Franco Battiato: Fisiognomica
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Frank Zappa: Joe's Garage Acts I, II & III
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9,5/10
Frank Zappa: Chunga's Revenge
CD Audio Ce l'ho ★★★★
8/10
Frank Zappa: Apostrophe (')
CD Audio Ce l'ho ★★★★
8,5/10
Frank Zappa: Uncle Meat
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9/10
Frank Zappa: Bongo Fury
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Frank Zappa: Roxy & Elsewhere
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
10/10
Frank Zappa: One Size Fits All
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
10/10
Frank Zappa: Hot Rats
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
10/10
Frank Zappa: Zoot Allures
CD Audio Ce l'ho ★★★★
8/10
Frank Zappa: Sheik Yerbouti
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Frank Zappa: Freak Out!
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Frank Zappa: The Grand Wazoo
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9,5/10
Frank Zappa: You Are What You Is
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9/10
Frank Zappa: Zappa In New York
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
9,5/10
Fugazi: 13 Songs
CD Audio Ce l'ho
La mia indimenticabile colonna sonora degli esami di maturità, assieme a "No New York". Questo è uno dei dischi a cui sono più legato, ed è per me un capolavoro.
La rubrica "Cose che non importano a nessuno" vi è stata offerta dal detersivo "Sti cazzi": lava via le minchiate.
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Sembrano interessanti; conosco davvero poco la vicenda artistica dei FVGAZI...Ahahahahaha!!!
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Your eyes like crashing jets
    Fixed in stained glass
    But not religious
    You should pay rent in my mind
    Say like the french say bon soir regret a demain
    Do you like me I guess
    White witness moves to petition the state of virginia for 27 prisons
    While in bethesda an office flaming youth group singing
    Firemen calling in
    Lockheed lockheed martin marietta
    Do you like me I guess
    End of the lesson time for one question
    End of the lesson time for one more question
    I got a question.
    Do you like me
  • hjhhjij
    1 feb 17
    Dal loro disco più bello ;)
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Lo avevo scritto che li conosco poco!! Volevo riportare il testo di "Waiting Room" (una delle mie sacre scritture di quegli anni) ed invece sono andato ad omaggiare "Do You Like Me"!! Ma va bene lo stesso direi Hj!!
  • De...Marga...
    1 feb 17
    "Repeater" li batte tutti, sia pur di poco ovviamente.
Fugazi: Repeater
CD Audio Ce l'ho
Spesso considerato il loro disco più rappresentativo, probabilmente a ragione anche se non è il mio preferito in assoluto del gruppo di Washington. Resta comunque uno dei grandi imperdibili degli anni '90, lavoro fantastico, come sempre con loro ricco si, di carica e grinta ma anche di fantasia, imprevedibilità e persino capacità tecnica come musicisti. Testi di alto livello, musiche anche. "Turnover" "Blueprint" e "Two Beats Off" le vette ma come dimenticare le "Brendan" e "Joe" #1 o "Styrofoam" e "Shut the Door" oltre che l'immortale "Reprovisional" già apparsa su "13 Songs". Che dire, capolavoro.
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Perfetto Hj!!! Aggiungo solo che l'attacco di "Turnover", con quel basso che da il segnale all'ingresso "sfascioso" delle chitarre, rimane un qualcosa di insuperabile...Madonna che botta ragazzi!!!. FVGAZI forever.
  • hjhhjij
    1 feb 17
    Che intro, si hai ragione è fantastico.
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Loro erano famosi per questi intro così selvaggi e bastardissimi; prendiamo un paio di brani a caso come "Waiting Room" e "Facet Squared": DA TESTATE CLAMOROSE SUI MURI.
  • hjhhjij
    1 feb 17
    Si ma è perché hanno un senso del ritmo eccezionale, hanno fantasia nelle trame musicali, le sanno suonare bene, non è solo bambamstrdenghe, è proprio esaltante.
  • De...Marga...
    1 feb 17
    Di loro nulla si butta. Band che aveva una sezione ritmica la leggenda, con un senso ritmico che "contrastava" a dovere il furore chitarristico degli altri due elementi impegnati anche nel canto. Evviva evviva i FVGAZI...
  • hjhhjij
    1 feb 17
    Ma anche nelle chitarre, non c'era solo il furore, che va benissimo, c'erano anche bei tocchi, bei suoni, begli intrecci, prendi "Blueprint" ad esempio. Comunque è vero, non si butta nulla anzi non hanno mai fatto un disco meno che buono, anche per questo li considero tra le migliori band dei '90. D'altronde McKaye e Picciotto venivano già da esperienze importantissime e seminali negli anni '80 quindi i Fugazi sono nati come gruppo già perfettamente maturo. Tipo gli Wilco qualche anno dopo, per dire.
  • De...Marga...
    1 feb 17
    E che dire allora delle due voci, così dissimili ma perfettamente amalgamate. Dovrò un giorno per forza scavare nel mio profondo cassetto delle memorie e recensire del loro concerto al Leoncavallo di Milano nel 1999. Che roba immensa ragazzo della capitale.
  • hjhhjij
    1 feb 17
    Ah gli intrecci vocali e i controcanti di uno all'altro. Adoro la vociaccia di Picciotto comunque.
