La musica, quella italiana, nei dischi la si può trovare ancora. Fidatevi.

 Musica fatta da sempre come gesto di responsabilità, per la seconda volta in carriera pubblicata attraverso un supporto ideale a compiere un ragionamento a più ampio spettro.

La recensione celebra l'EP "Cronaca Nera e Musica Leggera" dei Ministri come un lavoro autentico e responsabile, caratterizzato da un sound crudo e imperfetto e testi carichi di significato. L'album si distingue per capacità espressiva e artigianalità, portando avanti lo spirito battagliero della band senza compromessi. Un ritorno alle radici della musica italiana nei supporti fisici, invitando l'ascoltatore a ritrovare la musica nei dischi. Un lavoro denso di riflessioni umane e culturali, ideale per chi cerca autenticità musicale. Ascolta ora l’EP dei Ministri e riscopri la forza della musica autentica.

 L'Attimo Fuggente non educa a qualcosa di preciso, smuove le acque torbide e pesanti dei cuori impauriti.

 Un rito iniziatico che richiede di ravvivare la sensibilità, andando oltre schemi rigidi e voti.

La recensione riflette sull'impatto duraturo de L'Attimo Fuggente, raccontando il film non solo come opera cinematografica ma come esperienza esistenziale per docenti e studenti. Evidenzia la contrapposizione tra rigore scolastico e libertà creativa, con una forte carica poetica. Pur riconoscendo alcune ingenuità, il film viene celebrato come un inno senza tempo alla sensibilità e alla rivolta delle giovani generazioni contro le costrizioni sociali. Scopri il potere ispiratore de L'Attimo Fuggente e risveglia il tuo spirito libero!

 "Go For It è la naturale evoluzione. L'album della raggiunta maturità."

 "Chi conosce Go For It anche solo per sentito dire, in realtà conosce Roots, Radicals, Rockers and Reggae."

Go For It, il terzo e ultimo album in studio degli Stiff Little Fingers, rappresenta un'evoluzione matura del gruppo. Pur collocandosi sotto i precedenti Inflammmable Material e Nobody's Heroes, l'album si distingue per le sue contaminazioni reggae e l'originalità dei brani. È un classico da avere sempre a portata di mano, capace di testimoniare lo spirito di una generazione e di offrire momenti coinvolgenti e trascinanti. Un disco fondamentale per chi ama il punk e il rock'n'roll stradaiolo. Scopri l'evoluzione punk con Go For It degli Stiff Little Fingers, un classico imperdibile!

 Pochi artisti negli ultimi anni hanno dimostrato una capacità di sprecare copertine evocative abbinandole a lotti di canzoni insignificanti pari a quella dei Twenty One Pilots.

 Scaled and Icy è anagramma di Clancy is dead, e la suggestiva copertina ci trasporta in un universo in cui tutto o quasi è rosa e fiori, narrato attraverso un pop-rock innocuo.

La recensione critica l'album "Scaled and Icy" dei Twenty One Pilots, giudicandolo inferiore rispetto al precedente "Trench". L'autore denuncia una semplificazione sonora e testi spesso banali, con pochi momenti interessanti. Solo alcune tracce finali risalgono leggermente la qualità, ma nel complesso l'album delude le aspettative dei fan del duo. La scelta stilistica e la produzione appaiono meno coraggiose e innovative. Scopri perché "Scaled and Icy" non convince i fan e leggi la nostra recensione completa!

 Se LA CORAZZATA POTIEMKIN è una cagata pazzesca, DESERTO ROSSO È UN OCEANO DI MERDA!

 Non metto le stelle perché una stella è troppo. Sono ZERO STELLE.

La recensione critica fortemente 'Deserto Rosso' di Michelangelo Antonioni, definendolo il peggior film di sempre nonostante i riconoscimenti ricevuti. L’interpretazione di Monica Vitti è considerata imbarazzante, con dialoghi e scene percepiti come noiosi e insensati. L’autore esprime disappunto per il premio Leone d’Oro vinto dal film, suggerendo che sia immeritato. Il tono sarcastico e severo accompagna un giudizio personale molto negativo. Scopri perché questo film ha diviso la critica: leggi la recensione completa!

