Phil Collins: Hello, I Must Be Going!
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Per me, il miglior disco di Collins, leggermente sopra anche al precedente. Si tratta di un buon disco pop dove il Philco ancora sembra ricordarsi di essere un musicista e non un mero stampatore di lagne. Al suo fianco il fedelissimo Stuermer alla chitarra e come in "Face Value" di nuovo John Giblin al basso in alcuni pezzi, suo compagno di ritmica nei Brand X o in "III" di Gabriel. "I Don't Care Anymore" e "Do You Know Do You Care" sono probabilmente i brani migliori del Collins solista con "In the Air...", "Thru These Walls" subito dietro, "You Can't Hurry Love" è così perfetta che si coverizza da sola, "Why Can't It Wait 'Til Morning" invece con i suoi flauti, oboe e corni sembra più vicina a certi Genesis pop degli anni subito addietro. Bel dischetto, un paio di pezzacci evitabili ma gli inciampi non vanno oltre.
5,5
Philip K. Dick: Follia Per Sette Clan
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
9,5/10
Philip K. Dick: Ubik
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
10/10
10/10
Philip K. Dick: L'Occhio nel Cielo
Cartaceo Ce l'ho ★★★★★
9/10
Pink Floyd: A Saucerful Of Secrets
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Pink Floyd: Animals
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Pink Floyd: The Division Bell
CD Audio Ce l'ho ★★★
Pink Floyd: The Wall
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Pink Floyd: Meddle
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Pink Floyd: Ummagumma
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Pink Floyd: Wish You Were Here
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Pink Floyd: Dark Side Of The Moon
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Pink Floyd: Atom Earth Mother
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
  • pana
    28 lug 12
    Earth???? Oh mio dio. Tralaltro è venuta fuori anche la foto...
Pink Floyd: The Piper At The Gates Of Down
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Pink Floyd: Live at Pompeii
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Insieme a "Relics" è una specie di testo sacro per chi ama soprattutto i Pink Floyd dei primi anni. C'è "Careful With That Axe, Eugene" c'è "Arnold Layne"... E come togliersi dalla testa un capolavoro come "Julia Dream" ? Scrigno di perle.
  • Kotatsu
    16 feb 17
    Un compendio della sacralità, più che un vero testo. Questo magari me lo prendo. Il cofanetto The Early Years sarebbe un sogno, ma il prezzo è proibitivo. 500 euri sull'unghia! The Early Years 1965-72: Pink Floyd: Amazon.it: Musica
  • Kotatsu
    16 feb 17
    Hai fatto pasticci con le info dell'opera però! :)
  • hellraiser
    16 feb 17
    Io la vigilia di Natale me lo son preso ultrascontato, approfittando delle buste natalizie di zie e nonne. Il materiale contenuto è fin troppo, son riuscito in questi due mesi a godermi per bene i primi 2 cofanetti (su sette) con cd audio, blu ray, dvd e devo dire che è una spesa meritata, molto più della serie "Immersion" dei loro 3 bestseller. Bellissimi i 45 giri del periodo Barrett, un bel pezzo di storia.
  • hjhhjij
    16 feb 17
    "Cambridge Station" è un Must. Ma l'ho rigorosamente scaricato :D
Pixies: Come On Pilgrim
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Pixies: Surfer Rosa
CD Audio Ce l'ho
Semplicemente fantastico.
Pixies: Doolittle
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
PJ Harvey: Rid Of Me
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Disco sicuramente molto buono, il più cazzuto e graffiante di PJ Harvey, con le sue schitarrate distorte onnipresenti accompagnate dalla solida e coinvolgente sezione ritmica by Rob Ellis (batteria) e Steve Vaughan (basso). I tre sono davvero grintosi e in gran forma. Alla produzione, la zampa magica di Albini. Non arrivo a 5 perché alla lunga mi risulta un po' ripetitivo e perché non tutti i brani sono all'altezza del capolavoro (molti sono splendidi comunque), ma resta un gran disco.
  • De...Marga...
    27 apr 14
    Insieme all'esordio sono i due dischi che preferisco della Signora Harvey, grazie ad un suono di chitarra diretto, essenziale ma che veniva ben evidenziato da una produzione efficace. Bel disco, ottimo recupero hjhjjhij.
  • hjhhjij
    27 apr 14
    Nulla da dire sulla produzione di Albini in questo ovviamente. Forse però preferisco i due successivi, più maturi eppure ancora genuini. Anche questo, come si dice in gergo tecnico, spakka.
