The Birthday Party: Junk Yard
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno dei miei dischi preferiti degli anni '80 e il mio personale favorito del gruppo in questione. Baccanali, orge e rituali del Blues più oscuro, deviato e animalesco si susseguono per 40 minuti senza freno, l'aggressività e la furia raggiungono picchi grotteschi, Cave nel momento più bestiale dell'intera sua carriera. Disco strepitoso tanto quanto importante e seminale, come l'intera opera dei Birthday Party in fondo. Immenso.»
The Birthday Party: The Birthday Party
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Dopo l'acerbo esordio a nome "The Boys Next Door" ecco arrivare nel 1980 il primo capolavoro di Cave, Howard e soci che comincia a presentare il loro straordinario e originale stile fatto di Post-Punk misto ad atmosfere oscure e "Noir" a fondersi in una sorta di "Dark-Wave" fortemente impregnata dal Blues più deviato. Si merita il 5, Howard e Cave già autori ispiratissimi, uno grande chitarrista, l'altro front-man BESTIALE.
The Birthday Party: The Bad Seed
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Colleziono i due ep separatamente ma li possiedo nella versione accorpata, meglio che ci sono due pezzoni in più dalle "Mutiny sessions". E niente, "Deep in the Woods" devo pure aggiungere altro ? Cinque a vita.
  • rolando303
    14 nov 15
    Non conosco. Genere?
  • hjhhjij
    15 nov 15
    Non ci credo che non li conosci è una battuta. Oh, Nick Cave, Rowland Howard, Mick Harvey :-D
  • hjhhjij
    15 nov 15
    Comunque... Il Blues più nero e straziante, quello dei padri, unito alla modernità New/Dark Wave. In pillole.
The Birthday Party: Mutiny
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Chiudere alla stragrande e poi ripartire (Bad Seeds, Crime and City Solution, These Immortal Souls) sugli stessi altissimi livelli. Belli de zio.
  • fuggitivo
    14 nov 15
    "Belli de zio." XD. Ma facciamogli anche pat-pat sul capocciotto a sto punto.
  • Marco Orsi
    14 nov 15
    Grandissimi Birthday
  • hjhhjij
    15 nov 15
    pat-pat no perché mi staccano la mano a morsi XD Si Marco, davvero grandissimi.
  • Carlos
    16 nov 15
  • hjhhjij
    16 nov 15
    Quello era Nick Cave infatti. In falsetto. Zitto eh che non lo sa nessuno.
  • Carlos
    16 nov 15
    Anche a lui è in disperata attesa del nuovo Star Wars nelle sale.
  • hjhhjij
    16 nov 15
    Ha scritto la sceneggiatura. Sai com'è ormai ha 'sta fissa...
Pur essendo stato pubblicato postumo allo scioglimento della band questo disco strepitoso è forse la testimonianza live per eccellenza incisa su disco dei Birthday Party, frutto di registrazioni tratte da un unico concerto, tenuto nella loro Australia, all'Astor Theatre, il 15 Gennaio del 1982. Metà delle tracce sono un'anticipazione del capolavoro ("Junkyard") che avrebbe visto la luce pochi mesi più tardi (anzi, contando "Blast Off" e "Release the Bats", all'epoca uscite solo come singoli, poi inserite come bonus tracks di "Junkyard", anche più di metà delle tracce) il resto è tratto da "Prayers on Fire" peccato l'assenza totale di brani dal primo disco, quasi altrettanto bello. E niente, è un live de 'sti matti, che c'è da aspettarsi; resa spaventosa di brani come "She's Hit" "The Dim Locator" "Junkyard" "King Ink" "A Dead Song" ecc...
