettere le scritte tipo 'standard', 'extralarge', 'lubrificato', 'con ritardante' (quest'ultima sarebbe davvero un kasino). Come fare a spiegarlo alle nonnette della messa domenicale delle sette ("è quello che fate con il prete dopo la confessione... solo un po' diverso"). Dove trovare i soldi (AHA. Scusate, questa no).

Subito dopo il papa dice anche un'altra cosa carinissima, che non c'entra un cazzo e probabilmente sarà per qualche svalvolata politica vaticana: "Non mi sento solo in alcun modo" sbotta, e finalmente la comprensione mi illumina. Allora forse qualcuno dovrebbe spiegare al papa che quelli che si trasmettono l'AIDS non fanno proprio come lui. Loro non sono soli, sono (almeno) in coppia. E poi qualcuno dovrebbe spiegargli (al papa) che per i casi come il suo non serve il preservativo, bastano un paio di fazzoletti a giochi conclusi.

E siamo tutti più contenti.

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editoriale di carlo cimmino

ma|zùr|ka
s.f. danza nazionale polacca in tre tempi, con movimento più lento di quello del valzer
Varianti: mazurca

Felino è un piccolo centro in provincia di Parma. Ottomila abitanti, deve la sua notorietà al salame di suino (conosciuto in Emilia come "gosino", ovvero porco, maiale). E' noto come salame di Felino, infatti, il salame prodotto in questa cittadina, in buona parte dei comuni limitrofi, della provincia di Parma e dell'intera Emilia Romagna. La popolarità è tale che a Felino da qualche anno è stato istituito il Museo del Salame, aperto ad un pubblico di esperti, amanti della gastronomia o semplici turisti.

Gian Luca Campanini, quarantanove anni, diplomato al Conservatorio di Parma, è direttore di banda e titolare dell'omonima orchestra di ballo. L'orchestra Campanini di Felino.
Il Maestro Campanini è autore di innumerevoli successi per le più importanti orchestre da ballo e, nei giorni scorsi, ha tuonato dalle pagine di un popolare quotidiano nazionale: "Basta ghettizzare il liscio!" Parte così da Felino una raccolta di firme volta a sollecitare l’istituzione di un provvedimento che obblighi le radio locali e nazionali a prevedere almeno tre ore la settimana di programmazione di liscio e folk da ballo. Firme che saranno poi presentate al Ministro Sandro Bondi, uomo dalle profonde tradizioni socialiste (dunque sensibile al fascino della mazùrka, danza tuttora in voga nelle osterie dell'Europa orientale), ma anche frequentatore di balere, amante della gastronomia, buona forchetta.

Resta una domanda: chi cazzo è il Maestro Campanini?

E' nata così una appassionata ed affannosa ricerca della verità, dei perché che hanno spinto quest'uomo a ribellarsi all'insensibilità delle istituzioni e lanciarsi in questa coraggiosa iniziativa.
Ho cercato il Campanini per giorni. Stavo per gettare la spugna quando da Parma mi hanno chiamato: lo avevano trovato. Dovevo parlargli.
Ho così guidato oltre il confine naturale del Po ed ho, clandestino, sconfinato in una Padania innevata sotto una spessa coltre di nebbia.
Parma, Tortiano è una frazione di Montechiarugolo dove il Campanini è titolare di un omonimo ristorante casareccio. Il Campanini è vecchio, quasi non ci sente, si compiace quando vede un culo bello tondo e non ha mai studiato al Conservatorio di Parma. Ma tutto questo l'ho scoperto dopo. Dopo un tris di tortelli, un secondo di carne (punta di vitello, prosciutto al barolo e qualche costina di maiale) e, come antipasto, un misto di salumi. E lambrusco. Venticinque euro.

Chi è il Maestro Campanini? Chi se ne frega.

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editoriale di azzo

Due parole, adesso che le acque si sono calmate, mi pare necessario dirle.

Mi riferisco, indirettamente, al caso Englaro, anche se non parlerò di lei, i panni del corvo li lascio volentieri ad altri. No, due parole obbligatorie sul preclaro esempio di liberale tout court rappresentato dal nostro Presidente del Consiglio. Se vi è una cosa che mi ha infastidito e messo a disagio in questi anni, è l’uso di termini quali “regime”, od addirittura “dittatura”, da parte di molteplici campioni della sinistra, dalla Guzzanti a Santoro, per definire i governi di Silvietto nostro. Dimenticando, questi poveri milionari, il senso, il significato ed il valore delle parole. Ma, soprattutto, non portando rispetto a chi, ed in Italia ve ne sono ancora molti, le conseguenze di un regime, quello fascista, le ha subite per davvero.