Che debutto brillante per i Game Theory di Miller, che gran bel disco. Miller e i suoi Game Theory 1.0, ovvero la formazione della band prima della grande ristrutturazione del 1985, danno vita ad un gioiello "power-pop" stracolmo di idee. Oltre al sapiente chitarrismo del leader stesso, e al bel basso di Juhos, per me è fondamentale l'importanza delle tastiere di Nancy Becker (come lo saranno quelle di LaFreniere dopo) i suoi tappetini sonori, i riff, persino i ritornelli a lei affidati, esaltano e a loro volta sono esaltate dal genio compositivo di Miller. Potrei citare il trittico di canzoni migliori del disco con "Date With an Angel" (Capolavoro di pop perfetto) la scheggia di appena un minuto di pazzesco pauappop di "All I Want Is Everything" e la superba "Sleeping Through Heaven", probabilmente miglior esempio della brillantezza compositiva di Miller e dello splendido lavoro tastieristico di Becker, ma domani potrei citarne altre tre ("Something to Show", "Stupid Heart" o "T.G.A.R.T.G." dove il buon Scott se ne sbatte della regolare struttura strofa-ritornello in quella che dovrebbe essere comunque una canzone pop-rock). "Blaze of Glory" non è ancora un capolavoro, ma è un ottimo disco che inizia un percorso di costante crescita che porterà Miller fino alla creazione prima del disco pop davvero perfetto ("The Big Shot Chronicles") e poi di quell'opera che il concetto di disco pop perfetto ormai l'ha proprio superato ("Lolita Nation").
  • Onirica
    24 mar 22
    Ormai sei in lizza per l'ambito titolo debasico de "Il Definizionista"!
  • hjhhjij
    24 mar 22
    "Il Definizionista di ossa" non era un film ?
  • Onirica
    25 mar 22
    Era una gran vaccata, se ricordo bene.
  • hjhhjij
    25 mar 22
    Un thrillerino da serata moscia.
Probabilmente è il disco "meno bello" dei Game Theory questo ep del 1983, ma avercene di meno belli così... In ogni caso, se lo è lo è solo perché in metà ep Miller lascia spazio, compositivo e canoro, ai restanti membri del gruppo, soprattutto Juhos che, comunque, ottiene secondo me risultati assolutamente non disprezzabili, ma chiaramente al di sotto del livello del miglior Miller. La prima metà dell'ep, tutta milleriana, è perfetta, tre grandi canzoni con "Penny, Things Won't", capolavoro dell'ep, a fare da manifesto del lato compositivo più imprevedibile ed intricato del pop di Scott, qui palesemente in direzione opposta a quella del pop mainstream a lui contemporaneo, con una canzone che sperimenta la materia pop, la rende irregolare, contorta, difficile, alternando quelle riuscitissime parti di chitarra splendidamente orecchiabili ad una struttura decisamente poco "popular" e anche "Metal and Glass Exact" è sulla stessa linea più o meno, mentre la bellissima "Selfish Again" ha una struttura più canonica e una ispirazione melodica pop, come sempre, impeccabile. Nei restanti tre brani "Life in July", scritta da Miller a quattro mani con Nancy Becker e da lei cantata, è la più adorabile ma anche le due di Juhos tutto sommato sono molto carine. Un peccato il loro oblio nelle compilation che dovrebbero raccogliere i due ep '83-'84 dei Theory, ma che escludono i brani di Juhos, facendo storcere il mio naso da integralista delle opere complete.
Un Capolavoro della canzone Pop del quale mi sono innamorato al primo ascolto, diceva bene chi sosteneva qui sul Deb che Miller fosse una delle migliori "menti" che la musica pop abbia mai avuto, quantomeno (secondo me non solo) nella sua generazione. Album perfetto per rendersi conto di quanto anche nei famigerati anni '80 potesse esserci dell'ottima musica pop. Ora, l'eredità ricevuta dai "padri" dei due decenni precedenti nella musica dei Game Theory mi pare più che evidente, quello che mi ha colpito è stato percepire immediatamente quanta influenza possano aver avuto queste canzoni su molto del pop/indie dei decenni successivi, che mi paiono anticipati tanto nei pezzi più lenti che in quelli più ritmati (da "Where You Going Northern" a "Book of Millionaires" finendo con una "Too Closely" per fare qualche esempio). Ponte e perfetto anello di congiunzione, Scott Miller, tra il pop dei '60 e '70 e quello dei '90-'00, così mi è parso. Difficile cercare una canzone che spicchi particolarmente sulle altre, ma le mie preferite sono probabilmente "Regenisraen" e "I've Tried Subtlety").
  • hjhhjij
    6 giu 19
    Ci aggiungo una considerazione: per una volta anche le bonus-track, in questa ristampa cd del 2016, hanno un senso. Togliendo le varie tracce registrate dal vivo o i demo ecc. che mi sono scaricato sul pc e che ascolterò poi a parte, le quattro canzoni bonus in studio sono davvero, se non un valore aggiunto, una perfetta continuazione del disco e mostrano una faccia diversa di Miller: quella dell'interprete. Infatti 3 su 4 non sono scritte da lui. La strumentale versione di un pezzo Jazz dedicato ai bambini di Schulz ("Linus and Lucy") che è una ficata, la cover di un pezzo di Rundgren (altro artista che conosco poco ma che presumo fosse uno dei nomi tutelari di Miller) una canzone scritta da Miller come tutte le altre tracce del disco ("Come Home With Me" con forti echi del Neil Young di "After the Gold Rush") ma soprattutto una stupenda versione del brano "Seattle", interpretata e resa magnificamente da Miller, con una dolcezza commovente. Brividi.
