Dislocation

DeRango : 22,35 • DeEtà™ : 3009 giorni

Voto:
"La nave è come una nave, ed essendo una nave è abbastanza normale che vada nel mare.
La nave ha anche un motore ed avendo un motore non sa dove va ma continua ad andare..."

Cheddisco! Ebbravo Cosmico, ut sempre, savasandirr.
Voto:
Le vette con "Voir un ami pleurer" e "La ville s'endormait", che ne dici?
Bella recensione, mi hai scheggiato sul tempo, avevo un paio d'ideuzze sui live all'Olympia, ma vabbé, recensirò Led Zep IV, tanto per far incazzare @[IlConte] ....
A parte gli scherzi, finalmente Brel, bravo Ildebrando!
Voto:
Torniamo alla recensione. Questo prodotto della Rossa è per me uno tra i suoi migliori, posto che, sempre a mio avviso e gusto, il meglio l'ha dato nella sua produzione a fianco di Battiato (tre dischi) e di Jannacci nonché negli album dedicati a Teodorakis ed all'interpretazione brechtiana. E' chiaro che un'interprete così non può essere inquadrata in due parole, troppo sfaccettata è stata la sua produzione in una carriera cinquantennale, in cui, dopo i primi anni in cui si limitava a sfoggiare doti vocali comunque non comuni ma con un repertorio di maniera, si è dedicata anima e corpo ad ogni nuovo progetto arrivando ad interpretare Brecht in italiano ed in tedesco e riscuotendo l'ammirazione dei tedeschi stessi, scommessa che chiunque altra avrebbe perso a mani basse. Non si contano le collaborazioni, da Vangelis a Gaslini e via.... questo disco mostra il concetto che già intitolava un precedente suo disco con Vangelis, "Non ho paura", e lei certo di paura non ne ha mai avuta ad intraprendere cammini obliqui, non convenzionali, sempre permeati di una ricerca muiscale, di più, culturale, che altre interpreti non solo italiane non avrebbero mai cominiciato....
Con questo esprimo la mia ammirazione per l'album che hai recensito, un gioiellino da riscoprire, meno per la tua recensione, lunga come piace a me ma poco aderente allo stile delle recensioni che piacciono a me, che parlano di stile, tecnica e sentimento senza mai darlo a vedere, ecco, se una pecca devo trovarti è che scrivi per te, citando nozioni su nozioni ma senza evocare un'immagine anche solo iconica, dimostrativa dell'artista e del suo prodotto.
Questa, sia chiaro, è la mia personalissima impressione dopo due letture del tuo scritto, e non pongo per certo che non vi sia un altro che invece non apprezzi, e tanto, il modo in cui tu lo porti avanti....
Mi farà però piacere rileggerti, spero presto, perché un tizio che recensisce una cosetta come questa non lo si reperisce così, ad ogni angolo. Ti abbraccio.
Voto:
Caro @[madcat] , che dire, l'ho già detto, già lo dissi, da insensato beatlemaniaco mi compiaccio, ohibò, perdunque, anzicome, insomma, eh.
E siccome sono parziale dichiarato, 5/5.
Voto:
@[ALFAMA] Non so di che catatonia tu parli, Alfa. Nel 77/78 c'era posto e musica per tutti, io e i 14enni del 77 non sapevamo letteralmente da che parte girarci, nell amusica, tanta ne passava davanti..... Passavi dal cantautorato politicizzato al quello che poppettava contento, dagli estremismi degli Area a Finardi che in Diesel si faceva accompagnare, dagli Area... e poi punk e new wave che timidamente ed un po' in ritardo (siamo in Italia...) si affacciavano sullo stivale, anche se i gruppi punk li dovevi cercare ed andarteli ad ascoltare nei locali, i dischi sarebbero arrivati dopo.... e Battiato buttava lì "Za" e "Café Table Musik", per dire, nel '79 avrebbe preso il premio Stockhausen per "L'Egitto prima delle sabbie" dell'anno prima.... Ci si avviava verso una momentanea ma decisiva crisi di idee e di vendite di tutto quello che era stato "prog" (ma che, ricordiamolo, come termine non esisteva ancora...), Dalla faceva uscire "Come è profondo il mare", mica cotica, e Battisti, sempre controvento, virava americano con "Sì viaggiare". De André e Faust'O facevano uscire "Rimini" e "Suicidio" nel 78 e Bennato sbancava col "Burattino senza fili". Si sentiva parlare di quello strano di Asti, Paolo Conte...