 Il disco fondamentalmente non parla d'altro: andate e ritorni, mare ed orizzonti, crescite con dirottamenti e di un passato mosso che riesce a speronare qualsiasi navigante proteso all'ignoto.

 Con questo disco sono riuscito a sentire qualcosa... ora esco fuori che il sole sta calando.

La recensione celebra l'album 'Elisir' di Roberto Vecchioni come un'opera sommessa e introspettiva, che riflette su viaggi, orizzonti e la malinconia dell'anima. Il recensore si identifica nelle atmosfere tranquille del disco, trovando nel racconto musicale una corrispondenza con la sua visione personale della vita e della natura circostante. Pur senza virtuosismi, l'album arriva al cuore, invitando ad una pausa di riflessione e accettazione. Ascolta Elisir e lasciati trasportare da un viaggio emotivo unico.

 Disco funk dall’Olanda, con mezza puntata di Far West, un paio di episodi sci-fi dub, un piano sequenza in discoteca nell'ultimo episodio, e sette punte di psichedelia per tutta la stagione.

 Qualsiasi cosa significhino. Che tanto non è roba mia: io l’ho seguito solo per sublimare freudianamente i culi in acqua.

L’album The Rabbit That Hunts Tigers di YÎN YÎN è un disco funk olandese ricco di influenze variegate come il worldbeat, la psichedelia e lo sci-fi dub. La recensione ironica evoca atmosfere estive e vacanziere, evidenziando l’originalità e la freschezza del progetto. Nonostante termini un po' vaghi come “world groove”, il giudizio complessivo è positivo con una valutazione di 4 stelle su 5. Scopri il groove psichedelico di YÎN YÎN, ascolta The Rabbit That Hunts Tigers ora!

 «Il giardino: la sua imminente vendita, la sua prossima distruzione. Simbolo nefasto, simbolo di morte.»

 «Tutti noi abbiamo sentito, stiamo sentendo o sentiremo presto quel suono che viene dal lontano, come dal cielo.»

La recensione esplora 'Il Giardino dei Ciliegi' di Anton Cechov come un'opera che unisce dramma e commedia, superando le semplici etichette naturaliste. Cechov rappresenta un microcosmo sociale con personaggi complessi e intrecci di realismo e simbolismo. Il giardino diventa simbolo della fine di un'epoca e della vita condivisa. La recensione ne sottolinea il valore universale e la profondità poetica, rivalutando anche le critiche di Cechov alle interpretazioni sceniche dell'epoca. Scopri il senso profondo del capolavoro teatrale di Cechov, leggilo ora!

 Un bell’ arrost tendente al trascendente di entità lontane anni luce dagli stilemi comportamentali indotti dall’esterno.

 La rassegna delle sofferenze volute srotolata dal nastro magnetico ci regala momenti sublimi di impersonalità dove l’ecletticità è relegata ad un complemento d’arredo.

La recensione evidenzia la natura spiazzante e multisfaccettata di Spasm Sampler #1, una limited edition in musicassetta che unisce post wave e punk industrial. L’ascolto è descritto come un’esperienza intensa e trascendente, capace di confondere e affascinare grazie alle sue stratificazioni sonore e atmosfere oscure. Il packaging fisico, seppur fragile, aggiunge valore all’opera. L’album è una rassegna di sofferenze e impersonalità musicale che affascina e coinvolge completamente. Ascolta Spasm Sampler #1 e immergiti nel mondo underground più intrigante.

 L'aria cazzona della patina punk dei pezzi si confà alla leggerezza acquisita nel cavalcare onde rock anomale che scorticano con registrazioni di fortuna la nostra epidermide.

