Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3009 giorni

Voto:
Se non sei quello di prima, bene, se lo sei, come parrebbe, magari ne hai imparata un'altra, chissà, magari ti vien bene...
Ascoltato.
No, grazie. Sento anch'io un acre odore, non so, tra la muffa ed il pannolone da cambiare.
Non c'è nulla di male nel fare musica "vecchia". Ma un po' di dignità, dai. Strarisentito, stravecchio, stracazzi.
Voto:
Ah, i Blue Oyster Cult mi han deliziato coi due/tre primi e poi con Cultosaurus Erectus, per il resto buona musica ma niente che valga un piede di uno dei Grateful Dead o dei Grand Funk Railroad... non scherziamo.
@[Farnaby] tifa Doria, lo si seppia.
Voto:
Confermo il coglione.
Per quel che conto/conta, confermo il giudizio di Roby che, mentre noi pensavamo che stesse insultando gratuitamente, in realtà stava solo etichettando, ed a buona ragione, un utente che in due terzi d'anno è intervenuto solo pochissimissime volte e solo per incensare i suoi protetti senza accettare contraddittorio alcuno ed anzi assumendo atteggiamenti di un'alterigia e di una noncuranza dei pareri altrui che su un sito come questo non può e non deve alloggiare.
Parer mio, conta quel che conta.
A @[IlConte] invece dico che tutti noi lo aspettiamo qui, come sempre, a romperci i coglioni coi lezzeppeli e col rocvherolledagarajj... rimsngiati wuel che hai scritto eri stsnco e incazzato, morta lì.
Oppure vengo in riva all'Enza e lo delizio con l'intera discografia di Jovanotti che so ch'egli apprezza a dismisura...
Voto:
La droga fa male.
Voto:
E, ripeto, sticazzi...
Voto:
E, in fondo, sticazzi...
Voto:
Devo averlo detto a commento di qualcosa del prode feicc che ci allietò la giornata, or sono tre/quattro dì... Bianconi è un capitale per il cantautorato italiano, uno dei pochi ad unire una voce particolare, sua, molto efficiente e dinamica specie nei toni bassi (in cui poi diventa espressiva fino a limiti che nessun altro, nell'italico suol cantautorale, conosce) ad un tocco lirico asciutto, tra il nichilista e l'assente, non proprio tipico del panorama cantautoriale nostrale.
Della sua non eccessiva né forbitissima verbosità già si è detto molto, del fatto che il personaggio non trasmetta simpatia immediata pure, ed aggiungiamo anche un velo di sana arroganza e pinezza di sé, giustificata comunque dai non comuni mezzi che, specie a livello di scrittura, il Nostro raggiunge.
Diremo allora che quest'opera interrompe il fluire non regolarissimo ma a rischio ripetizione dei Baustelle, e ringraziamo l'Altissimo che per un po' non sentiremo i solismi noiosi e monocordi della sua compagna di gruppo Rachele Bastreghi. Aggiungeremo, poi, che la presenza di un signore che scrive a questi livelli (non è Pasolini, ma, perdio, il panorama è desolante, ora...) in un ambientino asfittico anzichenò egli rinuncia a sfrangiamenti ottantini e ritornelli trallallà coi quali pure aveva adornato le belle opere dei suoi Baustelle. Se poi ci mettiamo anche il fatto che, insomma, riesce ad essere diremmo trasversale, usando stilemi indie e abitudini più schiettamente pop, ecco che, a dispetto dei pur numerosi detrattori, siamo al cospetto di un prodotto validissmo, questo suo parto, non da considerarsi certo un "primo disco", data la considerazione che è giusto avere della vastità della discografia del gruppo di cui è deus ex machina, e quindi da ascoltare senza la nevrotica ansia di chi non afferra neanche la costruzione di una sua frase e guarda dall'alto in basso la scena italiana del settore ma anche senza la stupida deferenza di chi in continuazione è alla ricerca, diocisalvi, del nuovo Cantautore italiano.
Bella scelta, Joe, puntuale ed asciutto come sempre.
Voto:
Confuso ed onorato da tanto riguardo, ti omaggerò adeguatamente quanto prima. Benissimo facesti a dedicare qualcosa di tuo, sempre ottimamente leggibile, all'Alieno in persona, individuando in quest'opera, una vera pietra miliare, il punto di non ritorno di una carriera ineguagliabile e mai abbastanza raccontata. Senza contare che, come da te correttamente segnalato, la Quarta Via ed il suo Mentore hanno avuto per Fripp la stessa importanza di una porta aperta sull'Infinito e, nell'Opera del Maestro, Bobbo ha saputo trovare motivazioni valide non tanto per condurre la sua rinnovata carriera d'artista quanto quelle per motivare la sua esistenza d'uomo.
E che uomo.
Ora, poi, magari, quel rompicoglioni astrale che è il tuo Dislo avrebbe gradito anche qualche cenno più tecnico sui brani, sui musicisti eccetera.
Ma non è che siamo qui a criticare l'operato di @[Caspasian] .