  • kloo
    6 giu 19
    Io ho il vinilozzo di questa gran disco. Sottovalutati a tortissimo.
  • kloo
    6 giu 19
    Può sembrare banale ma il pezzo potrebbe essere here It Is tomorrow e ovvio regenisraen
  • hjhhjij
    7 giu 19
    Si, sottovalutati a torto e non è facile spiegarsi perché non abbiano avuto alcun successo, si d'accordo troppo raffinata la scrittura di Miller, troppo "complessa" per gli standard mainstream di quegli anni probabilmente però, cazzo...
Genesis: Spot The Pigeon (EP)
CD Audio Non la voglio
L'Ep scemo dei Genesis pubblicato nel 1977, a pochissima distanza da due disconi come "A Trick of the Tail" e "Wind and Wuthering". Onestamente è una pubblicazione buttata lì un po' a caso secondo me, e per questo stupisce ancora di più che non siano riusciti a trovare una miglior collocazione ad "Inside and Out", un bellissimo brano (di composizione collettiva ma credo con lo zampino di Hackett in primis) escluso sanno loro perché da W&W e relegato qui come contentino, insieme a quelle che sono indubbiamente le due canzoni più brutte che i Genesis avessero mai realizzato fino a quel momento. C'è, questo è l'ep della famigerata "Match of the Day" la canzone a tema calcistico. Banks, che è lo stesso uomo ad andare tanto fiero di capolavori come "Illegal Alien" o "Into Deep", si vergogna tantissimo di aver scritto 'sto pezzo, per capire il livello eh... Infatti le hanno riservato la damnatio memoriae. Insomma un'Ep scemo con due canzoni piuttosto brutte dentro al quale è finito un po' a caso un brano della madonna.
  • sanvalentino3
    19 apr 20
    La sostituzione di Paul Mc Cartney con un sosia è un fake clamoroso. Si dovrebbe indagare sulla sorte di Tony Bank almeno dopo la pubblicazione di Duke.
Genesis: Live In Zürich 1977
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Altro live (bootleg) del tour di "Wind and Wuthering". Buona qualità audio, anzi per un bootleg direi ottima anche se in qualche punto si sente 'na merda la voce, in altri si sentono demmerda gli strumenti, nel complesso bella resa. Ora, visto che i live dei Genesis su disco sono praticamente tutti uguali e che loro non erano certo degli improvvisatori dal vivo, anche ad un fan basta avere 2-3 live di un paio di periodi diversi e sta a posto. Qui il motivo di interesse, che diversifica la scaletta da quella di altri loro album dal vivo, è la presenza di "Inside and Out", una rarità, un ottimo brano (di composizione collettiva ma credo con il principale zampino di Stefano) finito ignominosamente fuori da "Wind and Wuthering" e relegato ad un'Ep scemo. Bello sentire un'esecuzione live di questa canzone, che meritava più considerazione forse da parte della band. Per il resto rispetto "Second's Out" c'è ancora più W&W in scaletta: una bella esecuzione della splendida "One for the Vine" soprattutto, molto fica, e "In That Quiet Earth". Ah, meraviglie dei bootleg: Phil annuncia Cinema Show ad un certo punto ma Cinema Show nel disco non c'è. Ehr...
Genesis: ...Calling All Stations...
CD Audio Ce l'ho ★★★
Curioso come i dischi dei Genesis più bistrattati, dimenticati, malvoluti anche dai suoi autori, sfortunati e nati sotto le peggiori circostanze possibili siano proprio il primo e l'ultimo; dall'acerbissimo "From Genesis to Revelation" a "...Calling All Stations..." il cerchio si è chiuso, dopo 28 anni (anzi, dopo trent'anni esatti partendo dai primi singoli usciti nel 1967). Phil Collins si era levato dai coglioni, dopo essere diventato per la band una figura commercialmente sempre più fondamentale e artisticamente sempre più deleteria e questo da un lato affossa del tutto il tentativo ultimo di Banks e Rutherford di "farcela da soli" in classifica, dall'altro consente ai due, soprattutto a Totonno, di concepire brani musicalmente un po' più dignitosi e raffinati e meno tragicamente squallidi rispetto alla roba peggiore sparsa nei dischi dal 1981 in poi. Sembra molto un disco di Banks solista, ballate melodiche ruffianotto-malinconiche a tratti piacevoli, più che altro impalpabili e qualche pezzo dal piglio più deciso e movimentato; Qualche brano troppo annacquato, alcuni brani validi (title-track o "The Dividing Line" ad esempio), qualche schifezza ("Congo") ma rispetto al saliscendi di "We Can't Dance" questo è più "equilibrato" nella sua quieta mediocrità. Voglio premiarlo, è un disco che mi sta simpatico. Ah, e Ray Wilson ha una bella voce, è bravo, poveraccio, nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Disco "Un po' così..." che è comunque un passo avanti rispetto al precedente che è un disco "A cui dare fuoco ballando in cerchio e cantando The Musical Box a cappella". Diciamo che questo dischetto è "Un tipo". Ci sono incredibilmente 2-3 brani belli, quelli più lunghi si, compresa "Fading Lights" che io trovo comunque una ruffianata ma è piacevole sentire il vecchio trio della parte strumentale di "Cinema Show" lasciarsi andare per 5 minuti dopo tanti anni. Poi ci sono le canzoni talmente brutte che mi vergogno per loro ("Since I Lost You" o "Never a Time") e infine le canzoni che non esistono. Tipo "Way of the World". Non dico nemmeno sia brutta, è che la ascolto ed è come se non avessi sentito nulla. Finisce inizia il brano successivo e fai "Oh, che cazzo è successo ?". Cinque minuti di vuoto assoluto.