The Blasters: Hard LIne
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Se non sbaglio, disco concepito quando ormai i fratelli Alvin passavano almeno 15 ore al giorno a sputarsi addosso eppure, come è accaduto più e più volte in musica, il risultato è quello di un'opera che rasenta la perfezione, un capolavoro che con spirito di quel revival che viveva anni d'oro all'epoca, attraversa la maggior parte dello spettro della musica popolare americana: il pop, il rock'n roll, il rockabilly, il country, il gospel, l'R&B, la ballad, insomma "Hard Line" è il bignami esaltante della "canzone pop americana" più bello che si possa immaginare di ascoltare, frutto della maturazione come autore di Dave Alvin, che infila una dietro l'altra una serie di canzoni perfette nella loro essenzialità, senza sottovalutarne il valore dei testi, che spesso aggiungono notevole "profondità" alla semplicità musicale (penso a "Little Honey") ma anche di Phil come cantante e arrangiatore, sempre con i tocchi giusti, con i ritmi giusti, impossibile togliersi dalla testa i solini di chitarra di "Hey, Girl" o il riffetto assassino di "Common Man", o l'interpretazione grandiosa del traditional "Samson and Delilah". Come ciliegina, si accetta il regalo del Puma Mellencamp sotto forma di ennesima grandiosa canzone pop, forse il vero centro di gravità espressivo del disco insieme a "Just Another Sunday", che è il simbolo della scrittura maturata al punto giusto di D.Alvin. Masterpiece.
The Blues Brothers: The Blues Brothers
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
The Blues Brothers: Briefcase Full of Blues
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Oh, per me è un grandissimo disco. Esordio della band fondata dal duo di comici/attori Belushi/Aykroyd sotto gli pseudonimi dei fratelli "Joliet Jake" e "Elwood" Blues (poi portati al successo con il celeberrimo capolavoro di Landis due anni dopo), accompagnati da musicisti preparatissimi (Matt Murphy, Lou Marini, Donald "Duck" Dunn, Alan Rubin solo per citarne alcuni e tutti presenti nel film di cui sopra). Ne esce un bellissimo disco di cover e reinterpretazioni, figo sul serio.
The Blues Brothers: Made In America
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Aveva ragione March, è un bel dischetto, anche se l'ho trovato inferiore ai due precedenti. Comunque ha sempre un bel tiro. Elwood/Aykroyd molto più attivo e presente qui, svolge più che bene il ruolo da frontman. Belushi/Jake invece più sottotono evidentemente non al massimo e molto meno scatenato degno comunque di nota (in Gulity e Going Back to Miami ad esempio). Steve Cropper (c'è anche "Green Onions" dei Booker T. & the M.G's di cui è co-autore) e compari sempre cazzutissimi invece.
Live molto carino e ben suonato targato 1997, con molti "friends" ad avvicendarsi sul palco e con Jim Belushi "Brother Zee Blues" al posto del fratello John "Joliet Jake Blues" ad affiancare ovviamente "Elwood" Aykroyd. I due formano una buona coppia abbastanza affiatata, con il buon Jim che ci mette "core e anima" per fare onore al fratello (citato anche in mezzo a Sweet Home Chicago) e non va manco malaccio. Però ecco, è l'unico disco dei BB che mi stavo rompendo i coglioni ad ascoltare...
The Boys Next Door: Door, Door
CD Audio Ce l'ho ★★★
The Byrds: Mr. Tambourine Man
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Avevo snobbato i primissimi Byrds in favore dei loro capolavori Psych-Folk-Rock del triennio '66-'68. Riascoltato il loro esordio ho trovato un bel disco, piacevole e pieno di perle che siano ottime cover (Dylan il più omaggiato) o pezzi inediti (Clarke, soprattutto). La mitica chitarra di McGuinn (Jingle-Jangle), accompagnata dagli intrecci di quelle di Clarke e Crosby in una tessitura che tanti gruppi ha influenzato negli '80-'90 (minghia i R.E.M.). Fondamentali, innovativi, immensi.
Secondo capitolo dei quattro dell'epopea d'oro dei Byrds. Melodie trascinanti e cristalline, canzoni pop e psych-pop superbe. Il disco in cui domina la scrittura di Crosby, che ci regala capolavori come "Mind Gardens" e "Everybody's Been Burned" ed è ben affiancato da un altrettanto ispirato Hillman ("Have You Seen Her Face" "Toughts and Words" che no non c'entra niente con Battisti). Immancabile la straordinaria cover di Dylan, qui "My Back Pages" e devo dire che davvero le canzoni di Dylan interpretate da tali superbi melodisti sono ancora più belle, qui la resa è commovente. McGuinn molto in disparte in quanto a scrittura rispetto ai due ispirati compari ma la sua chitarra elettrica marchia a fuoco tutto il disco con passaggi favolosi. Ah, quanto amo il suono della chitarra elettrica di McGuinn, uno dei miei preferiti e dei più caratteristici.