  • De...Marga...
    27 apr 14
    Ho continuato a seguire ed apprezzare Polly j, che resta un autrice autorevole anche negli album successivi; come sempre accade ad un'età più matura corrisponde una ricerca sonora più ampia, con un suono che diventa più ragionato e meno crudo, come da caratteristica degli esordi della cantautrice inglese.
  • selfadjoint
    27 apr 14
    un po' di tempo fa ho comprato Rid Of Me e To Bring You My Love, questo non l'ho ancora ascoltato, il secondo è davvero stupendo dall'inizio alla fine
  • hjhhjij
    27 apr 14
    Concordo, guarda per me To Bring è probabilmente il suo capolavoro. Bellissimo.
  • SilasLang
    27 apr 14
    Disco bello figo. Ma, parere peronale, "Dry" è n'altro passo. E "To Bring You My Love" è forse quel che preferisco in assoluto. Comunque, adoro la Harvey, almeno fino al '98 è stata una dea
  • hjhhjij
    27 apr 14
    "Dry" lo ripiglio adesso. Su To Bring siamo tutti d'accordo vedo.
PJ Harvey: Dry
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Grandissimo esordio per la Harvey. 5 stelle forse sono un po' generose ma arrotondo volentieri al massimo anche in virtù di quel capolavoro che è "Plants and Rags". Disco energico e graffiante, il trio Harvey-Vaughan-Ellis va che è una meraviglia. Rispetto al successivo questo ha il "merito" di prendermi un po' di più, nel complesso. Splendido.
  • Psychopathia
    21 mag 14
    sai che? prova dance hall at louse point, molto scarno... questo invece l'ho consumato
  • hjhhjij
    21 mag 14
    Quello a nome Harvey/Parish ? Infatti non lo conosco, lo devo ascoltare.
  • De...Marga...
    21 mag 14
    Hai detto bene, un grandissimo esordio quello della cantautrice inglese; un album scarno, diretto, essenziale dove le chitarre graffiano e fanno male.
Popol Vuh: Hosianna Mantra
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9,5/10
8/10
9/10
Non ho mai amato la Forneria quanto altri gruppi italiani della scena prog, però bisogna ammettere che il loro disco d'esordio è davvero uno splendido lavoro. "Storia di un Minuto" è un disco dalle atmosfere sospese, delicate, nelle quali è piacevole immergersi, è estremamente affascinante ed è uno dei picchi di sublimazione melodica della musica "pop-rock-folk" italiana, con le sue consistenti sezioni acustiche, colonne portanti del disco, dipinte come acquerelli da un ispirato Mussida e una nebbia padana che a volte si dirada in sezioni elettriche più movimentate ed altrettanto esaltanti; poi, come un vero fantasista che arricchisce tutte le composizioni con i suoi tocchi di pura classe melodica, la pennellata finale la da sempre Mauro Pagani, il vero "uomo in più" della PFM, al flauto, al violino, all'ottavino. Anche l'assenza di un cantante vero e proprio, un punto debole dei successivi dischi prima di Lanzetti, qui-con le voci delicate e fragili di Mussida e Pagani, diventa un punto di forza nel paesaggio delicato presentato nel disco. Sono Mussida e Pagani che dominano nella composizione e scrivono insieme l'intero disco, mentre Premoli sparge immortali colpi di moog (chi ha detto "Impressioni di Settembre" ?) e tastiere varie. Il capolavoro del lotto: "La carrozza di Hans", lunghe riflessioni acustiche e rimembranze dei King Crimson prima maniera (che Fripp aveva appena nuclearizzato, tra l'altro).