A forza di gridare: “Al lupo, al lupo!”, quando infine l’uomo di Arcore ha deciso di sovvertire uno dei principi fondamentali dello stato di diritto, l’allarme è suonato fiacco ed inutile. Da Montesquieu in poi, la separazione dei poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario, è uno dei cardini della democrazia. I tre poteri hanno funzioni distinte e solo di controllo l’uno rispetto all’ altro. Una sentenza di un Tribunale può essere modificata solo da un altro organo giudiziario, non dal potere legislativo. Il tentativo di vanificare la pronuncia della Corte d’Appello di Milano su Eluana Englaro, mediante un provvedimento legislativo, altro non è che un attentato alla nostra Costituzione. Per giustificarlo Berlusconi ha affermato che questa deve essere cambiata in quanto “di stampo sovietico”. Dando prova di ignoranza e protervia inquietanti.

Tutte le democrazie occidentali, dal XVIII° secolo in poi, sono fondate sul predetto principio, recepito nelle rispettive carte costituzionali. Chi lo rifiutò? L’ Unione Sovietica, ritenendolo proprio degli stati borghesi, ed applicando invece il principio di unità del potere statale, per cui il potere è concentrato nelle assemblee elettive.
 
L’ attentato è fallito per i casi della vita: Eluana Englaro è morta prima dell’approvazione della legge. Ma la prossima volta? C’è qualcuno che può avvertire il Cavaliere che l’unico stalinista che si vede all’ orizzonte, di quelli che ci fanno anche un po’ paura, è proprio lui?

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editoriale di Bartleboom

Attenzione, perché quello che state per leggere è un outing.

Ho meditato a lungo sul perché Alessandro Baricco mi stia sulle palle in modo tanto prepotente. Su quanto trovi intollerabile il luccicare degli occhi di mia moglie e delle mie amiche, al solo parlare di lui. Su quanto meticolosamente cerchi ogni piccola imperfezione nelle sue comparsate televisive, nelle sue esibizioni e nei suoi reading - e subito ho nelle orecchie il commento di lei: "E' arrivato l'uomo bello..."
Quanto ho gioito quando l'ho visto ingrassare leggermente, ed ingrigire con il passare degli anni. Con quale misto di stizza ed ammirazione ho consumato le pagine di "Castelli di Rabbia", "City", "Questa Storia". E con quale soddisfazione ho accolto l'uscita di quello stitico raccontino che risponde al titolo di "Seta" (una sventurata mossa editoriale, con ogni probabilità).
Che senso di trionfo, al vedere assieme alla donna della mia vita la mediocre pellicola tratta dal racconto stesso...

La risposta è una sola: invidia. Sono invidioso marcio, detesto tutto ciò che adoro di lui.

Quanto mi piacerebbe arrotolarmi le maniche della camicia con splendida nonchalanche, in un auditorium rovente, accarezzato dagli sguardi di decine di donne adoranti. Chissà se Baricco ha mai arrancato per le scale, portando le sporte della spesa, sotto gli occhi beffardi del vicinato. Sospetto di no.
Quanto mi piacerebbe essere quel maledetto, fantastico affabulatore. Catturare, magnetizzare orecchie sguardi e cuori con la forza delle mie storie, con la mia abilità nel raccontarle. Quanto mi piacerebbe andare in televisione con una maglietta lisa, gli stivali impolverati e i Levi's fetenti, ed essere così incontrovertibilmente, insopportabilmente FIGO. Se mi arrischio una volta a uscire conciato così, incontro prima mia madre, poi la mia maestra delle elementari e infine il mio datore di lavoro e tutti a pensare: "dove abbiamo sbagliato con lui?".
Quanto mi piacerebbe scrivere frasi come: "non sei veramente fregato finché hai una buona storia da raccontare", invece di scrivere insulsi editoriali su un sito web.

E a me che rimane? Il solito campionario di frasi da uomo geloso: "Baricco viene letto perché piace alle donne", "Scrive romanzi di facile presa ma di
poca sostanza", "E' bello, ma purtroppo sa di esserlo".
Ma la verità è un'altra. Lui è Baricco ed io no. E non avete idea di quanto mi rode.