  • zappp
    6 set 17
    per certi versi si potrebbe dire che la musica di Dylan ha tratto gli stessi benefici tramite i Byrds, come quella di De Andrè riletta/arricchita dalla PFM.
    Comunque è tanto che non riascolto i Byrds, i dischi di livello alto non sono pochi nel loro curriculum, e nello specifico non saprei se riascoltandoli ora quale premierei come loro lavoro piu' bello, ricordo solo che all'epoca consideravo Younger come l'album piu' completo e maturo.
  • hjhhjij
    6 set 17
    Non so. Io sono più affezionato a "Fifth Dimension" ma di quei 4 album pubblicati tra il 1966 e il 1968 non saprei dirti nemmeno io quale ritenga essere il migliore perché sono tutti di altissimo livello. Anche i primi due dischi sono buoni. Ne hanno fatte di cose belle si. Invece io non concordo con il discorso De André-PFM, per me il gruppo non ha mai aggiunto qualità ai pezzi di Fabrizio, bello il live eh, ma non è un unione che mi ha fatto mai particolarmente impazzire. Meglio allora con l'ex Premiata, Pagani. Molto, molto meglio.
  • Mr. Money87
    6 set 17
    C'è C.T.A. 102. Non è basta?!?
  • hjhhjij
    6 set 17
    Basterebbe, si.
The Byrds: Fifth Dimension
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Benvenuta, psichedelia.
  • SilasLang
    20 gen 14
    i primi sentori psichedelici in paio di brani ("Eight Miles High", "I See You"...) ma per il resto è folk rock...ma sti cazzi, sicuramente è il loro primo capolavoro..i seguenti due, soprattutto "Notorious", sono assai più "acidi"..
  • hjhhjij
    20 gen 14
    Yes, questo è il pioniere. in realtà anche roba come la title-track e "Mr.Spaceman" è testualmente psych, agli albori. "Eight Miles High" ispirata da Shankar e dal Coltrane coevo, è il massimo.
  • madcat
    20 gen 14
    beh ma anche what's happening, 2-4-2 fox trot.. questo è il mio preferito dei byrds ed è nella mia top 20, ma loro comunque hanno sempre fatto (nei 3 dischi acidi) una sorta di folk rock lisergico, non li sento così più "acidi" gli altri 2 (forse per qualche effetto in più) ma la base è sempre quella, è il loro modo di fare psichedelia che, per inciso, è uno dei miei preferiti dell'epoca
  • hjhhjij
    20 gen 14
    E ovvio, il Folk-Rock Psichedelico l'han tirato fuori loro, poco da dire :) "What's Happening" una delle mie preferite.
  • madcat
    20 gen 14
    e chai ragione :D
  • SilasLang
    21 gen 14
    beh, hj, la title-track trovo sia un sublime brano folk rock, si, "What's Happening" anche è vagamente psych...ma vabè, poco cambia, psych o meno, resta un discone :)
  • Mr Funk
    21 gen 14
    Se proprio vogliamo dirla tutta l'anno prima Dylan aveva pubblicato Subterranean Homesick Blues brando quanto mai lisergico, nel testo e nella musica oltre ad altri brani anfetaminici tra Bringing e Highway 61, senza nulla voler togliere ai Byrds che adoro.