 "Recording were made in garages, bathrooms, or parking structures, wherever a particular band felt most comfortable. Today these recordings sound just as trashy as ever, but the tunes rock!" (Vitus Matare)

La compilation 'Keats Rides A Harley', originaria del 1981 e ristampata nel 2005, rappresenta un cult del punk underground di Southern California. Con registrazioni grezze e spigolose, cattura l'essenza spontanea e anarchica di un mini-scene dimenticato, ora rivalutato grazie a bonus track e ristampe di culto. La recensione esprime nostalgia e rispetto per la genuinità di queste tracce registrate in ambienti improvvisati e fornisce un omaggio all'importanza storica del progetto. Esplora l'essenza autentica del punk garage con 'Keats Rides A Harley'!

 "Una prova estenuante, per lunghezza, e tuttavia che si ascolta instancabilmente, ancora e ancora..."

 "Quindi, non chiediamoci più 'qual’è stato il turning point': abbiamo i Sophia, la realtà, il qui e ora. Il resto non conta."

La recensione approfondisce "As We Make Our Way (The Live Recordings)" di Sophia evidenziandone l'importanza come momento di svolta e rinnovo artistico. Nonostante alcune scelte sonore discutibili, il triplo live album offre una straordinaria intensità emotiva e una sintesi efficace della produzione della band. Il racconto si muove tra passato e presente, sottolineando il valore della performance live come forma espressiva autentica di Robin Proper-Sheppard e colleghi. La recensione finisce col riconoscere questo lavoro come una rinascita e un omaggio alle atmosfere malinconiche tipiche del gruppo. Ascolta ora il live album di Sophia e immergiti nelle emozioni della loro musica.

 Questi cinque invasati disegnano geometrie invisibili d’un mondo ipnotico, e con ritmi febbricitanti le mettono in moto.

 Insomma: un film per le orecchie.

La recensione celebra 'Astigmatic' del Krzysztof Komeda Quintet come un capolavoro del jazz polacco e della musica cinematica. L'album del 1966, formato da tre brani intensi, rappresenta una frenetica ricerca sonora e una originale espressione dopo-bop. La musica è descritta come un flusso ininterrotto, ipnotico e ricco di tensione emotiva, con i fraseggi del trombettista Tomasz Stańko che donano leggerezza e inquietudine. Un disco che è come un film per le orecchie, con un'impronta indelebile nell'arte europea. Ascolta ora 'Astigmatic' e immergiti nel capolavoro jazz di Komeda!

 I Verdena donano orecchie solo a chi sa ascoltare, sono la fotografia in bianco e nero di un territorio montanaro avido, in deperimento.

 Ogni volta che sfornano qualcosa di nuovo, sfondano una porta che prima non c'era.

La recensione di 'Requiem' di Verdena evidenzia un album cupo e potente che traccia un solco profondo nella musica alternativa italiana. Definito un lavoro per ascoltatori attenti e appassionati, il disco si distingue per il suo sound unico e riconoscibile, frutto di una ricerca sonora intensa e di una forte identità territoriale. Pur essendo complesso e non immediato, il disco lascia un segno persistente e affascinante. Ascolta 'Requiem' per scoprire il lato oscuro e autentico del rock italiano.

 Un film pur sempre crudo, che porta bene i suoi anni e sa svolgere una funzione catartica.

 Alex, un personaggio dotato di un sottile fascino sinistro, ma prigioniero di un potere che manipola ogni volontà.

La recensione celebra i 50 anni di Arancia Meccanica, soffermandosi sulla controversa violenza e sul potere che permeano il film. L'autore invita a leggere il romanzo di Burgess e riflette sull'attualità del tema. Evidenzia inoltre il fascino ambiguo di Alex e il ruolo della pellicola come valvola catartica. Non manca un ironico paragone con la realtà odierna e un richiamo alla storia italiana del tempo. Scopri il fascino inquietante e il significato profondo di Arancia Meccanica, un cult imprescindibile.

 “Suona più velocemente, ma più lentamente”, diceva Martin. La bellezza non ha spiegazioni, se non insensate.

 “To Each” è un capolavoro. Il suono possiede una strana qualità immateriale, decantazione dice qualcuno, quintessenza dice qualcun altro.

