psychopompe

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 Thurston Moore ha rivoltato come un guanto il concetto di cosa si può fare con una chitarra.

 Se come me avete questa insaziabile voglia, i 70 minuti di 'By The Fire' dovrebbero bastare. E avanzare.

La recensione celebra Thurston Moore come innovatore della chitarra, capace di reinventare il suo strumento anche dopo 35 anni. "By The Fire" è un album solista che miscela psichedelia, suoni percussivi e lunghe suite, mostrando una nuova maturità creativa. Le tracce ricordano il periodo Sonic Youth, ma con uno stile personale e immersivo. L'opera è consigliata a chi cerca sonorità ipnotiche e radicate nella sperimentazione. Scopri l'universo sonoro unico di Thurston Moore con By The Fire, un viaggio imperdibile per gli amanti della chitarra.

 È tutto il disco che, pur suonando dannatamente 60's, non ne scimmiotta le atmosfere ma le sente e le fa proprie, tanto da risultare fresco e addittivo in maniera assolutamente moderna.

 I ragazzi giocano con gli spazi, allargandoli con tappeti di organo farfisa d’antan, e comprimendoli con sfuriate fuzz e tribalismi vari.

La recensione celebra À La Ô Terre, l'album dei Population II dal Quebec, come un riuscito tributo alla psichedelia anni '60, con un sound che fa propri gli spazi musicali e le atmosfere dei primi Pink Floyd. Pur senza replicarne direttamente lo stile, il disco si distingue per freschezza e modernità, grazie a giusti equilibri tra organo Farfisa, fuzz e tribalismi. Un ascolto coinvolgente e ben riuscito, meritevole di attenzione nel panorama psichedelico contemporaneo. Scopri l’affascinante mondo psichedelico dei Population II con À La Ô Terre!

 In pratica il jazz suonato con l'approccio garage; sulla carta una merda, nella realtà uno dei migliori dischi del 2020.

 King Khan infila 11 brani uno più centrato dell'altro, che ci svelano un lato sconosciuto del nostro, qui accreditato come incredibile polistrumentista.

King Khan sorprende con 'The Infinite Ones', un album che mescola jazz afrofuturistico e garage soul. Con la collaborazione di musicisti storici come Terry Allen, offre brani brevi e intensi, innovativi e accessibili anche ai nuovi ascoltatori. Un intrigante cambio di rotta per l'artista, riconosciuto per la sua presenza scenica vivace. Ascolta ora 'The Infinite Ones' e scopri il sorprendente lato jazz di King Khan!

 «Mai giudicare un libro dalla copertina»

 «Un groove pulsante che farebbe smuovere il culo ad una statua di granito»

La recensione esamina The Black Gladiator di Bo Diddley, un album del 1970 che, pur lontano dai suoi lavori più celebri, fonde con successo rock'n'roll e funk. Nonostante una copertina e un look discutibili, il disco offre groove potenti e un’anima nera vibrante. Le tracce come ‘Elephant Man’ e ‘Black Soul’ mostrano sonorità ricche di organo e coriste, mentre la chitarra resta protagonista in brani blues. Un ritorno valido e significativo per un padre fondatore della musica nera. Scopri il groove unico di Bo Diddley con The Black Gladiator!

 Un quasi perfetto esempio di quanto scritto sopra: ci sono ballad soffici e psichedeliche, assalti all’arma bianca, voce soul blues, qualche accenno di psichedelia dura e pura.

 Un altro tassello fondamentale per ricollegare passato e futuro della musica UK.

La recensione analizza l’unico album degli Elmer Gantry’s Velvet Opera, evidenziando il loro ruolo nel breve ma influente genere freakbeat britannico. L’album fonde elementi di psichedelia, garage e folk, offrendo brani unici come 'Mother Writes' e 'Flames'. Fondati nel 1967, la band rappresenta un ponte musicale tra mod e progressive folk. Un disco raro ma fondamentale da riscoprire per appassionati di musica vintage. Esplora ora questo gioiello vintage e scopri il fascino unico del freakbeat britannico!