  • madcat
    22 gen 14
    vero, quel disco di dylan pure piuttosto folkpsichedelico, la sua prima svolta, infatti, perchè a parte la prima metà elettrica, più rockblues secondo me, nella seconda ci sono sprazzi piuttosto visionari
Ragazzi, che vi devo dire. Questo disco è l'Alfa e l'Omega della musica tradizionale irlandese-celtica, del revival folk delle terre di smeraldo, il Big-Bang del suo genere, nei suoi anni. Il centro di tutto e il punto di partenza (anche se bisognerebbe fare tutto un discorso su Sean O' Riada e i Ceoltóirí Chualann, certo). Pietra miliare assoluta. Tradizionali di ogni tipo (Slow Air strazianti, Jig, Reels, Polche, soli di Uillean Pipes, chi più ne ha ne metta, danze e lacrime) suonati e arrangiati da questi rigorosissimi e scatenati archeologi di musica irlandese, ficcati in Medley che hanno la capacità magica di trasportarti in una Irlanda lontana nel tempo ma che con loro diventa vicinissima nello spazio. Sensazioni indescrivibili. Tradizionali suonati tra l'altro da una band di musicisti straordinari non solo per spirito e cuore ma anche per tecnica e capacità strumentale, dei veri virtuosi del loro strumenti, capaci di esaltare danze e melodie strappacuore come pochi altri, capitanati dall'immenso Paddy Malone (arrangiatore, immenso suonatore delle uillean pipes e thin whistle) e che rispondono ai nomi di Sean Potts (e il suo straordinario thin whistle, che potrei ascoltare per giorni senza staccarmene mai) Martin Fay (fiddle) Michael Tubridy (flauto e la concertina) e David Fallon (il bodhràn, il tamburo irlandese). Una delle più grandi band (folk di sicuro, ma anche oltre) di tutti i tempi per me.
  • adrmb
    2 mag 22
    Eeeee si segna??
  • hjhhjij
    2 mag 22
    Be, gli Chieftains sono IL gruppo di musica tradizionale irlandese/celtica, se piace il genere loro sono lo zenit e l'a-b-c. (insieme ai Dubliners, che sono un po' l'altra faccia del folk tradizionale irlandese, cantato e più "terreno", un po' i babbi dei Pogues, mentre gli Chieftains sono gli zii) le loro esecuzioni erano rigorosamente intrise nella tradizione, spesso i titoli dei brani sono in irlandese infatti non in inglese e soprattutto non cantavano. Visto che non l'ho detto su lo dico qui: gli Chieftains suonano le danze e le arie irlandesi rigorosamente e completamente strumentali, fino al sesto disco quando hanno aggiunto la voce (e che voce). A cantare sono uillean pipes, tin whistle e fiddle.
  • adrmb
    2 mag 22
    Parfait, so che intervallare coi R.E.M. :3
  • hjhhjij
    3 mag 22
    E magari è Paddy Moloney non Malone. Scusa Maestro, ti ho italianizzato il cognome, senza volerlo stavolta.
THE CLASH: The Clash
CD Audio Ce l'ho
The Clash: London Calling
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Basterebbe la sola "Green Fuz" (cover dell'omonima band) in apertura per farmi scegliere la Giungla Psichedelica come mio disco prediletto dei Cramps, ma il punto è che si continua sullo stesso alto livello per tutte e 14 le tracce, con un picco che posso individuare in "Voodoo Idol" (ma se ne potrebbero indicare diverse altre), per me tra i migliori pezzi della band tra quelli scritti direttamente da Ivy e Lux. Anche qui continua il loro straordinario lavoro di "archeologi" (o profanatori di tombe, visto i tipi) di tutte quelle band garage e rockabilly varie che tra la fine degli anni '50 e i primi '60 non riuscirono a sfondare, durando il tempo di pochi singoli... Singoli eccezionali, però, che i Cramps scelgono e riportano a galla con passione e perfetta cura nell'individuare quelli completamente sovrapponibili al loro stile (basta sentire la loro "The Crusher" e l'originale dei Novas). Equilibrio perfetto nella scaletta (7 cover-7 originali), disco strepitoso dall'inizio alla fine (non che gli altri non lo siano, almeno fino al 1986, questo solo un po' di più per me). Ah, questo è il primo con Kid Congo alla chitarra, al posto di Gregory. Anche il nuovo arrivato forma un'accoppiata micidiale con Ivy.