  • Kotatsu
    31 gen 18
    Ma quindi a te piacciono più i Genesis di Peter Gabriel?
  • hjhhjij
    31 gen 18
    No, quelli di John Silver.
  • dsalva
    31 gen 18
    Sai come la penso e direi che siamo d'accordo. I Genesis di John Silver...... Ahahahah ha.. Stupendo
  • Flame
    1 feb 18
    Disco che si lascia ascoltare. F light per me è un gra pezzo.
  • Flame
    1 feb 18
    Sopporto poco elephant, quella proprio non la digerisco
  • hjhhjij
    1 feb 18
    Si si Fading è bella, buon pezzo di mestiere io le ho mosso un'altra critica però la qualità del brano è indubbia come le dignitosissime "Driving the Last Spike" e "Dreaming While You Sleep".
Roba per super-maniaci dei Genesis ultra-completisti compulsivi. Nel primo disco, in mezzo a brani dei quali non mi frega ungrandissimocazzo e pure qualche, ovvia, schifezza aggressiva (l'odiosissima "Peiperleitdemmerda") c'è tuttavia qualche chicca interessante, la maggior parte delle quali provoca bestemmie pesanti per il mancato inserimento in dischi del cazzo che, con loro e senza qualche puttanata in eccesso sarebbero stati quantomeno album dignitosi... Visible Shit in primis. Immaginatevi quella vergogna di disco con un paio di canzoni delle sue in meno e con dentro "Feeding the Fire" e "Do the Neurotic", soprattutto quest'ultima, un buon strumentale, incredibilmente SUONATO (visto che manco quello gli andava di fare), divertente, appassionante, porca vacca ma allora anche nell'86 hanno registrato musica decente (non che siano chissà quali capolavori, però son belline). Interessanti anche le "Naminamu/Submarine" che avrebbero dovuto comporre una suite con "Dodo/Lurker" su Abbacabbo. Nel secondo disco vari brani live di qualità mostruosamente schizofrenica (si va da un gioiello come "Ripples" alla stradannata regina delle #illegalsongs) e quindi del tutto inutile (ci sono altri live/bootleg che contengono le stesse canzoni). Nel terzo altri brani live inutili e almeno un'altra bella chicca: "Open Door" di Rutherford, sessioni del 1980, una delle sue migliori canzoni, quando il suo melodismo era dolce senza sconfinare nel troppo sdolcinato.
  • Ad ogni fiera del disco mi avvicino all'immancabile bancarella che vende questo cofanetto, oppure il primo. Alla richiesta, immancabile pure quella, di cento euri e rotti li mando affanculo e desisto.
  • hjhhjij
    10 mar 22
    Cento e rotti ? Sapessi a quanto lo mettono su Amazon. Trema pierpà, trema.
  • Flame
    10 mar 22
    Io quello dell'era Gabriel l'ho preso quando è uscito e sinceramente non me ne sono pentito perchè il live di The Lamb (pur se ritoccato) e degli altri pezzi sul disco 3 mi sono sempre garbati assai, e pure ed il prezzo al temo non era fuori da ogni logica. A questo non mi sono mai avvicinato.
  • hjhhjij
    10 mar 22
    Eh be ma il box dell'era Gabriel è tutt'altra cosa in qualità complessiva. Qui ci sono delle chicche ma, attraversando anche tutto il periodo '81-92, è ovviamente pieno demmerda. Tutto sommato evitabile.
Genesis: Selling England By The Pound
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno degli apici massimi del Progressive Sinfonico. "Firth of Fifth" "The Cinema Show" e "Dancing whit the moonlit knight" capolavori senza tempo, "The Battle of a Epping Forest" spettacolare garbuglio teatrale, "I Know what i Like" ottimo singolo, "After the Ordeal" eccellente parentesi strumentale Hackettiana. In cotanta bellezza però mi chiedo... cazzo centrava "More Fool Me"?.
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Per colpa di More Fool Me, i Genesis non hanno superato quello che io ritengo un capolavoro (Foxtrot)
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Anche io preferisco "Foxtrot" (il mio Genesis preferito) ma anche "Nursery Cryme" "The Lamb" "A Trick of the Tail" forse anche "Trespass" ma tanto i Genesis per me fino a "Wind and Wuthering" compreso sono sempre da voto massimo, li amo troppo.
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Io ho ascoltato solo selling e foxtrot. Devo recuperare gli altri. Ad un primo ascolto, i Genesis pos-Gabriel non mi ispirano
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Si be non farti prendere dal pregiudizio dei Genesis morti con Gabriel perché obbiettivamente se ti piacciono quelli con Gabriel a livello di composizioni e ispirazione non vedo nessun motivo per cui non potrebbero piacerti anche i due successivi (che tanto era sempre Banks il perno) soprattutto "A Trick of the Tail".