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editoriale di Bartleboom

Ogni mattina noto nello specchio sempre la stessa ruga che grida al mondo che qualche volta devo pure aver riso. Non é brutta, da fascino, un contrasto sull’apocalittico, ma non ricordo chi me l’ha fatta. Era in Vanilla Sky che si diceva che ogni rivoluzione parte dallo specchiamento mattutino? Possibile che pure a Cameron Crowe é capitato di dire qualcosa d’intelligente? Vanilla Sky lo vidi in un ex-cinema porno dove la comunità gay andava a rimorchiare. Oggi é un supermercato e non é chiaro chi ci rimorchia. I tempi di Vanilla Sky erano i tempi in cui chi era più a sinistra di me si ritrovava alla destra di Gesù.

La mia carriera politica cominciò al fianco di mio nonno - compagno esperto con tre falangi perse nella lotta di classe e un tumore alla prostata che testimonia che non tutti i giorni scioperava. Lui stava alla cassa del banco “Sasicce Bone” della Festa dell’Unità di Fuorigrotta e io sul retro. La sua fede incrollabbile cadde sotto il peso dei baffetti di Occhetto perché davanti a un viso del genere pure i pensieri si trovano altro da fare e il nostro banco, tacciatto di “astrattismo”, finì sostituito dal banco “Zeppole pe tutti”. Gli anni passarono, il Napoli si trasferì a Parma, poi arrivarono le Spice Girls a farmi sentire abbastanza virile da iscrivermi al Partito Marxista-Leninista Italiano e l’uomo non fu più uomo, ma divenne compagno. L’attività preferita dei compagni era la riunione -pratica orgiastica dalle indubbie qualità soporifere- che cominciava con l’analisi del prodotto lordo cubano e finiva con la conta delle aste delle bandiere per la prossima manifestazione. Mi allontanai dal partito quando cominciai a seguire la scia di Roberta e accecato dalla voglia di azione, frutto della mia maturazione ideologica, mi iscrissi ai Giovani Comunisti. Numerose riunioni mi insegnarono diverse cose: quando una donna ti chiede una sigaretta non é detto che voglia scopare con te; quando una donna dice “no, domani non posso” non risponderle “e dopo-domani?”; quando una donna risponde “no” é perché voleva dire di “no”.

Il Marx-Engels forum é una piccola piazza silenziosa, tutta grigia, che si confonde col cielo di Berlino. Il Palast der Republik deve morire. Pochi giorni é sarà solo travi senza senso. Ho fatto in tempo a vederlo intero, tutto sano nonostante tutto. Alla mia adolescenza ho legato il Palast der Republik prima di lasciarla cadere nella Sprea. Mentre affondava nell’acqua verdastra ha gridato: " Dite a Roberta che la ruga non é sua."

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editoriale di Kyrielison

Come si spiega il fatto che tra i generi musicali di questo sito troviamo l’“Avant Minimalism Grindcore” e se si fa una ricerca su Internet non ce n’è traccia? Siamo forse, noialtri, depositari d’una verità rivelata?

E’ pur vero che la genesi della scuola grindcoriana rimane tuttora avvolta nel mistero. Secondo certa storiografia, l’Avant Minimalism Grindcore discenderebbe direttamente dal Grindcore, con una scissione realizzatasi nel movimento, che a sua volta nasceva per una frattura formatasi tra Street Punk e Anarcho Punk, entrambi nati dalle ceneri del cosiddetto “Scisma di Leeds”, dal cui caos originò anche la corrente ferreriana di Rifondazione. Secondo altri, invece, l’AMG deriverebbe dall’Heavy Metal, come dimostra il fatto che Steve Harris non perde un concerto dei Napalm Death, quando non vi è fermamente sconsigliato dal suo reumatologo.