Premiata Forneria Marconi: Jet Lag
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Il disco Jazz--Fusion/Prog della PFM che si butta con decisione verso quei territori ancora molto battuti da tanti nella seconda metà degli anni '70 e lo arricchisce con sonorità "mediterranee" e qualche ispirazione d'altro tipo (nella title-track-bellissima e il pezzo che preferisco del disco-i primi 3 minuti circa sono un apocrifo dei Gentle Giant con alla voce un ibrido Chapman-Gabriel come Lanzetti). Certo, fa un po' sorridere che proprio adesso che hanno trovato un cantante vero e così capace come Lanzetti, si mettono a fare almeno tre brani strumentali, ma allora ditelo, per quanto il genere porti tipicamente in quella direzione, sia chiaro. Poi oh, "Peninsula"-prova acustica di Mussida-è uno strumentale stupendo eh. Certo le evoluzioni Jazz-Fusion portano la band-priva di Pagani e con Greg Bloch che lo sostituisce al violino-a perdersi in una musica che nonostante le atmosfere indubbiamente evocative finisce ogni tanto per incartarsi in prove di virtuosismo abbastanza freddo. Però è un disco bello, di gran classe e dove possiamo sentire Lanzetti cantare in italiano (UH) in "Cerco la lingua" un'altra delle mie preferite, indicativa di un disco che è un discreto crogiolo di influenze sonore e di una band sospesa tra identità mediterranea e spinta internazionale-britannica.
Ecco il principale esempio per quando affermo di non amare la PFM quanto altri nomi del prog italiano. "Per un amico" è un disco che mi lascia freddo, mi da l'impressione di una band che abbia realizzato "il disco progressive esattamente come ci si aspettava che fosse" nella maniera più istituzionalizzata possibile: disco elegante, brani dalla struttura complessa e multiforme, tanti cambi di tempo, ritmo, stile e atmosfera, suonati da eccellenti musicisti... E nulla di tutto questo che risulti pienamente convincente. Le composizioni mi sembra non riescano ad amalgamarsi bene in un discorso unitario e fluido, le varie sezioni, i continui cambi di rotta all'interno di questo o quel pezzo (ad esempio "Appena un po' ") sembrano sempre troppo distinti tra loro, momenti di musica ottimamente suonata ma non troppo ispirata e senza riuscire a creare composizioni organiche e davvero coinvolgenti. Inoltre il cantato fragile e moscio, eccetto qualche accenno di dolcezza bucolica ripresa dalle atmosfere di "Storia di un minuto", questa volta penalizza ulteriormente il disco. Si salva, certo, per quei bellissimi momenti melodici che soprattutto-in questo caso-le tastiere di Premoli regalano qua e la in questo o in quel pezzo ("Geranio") o altri bei tocchi azzeccati, come la chitarraccia elettrica bellissima di Mussida su "Generale" o la title-track, che è una buona canzone, eppure mi da l'idea di un disco forzatamente intricato e nel complesso non troppo ispirato.
Be "L'isola di niente" è un bel disco, nulla da dire. Con "Photos of Ghosts" era iniziato il periodo internazionale della PFM, la collaborazione con Peter Sinfield (grand'uomo) per le versioni anglofone dei pezzi dei loro dischi precedenti. Con questo disco-il primo con il basso di Djivas-la PFM conferma di essere la band prog italiana che più tenta di abbracciare e replicare lo stile dei maestri inglesi, se non fosse per il cantato quasi sempre in italiano (la scelta di cantare tutto in inglese era comunque già andata in porto, anche per questo subito dopo arriverà Lanzetti) e per qualche momento più personalmente "peninsulare" parrebbe in tutto e per tutto un disco di prog-rock inglese, non eccelso ma molto valido. Eppure, tra il frullato di ispirazioni che copre tutto il range dei grandi nomi del progressive inglese (tornano i King Crimson-solo che si guarda ad altri KC-con suoni che richiamano i dischi coevi della corte di Fripp- e ribadiamolo, collaboravano con Sinfield in questo periodo, ma qua e la sbuca di tutto, i nomi son quelli, li conosciamo bene) e dalle quali sicuramente escono fuori dei bei pezzi, finisce che la mia preferita rimane l'acquerello bucolico e dolcissimo-da prima PFM (quella che mischiava le ispirazioni melodiche dei primi KC con quelle di un Battisti)-di "Dolcissima Maria", con un gusto melodico da dieci e lode. Un brano in inglese, sempre con liriche di Sinfield, c'è anche qui, la bella "Is my Face on Straight".