  • tonysoprano
    15 mag 16
    Il mio non era un pregiudizio, ma un'impressione...
  • hjhhjij
    15 mag 16
    Infatti ho detto "non farti fregare dal pregiudizio" nel senso del pregiudizio che aleggia su quei dischi perché Gabriel non c'è più, non perché lo avessi tu. Poi ripeto dopo anni di ascolti di quei dischi posso dirti che se apprezzi i "classici" con Gabriel la fiabesca fantasia di A Trick e il romanticismo autunnale tutto banksiano di Wind and Wuthering hanno tutto quello che ti serve. Ci sono canzoni bellissime, in un certo senso anche più mature.
  • 2000
    7 set 16
    stranamente "more fool me" la amo come tutte le altre tracce del disco, per la bellissima voce di Collins soprattutto.
Genesis: Nursery Cryme
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Be, dopo l'ottimo Trespass, primo capolavoro per i Genesis. Atmosfere strepitose ed incredibilmente evocative, musica fresca, spontanea ed ispirata come forse mai più in futuro. "The Musical Box" è molto probabilmente LA CANZONE dei Genesis, fulcro della loro arte.
Genesis: From Genesis To Revelation
CD Audio Ce l'ho ★★★
Genesis: Wind And Wuthering
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'ultimo grandissimo disco dei Genesis. Non è un disco perfetto, a volte 'sti ragazzi si davano la zappa da soli sui piedi... L' esclusione di un gran pezzo, perfettamente in linea con il "mood" del disco, come "Inside and Out" per poi inserire lo scivolone mieloso di Rutherford "Your Own Special Way" è inspiegabile dai (che poi anche il ritornello di "Inside and Out" è molto melodico e gnè gnè ma molto più gradevole del pezzo di Mike). Con dentro "Inside and Out" al posto dell'altra per me questo disco sarebbe potuto essere un altro capolavoro, pazienza. Non è perfetto come il precedente ma ha tante cose di altissimo livello, due capolavori di Banks ("One for the Vine" e "Afterglow" che è una delle loro canzoni, di quelle "classiche-lineari" più belle) uno di Hackett (e Phil) che è "Blood on the Rooftops" e altri ottimi brani (Elevent Earl e "In That Quiet Earth"). Puntano più del solito sugli strumentali ("Wot Gorilla" altro retaggio Fusion di Collins, è gradevole ma un po' riempitivo). Le scelte nell'inclusione dei brani sono state discutibili qui, poteva anche essere più bello di com'è, ma la qualità generale è ancora molto alta, e del disco ho sempre amato l'atmosfera grigia, crepuscolare, autunnale e romantica. Per me, un discone.
L'addio di Stefano Achetto è una mazzata e si sente, la sua chitarra a me manca e non poco mentre da un punto di vista compositivo i tre porcellini rimasti sono indecisi su quale direzione prendere, se proseguire con un progressive allegerito (o un pop estremamente raffinato, come le ballad autunnali banksiane già assaggiate sul più valido disco precedente o una title-track, stupenda, di "A Trick of the Tail") o buttarsi su un poppetto da classifica più spudorato. Anche se è un ibrido e un lavoro chiaramente transitorio, il disco è comunque bello nel complesso. Per la prima volta ci sono 3-4 canzoni veramente impalpabili, che non lasciano nulla e sono poco riuscite ma ci sono anche 4 o 5 grandi pezzi (alcuni assolutamente pop, soprattutto "Many too Many", sempre piaciuta) per esempio "Down and Out" e "Burning Rope", le migliori del disco. Certo c'è anche Follow You, un indizio abbastanza evidente sul fatto che, alla fine, una decisione in testa ce l'avessero eccome. Ops.
  • Hai ragione, credo anch'io che fu proprio il successone nella classifica dei singoli di "Follow You..." a far precipitare definitivamente le loro coscienze, in favore dell'ignobile banalizzazione della loro musica.
    Ci avevano provato in qualche occasione anche prima, ma purtroppo i molto più pregevoli singoli "A Trick of the Tail" e "I Know What I Like" (questo ancora con Gabriel alla voce) non avevano centrato l'obiettivo.
    Una vera disdetta che Banks abbia allora interrotto per sempre il suo sviluppo come compositore progressivo di purissima ispirazione romantico/crepuscolare... Dopo i primi anni di comprensibile dedizione verso organo Hammond e mellotron, strumenti allora così "cool" e diffusi presso tutti i gruppi rock, era tornato alla grande (a cominciare da "selling England...") a mettere a profitto la sua grande predisposizione per il sul pianoforte (non certo virtuosistica, bensì orientata ad una struggente creatività), contemporaneamente sviluppando anche quella bellissima propensione agli assoli di sintetizzatore, anch'essi più "cantati" che virtuosistici, più di qualità melodica che esibizionistica.
    Questo è il penultimo disco dei Genesis che offre copiosamente saggi di grande pianoforte di Banks. Seguiranno giusto altri due lavori in tono, ossia il solista "A Curious Feeling" e il genesisiano "Duke".
    Poi game over... Unicissimo e isolato lampo finale (senza una nota di pianoforte, però) quella "Fading Lights" dell'album "We Can't Dance" del 1991, degna di stare tra le migliori dieci canzoni ogni tempo dei Genesis.