La prima band AMG viene unanimemente individuata nei “Sunday Bilateral Orchitis”, 4 commessi di un Outlet del ravennate: Ugo Persichetti (guitar), Lark Pregadio (bass), Colin Mungivacca (drums) e i F.lli Bacciolini della macelleria omonima, appassionati di eccidi, sacrifici umani, carcasse in avanzato stato di putrefazione e giro di Do, particolare che spiega le fortissime analogie fra “My Coroner is vomiting” e il primo Gino Paoli.
L’album d’esordio, intitolato al bassista - prematuramente scomparso durante una seduta di epilazione indolore (“Lark’s Tongue in Aspic”) - ottiene un discreto successo. Il vinile, con la sua copertina raffigurante una demoniaca creatura antropomorfa intenta a divorare le proprie viscere, viene confuso con “Me so’ magnato er fegato” di Gigi Proietti, scalando così le hit-parade.
Ma coi primi successi, ecco i primi dissapori: Persichetti comprende che la sua leadership è sempre più messa in discussione, soprattutto allorquando viene rinvenuto sotto il pianale della sua 127 un mangianastri contenente un’incisione di Sergio Cammariere. Sfiduciato, intraprende la carriera solista, fondando il gruppo “Cesareo and his Friends”. Reso edotto dal suo piastrellista del significato dell’espressione “carriera solista”, rileva allora un chiosco di gelati, al cui interno – per tenere fede a quegli ideali di carneficina, visioni splatter e orribili deformità – tiene appeso un poster di Franco Causio.

I “Sunday Bilateral Orchitis” lasciano un’eredità inestimabile, in particolare per i loro fans, riconoscibili perché dormono lasciando accesa la luce, impallidiscono davanti a un’unghia incarnita e dicono “quant’altro” invece di “eccetera”.

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editoriale di Targetski

Stamattina mi ha chiamato mia madre per segnalarmi che si era imbattuta nel prete lefebvriano negazionista all’altezza del Lidl di Fiera, mentre camminava con un giovane armeggiando dei fogli. Dopo circa dieci minuti, secondo i suoi calcoli, sarebbe passato sotto casa mia. Ho ringraziato mia madre, ho atteso cinque minuti, e sono andato alla finestra.

Vivo in una frazione periferica di un comune marginale di una provincia provincialissima. C’è una sola chiesa in paese, molto piccola, ed è gestita dai lefebrvriani. Attiguo alla chiesetta, sopravvive dai tempi dorati della mia infanzia un piccolo campo da calcio, dove noi ragazzetti andavamo a giocare. Un luogo non propriamente ameno, immerso in una zona residenziale paciosamente borghese.

Uno dei giocatori più talentuosi che abbia calcato quel prato era una mia compagna delle elementari, soprannominata Baresi per la rocciosa autorevolezza difensiva. Io me la cavavo, di velocità più che di tecnica. Alla fine delle partite raccoglievamo i sassi più grossi nei dintorni del campetto e andavamo a lanciarli contro i vetri della chiesa, che allora era abbandonata e circondata dai rovi. Chi aveva perso la partita poteva riscattarsi rompendo più vetri: anche in questo Baresi era molto brava.

Verso la fine della mia dorata infanzia, la chiesa fu acquistata dai lefebrviani, che nessuno capiva in cosa si volessero differenziare dagli altri cattolici. Me lo spiegò il padre di Baresi in un pomeriggio d’estate torrido, dopo che eravamo stati cacciati dal campetto da un residente della zona a colpi di schioppo. Era arrivata pure la polizia, che iniziò a interrogare i vicini. Ma non erano fatti che ci riguardassero, secondo i grandi: per noi bastava un giro di limonata.

Invece il mondo ci riguardava tantissimo: ci riguardava che il vecchio fosse stato multato per detenzione illecita di arma da fuoco, che i lefebrviani rifiutassero il Concilio Vaticano II, che noi fossimo sul punto di irrompere nella vita vera e di non poter più lanciare i sassi. Tutte cose che adesso, oltre a riguardarci, ci danno immensamente fastidio.

Nella piccola chiesa lefebvriana, dicono i giornali, in questi anni ci sono andati anche Bossi e Calderoli, e non serve il padre di Baresi per capire che ci sono andati perché sono fondamentalisti. Dieci minuti dopo la chiamata di mia madre il prete è passato sotto casa, e mi ha roso il fegato pensare che non posso più lanciare i sassi.

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editoriale di sfascia carrozze

Da piccino guardavi con invidia e rispetto i fortunati partecipanti allo Zecchino D'Oro? La Musica scatena la Tua passione o magari è parte significativa della Tua Vita? Hai un progetto individuale o suoni assieme agli Amici? Insomma, ami comporre e suonare per diletto, piacere e personale gratificazione?