 Una pozione dalle innate doti rigeneranti e dopanti, degna del miglior Panoramix.

 Cauldron è uno dei migliori trip musicali in cui vi potrete imbattere, non solo negli anni ’60.

L’album Cauldron dei Fifty Foot Hose rappresenta un viaggio sonoro unico nel panorama musicale degli anni ’60, con una miscela di psichedelia, elettronica primitiva e influenze folk e garage. Il disco, definito come un calderone musicale, anticipa e influenza molte delle sonorità successive, risultando ancora oggi una perla sperimentale. Tra brani innovativi e atmosfere surreali, Cauldron si pone come un cult da riscoprire e apprezzare per la sua originalità e il suo impatto nel tempo. Esplora ora il sorprendente mondo sonoro di Cauldron e lasciati coinvolgere dal suo viaggio psichedelico!

 Walker non seguiva gli artisti del finger picking americani... Nessuna mano era dominante per Walker, a comandare era il cuore.

 Non serve molto per parlare con il cuore, sembra volerci dire Walker. Basta essere pronti a vivere il qui e l'ora.

Rainy Day Raga, debutto di Peter Walker del 1966, è un album strumentale che mescola flamenco, raga indiani e folk americano. L'artista, emblematico della controcultura beatnik, crea un'opera intensa e sincera, in cui il cuore guida la tecnica. Dopo un secondo lavoro simile, si ritirerà ma verrà riscoperto come figura chiave dell'American Primitivism. L'album invita a vivere il presente e ad ascoltare con attenzione l'anima della musica. Ascolta Rainy Day Raga per un viaggio musicale unico tra tradizioni e anima.

 "Cooper, seppur cervellotico autore, in 'Trout Steel' riuscì a toccare tanto il cuore che la mente dell'ascoltatore."

 "Come riproporre la perfezione del clarinetto che irrompe a metà dell'iniziale 'That's How'? Difficile, se non impossibile."

La recensione celebra Trout Steel di Mike Cooper come un gioiello poco conosciuto del folk britannico che esplora con audacia blues, free jazz e improvvisazione. L'album è caratterizzato da complesse sovrapposizioni di strumenti e atmosfere evocative, difficili da replicare live. Cooper viene presentato come un artista anticonformista e visionario che ha saputo unire cuore e mente in una musica ricca di sfumature. La recensione invita l'ascoltatore a perdersi nelle tracce più evocative, sottolineando la versatilità e la profondità del disco. Ascolta Trout Steel e scopri un capolavoro folk-jazz fuori dagli schemi!

 Un viaggio interplanetario verso un (retro)futuro fatto di tastiere cosmiche, clangori metallici, ritmiche motorik e passaggi ambient.

 Un disco coeso e conciso, che legittima ancor di più il ruolo dei Julie’s non solo nel panorama italiano ma internazionale.

Julie’s Haircut conferma il proprio percorso sperimentale con In The Silence Electric, disco che unisce tastiere cosmiche, ritmiche motorik e psichedelia anni '70. Il lavoro, meno percussivo rispetto al precedente, esplora sound elettronici e acustici con atmosfere ipnotiche e un approccio internazionale che amplia i confini della scena italiana. Scopri l’innovativa psichedelia italiana di Julie’s Haircut con In The Silence Electric!

 Non una nota fuori posto nei 38 minuti del disco. Concisi, diretti e disincantati.

 Le coordinate generali sono quelle dei riff dolorosi dei migliori Jesus Lizard, ibridati con i primi Nirvana.

La recensione esplora l'album 'Health & Social Care' dei Grey Hairs, una band inglese attiva dal 2011. Il disco, pubblicato da Gringo Records, presenta un noise rock ispirato ai grandi degli anni '90, con riff potenti ma anche momenti meno ovvi e più inquieti. Con 38 minuti di musica diretta e varia, l'album si rivela convincente e ben bilanciato, adatto a chi cerca autenticità e intensità sonora. Scopri ora l'intensità rumorosa di Grey Hairs e immergiti nel loro noise rock unico!