  • hjhhjij
    31 dic 19
    Si be, loro hanno sempre ammesso di aver cercato il grande successo, da giovani utopisticamente con un certo tipo di musica ben più ricercata (ma son sempre stati "pop" e molto melodici, i Genesis, o quasi sempre) poi dopo non si sono fatti troppi scrupoli a scrivere merda, se necessaria al guadagno. E dire che già Selling England o A Trick (l'album) avevano venduto bene in realtà (magari il singolo non molto, ma l'album ha avuto buone vendite mi pare) solo che volevano vendere ehm... Meglio. Su Banks concordo pienamente, e tra il 1976 e il 1980 ha saputo scrivere cose bellissime, come autore era maturato in quel periodo. Poi, vabbè (anche se su "Still" ci sono 2-3 canzoni che mi piacciono ma insomma, niente di più).
  • splinter
    3 gen 20
    Un ottimo disco di transizione, il primo a guardare verso il formato canzone ma ancora attratto da soluzioni particolari e da atmosfere particolarmente ricercate... Il brano più incredibile comunque è "Down and Out" ha una ritmica stranissima che non si trova da nessuna parte, con Collins che rompe quell'andamento apparentemente lineare inserendoci quella serie di colpi a sorpresa...
Genesis: Duke
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Genesis: Abacab
CD Audio Ce l'ho ★★
Il primo disco PROT dei Genesis che dopo un bel disco pop come "Duke" scivolano nell'abisso della canzonetta mediocre. "Abacab" in realtà alterna ancora 'ste cose brutte a sprazzi di indubbia dignità musicale-compositiva di Totonno ("Me and Sarah Jane") e in più ha dalla sua l'ottima "Dodo/Lurker". Sempre piaciuta molto anche la title-track, come pezzo elettro-pop funziona e alla grande oh, è fica, bei suoni, bel ritmo, è azzeccata e dal vivo guadagna ulteriori punti. "No Reply at All" e "Man on the Corner" sono due tutto sommato dignitose canzoni che avrebbero potuto stare benissimo sul coevo esordio solista di Philco (che tuttavia contiene canzoni ben superiori a queste due qui). Purtroppo c'è il resto. Il resto, ahimè, è fuffa. Fuffa brutta.
Genesis: Genesis
CD Audio Ce l'ho ★★
2,5. Diciamo un due abbondante, quasi tre. "Mama" e "Home by the Sea" (la prima parte, la seconda è un "mah" enorme) sono due canzoni pop belline (anche belle, via) ed è carina anche Silver Rainbow. Il resto è da cestinare. Tutti gli altri brani oltre a fare schifo sono anche talmente impalpabili che praticamente non esistono. L'aggravante è "Illegal Alien" una delle robe più imbarazzanti che io abbia mai ascoltato.
  • March Horses
    16 apr 14
    sono andato a sentire... Illegal Alien è talmente imbarazzante da essere quasi una figata
  • hjhhjij
    16 apr 14
    Col video è peggio, fidati.
  • SydBarrett96
    16 apr 14
    HJ, hai avuto lo stomaco di andarti a risentire questo dischetto? :D
  • hjhhjij
    16 apr 14
    Si, non so perché. Illegal Alien però l'ho skippata dopo 1 minuto.
  • Elia battaglia
    7 lug 14
    Illegal Alien parte male solo per l'accento usato. Phil ha uno dei migliori accenti che io abbia sentito e me lo fate cantare con un accento "messicano"? Andiamo!
Genesis - Invisible Touch Devo aggiungere altro ?
  • dsalva
    3 feb 18
    e caccia le 5 steline, nun te vergognà!!
  • hjhhjij
    3 feb 18
    5 stelline su una scala da 1 a 100 ? Si, ci sta. Anche 6-7 dai.
  • adrmb
    3 feb 18
    Ma perchè l'hai comprato...
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Forse non hai capito, spiego: io a 15 anni ho cominciato ad ascoltare così i Genesis. Poi, per fortuna, ho fatto il gambero.
  • adrmb
    3 feb 18
    A-ah.
  • hjhhjij
    3 feb 18
    A 8 anni ascoltavo Ramazzotti
  • adrmb
    3 feb 18
    Io questa EW
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Quante belle canzoni uccise con questo aborto, me lo ricordo all'epoca...
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Battisti, Fossati... Sigh
  • adrmb
    3 feb 18
    Non voglio sapere che fine abbia fatto il CD lol
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Da me lo comprarono i miei, quindi c'è ancora, chissà dove, in casa mia. Brividi.
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Non ho capito.
  • adrmb
    3 feb 18
    VENDILO
  • adrmb
    3 feb 18
    io mi debbo disfare di tutte le cagate che ho comprato da bambino
  • hjhhjij
    3 feb 18
    Ma non è mio è dei miei che je vendo la roba :D
  • adrmb
    3 feb 18
    PFFFFFF
  • hjhhjij
    3 feb 18
    C'è ma che cazzo me frega a me del disco della Pausini :P
  • adrmb
    3 feb 18
    Ma la Pausini è il Male
    É IL MALEEEEEEEEEEEE
  • hjhhjij
    4 feb 18
    Basta che non la sento
  • dsalva
    4 feb 18
    non mi si tocchi la Laurona!!