Forse faremo una cosa che per il momento non sappiamo con esattezza in cosa consisterà ma sarà tipo "Il DeRecensore Suona", e se risulta di nostro gradimento, forse potrebbe finire all’interno di un CD realizzato da DeBaser!

Per ora questo è una sorta di sondaggio sotto forma di DeEditoriale: se desideri partecipare, se hai una idea che reputi interessante, se ritieni di avere qualcosa da segnalare inoltra una mail all’indirizzo editors@debaser.it che ci aiuti a riflettere.

Se vuoi aggiungere qualche - non esagerare - personale Mp3 (Licenza Creative Commons: senza $oldi coinvolti) te ne saremo moderatamente grati.

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editoriale di carlo cimmino

Ho una vespa. Centocinquanta di cilindrata, Piaggio, blu. E' sopravvissuta a Bre¸nev, al disgelo degli anni ottanta, alla caduta del Muro di Berlino, all'undici settembre e, pur malridotta, ancora oggi funziona. Dopo trent'anni. Certo che funziona! Vero è che anche l'occhio vuole la sua parte, ma non mi ha (quasi) mai lasciato a piedi.
La vespa funziona bene, ma c'è chi, durante la notte, ha piacere nel bucarne le ruote. Non ho mai visto il malfattore, né ho abbastanza prove per incastrarlo, ma io lo so chi è. So chi è e prima o poi lo beccherò sul fatto. Gliela farò pagare.

Un amico, tra una chitarra di Stone Gossard ed un assolo di Mike McCready, studia da entomologo. Lo preferisco quando parla di grunge, ma è stato lui a dirmi che la vespa appartiene all'ordine degli imenotteri. Vola, punge e, come la Juve Stabia, veste di giallonero. E' un insetto sociale, come le api. E' un insetto sociale, ma, se pure mi è stata spiegata, quale sia la sua utilità proprio non ricordo.

Bruno Vespa, invece, lo conosciamo tutti. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze, poiché nulla ha a che fare con gli imenotteri. E' un giornalista, ma vi è ben poco da stupirsi e per cui annichilire, poiché giornalisti sono anche Aldo Biscardi e Luca Giurato. Bruno Vespa, in affannosa competizione con altri autori nostrani (Veltroni, Moccia...), scrive libri che nessuno legge, ma tutti comprano, e da anni conduce una trasmissione televisiva in onda sul primo canale: "Porta a Porta".
"Porta a Porta" è un circo partorito dalla mente di Tod Browning, dove a Vespa si affiancano personaggi del mondo della politica (?) e dello spettacolo, e si compiono atrocità. Famelici medici discorrono di chirurgia plastica e scienziati studiano menti criminali. Si ricostruiscono omicidi su plastico. Uomini perversi stipulano contratti, unilaterali, con gli italiani. "Porta a Porta" è un teatro degli orrori.

Sono stanco. L'altra sera ci ho visto Al Bano. Sono veramente stanco. Così sono uscito, sperando di cogliere sul fatto il solito sabotatore. Ma aveva già colpito e l'indomani mattina non mi restava che fare la solita levataccia per risolvere il problema, prima di recarmi al lavoro.
Ho deciso di fare due passi, che pioveva e le strade erano deserte. Faceva un freddo cane. Mi sono chiesto il perché di tutto questo. Perché nessuno chiude quella porta?”

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editoriale di Targetski

A me l'accademia fa schifo.

Mi fa schifo quando, durante i convegni, mi aggiungo al buffet nel bar più chic della città perché vengo a sapere che era stato organizzato per cinquanta persone ma ce ne sono solo venti; allora mi abbuffo di tartine al salmone e dribblo gli sguardi inquisitori dei Decani che mi hanno riconosciuto quale volgare infiltrato, il pesce spazzino dell’acquario. Anche i camerieri, allora, mi servono con maleducazione.

Mi fa schifo quando vedo che si organizzano concorsi ad personam e che persino i futuri perdenti fingono di non sapere che perderanno, perché sanno bene che se non stanno al gioco la prossima volta non toccherà a loro; allora gli chiedo: "Ma perché fai finta di sperarci?". Anche i segretari, allora, non mi salutano la mattina.