Premiata Forneria Marconi: Chocolate Kings
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Che ficata di disco, senza dubbio il mio preferito della Forneria; se "Storia di un Minuto" è in qualche modo il più affascinante, "Chocolate Kings" è semplicemente l'apice della band. In questo disco c'è la miglior formazione della PFM (Lanzetti, Mussida, Premoli, Pagani, Dijvas, Di Cioccio) nel miglior momento della loro carriera da ogni punto di vista; soprattutto, c'è Bernardo Lanzetti, ovvero finalmente una voce solista con i controcubici coglioni, questo figlio di Chapman e fratello minore di Gabriel, che porta alla PFM un carisma e un'intensità, oltre che una capacità, nel cantato che prima di allora non si era nemmeno potuta sfiorare (e infatti è un disco molto più cantato-grazie ar cazzo). Qui abbracciano del tutto il modello inglese, e per la prima volta Pagani scrive testi in inglese, con la collaborazione di Marva Jan Marrow-autrice, poetessa, compagna di Dijvas). Ci sono cinque tracce e sono cinque bombe, Franco Mussida è il gran signore di questo disco, è lui che domina come compositore principale (solo in "From Under" è affiancato da Premoli e-udite udite-l'ospite Ivan Graziani) ed è all'apice artistico della sua carriera; Mussida-e la band in generale-dimostra di tenere il passo con i maestri inglesi (Lanzetti a parte, c'è ad esempio molto dei Genesis qui dentro) e poi c'è "Paper Charms"... "Paper Charms" che vola altissima, forse l'unico brano della Forneria che mi metta "il brivido", pezzo fantastico, con un cantante-finalmente-fantastico.
Primus: Sailing the Seas of Cheese
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Primus: Frizzle Fry
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Primus: Pork Soda
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
My Name Is Mud. M-m-m-ud.
Primus: Miscellaneous Debris
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Fino ad ora l'ultimo disco da me ascoltato di Prince. Trovo sia ancora un buon disco sebbene qui il nanetto cominci a dirigersi in maniera consistente verso lidi musicali a me meno congeniali, ma è ancora tanto il Funk/R&B/Soul/Pop e i pezzi dal ritmo irresistibile non mancano affatto. "Live 4 Love" la mia preferita ma ci sono altre grandi canzoni ("Insatiable" "Willing and Able" "Gett Off") e mi piacciono pezzi normalmente lontani dai miei gusti quindi oh, bravo lui ("Jughead"). Ma passiamo alle cose serie: dopo una Jenny Calendar (chi ha passato l'infanzia vedendo "Buffy" sa...) così Prince & The New Power Generation - Gett Off (Official Music Video) a quando la rivelazione che il batterista dei Death in realtà era Tonio Cartonio sotto mentite spoglie ? No, perché la strada è quella oh.
  • Mr Funk
    22 mar 18
    D&P è un album prettamente commerciale. La WB stava facendo pressioni su Prince perché riducesse il materiale da pubblicare per non saturare il mercato. Prince rispose con quest'album che ebbe un buon successo commerciale, piazzando anche un singolo (Cream) in testa alle classifiche USA. Grazie a D&P Prince strappò un contratto da 100 milioni di $ alla WB, il contratto più oneroso ottenuto fino al quel momento da qualunque autore rock. Ti consiglio, però, di ascoltare il successivo album, quello senza titolo se non il famoso Love Symbol. E' un lavoro nettamente superiore a D&P, sia sul piano compositivo che su quello realizzativo, con alcuni brani di ottimo funk (Sexy M.F.; The Max, The Sacrifice of Victor, Arrogance), ballate soul/rock (The Morning Papers, Damn U, And God Created Woman, 7) ed altre canzoni più sperimentali, dal reggae di Blue Light, alla techno di Wanna Melt With U, alla caotica My Name is Prince, fino alla rock opera di 3 Chains o' Gold.
  • hjhhjij
    22 mar 18
    Ecco, si, "Cream" Vogliamo ribadire che Angel era è e sempre sarà una gigantesca ceppa di minchia impedita nemica delle cose belle ? No niente scusa, traumi d'infanzia... L'avrei voluta anche io però una prof d'informatica così :(
  • hjhhjij
    22 mar 18
  • hjhhjij
    22 mar 18
    Oh, eccolo.
  • Belghazi
    22 mar 18
    3 Chains O' Gold è praticamente Prince che fa i Queen :D Ascoltati il Black Album hj, per me è a mani basse uno dei migliori di Prince.
  • hjhhjij
    22 mar 18
    Assolutamente d'accordo, quelli degli anni '80 li ho ascoltati (e rivalutati) tutti, mi mancano solo i primi due musicalmente più soul classici di fine '70. Il Black Album è uno dei suoi migliori, grezzo, genuino e meravigliosamente Fanc. La roba di Prince che fa i Queen non so se è esaltante o terrorizzante.