Ce n' era per tutti e per tutti i gusti, e ti risparmio il jazz....
Certo che non si può darti torto quando affermi che definire geni i Ch/Krisma è esagerato, ai tempi, mi corregga l'ottimo @[iside] se sbaglio, chi parlava di Arcieri si divideva tra chi lo ricordava nei New Dada e chi citava l'episodio di autolesionismo avvenuto in un club in Emilia, mi pare, quando si tagliò un dito (epoca punk alla stragrande) al grido di "Anche gli inglesi lo fanno".... I Krisma erano un passo avanti a tutti perché facevano parte di quell'esigua pattuglia di artisti che odoravano quanto avveniva oltremanica e in parte anche a NY..... e riportavano in Italia suoni e sperimentazioni per primi, o quasi....
Comunque questo era decisamente un buon disco, per ascoltare suoni così, anche nell'82, dovevi comunque sporgerti fuori dalle Alpi... Nulla di strepitoso, ma per me "Chinese Restaurant" e "Hybernation" sperimentavano un po' di più....
Tosca Suzuki
24 set 19
Voto:
Bel disco davvero, Orrenda l'immagine di voi che tenevate il tempo con le lingue, davvero. Ma bella la recensione, opperbacco.
Pink Floyd More
24 set 19
Voto:
@[Bartleboom] Mi sa che ti piacerebbe la bio di Bill Bruford, "Autobiografia alla Batteria"...
Potrebbe darsi....
Pink Floyd More
23 set 19
Voto:
Mi accodo, chealtrosipuòfare? More è un bel disco, non il loro migliore della prima delle qiattro o cinque fasi che hanno caratterizzato la loro carriera, ma, personalmente, un bel disco che posso mettere tranquillamente e tranquillamente ascoltare, sapendo che lo realizzarono su commissione e quindi che nulla di più poteva aggiungere alla media artistica della fase transitoria che stavano attraversando.
Le imprecisioni in cui sei caduto te le hanno già fatte notare altri e così vado con le stellette....
Voto:
Il corsetto di Milwaukee: ultimi progressi.
Nessuna deformità di interesse ortopedico può essere trattata "sempre" con una metodica sola: si deve riconoscere che anche le deformità vertebrali possono e devono essere trattate con metodiche diverse a seconda delle caratteristiche clinico-radiografiche.
Deve perciò essere posto in atto un certo eclettismo nel trattamento delle deformità vertebrali: l'apposizione del corsetto di Milwaukee, ad esempio, può rappresentare sia una fase del trattamento che l'intero trattamento stesso, ovvero un trattamento completo e fine a se stesso od un trattamento procrastinatore ed anche post-chirurgico.
Non snobbate peraltro l'uso, mirato, di cinture pelviche compressive co pressoodiretti od ausiliari. tratteremo adeguatamente, così, scoliosi ombari o toraco-lombari non del tutto strutturate.
In conclusione, il trattamento delle scoliosi idiopatiche infantili col corsetto di Milwaukee offre suggestivi ed incoraggianti risultati tanto che l'intervento chirurgico non rappresenta più il traguardo finale obbligatorio.
Voto:
Una di quelle bands danneggiate dal fatto di essersi disvelate durante gli anni ottanta, con tuttti gli annessi ed i connessi che conosciamo. Formata invece da musicisti seri che buttavano in ogni disco un paio di hits ma lo riempivano di buona musica con sferzate fanchi e gruuv spesso gezzati quanto basta, qui e là.
Band di tutti morti, o quasi, ma capita sempre più spesso, no? Recentemente abbiamo risentito il basso slappato del grande Mark King nel progetto Gizmodrome, a fianco di Adrian Belew, Stewart Copeland e Vittorio Cosma, e scusate 'sti gran cazzi.
Bella recensione e bel disco, eccomenò, grazie, Abramo!