Mi fa schifo quando consegno un articolo al mio professore e lui lo consegna alla rivista di cui è redattore e la rivista di cui è redattore dopo tre mesi mi spedisce le bozze e dopo cinque mesi il nuovo numero con il mio articolo; agli amici che mi fanno i complimenti per il prestigio della rivista rispondo: "Ma che cazzo mi fate i complimenti? Avessi consegnato una fotocopia del mio scroto l'avrebbero pubblicata lo stesso". Anche i novizi, allora, parlano male di me.

Mi fa schifo quando tutti parlano male della protetta del direttore e dicono che è lì solo perché è figa, ma poi le fanno i complimenti per l’eccellente intervento a margine del seminario collaterale al convegno; allora gli chiedo: "Ma perché le fate i complimenti se ne pensate male? Non potreste quanto meno tacere?". Anche i miei amici, allora, mi mandano affanculo.

Tra un po' i miei amici si contenderanno con me l’unico posto da ricercatore. Vincerà il più vicino al direttore, il più caro a sua moglie. Per i corridoi si fa già il mio nome.

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editoriale di NewRomantic

Dopo la convincente prova di "Anguilla Fritta" e il controverso lavoro "Arrosto di Maiale in Crosta", a proposito del quale alcuni critici hanno parlato di una eccessiva asciuttezza, MiaMamma ci riprova, ed eccoci sotto gli occhi il nuovissimo "Risotto Al Radicchio", appena uscito, oggi verso le dodici e tre quarti. Un lavoro destinato a farsi apprezzare, sia per la bontà dei contenuti, che per la formalità esecutiva.

Si parte con l'intenso "Soffritto Di Cipolla", che introduce subito a un'atmosfera bollente, gravida di accenti penetranti, a sfumare nel rumoristico "Aggiungere Il Riso". Una pausa, giusto per mescolare, e poi lo scoppiettante "Aggiungere Il Vino Bianco" che rivela fragranze etniche. Il successivo "Aggiungere Il Radicchio" è sicuramente il pezzo che dà più colore all'insieme. Un momento più contemplativo ed introverso, forse eccessivamente lungo e dispersivo, in "Aggiungere Brodo Di Tanto In Tanto". A seguire due pezzi brevi, il riuscito amalgama di "Aggiungere La Fontina", e poi "Aggiungere Il Grana", sicuramente il brano più gustoso, ma è solo il preludio al pezzo forte, quel "E' Pronto In Tavola" che rimarrà impresso nella memoria e tante volte risuonerà nelle orecchie. Ed è qui che è doveroso riconoscere a MiaMamma il merito di aver saputo accostare con tanta perizia ingredienti così eterogenei. Una "suite" pienamente riuscita, in cui tutte le influenze sono chiaramente percepibili, che lascia forse l'amaro in bocca per la durata troppo breve (e anche per il retrogusto del radicchio).

L'esecuzione è impeccabile ed il lavoro godibilissimo in tutte le sue parti. Un'opera di non facile reperibilità, ma comunque consigliata.

P.S. Non sono riuscito a postare i samples, mi si è impiastricciato tutto il modem, spiacente, dovrete credermi sulla parola.

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editoriale di G

Cari,
sta per arrivare la mmmitttica rivoluzione del digitale terrestre. Un po' alla volta i trasmettitori del vecchio segnale si spegneranno e ci si potrà drogare solo con un bel DeCoder. Milioni di nipoti e figli saranno presto precettati dalla nonnina. Dovranno "C O N F I G U R A R E" il nuovo acquisto.

Ebbene ecco la rivoluzione virale che non ti aspettavi. Tu, nipote configuratore, non potrai certo esimerti, qualche altro con meno scrupoli e più bisogno di mancetta si presterebbe. Non è questo che il vento dell'avvenire ti chiede. No! Sarai più subdolo e sottile. Cambierai l'ordine dei canali nel telecomando della nonnina! Ecco quello che farai. E sarà il tuo piccolo contributo al cambiamento in cui dobbiamo credere. Non più rete4 sul 4, addio canale5 sul 5, peste a italia1 sul sei. Ecco l'ordine che ti proponiamo.