La recensione celebra 'To Each' degli A Certain Ratio come un capolavoro che unisce funk, post-punk e jazz in atmosfere fredde e sospese. Il sound è descritto come una radiografia emotiva con profondi riferimenti artistici e poetici, sottolineando la produzione innovativa di Martin Hannett. L'album evoca immagini malinconiche e un groove capace di essere contemporaneamente triste e coinvolgente. Ascolta 'To Each' per un viaggio unico tra funk, post-punk e atmosfere gelide.

 Quell’abbraccio ancestrale tra corpi che non si potranno mai più possedere ma al contempo mai più separare.

 Forever Blue non è solo pietra millenaria con incastonate 8 araldiche gemme, è un pellegrinaggio poetico delle parole verso un suono distante dai nostri pensieri, ma onnipresente.

Forever Blue è l'esordio elegante e profondo di A.A. Williams, un album che intreccia folk, pianoforte e una voce delicata per esplorare temi di isolamento, amore e perdita. Le collaborazioni con artisti come Tom Fleming e Johannes Persson amplificano l'intensità sonora. La poetica dell'album evoca atmosfere londinesi cupe e riflessive, mentre il timbro vocale fragile ma maestoso incanta l'ascoltatore. Un viaggio emozionante e autentico che lascia un segno. Ascolta Forever Blue e immergiti in un viaggio emotivo unico.

 I Vanden Plas rimangono un nome di punta del progressive metal più classico, quello che non si prefigge di andare oltre, che resiste alle innovazioni e resta nella propria comfort zone.

 I Vanden Plas stanno componendo brani da 8 minuti avendo però le idee per brani da massimo 5.

Il secondo capitolo del concept "The Ghost Xperiment" conferma la solidità ma anche la stagnazione dei Vanden Plas nel prog metal classico. Brani lunghi e potenti, ma spesso prolissi e poco vari. Alcuni pezzi come "Fatal Arcadia" emergono per migliore struttura, mentre altri si dilungano inutilmente. La band mantiene qualità e coerenza stilistica ma non osa innovare. Scopri il nuovo capitolo prog metal di Vanden Plas e giudica tu la loro coerenza stilistica!

 Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia.

 Dimenticatevi le eccellenti trasposizioni cinematografiche... questo romanzo le supera, le sovrasta e le trascende.

La recensione mette in luce come 'Lolita' di Nabokov sia un romanzo superiore alle sue trasposizioni cinematografiche, capace di indagare in profondità la natura ossessiva e controversa dell'amore narrato. Attraverso la confessione autobiografica di Humbert Humbert, il lettore viene condotto in un viaggio emotivo e psicologico intenso, che sfida le convenzioni sociali e morali. Il testo è descritto come un capolavoro letterario che trascende il semplice racconto, interrogandosi sulle dinamiche dell'animo umano. Leggi Lolita per scoprire il lato oscuro e profondo dell'amore narrato da Nabokov.

 Mi tremano le gambe, poiché questa è forse l'opera di maggior spessore mai portata da me.

 Thrillerone ansiogeno e pieno di suspense, invecchiato molto bene (e non è una cosa da poco).

Il Maratoneta di John Schlesinger è un thriller ansiogeno e ben riuscito che mantiene alta la tensione senza eccedere in temi ideologici. La trama ruota attorno a Babe Levy, studente e corridore innocente travolto da una vicenda di criminali di guerra nazisti. Spiccano le performance impeccabili di Roy Scheider e Dustin Hoffman. Il film resiste alla prova del tempo, con una celebre scena di tortura ancora memorabile. Guarda Il Maratoneta e immergiti in un thriller senza tempo!

 Si confermano come dei veri e propri maestri dell’Apocalisse tradotta nelle sette note del pentagramma.

 Un basso grumoso, pastoso che pareggia il movimento tellurico di una batteria satura all’inverosimile.

La recensione celebra il ritorno dei Cult of Luna con 'The Raging River', un album breve ma intenso, caratterizzato da atmosfere dense e sonore potenti. La collaborazione con Mark Lanegan in 'Inside of a Dream' è particolarmente apprezzata. L'autore riscopre la band con rinnovato interesse, sottolineando la loro maestria nel creare musica apocalittica e ipnotica. Ascolta ora 'The Raging River' e scopri l'energia unica dei Cult of Luna.