Genesis: The Lamb Lies Down on Broadway
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco che fa storia a se nella discografia dei Genesis. Un oscuro incubo metropolitano ambientato a New York, disco che tentò di cancellare quasi in toto il precedente percorso musicale del gruppo, che tentò di proiettarli verso qualcosa di nuovo. Banks e Rutherford compongono quasi tutte le musiche ma sempre seguendo la folle trama partorita dalla testa di P.Gabriel non più grande artista, ormai genio. Più che un disco, una strepitosa epopea in musica.
  • tonysoprano
    4 lug 16
    l'apertura di questo capolavoro è troppo illegale...
Affettivamente è il mio disco preferito dei Genesis e anche ignorando ciò per me resta sul podio dei loro lavori migliori e la storia che non vale i precedenti perché non ci canta più Gabrieluzzo è un po' stantia direi, anzi direi che è un po' 'na cazzata. Questo è, insieme a "Foxtrot" (e forse "Nursery Cryme") il disco più compatto e privo di punti deboli o cali di tensione in tutta la loro discografia. 8 canzoni 8 meraviglie, non si scappa. Lavoro di un gruppo maturo, che anche privato di un elemento indubbiamente importante, si riscopre (dopo gli strascichi della lavorazione complessa dell'agnello) unito, coeso e straordinariamente maturo da un punto di vista compositivo ed esecutivo, con Banks che finalmente prende le redini del gruppo al 100% e Collins si scopre definitivamente ottima prima voce e istrione carismatico perfetto per sostituire l'amico. Momento più alto ? Cambia ad ogni ascolto, oggi come oggi direi il singhiozzo sommesso, il pianto quasi trattenuto, quel "Canto della Megattera" della chitarra di Hackett nella parte centrale di Ripples, a duettare mirabilmente con la tastiera di Banks. Capolavoro-issimo.
  • Si anche per me la fissa che Gabriel fosse il "capo" dei Genesis, che scrivesse tutti i testi, componesse la maggior parte delle musiche, desse la direzione, illuminasse la via ecc. è parecchio mito e poca sostanza.
    Ciò non toglie che Gabriel fosse un cantante tremendamente più interessante, emozionante, eclettico, figo del solo discreto Collins, che in quest'album è al debutto e quindi ancora non del tutto a suo agio.
    Banks straripa in questo disco, il suo migliore. Epocali tante sue cose lungo questi solchi, quasi in ogni brano.
    Ad esempio la fuga in sette ottavi all'unisono e in armonia con Hackett in "Dance on a Volcano". E poi il mormorio di mellotron nell'interludio di "Entangled". E ancora il saggio di pianoforte su "Mad Man Moon", spalleggiato dalle note lunghe di Hackett. E pure il gioiellino vagamente vaudeville di tutta "Trick of the Tail", dalla grande consistenza armonico-melodica.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Si si, tutto giusto. Poi vabbè, la parte col mellotron di "Entangled" (gioiello tra i migliori di Hackett quel brano) è dal primo ascolto per me uno dei momenti più emozionanti in musica che abbia mai ascoltato, mi ci sbrodolo tutte le volte. E la solidità di un pezzo come "Squonk" dove lo mettiamo eh, quel rock fiabesco strepitoso che giustamente usavano come opening nei tour '76-'77. Si si, in questo album è tutto perfetto (al contrario del successivo che pure è tanto tanto bello) e si questo è IL disco di Tony anche se, "concettualmente", lo è anche "Wind and Wuthering". Lui e Hackett duettano più volte alla grandissima. Niente io di 'sto disco parlerei ore, meglio fermarsi.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Per quanto riguarda la questione cantate si, Gabriel anche a mio gusto resta di un altro pianeta (ma ci mancherebbe, a me piace gran parte della sua opera solista al contrario di te quindi figurati la mia considerazione per lui è altissima) Collins, grande istrione da palcoscenico anche lui, è un bravo cantate, bella voce, qui è vero è ancora "acerbo" ma tira fuori alcune ottime interpretazioni, spinto anche dall'eccellente qualità delle composizioni, sicuramente. Il meglio del Collins cantate secondo me arriva, come maturazione, tra fine '70 e primissimi-issimi '80, poi si sa, è solo piattume (o pattume, fai tu). E per Gabriel leader supremo vabbè, se uno è appassionato della band lo sa bene quanto la cosa sia ridimensionabile. Ovviamente aveva un ruolo importante, ovviamente buona parte dei testi sono suoi, ma quanti sanno che alcuni dei testi migliori, tipo "The Fountain of Salmacis" sono di Totonno ?
  • hjhhjij
    20 gen 20
    CantaNTE, oggi non mi piglia le n.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Ah e poi il fatto che questo album esplori sonorità diverse e più nuove di quanto si pensi (anche vicine alla fusion, portate da Philco). "Dance on a Volcano" stessa ha una sonorità veramente affascinante e particolare, nervosa, tesa, veramente figa.
  • hjhhjij
    20 gen 20
    Dovessi sceglierne una che mi piace un poco meno direi "Robbery, Assault and Battery" che riprende la teatralità gabrielliana un po' meno bene che in "Squonk" ma dove Collins si diverte a istrioneggiare ed è bravo in questo. Resta un gran pezzo, tra l'altro mi sembra una versione 2.0 molto più asciutta ed efficace di "Battle of Epping Forest" con molto più spazio soprattutto per le evoluzioni di Tonino Banche.