1- BBC [la gallina ha fatto l'uovo, il maggiore con la barba]
2- CartoonNetwork [è criptato]
3- Boing [ci facciamo quattro risate?]
4- Rai 3 [tiè]
5- Rai 3 locale [ri-tiè]
6- Rai 4 [ommioddiomioddio]
7- Premium gallery [tanto è a pagamento]
8- Diretta calcio [è a pagamento pure lei]
9- Coming soon [e la nonna te la trovi al cine]
10 - Download del produttore [bisogna che il firmware rimanga aggiornato]
11 - Una locale a caso [veda lei]
12 - Una locale a caso [veda lei]
13 - Rai gulp [compagni dai campi e dalle officineee]
14 - Rete A [All music]
15 - MTV Italia [too nona fascion]
16 - Sardegna Uno [saredegnaaaaaa.... Unò!]
17 - FD Leggera [un po' di buona musica]
...
...
74 - Canale 5
...
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83 - Italia 1
...
sul satellite Rete 4.

Magari programmare un televisore rende questi vecchiacci intelligenti il tanto che basta per rendersi conto di quanto si sono fatti rimbambire dalla tv per decenni.

 

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editoriale di azzo

"Fondare banche è più immorale che rapinarle"
(Bertolt Brecht, Santa Giovanna dei Macelli, ca. 1930.)


Molto si è discusso, alla fine del secolo scorso, sull'inattualità di Bertolt Brecht.
L'altro giorno mi è arrivato l'estratto conto annuale di una delle banche di cui sono cliente (non sono Rockerduck, ma, per motivi fiscali, la Legge mi impone di avere ben due conti correnti). Mi comunicano che, dal 10 febbraio, avrò il seguente rapporto. Se io presto loro del denaro, cioè se sono in credito sul conto, mi daranno lo 0,01% di interessi. Se me lo prestano loro, cioè se vado, come si suol dire, in rosso, dovrò pagare il 13,5%. In pratica, se un giorno avessi una Ferrari, e mi andasse di cambiarla in un altro mezzo di locomozione, potrò contare sul loro totale appoggio: se la prendono ed in permuta mi daranno una vecchia bicicletta scassata.
Il rapporto è infatti di 1350 a 1. Perché? Pensate che siano più simpatici di me? Non mi pare. Hanno meno soldi del sottoscritto? Non credo. Sono più intelligenti? Ne dubito fortemente.


Le banche sono l'unico soggetto che può modificare un contratto in corso a proprio piacimento. La novità è che adesso devono comunicarlo prima, mentre, fino a pochi anni fa, addirittura te lo dicevano a cose fatte, anche mesi dopo. Provate a pensare se il vostro padrone di casa si svegliasse domattina e decidesse di raddoppiarvi l'affitto. E vi dicesse: o lo paghi, o tra un paio di settimane te ne vai a dormire sotto i ponti.


Silvietto nostro ci ha assicurato che in Italia possiamo stare tranquilli. Niente fallimenti Lehman Brothers. Casomai interverrà lo Stato. A salvarle. E perché mai? Io le lascerei affogare tranquillamente. Sapete perché le banche possono andare a rotoli? La crisi? La congiuntura? Al Qaeda? No, i motivi sono due, e molto piani. Il primo è che vi lavora un sacco di gente che non ha alcun titolo, se non l'essere raccomandati. Il che vale quanto dire che il prossimo attacco del Milan sarà formato dal marito di Marina Berlusconi e dal figlio del Geom. Galliiani. Quante Coppe Campioni vincerebbero con quei due là davanti? Il secondo: mentre al volgo, se chiede un prestito per comprare una casa, gliela ipotecano ed offrono tassi fissi deliranti, se arriva l'amico dell'amico, con un progetto assolutamente vincente, tipo creare un allevamento di zibellini a Catania, non pongono problemi. Eccoti i soldi, non importa quanti sono, non importa se hai garanzie, non importa se me li restituirai. Tanto sei amico del mio amico.


Sì, forse Brecht è inattuale. Le banche, semplicemente, si potrebbe incominciare a farle saltare in aria. Come fossimo alla fine di Zabrinskie Point. Solo che al posto dei Pink Floyd, come colonna sonora userei del sano Brutal.

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editoriale di sfascia carrozze

La Musica è il Tuo passatempo, la Tua passione, è parte integrante della Tua Vita? Hai un progetto individuale oppure suoni insieme agli Amici? Adori suonare o comporre per puro diletto e per personale gratificazione?

Forse faremo una cosa che per il momento non sappiamo bene in cosa consisterà ma sarà tipo "il DeRecensore suona" e se risulta di nostro gradimento forse potrebbe finire all’interno di un CD sponsorizzato da DeBaser!

