Dislocation

DeRango : 22,33 • DeEtà™ : 3006 giorni

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Mah, personalmente non ho mai apprezzato il Gallinaccio Senese, mi ha sempre puzzato di falso come una moneta da sei euro, la figliaribelledelpiùriccodelreame che se ne va in giro per il mondo, perdio, mica tagliandosi dietro i ponti, ma vabbé.
La voce, dai, una punizione divina. Un canto (???) sguaiato, che disonorerebbe le pescivendole di una volta, con tutto il rispetto per le suddette operatrici ittiche che lavorano come delle matte.
Il repertorio, ecco, una lamentela odiosa col finto chitarroneedistorsoreamanetta, giaccadipelleognora, sguardoincazzatodichinehavistetante , lesotutteioleverità, hofattounfigliomal'hofattodaribelle ...
Basta, basta, perdio.
E poi, dai, che moda è quella di fare film-tributo su artisti (termine poco indicativo per il soggetto in questione...) ancor vivi e vegeti? Non vige più, tra essi, il vecchio, indiscutibile gesto apotropaico?
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Auguri, pellaccia!
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Mi unisco alle lacrime del confratello, poco sopra, solo che avevo un po' più di sedici anni, allora, ed, insomma, ci ho già fatto una recensione su 'sto po' po' di disco, vabbé.
Bravo.
Kaleo A/B
26 mar 24
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Giovane, sì, ma con un nickname che ti apre la strada.
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Ha ragione @[iside] , la merda in cui ci fa navigare la TV è solo propedeutica al liquame a cui vi educa la Rete.
L'appiattimento in cui la televisione getta tutto, ed ancor più la Rai, fa sì che storie di vita potenzialmente davvero interessanti si riducano, nelle loro sceneggiature bolse ed edulcorate, a base di luoghi (ora si dice "locations", perdio...) da cartolina e sempre pulitissimi, finti come una moneta da sei euro, a citazioni di momenti "connotanti", con dialoghi approssimativi e desolanti nella loro povertà.
Questo si evince da storie come quelle su FdA o Rino Gaetano ma anche da fiction come la recente "La Storia ", tratta dal monumento della Morante, trattata con un pressappochismo fastidioso ed un'accidia cinematografica da brividi.
Fabrizio avrebbe detto che 'sto film su di lui è una belinata ed ha ragione chi sospetta che questo non sia neppur lontanamente il mezzo per approcciarsi a lui ed alla sua opera.
Tipico desiderio dell'epoca nostra, quello di scorrere un argomento per sommi capi, consultando un indice, senza l'impegno faticoso di conoscere, che so, un cantautore ascoltandone gli album, od un poeta leggendone i libri.
Pensa che noiosa pretesa.
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Bene, il disclaimer l'hai mantenuto.
Io mi sono arreso da tempo, personalmente, e se scarabocchio una recensione od addirittura un editoriale, faccio in modo che questi facciano da sottofondo al "prodotto" artistico di cui parlo ed a volte, lo so, accade il contrario.
Sono spesso annoiato da quegli scritti, anche redatti in modo competente e con entusiasmo, in cui l'estensore si sdilinquisce in lodi sperticate all'Artista o si perde in disquisizioni tecniche di finissima grana.
E allora vai coi cazzi nostri se servono ad interessare gli astanti, non so se all'Arte recensita od, appunto, ai cazzi nostri.
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In "Perché scrivo" si diceva contro tutti i totalitarismi e si proclamava socialdemocratico, ma avevo sedici anni e pensavo a Saragat e Romita, che vuoi.
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Il ragazzo di Campagna uber alles...
Su tutte la trovata di BorgoTreCase frazione di BorgoDieciCase, l'attesa del treno che è sempre bello da guardare, l'entrata in trattore a Milano, "Accendi la televisione"...
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Posso, modestamente e sommessamente, avanzare devota richiesta ad essere io il martellatore del tuo nobil cranio?
Fra l'altro potrebbe essere un modo per esprimere il disprezzo verso me stesso che, ahimé, negli anni, tra traslochi, trasferimenti, cantine, garages noché prestiti ad amici renitenti alla restituzione, ha perduto fiori come questo, ahimé.
Potrei lenire la mia pena per la mia avventatezza provocando al tuo cranio ferite, ahimé, potenzialmente mortali ma esemplificative verso gli astanti della poca oculatezza dell'essere Umano.
Che dici?
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E trallallà sia.