  • Invece a me tedia alquanto la finale "Los Endos", anche se è tenuta in altissima considerazione dalla maggioranza dei Genesisiani. Avrei preferito che l'album si fosse chiuso con l'ottima "It's Yourself", poi sviluppatasi in quell'altra a forza di jam session.
    E poi, come dici bene tu, lo strumentale di "Sail Away" è una magnificenza incomparabile. Il cantato però no, anzi il ritornello piattamente melodico mi rappresenta la prima cagata made in Collins del gruppo.
    Ma in definitiva fare le pulci a dischi simili è un vero delitto: ne uscissero oggi di musiche così, piene di consistenza e di sfumature e di ispirazione e di gioco di squadra...
  • Flame
    21 gen 20
    Decisamente meglio questo del successivo. Quelli che pensano che Gabriel sia i Genesis non conoscono i Genesis, così come quelli che pensano che senza di lui le cose non sono cambiate più di tanto. Senza di lui Banks spadroneggia, e proprio per questo in questo disco si capisce bene di quanto lui stesso sia diverso da come lo era con Gabriel. Fa sempre grandi cose, ma la sua musica è più edulcorata. Chi suona in una band lo sa, certe cose che ti vengono quando suoni con certa gente, senza non ti vengono più. Sono convinto che gli assoli di In The Cage o Supper ad esempio, se non ci fosse stata l'alchimia/lotta con Gabriel non li avrebbe mai tirati fuori (anche se Gabriel non ci ha messo una nota). Gran disco comunque.
  • Littlelion
    21 gen 20
    Di qusto conosco solo la title-track (che mi piace molto), dovrò troavre il tempo di approfondire a dovere.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Naturale, loro hanno sempre, o nei momenti più sereni almeno, lavorato di squadra, quindi è ovvio che Banks concepisse le proprie composizioni in modi qua e la differenti prima e dopo, e vale anche per il modo di scrivere di Gabriel. E sono d'accordo anche su un'altra cosa: in questo album si trovano sonorità così riuscite e particolari proprio per il suo distanziarsi in alcune cose rispetto ai dischi '70-'73 (l'agnello fa storia a se) molto più di chi lo ha visto come un mero ritorno alle sonorità pre-Lamb.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[Littlelion] vai tranquillo, quello è un gran pezzo ma ce ne sono almeno 5 pure meglio.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[pier_paolo_farina] be Los Endos è un gran pezzo, affascina la chiusura circolare con il reprise di due dei temi migliori e per il resto è un energico pezzo fusioneggiante. Non lo metto tra i brani Capolavoro del disco ma come detto qui per me non si butta via un secondo, no, nemmeno il ritornello effettivamente un po' troppo sdolcinato di "Ripples" (che non è di Phil, è Mike quello con le botte di smielaggine, almeno nei '70) ma non la strofa che è veramente bella. Poi gli si perdona tranquillamente il ritornello, con quel bridge lì...
  • hjhhjij
    23 gen 20
    @[Flame] quando si dice che non cambia molto con o senza Gabriel si parla solo della resa qualitativa. E francamente nei primi due album del "post" la cosa è abbastanza oggettiva, le differenze non implicano un calo qualitativo. "Wind and Wuthering" ha dei picchi e un gusto nelle composizioni pazzeschi, certo ha anche qualche momento no, ma quanti difettucci ha anche il caro vecchio "Selling England" qua e là.
  • Flame
    23 gen 20
    personalmente credo che W'n'W abbia più di qualche momento no, ma son pareri.
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Semplicemente è un disco con idee atmosfere e composizioni pensate in modo molto differente dal solito, credo sia l'album più intimista della band, di Banks sicuramente, comunque ci sta che possa scassare il cazzo ma per me rientra nel discorso del "Eh ma non c'è più Gabriel. E sti cazzi ?" :-)
  • hjhhjij
    23 gen 20
    Però si, W&W a questo lo guarda dal basso. Questo è un capolavoro, cippalippa Gabriel o no.
Genesis: Trespass
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Genesis: Foxtrot
CD Audio Ce l'ho
Insieme a "A Trick of the Tail" (si, che non ha Peter Gabriel, e sti cazzi) è il disco più compatto, coeso e privo di punti deboli dei Genesis e probabilmente è il loro più bello in assoluto, quello dove la formazione "classica" raggiunge l'intesa migliore. Volevo dire che tra una "Guardatori dei cieli" e una "La zuppa l'è cotta" sulle quali è un tantino inutile aggiungere altro, ci sarebbe "Can-Utility and the Coastliners" che è uno dei loro brani migliori ma non se la caga quasi mai nessuno, in fondo...
  • splinter
    31 dic 19
    Can-Utility and the Coastliners è la vera perla del disco, racchiude tutto ciò che i Genesis possono offrire in 5 minuti, più di quanto lo facciano Watcher of the Skies e Get 'Em Out by Friday in 7 e 8 minuti, incredibile!
  • hjhhjij
    31 dic 19
    Verissimo, nulla da dire.
  • adrmb
    1 gen 20
    Aaaa, come avevo fatto a perdermi la definizione.
    Comunque Can-Utility le cover band la ripropongono sempre, almeno questo ahah