Per ora questo è una sorta di sondaggio sotto forma di DeEditoriale: se hai una idea, se desideri partecipare, se ritieni di avere qualcun_ o qualcos_ di significativo da segnalare inoltra una mail all’indirizzo editors@debaser.it che ci aiuti a riflettere.

Se vuoi aggiungere anche qualche - non esagerare - Tuo Mp3 (Licenza Creative Commons: senza $oldi coinvolti) te ne saremo infinitamente grati.

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editoriale di sfascia carrozze

Adori suonare il clavicembalo, l'ocarina, il flauto di Pan? Strimpelli la zampogna, l'ukulele, il marranzano? Ti misuri con arpae celticae, nacchere, bouzouki, fustini del Dash?

Insomma: frantumi (quotidianamente) i cosiddetti a parenti, amici, vicini di casa con il Tuo instrumento prediletto ma nessuno di costoro è in grado di percepire la Tua sublime Arte?

Forse faremo una cosa che non sappiamo bene cos'è ma è tipo "il DeRecensore sela & cela-suona" e sé ci piace forse potrebbe finire addentro a un folkapocalittico De-CeeDee.

Per ora questo è un DeSondaggio sotto forma di editoriale: se hai idee (anzi, sicuramente ce le hai), se parteciperesti (e/o partecipassi), se hai qualcun_ o qualcos_ da segnalare inoltraci una aepistola sotto forma di mail al nobile indirizzo editors@debaser.it che ci aiuti a pensare.

Sé poi vuoi aggiungere pure un Tuo bel EmmePìTré (Licenza Creative Commons: senza $oldi coinvolti) te né potremo essere infinitamente de-grati. Ma anche no.

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editoriale di sfascia carrozze

Parlare di musica è come ballare d'architettura.

Appunto per questo, noi scriviamo in silenzio.

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editoriale di lazy84

Sono qui perchè quello che so può aiutare a liberarvi, mettervi in guardia, per avvisarvi... Sono ovunque. Quelli del Grande Fratello, intendo... Vi stanno studiando, vi osservano e quando avranno informazioni sufficienti sul vostro conto, allora vi avranno in pugno.

Starete pensando che sono un pazzo, nient'altro che un ossessionato pazzo... Non deridetemi, non credetevi più intelligenti di me... Voi non conoscete la verità. Nulla di cui io ho potuto provare sulla mia pelle riuscireste ad immaginarlo...

Credete di star usando il mezzo di comunicazione più libero e democratico in circolazione... Illusi! Non state facendo altro che il loro gioco. Siete costantemente sotto controllo. Quando utilizzate quei dannati motori di ricerca o vi divertite con quegli stupidi social network dove con leggerezza comunicate al mondo intero le vostre passioni, i vostri interessi, le vostre ambizioni, non fate altro che rendere loro più semplice l'archiviazione di informazioni sul vostro conto. Tutto quello che scrivete appartiene a loro! E quest'ingenuità, credere che tutto è utilizzato solo a fini commerciali e pubblicitari, prima o poi vi si ritorcerà contro!!!

Vi studieranno per bene, se siete troppo svegli secondo il loro metro di giudizio, quando vi prenderanno (perchè vi prenderanno, non vi illudete di fregarli) avranno un vostro dossier ben dettagliato, la storia della vostra misera esistenza, le vostre debolezze, le vostre paure. Così sapranno cosa mettere nella Stanza 101 del Ministero dell'Amore, dove c'è il peggio che la vostra mente possa concepire, e così sarà un sollievo, per voi, ammettere che "2+2", in taluni casi, può anche fare 5.

Non ignorate i miei avvertimenti. Non fate l'errore di farvi abbindolare da chi ha nelle proprie mani il vostro destino, la vostra sicurezza, il vostro controllo... oggi vi prometteranno cose che domani non avranno problemi a negare. Il vostro nemico oggi, sarà il vostro alleato domani e il vostro nemico di ieri combatterà al fianco del vostro Paese domani. Se siete passati per il Ministero della Verità come me questa schizofrenia non vi stupirà...

Non dimenticate le parole di Winston Smith. Non dimenticate che "2+2" può essere uguale solo a 4.

E se incontrate Julia ditele grazie da parte mia per avermi fatto amare e quindi vivere. O almeno, illudermi di farlo.

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