Il Rock'n Roll non morirà mai, disse qualcuno, e con ragione. Al massimo schiatta per qualche anno e poi ritorna dalla terra, più marcio, più macabro, più cattivo, più decomposto. Tipo qui. Lo Psychobilly (scusate, è il nome più bello mai attribuito ad un genere musicale) in tutto il suo lercio splendore. Rock'n Roll e Garage anni '50 e '60 marcito con gli anni, diventato un baccanale di ferocia quasi "tribale". La maggior parte dei brani sono degli stessi Cramps ma non mancano cover eccellenti (con "Strychnine" cover dei Sonics, band tra le più dure e selvagge del garage anni '60, i Cramps vanno a nozze) come la fantastica doppietta che chiude l'album: "Tear it Up", la canzone più scatenata e psychobillosa di tutto il disco e "Fever" che invece è un sublime, allucinato, passionale e inaspettato rallentamento, un finale da applausi. Disco strepitoso.
  • adrmb
    27 lug 18
    :O Metto in wishlist, pare una cosa veramente figa
  • hjhhjij
    27 lug 18
    Guarda, è rock'n roll, solo purissimo garage/rock'n roll vecchio stampo. Solo molto più inacidito e più stronzo.
  • adrmb
    27 lug 18
    Eh, quel "tribale" mi elettrizza... vedrem.
  • hjhhjij
    27 lug 18
    Si ma non nel senso di suoni tribali, ma di "tribalismo" sonoro, roba che torna alle radici di un genere, in questo caso il rock anni '50/'60.
  • fuggitivo
    27 lug 18
    10/10 adrmb rimedia assolutamente
  • adrmb
    27 lug 18
    Ahah, se riesco anche stasera.
  • hjhhjij
    27 lug 18
    @[adrmb] va da se che sono fondamentali anche l'Ep d'esordio "Gravest Hits" (1979, che raccoglie di fatto 5 singoli rilasciati nel 1978) e LP successivo "Psychedelic Jungle" del 1981 e l'Ep live "Smell of Female" (1983)Questi sono i quattro titoli secondo me fondamentali dei Cramps.
  • adrmb
    27 lug 18
    CON CALMA, che ho pure ripreso a vedere anime ahah
  • Carlos
    28 lug 18
    Praticamente una ZOT. Le parole chiave ci sono tutte. E a riprova di quello che dici "molto più inacidito e più stronzo", il primo pezzo che da sempre considero psychobilly (tra testo e canto e grezzume): alla faccia delle tanto decantate e fottutissime Sun Sessions di Elvis.
  • Carlos
    28 lug 18
    per non parlare del sound mega oscuro della chitarra
  • hjhhjij
    28 lug 18
    E guarda caso infatti "Tear it Up" è sua.
  • hellraiser
    29 lug 18
    Bel disco questo
Live bellissimo dei Crampi. (sebbene-non dovrei nemmeno dirlo-non possa restituire fino in fondo l'impatto live di una band simile e le performance del buon Lux, quindi beati chi l'ha visti). Unico difetto, è solo un mini-live, non dura un cazzo e meno male che nelle ristampe successive hanno fatto la grazia di aggiungere due graditissime canzoni in più (tre, in realtà, ma l'ultima è la classica bonus track messa a caso, nemmeno dal vivo e di due anni successiva a questo live, la "Surfin' Dead" che fa da soundtrack a quello spassoso b-movie che è "Il Ritorno dei morti viventi"). Cosa gradita, il live è composto da pezzi inediti (e/o nuove cover) e, seppur dal vivo, è considerabile un disco nuovo (nuovo nel millenovecentoottanta3, si intende) a tutti gli effetti. Altro disco immancabile, Lux e Ivy in grandissima forma.
EP d'esordio semplicemente perfetto, un pezzo loro e quattro ottime cover. Tre pezzi soprattutto: il sorprendente Lux da lento malinconico in una bellissima "Lonesome Town", la ben più prevedibile interpretazione della schizzatissima Uccello che surfa degli Spazzaturauomini, che calza ai Cramps come la crema nella torta della nonna e infine "Human Fly" il brano scritto di loro pugno, che è uno dei miei preferiti del loro repertorio di rock'n roll inacidito e scaduto da vent'anni.
The Cure: Boys Don't Cry
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Sempre il mio preferito dei Doors, un esordio irripetibile, splendido, senza punti deboli.
  • ranofornace
    4 nov 13
    Sicuramente dentro la top ten delle migliori opere degli anni sessanta.
  • SydBarrett96
    4 nov 13
    This is the End, beautiful friend.
  • hellraiser
    4 nov 13
    Ahhhh, la gita di prima superiore a in Umbria, che ricordi...
The Doors: Morrison Hotel
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Capolavoro assoluto della psichedelia, americana e tutta, dei floridissimi anni '60,un disco che mi ha steso fin dal primo ascolto, tanti i brani favolosi e quei pochi che non lo sono restano comunque tra il buono e il piacevole. Bellissimo. Ps: "Dr, Do Good" irresistibile.
Scegliete voi il commento. 1) Bravo questo chitarrista del 2007. Come, è un disco del 1967 ? Oh cristo (o divinità a scelta). 2) Un disco da 5 se non fosse per 3td Stone From the Sun. Siccome c'è quella, bisognerebbe mettere 6. 3) PORCA PUTTANA.
  • rolando303
    8 nov 13
    Caruccio.
    :-DD pensa che eppure, a sto mondo, c'è chi pensa che non fosse un gran chitarrista.
  • ZannaB
    8 nov 13
    Sono ateo, quindi la 1 no. Hai scritto male 3rd, quindi la 2 no. Ad ogni modo direi che la 3 può andare più che bene.
  • Mr. Money87
    8 nov 13
    Beh a sto mondo c'è anche chi crede che le sirene esistono sul serio, quindi non c'è da stupirsi di nulla! XD
  • ZannaB
    8 nov 13
    A sto mondo c'è anche chi ha dato solo 3 (e dico TRE!) alle tette di Samantha Fox! Non c'è da stupirsi di nulla...
  • rolando303
    8 nov 13
    Ho rimediato col 5 !!!!! Mea culpa. Ma ho dato 5 a quelle sella salerno.
  • ZannaB
    8 nov 13
    5, sempre! Quando si parla di tette non si può mica scherzare...
  • hjhhjij
    8 nov 13
    "Hai scritto male 3rd" cazzo è vero, chiedo venia. "Sono ateo" Pure io, ma alla fine sono figure mitologiche/antiche che si possono sempre mettere in mezzo :D Rolando, a questo mondo c'è gente a cui piace Laura Pausini quindi...
  • hellraiser
    8 nov 13
    Pensa te Hj che stupore ha suscitato sto disco nel '67. Come se i marziani fossero atterrati da un giorno all'altro sulla terra. Mai nessuno prima di lui come tecnica chitarristica, presenza scenica, suoni, feedback.. Di un altro pianeta rispetto a tutti. Anche di Clapton. Per accorgersene basta sentire la versione di "Sunshine of your Love" dei Cream di Clapton rifatta da Hendrix, mai su disco ma fatta varie volte... da tributo che doveva essere l'ha rigenerata. Poi i 3 dischi in studio di Jimi sono tutti splendidi, il mio pref resta Electric Ladyland ma questo è fenomenale... bravo!
  • hjhhjij
    8 nov 13
    Ma infatti loro nacquero come trio in risposta ai Cream e poi volarono già molto oltre. Esordio sconvolgente.
  • hjhhjij
    8 nov 13
    Unire Blues e "Hard-Blues" con la psichedelia con quello stile chitarristico, quel carisma, quella forza incendiaria. Ma che lo dico a fare.
  • ranofornace
    8 nov 13
    "without words by ranofornace"
The Jon Spencer Blues Explosion: Orange
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
In una parola sola ? Esaltante.
  • Psychopathia
    31 lug 14
    ho l'edizione deluxe in 2 cd... debordante! peccato non aver niente dei pussy galore... sob!
  • hjhhjij
    31 lug 14
    I primi della BE ce l'avevano, ma poi meglio così, altra band altra avventura, detto da uno che li adora i Pussy Galore.
McLaughlin/Cobham = pura goduria!
The Moody Blues: Days Of Future Passed
CD Audio Ce l'ho ★★★★